Arctic and Antarctic lower troposphere temperature, updated to October 2023
Il grafico mostra le anomalie della temperatura nella troposfera inferiore delle regioni Artiche e Antartiche dal 1979 fino a ottobre 2023. Le anomalie di temperatura sono le deviazioni dalla temperatura di riferimento, che in questo caso è la media nel periodo 1991-2020.
Come interpretare il grafico:
- Ci sono due grafici sovrapposti, il superiore rappresenta l’Artico (60-85°N), e quello inferiore l’Antartico (60-85°S).
- Le linee sottili rappresentano l’anomalia della temperatura per ogni mese. Se la linea si trova sopra lo zero, significa che quel mese è stato più caldo della media del periodo di riferimento 1991-2020. Viceversa, se è sotto lo zero, è stato più freddo.
- La linea spessa è la media mobile semplice di 37 mesi, che serve a levigare le fluttuazioni a breve termine e mostrare la tendenza a lungo termine. È quasi equivalente a una media triennale.
- Le barre verticali indicano l’incertezza o la variabilità nelle misurazioni della temperatura mensile.
Attraverso questo grafico, è possibile individuare le tendenze nelle variazioni di temperatura nel tempo per entrambe le regioni polari. Ad esempio, se la linea spessa tende verso l’alto, suggerisce una tendenza al riscaldamento nel periodo selezionato. Questi dati sono basati su osservazioni satellitari gestite dall’Università dell’Alabama a Huntsville, USA. http://www.atmos.uah.edu/atmos/
Nella regione artica, il riscaldamento si è verificato principalmente tra il 1994 e il 1996, e in misura inferiore in seguito. Tuttavia, nel 2016, le temperature hanno raggiunto un picco per alcuni mesi, presumibilmente a causa del calore degli oceani ceduto all’atmosfera durante l’evento El Niño del 2015-16 (vedi anche il diagramma a pagina 25) che successivamente è stato trasportato verso latitudini più elevate. Questo evidenzia come le temperature dell’aria nell’Artico possano essere influenzate non solo da variazioni nelle condizioni locali, ma anche da eventi che si verificano in regioni geograficamente distanti. Un lieve calo della temperatura ha caratterizzato l’Artico dal notevole picco di El Niño del 2016. In contrasto, l’attuale episodio di El Niño (2023) è rilevato dalle temperature artiche in modo meno evidente. Nella regione antartica, le temperature sono rimaste fondamentalmente stabili dall’inizio delle registrazioni satellitari nel 1979. Nel 2016-17, un piccolo picco di temperatura visibile nel registro mensile può essere interpretato come l’effetto moderato dell’episodio recente di El Niño.
Arctic and Antarctic surface air temperature, updated to December 2021
http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature/ file:///C:/Ole/Manus/Climate4you%20Monthly/NormalClimateNormalPeriod.htm
Il grafico mostra l’anomalia della temperatura superficiale dell’aria nell’Artico, in una regione compresa tra i 70° e i 90° di latitudine nord, dal gennaio del 2000 fino al dicembre del 2021. L’anomalia della temperatura è la differenza tra la temperatura osservata e quella media di un periodo di riferimento, che in questo caso è il periodo normale definito dalla WMO dal 1961 al 1990.
Per interpretare il grafico:
- La linea sottile blu rappresenta l’anomalia della temperatura per ogni singolo mese. Se questa linea è sopra la linea orizzontale zero, indica che la temperatura di quel mese è stata superiore alla media del periodo di riferimento. Se è sotto lo zero, la temperatura è stata inferiore alla media.
- La linea più spessa blu rappresenta la media mobile di 37 mesi, che è utilizzata per mostrare la tendenza a lungo termine delle temperature, levigando le fluttuazioni stagionali e casuali. Essa dà una visione più chiara della direzione generale che le temperature stanno prendendo, senza essere distorte dalle variazioni mensili.
- Le anomalie di temperatura sono un indicatore chiave nello studio dei cambiamenti climatici. La tendenza al riscaldamento o al raffreddamento in questa regione può essere segno di cambiamenti climatici in atto.
- Osservando il grafico, si può notare che ci sono stati periodi con anomalie positive significative, suggerendo episodi di riscaldamento, soprattutto attorno al 2016 dove c’è un picco notevole. Questo tipo di informazione è cruciale per comprendere l’impatto di fenomeni globali come El Niño sulla temperatura dell’Artico.
In sintesi, il grafico fornisce una rappresentazione visiva di come le temperature nell’Artico si sono discostate dalla norma nel corso del tempo, indicando periodi di riscaldamento o raffreddamento in quella regione specifica.
http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature/ file:///C:/Ole/Manus/Climate4you%20Monthly/NormalClimateNormalPeriod.htm
Questo diagramma rappresenta le anomalie della temperatura superficiale dell’aria nell’Antartide, in una regione compresa tra i 70° e i 90° di latitudine sud, da gennaio 2000 fino a una data non specificata (presumibilmente fino al 2021, come nel grafico precedente). L’anomalia di temperatura è calcolata rispetto al periodo normale definito dalla WMO dal 1961 al 1990.
Per interpretare il diagramma:
- La linea sottile blu mostra l’anomalia della temperatura mensile. Questo valore è la differenza tra la temperatura osservata in un dato mese e la media del periodo di riferimento. Se la linea è sopra lo zero, indica che la temperatura è stata superiore alla media, mentre se è sotto, è stata inferiore.
- La linea più spessa blu rappresenta la media mobile su 37 mesi (circa 3 anni). Questa media serve a ridurre il rumore dei dati mensili e a evidenziare le tendenze a lungo termine. Una tendenza al rialzo o al ribasso in questa linea spessa può indicare un riscaldamento o raffreddamento progressivo nell’Antartide.
- Le barre verticali rappresentano l’incertezza o la variabilità delle misurazioni mensili. Più lunghe sono queste barre, maggiore è l’incertezza nella misurazione di quella temperatura specifica.
Diversamente dal grafico artico, questo sembra mostrare meno variazione significativa a lungo termine, suggerendo che le temperature in Antartide sono rimaste relativamente stabili o hanno mostrato solo lievi variazioni nel periodo rappresentato, senza gli stessi picchi evidenti osservabili nel grafico dell’Artico.
http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature/ file:///C:/Ole/Manus/Climate4you%20Monthly/NormalClimateNormalPeriod.htm
Questo diagramma mostra le anomalie della temperatura superficiale dell’aria nell’Artico, specificatamente in una regione tra i 70° e i 90° di latitudine nord, dal gennaio 1957. Le anomalie sono calcolate in relazione al periodo normale definito dalla WMO, che va dal 1961 al 1990.
Ecco come interpretare il diagramma:
- Linea Sottile: La linea più sottile rappresenta l’anomalia della temperatura per ogni mese. Un valore sopra la linea orizzontale dello zero indica che la temperatura di quel mese è stata superiore alla media del periodo di riferimento, mentre un valore sotto lo zero indica che è stata inferiore.
- Linea Spessa: La linea più spessa è la media mobile su 37 mesi, che corrisponde a circa tre anni. Questa media aiuta a levigare le fluttuazioni naturali a breve termine (come quelle stagionali) e a evidenziare le tendenze più a lungo termine delle temperature.
- Barre di Errore: Le barre verticali indicano l’incertezza o la variabilità delle misure. Queste possono essere dovute a fattori come la copertura del satellite o le difficoltà nell’ottenere letture precise in condizioni estreme.
Osservando il diagramma, si nota una tendenza generale all’aumento delle anomalie positive della temperatura negli ultimi decenni, indicando un trend di riscaldamento nell’area artica. Questo è consistente con i dati raccolti in altre parti del mondo, che mostrano un riscaldamento globale nell’era moderna.
http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature/ file:///C:/Ole/Manus/Climate4you%20Monthly/NormalClimateNormalPeriod.htm
Il diagramma rappresenta le anomalie della temperatura superficiale dell’aria in Antartide, nella regione compresa tra i 70° e i 90° di latitudine sud, a partire dal gennaio 1957. Queste anomalie sono calcolate rispetto al periodo normale definito dalla WMO per gli anni 1961-1990.
Ecco come interpretare il diagramma:
- Linea Sottile: Questa rappresenta l’anomalia della temperatura superficiale dell’aria per ogni mese. Se la linea è sopra lo zero, significa che in quel mese la temperatura era superiore alla media del periodo di riferimento WMO; se è sotto, era inferiore alla media.
- Linea Spessa: La linea più spessa mostra la media mobile su 37 mesi, che equivale a circa tre anni. Questa media è utilizzata per appianare le variazioni mensili e mettere in evidenza la tendenza a lungo termine delle temperature.
- Barre di Errore: Le barre verticali rappresentano l’incertezza o la variabilità delle misurazioni mensili. Le barre più lunghe indicano una maggiore incertezza nella misurazione di quella temperatura specifica.
Guardando il grafico, si può notare che le temperature in Antartide hanno mostrato una certa variabilità, ma non una tendenza chiara e sostenuta al riscaldamento come quella osservata nel grafico dell’Artico. Questo può essere dovuto a diversi fattori, inclusi i modelli di circolazione oceanica e atmosferica che influenzano il clima antartico in modo diverso rispetto all’Artico.
http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature/ file:///C:/Ole/Manus/Climate4you%20Monthly/NormalClimateNormalPeriod.htm
Questo diagramma visualizza le anomalie della temperatura superficiale dell’aria nell’Artico (tra 70°N e 90°N) dal gennaio 1920. Le anomalie sono confrontate con il periodo normale della WMO dal 1961 al 1990.
Il grafico si legge così:
- Linea Sottile: Mostra l’anomalia della temperatura di ogni mese. I valori al di sopra della linea zero indicano che la temperatura di quel mese è stata superiore alla media del periodo di riferimento WMO, mentre i valori al di sotto indicano che è stata inferiore.
- Linea Spessa: È la media mobile su 37 mesi, o circa tre anni. Serve per ridurre il “rumore” dei dati mensili, permettendo di vedere meglio la tendenza a lungo termine delle temperature.
- Barre Verticali: Indicano l’incertezza o la variabilità delle misurazioni di temperatura in quel mese.
Analizzando il diagramma, si può notare una tendenza al riscaldamento nel lungo periodo, con le anomalie di temperatura che diventano più frequentemente positive e con valori più alti nel corso degli ultimi decenni. Questo è in linea con il fenomeno del riscaldamento globale e la particolare sensibilità dell’Artico ai cambiamenti climatici. Le fluttuazioni sono normali, ma la tendenza generale è importante per comprendere i cambiamenti climatici nella regione.
A causa del numero relativamente limitato di stazioni nell’Artico prima del 1930, le variazioni mensili nella prima parte del record di temperature artiche, dal 1920 al 2018, sono più elevate rispetto a quelle registrate successivamente (come mostrato nel diagramma sopra). Dal 1930 in poi si è assistito all’istituzione di molte nuove stazioni meteorologiche artiche, inizialmente in Russia e in Siberia e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche in Nord America, il che spiega la differenza osservata. Il periodo a partire dal 2005 è stato caldo, tanto quanto il periodo tra il 1930 e il 1940. Dato che la serie di dati HadCRUT4 ha migliorato la copertura delle alte latitudini rispetto alla serie HadCRUT3, le singole celle di griglia di 5° per 5° sono state ponderate in base alla loro area di superficie. Questa correzione dell’area è particolarmente importante per le regioni polari, dove le longitudini convergono rapidamente. Questo metodo si differenzia da quello usato da Gillett e altri nel 2008, che calcolavano una media semplice senza una correzione per l’effetto dell’area di superficie latitudinale nelle regioni polari. Le anomalie di temperatura dell’aria superficiale artica ponderate secondo l’area secondo HadCRUT4 (pagine 28-30) corrispondono abbastanza bene alle anomalie di temperatura della troposfera inferiore registrate dai satelliti (pagina 27).
Bibliografia: Gillett, N.P., Stone, D.A., Stott, P.A., Nozawa, T., Karpechko, A.Y.U., Hegerl, G.C., Wehner, M.F., e Jones, P.D. 2008. Attribuzione del riscaldamento polare all’influenza antropica. Nature Geoscience 1, pagine 750-754.
Long Arctic annual surface air temperature series, updated to year 2022
Il grafico mostra una serie di dati sulla temperatura dell’aria superficiale annuale in diverse località dell’Artico, aggiornati fino all’anno 2022. Ecco come interpretare il grafico:
- Località e Coordinate: Ogni grafico corrisponde a una diversa località dell’Artico, indicata dal nome del luogo e dalle sue coordinate geografiche (latitudine e longitudine).
- Linea Blu Sottile: Questa linea rappresenta la temperatura media annuale dell’aria per ciascuna località. Ogni punto su questa linea è la temperatura media per un singolo anno.
- Linea Blu Spessa: Questa è la media mobile su 5 anni della temperatura. Questa media attenua le fluttuazioni da un anno all’altro per mostrare una tendenza a più lungo termine. È utile per identificare se c’è una tendenza al riscaldamento o al raffreddamento quando i singoli anni possono variare ampiamente a causa di fattori a breve termine.
- Scala Temporale: L’asse orizzontale (asse x) mostra il tempo dal 1870 al 2022, segnando gli anni per i quali sono disponibili i dati della temperatura.
- Scala delle Temperature: L’asse verticale (asse y) mostra la deviazione della temperatura in gradi Celsius (°C). Indica quanto la temperatura di un dato anno si discosta da una media a lungo termine (che di solito viene calcolata su un periodo di base, spesso la metà del 20° secolo per i grafici climatici).
- Interpretazione delle Tendenze: Osservando la linea blu spessa, si può vedere la tendenza delle temperature per ogni località. Una tendenza al rialzo della linea indicherebbe un aumento delle temperature nel tempo, mentre una tendenza al ribasso indicherebbe un raffreddamento.
- Riferimento a Climate4you: La menzione “Maggiori informazioni su Climate4you” suggerisce che i dati o il grafico provengono dal sito web Climate4you, che presumibilmente offre informazioni più dettagliate e contesto per queste serie di temperature.
In sintesi, questo grafico è utilizzato per osservare e analizzare la tendenza delle temperature dell’aria nell’Artico nel lungo periodo. L’osservazione di queste tendenze è importante per comprendere il cambiamento climatico, poiché l’Artico è noto per essere una delle regioni più influenzate dall’aumento delle temperature globali.
Long Antarctic annual surface air temperature series, updated to year 2022
Questo grafico mostra serie storiche della temperatura dell’aria superficiale annuale di diverse stazioni di ricerca in Antartide. Ogni serie di dati rappresenta una località specifica, identificata dal nome della stazione di ricerca e dalle sue coordinate geografiche.
- Linea Blu Sottile: Questa linea indica la temperatura media annuale registrata alla stazione di ricerca. Ogni punto della linea corrisponde al valore medio di tutte le temperature registrate in un dato anno.
- Linea Blu Spessa: Questa linea mostra la media mobile su cinque anni delle temperature. Questa media è calcolata prendendo il valore medio di un anno e degli anni immediatamente precedenti e successivi, fino a un totale di cinque anni. Questo metodo di mediazione aiuta a visualizzare le tendenze della temperatura nel tempo, riducendo l’effetto delle variazioni annuali casuali e mettendo in evidenza le variazioni di più lungo periodo.
- Asse delle X (Tempo): L’asse orizzontale rappresenta il tempo, mostrando gli anni dal 1955 al 2022. Ciò permette di vedere come la temperatura è cambiata nel corso dei decenni.
- Asse delle Y (Temperatura): L’asse verticale misura la temperatura in gradi Celsius (°C). Le temperature sono mostrate come anomalie, cioè come differenze dalla media di temperatura di un periodo di riferimento non specificato nel grafico.
- Interpretazione dei Dati: Guardando la linea più spessa, puoi valutare la tendenza generale delle temperature per ogni località. Ad esempio, una tendenza generale all’aumento della linea suggerisce un riscaldamento nel periodo considerato, mentre una tendenza al calo suggerirebbe un raffreddamento.
Queste serie di dati sono particolarmente preziose per gli scienziati perché forniscono una cronologia delle temperature in uno dei climi più estremi della Terra. Le tendenze osservate in queste località sono essenziali per comprendere i cambiamenti climatici in corso e i loro potenziali impatti globali.
Infine, il riferimento a “Climate4you” indica che maggiori informazioni e dettagli sui dati possono essere trovati sul sito web di Climate4you, che è una risorsa per dati e analisi climatiche.
Temperature over land versus over oceans, updated to October 2023
Il grafico illustra due serie temporali relative alla temperatura della troposfera inferiore del nostro pianeta, una per le terre emerse (rappresentata in rosso) e l’altra per le aree oceaniche (rappresentata in blu), secondo le misurazioni effettuate dall’Università dell’Alabama a Huntsville (USA).
- Temperature della Troposfera Inferiore: Questo strato dell’atmosfera è importante da monitorare perché è quello in cui viviamo e in cui si verificano la maggior parte dei fenomeni meteorologici. Le misurazioni della temperatura in questa zona sono quindi cruciali per comprendere il cambiamento climatico.
- Anomalie di Temperatura (Linee Sottili): Le linee sottili mostrano le anomalie di temperatura per ciascun mese rispetto al periodo di riferimento del 1991-2020. Un valore positivo indica che la temperatura in quel mese era superiore alla media del periodo di riferimento, mentre un valore negativo indica una temperatura inferiore alla media.
- Media Mobile su 37 Mesi (Linee Spesse): Le linee più spesse sono medie mobili che allisciano le fluttuazioni a breve termine per mostrare la tendenza di fondo. Con quasi tre anni di dati raccolti in ogni punto della linea, si può osservare più chiaramente la tendenza al riscaldamento o al raffreddamento nel tempo.
- Confronto Terra-Oceano: Il secondo grafico inferiore mostra la differenza tra le anomalie di temperatura terrestri e quelle oceaniche. Questa differenza è importante perché le terre e gli oceani hanno diversi tassi di riscaldamento a causa delle loro capacità termiche diverse e dei loro ruoli nel sistema climatico globale.
- Variazioni e Tendenze: Da una prima occhiata al grafico, sembra che ci sia stata una tendenza generale al riscaldamento dal 1979 a ottobre 2023, con alcune fluttuazioni significative. Queste tendenze di riscaldamento sono coerenti con i modelli di cambiamento climatico che indicano un aumento delle temperature globali.
Questo grafico è uno strumento essenziale per i climatologi e i meteorologi, in quanto fornisce un’indicazione visiva di come il clima della Terra stia cambiando nel corso del tempo. Le informazioni che esso fornisce possono essere usate per informare i modelli climatici e per contribuire alla comprensione dell’impatto umano sul clima globale.
Dal 1979, la troposfera inferiore sopra le aree terrestri si è riscaldata molto più di quella sopra gli oceani, suggerendo che il riscaldamento complessivo sia principalmente dovuto alla radiazione solare incidente. In aggiunta, potrebbero esserci altre ragioni che spiegano questa divergenza, come per esempio le variazioni nella copertura nuvolosa e i cambiamenti nell’uso dei suoli. L’episodio attuale di El Niño (2023) è risultato più pronunciato nelle regioni terrestri rispetto a quelle oceaniche.
Troposphere and stratosphere temperatures from satellites, updated to October 2023
Il grafico rappresenta le temperature medie globali mensili di diverse strati dell’atmosfera, misurate da satelliti e processate dall’Università dell’Alabama a Huntsville (UAH), USA, aggiornate fino a ottobre 2023.
Ecco una descrizione dettagliata dei suoi componenti:
- Linee della Media Mensile e Media Mobile di 37 Mesi: Ogni grafico mostra due tipi di linee. Le linee sottili indicano la media delle temperature mensili per ogni punto temporale. Le linee più spesse rappresentano la media mobile semplice di 37 mesi, che livella le fluttuazioni a breve termine e corrisponde approssimativamente a una media mobile di 3 anni. Questo aiuta a identificare le tendenze a lungo termine nei cambiamenti di temperatura.
- Periodo di Riferimento: Le temperature sono calcolate rispetto a un periodo di riferimento del 1991-2020. Questo periodo viene utilizzato per calcolare le anomalie, il che significa che i grafici mostrano probabilmente quanto ogni mese è più caldo o più freddo rispetto alla media delle temperature di quel periodo di riferimento.
- Diverse Strati dell’Atmosfera: Ogni grafico corrisponde probabilmente a un diverso strato dell’atmosfera. Ad esempio, uno può mostrare le temperature nella troposfera inferiore, un altro nella troposfera media, e un altro nella stratosfera inferiore. Le temperature a diverse altitudini possono mostrare tendenze diverse a causa dei vari processi atmosferici.
- Barre di Errore: I grafici possono includere barre di errore, che indicano l’incertezza o la variabilità nelle misurazioni. Questo è importante per interpretare l’affidabilità delle letture di temperatura.
- Scala Temporale: L’asse orizzontale mostra il tempo, dal 1979 fino a ottobre 2023, permettendo un’analisi delle tendenze della temperatura in questo lasso di tempo.
- Scala dell’Anomalia di Temperatura: L’asse verticale mostra le anomalie di temperatura, tipicamente in gradi Celsius. Un’anomalia positiva indica che la temperatura è più alta della media del periodo di riferimento, mentre un’anomalia negativa indica che è più bassa.
Analizzando questi grafici, scienziati e ricercatori possono comprendere come l’atmosfera terrestre sta cambiando nel tempo, il che è fondamentale per lo studio dei cambiamenti climatici.
Arctic and Antarctic sea ice, updated to October 2023
Le due mappe rappresentano l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico e nell’Antartico, aggiornate a ottobre 2023. La linea arancione in entrambe le mappe rappresenta il limite mediano del ghiaccio marino, definito come una copertura di ghiaccio marino del 15%, secondo la media delle osservazioni satellitari del periodo 1981-2010 (inclusi entrambi gli anni).
- Mappa dell’Artico (a sinistra): Mostra l’estensione del ghiaccio marino intorno al Polo Nord, coprendo il mare attorno a Groenlandia, Canada, Russia, e parti della Scandinavia. Il limite mediano è usato come punto di riferimento per capire come l’estensione del ghiaccio marino dell’anno corrente si confronti con la media storica. La presenza di ghiaccio marino può variare, quindi è possibile trovare ghiaccio marino anche al di fuori del limite arancione, e aree di acqua aperta all’interno di esso.
- Mappa dell’Antartico (a destra): Mostra l’estensione del ghiaccio marino nell’emisfero meridionale intorno all’Antartide. Anche qui, il limite mediano indica la media storica, e le variazioni rispetto a questa linea forniscono informazioni su possibili cambiamenti nel clima o variazioni stagionali del ghiaccio marino.
In entrambe le mappe, il ghiaccio marino è rappresentato dalla parte bianca che circonda i poli, mentre l’acqua libera è indicata in blu. Le aree segnate come “MISSING” indicano regioni in cui i dati non sono disponibili, che potrebbero essere dovuti a limitazioni nelle osservazioni satellitari o altri problemi tecnici.
L’importanza di queste mappe risiede nel monitorare i cambiamenti nel ghiaccio marino, che è un indicatore chiave dei cambiamenti climatici. Un aumento o una diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino può avere impatti significativi sugli ecosistemi locali, sulla temperatura globale e sui modelli meteorologici.
I due diagrammi mostrano l’estensione e la concentrazione del ghiaccio marino artico il 25 ottobre 2022 (a sinistra) e il 25 ottobre 2023 (a destra), secondo i dati forniti dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA).
Ecco cosa rappresentano e come interpretarli:
- Concentrazione del Ghiaccio Marino: La concentrazione del ghiaccio marino è la percentuale della superficie marina coperta dal ghiaccio. Nelle immagini, aree con maggiore concentrazione di ghiaccio sono mostrate in bianco più intenso, mentre aree con minore concentrazione sono in tonalità di grigio.
- Estensione del Ghiaccio Marino: L’estensione del ghiaccio marino è l’area totale in cui la concentrazione di ghiaccio marino è almeno del 15%. Questa soglia è comunemente usata per definire il limite dell’estensione del ghiaccio marino.
- Comparazione Annuale: Mettendo a confronto i due diagrammi, possiamo osservare le differenze nell’estensione e nella concentrazione del ghiaccio marino tra i due anni. Questo può dare indicazioni su tendenze climatiche, come il riscaldamento globale o variazioni stagionali naturali.
- Riferimenti Spaziali: Le mappe includono latitudini e longitudini, che aiutano a localizzare specifiche aree geografiche e a comprendere dove si verificano i cambiamenti nel ghiaccio marino.
- Variazioni Geografiche: Le differenze tra i diagrammi possono anche mostrare cambiamenti geografici nel ghiaccio marino, come la formazione o la rottura di banchi di ghiaccio in particolari regioni.
Confrontando i due diagrammi, gli scienziati possono trarre conclusioni sui cambiamenti a breve termine nelle condizioni del ghiaccio marino artico, che sono importanti per comprendere i modelli climatici e per la navigazione nelle regioni polari.
http://nsidc.org/data/seaice_index/index.html
Il grafico mostra tre serie di dati riguardanti l’estensione del ghiaccio marino misurate dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC), con un record che inizia nel novembre 1978 e prosegue fino al momento più recente rappresentato nel grafico. Ogni serie di dati rappresenta una delle seguenti:
- Estensione Globale del Ghiaccio Marino: La parte superiore del grafico mostra la serie temporale globale dell’estensione del ghiaccio marino. L’andamento stagionale è chiaramente visibile, con picchi che si verificano ogni anno. La media mobile di 13 mesi evidenzia le tendenze sottostanti senza la variazione stagionale.
- Estensione del Ghiaccio Marino Artico: La serie di mezzo mostra l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico. Qui si può vedere una tendenza stagionale simile, con picchi che corrispondono ai periodi di massima estensione durante i mesi invernali dell’emisfero nord.
- Estensione del Ghiaccio Marino Antartico: La serie inferiore mostra l’estensione del ghiaccio marino nell’Antartico. Anche in questo caso, si osserva un andamento stagionale, ma con i picchi che si verificano durante i mesi invernali dell’emisfero sud.
Ogni serie temporale ha le seguenti caratteristiche:
- Media Mensile (Linea Blu): La linea più sottile e più volatile rappresenta l’estensione del ghiaccio marino misurata mese per mese.
- Media Mobile di 13 Mesi (Linea Nera): La linea più spessa e liscia rappresenta una media mobile di 13 mesi che passa attraverso i dati mensili. Questa media è utile per visualizzare le tendenze a lungo termine riducendo l’effetto delle fluttuazioni stagionali.
- Media Storica (Linea Rossa): La linea rossa indica la media storica del periodo 1979-2022. Fornisce un riferimento per confrontare se l’estensione attuale del ghiaccio marino è al di sopra o al di sotto di quella che era tipica durante questo periodo.
Analizzando il grafico, si può notare che:
- L’estensione del ghiaccio marino mostra fluttuazioni stagionali, con l’estensione massima in inverno e la minima in estate, a causa del ciclo naturale di scioglimento e rifreezing.
- La linea di tendenza (media mobile di 13 mesi) mostra variazioni a lungo termine che possono essere associate a fenomeni climatici come il riscaldamento globale.
- Confrontando la media mobile con la media storica (linea rossa), è possibile valutare come l’estensione del ghiaccio marino si sia evoluta nel corso degli anni e identificare eventuali tendenze di diminuzione o aumento.
Queste osservazioni sono cruciali per comprendere i cambiamenti nell’ambiente polare e possono avere implicazioni significative per il clima globale, la biodiversità e le dinamiche oceanografiche.
http://www.jaxa.jp/index_e.html
Il diagramma visualizza l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico su base giornaliera e include una media mobile annuale per mostrare le tendenze a lungo termine. Ecco un’analisi dettagliata:
- Linea Blu (Dati Giornalieri): La linea blu che mostra picchi e valli rappresenta l’estensione del ghiaccio marino in chilometri quadrati per ogni giorno dal giugno 2002 al 25 ottobre 2023. Questi picchi e valli corrispondono alle stagioni di crescita e fusione del ghiaccio. In estate, l’estensione del ghiaccio tende a ridursi a causa dello scioglimento, mentre in inverno aumenta quando le temperature più fredde portano alla formazione di nuovo ghiaccio.
- Linea Viola (Media Mobile di 365 Giorni): La linea viola liscia mostra una media mobile di 365 giorni, che fornisce una visione del trend generale eliminando le fluttuazioni stagionali. È particolarmente utile per osservare le tendenze di lungo termine, come un declino generale che potrebbe indicare l’impatto del riscaldamento globale sull’Artico.
- Andamento Stagionale vs. Tendenze a Lungo Termine: Mentre l’andamento stagionale è normale, con l’estensione del ghiaccio che aumenta e diminuisce ciclicamente, le tendenze a lungo termine, visibili dalla linea viola, possono indicare cambiamenti più significativi nell’ambiente, come un declino graduale dell’estensione del ghiaccio marino artico nel corso degli anni.
- Osservazioni sulle Tendenze: Osservando la media mobile, possiamo notare che la tendenza non segue esattamente i picchi stagionali ma piuttosto la tendenza generale sottostante. Se la linea viola mostra un declino, questo suggerisce che, nonostante la variabilità annuale, l’estensione complessiva del ghiaccio marino sta diminuendo nel tempo.
Il diagramma offre quindi informazioni preziose sugli effetti delle variazioni climatiche e ambientali sul ghiaccio marino artico, che sono cruciali per comprendere i cambiamenti nel sistema climatico globale e per prendere decisioni informate riguardo la gestione ambientale e le politiche climatiche.
http://ocean.dmi.dk/arctic/icethickness/thk.uk.php http://polarportal.dk/en/sea-ice-and-icebergs/sea-ice-thickness-and-volume/
I diagrammi rappresentano dati complessi sul ghiaccio marino artico. Ecco una spiegazione dettagliata:
Mappa dello Spessore del Ghiaccio Marino
La mappa principale mostra lo spessore del ghiaccio marino nell’Artico in metri il 26 ottobre per il 2022 e il 2023. I colori variano dal blu (ghiaccio sottile) al rosso (ghiaccio spesso), fornendo una rappresentazione visuale immediata delle condizioni del ghiaccio. La scala dei colori in basso serve come legenda per interpretare lo spessore del ghiaccio in varie posizioni sulla mappa.
Grafico del Volume del Ghiaccio Marino
L’inset nel diagramma mostra il volume totale del ghiaccio marino artico in migliaia di chilometri cubi nel corso dell’anno, per ogni anno dal 2019 al 2023. Il volume è una combinazione di estensione e spessore, offrendo una misura tridimensionale del ghiaccio. La curva per il 2023 evidenzia il volume attuale del ghiaccio rispetto agli anni precedenti.
Media e Deviazione Standard (2004-2013)
L’area ombreggiata mostra la media e la deviazione standard del volume del ghiaccio marino per il periodo 2004-2013, offrendo un confronto per valutare le variazioni attuali rispetto a un periodo di riferimento storico.
Importanza dei Dati
- Spessore del Ghiaccio: Lo spessore è cruciale per valutare la robustezza del ghiaccio marino, influenzando la sua capacità di resistere al riscaldamento stagionale e di supportare ecosistemi e attività umane.
- Volume del Ghiaccio: Il volume è un indicatore vitale dei cambiamenti climatici, poiché una diminuzione nel volume complessivo può segnalare una perdita di ghiaccio marino più significativa rispetto a semplici variazioni di area.
Cambiamenti nel Modello di Calcolo
La nota sul cambiamento del modello di calcolo del ghiaccio da parte del DMI sottolinea l’importanza di considerare possibili discrepanze nei dati o nelle metodologie di calcolo quando si confrontano serie temporali estese.
Analisi Comparativa
Comparando le mappe e i grafici del 2022 e 2023, possiamo cercare tendenze sullo spessore e sul volume del ghiaccio marino, come variazioni stagionali e interannuali che possono essere collegate a processi climatici a lungo termine.
In sintesi, questi diagrammi sono strumenti scientifici per monitorare e comprendere la dinamica del ghiaccio marino nell’Artico, un fattore chiave nello studio del cambiamento climatico globale.
Il grafico mostra le tendenze a lungo termine dell’estensione del ghiaccio marino basate su una media mobile di 12 mesi, per il globo intero e per ciascun emisfero, usando i dati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC). La linea tratteggiata rappresenta una media mobile di 61 mesi (circa 5 anni), che serve per smussare ulteriormente le fluttuazioni a breve termine e mettere in evidenza le tendenze di più lungo periodo. Ora, esaminiamo ciascuna parte del grafico:
Medie Mobili di 12 Mesi
- Emisfero Settentrionale (Blu): Mostra un trend generale di diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino dal 1979 a oggi, con alcune fluttuazioni annue.
- Emisfero Meridionale (Rosso): Presenta una variabilità maggiore con un trend che inizialmente appare stabile o in lieve aumento fino al principio degli anni 2000, seguito da una maggiore variabilità e una tendenza recente alla diminuzione.
- Globale (Nero): Combina i dati di entrambi gli emisferi, mostrando un declino più evidente dal 2000 in poi.
Medie Mobili di 61 Mesi
- Tendenze di Lungo Periodo: Le linee tratteggiate evidenziano la tendenza di lungo periodo che appare più chiara senza le fluttuazioni stagionali. Nel caso dell’emisfero settentrionale, la tendenza di lungo periodo mostra un declino più marcato. Per l’emisfero meridionale, la tendenza è meno chiara, suggerendo periodi di crescita seguiti da un recente declino.
Interpretazione dei Dati
- Variazioni Stagionali e Anomale: Le oscillazioni regolari che si vedono nelle linee continue rappresentano le variazioni stagionali e annuali. Ad esempio, l’estensione del ghiaccio marino tende ad aumentare durante l’inverno e a diminuire durante l’estate.
- Trend di Riduzione: La linea nera globale mostra che, nonostante l’aumento occasionale nell’emisfero meridionale, il trend complessivo globale è al ribasso, indicando una perdita di ghiaccio marino nel tempo.
Importanza del Grafico
Questo grafico è importante perché fornisce una prospettiva storica sull’estensione del ghiaccio marino, che è un indicatore chiave dei cambiamenti climatici. Le tendenze verso la riduzione dell’estensione del ghiaccio marino possono avere implicazioni significative per il clima globale, gli ecosistemi marini e le attività umane.