Terminato il periodo di ablazione che comprende principalmente i 3 mesi estivi vale a dire giugno, luglio e agosto, inizia il periodo di accumulo che copre un periodo di 9 mesi :1°settembre 2021-31 maggio 2022.
Processi di accumulo
Nel tipico ciclo annuale del manto nevoso si possono distinguere due fasi principali, il periodo di accumulo e il periodo di ablazione. Durante il periodo di accumulo si ha un generale aumento dell’equivalente in acqua del manto, che subisce processi di metamorfismo diversi a seconda che sia costituito da neve umida o asciutta. Il periodo di accumulo è generalmente dominato da condizioni di neve asciutta ad alta quota e sui ghiacciai, e in questo caso i processi metamorfici dipendono dalla presenza o meno di un gradiente termico all’interno del manto (Male, 1980; Gray e Male, 1981). Durante il periodo di accumulo avviene la maggior parte dei processi di redistribuzione spaziale del manto nevoso, ad opera del vento e delle valanghe. Questi processi assumono maggiore rilevanza a mano a mano che aumenta la quota, a causa dell’accresciuta velocità media del vento e dell’assenza di vegetazione arborea.
La calotta glaciale della Groenlandia tende ad evolvere nel corso dell’anno con il mutare delle condizioni meteorologiche . Le precipitazioni favoriscono un aumento di massa della calotta glaciale, mentre condizioni climatiche più calde favoriscono una maggiore fusione, con conseguente perdita di massa. Con il termine bilancio di massa superficiale si intende il guadagno e la perdita di massa superficiale della calotta glaciale -ad eccezione della massa che si perde attraverso il distacco di iceberg che avviene dai ghiacciai di sbocco i quali poi sciolgono quando vengono a contatto con l’acqua del mare più calda. I cerchi neri sulla mappa corrispondono alle stazioni meteorologiche PROMICE istituite per monitorare i processi di scioglimento. Da notare che i cerchi presenti sulla mappa risultano leggermente spostati rispetto alla loro effettiva posizione per poter essere meglio distinguibili. Nella versione grande della mappa sono contrassegnati con piccoli punti che identificano le loro posizioni reali. Cliccando sul cerchio di colore magenta, vengono mostrate le misure del deflusso che avviene dal fiume Watson che si trova vicino a Kangerlussuaq. Il fiume drena circa 12000 km2 di ghiaccio proveniente dall’entroterra. Di seguito il grafico relativo al bilancio di massa riscontrato nel giorno 10/09/2021 (in mm di acqua equivalente) rispetto alla media giornaliera del periodo 1981-2010.
Il grafico sotto la mappa mostra il contributo totale giornaliero derivante da tutte le stazioni meteorologiche presenti sulla calotta glaciale.
Il bilancio di massa serve a misurare le variazioni di massa della calotta glaciale sulla base della differenza tra la massa accumulata con le precipitazioni nevose invernali e primaverili e la massa persa per la fusione di neve e ghiaccio (ablazione) nella stagione estiva. La curva blu mostra il bilancio di massa superficiale della stagione in corso misurato in gigatonnellate (1 Gt è 1 miliardo di tonnellate e corrisponde a 1 chilometro cubo d’acqua).La curva grigio scuro mostra il valore medio del periodo 1981-2010 mentre la banda grigio chiaro mostra la deviazione standard di 30 anni basata sulla media trentennale ( 1981-2010).
Il grafico che viene mostrato di seguito, illustra l’entità dei guadagni e delle perdite totali di massa della calotta glaciale avvenuti a partire dal 1° settembre rispetto al periodo climatologico 1981-2010 . Non è inclusa la massa che viene persa quando dai ghiacciai di sbocco si staccano gli iceberg e si sciolgono quando entrano in contatto con l’acqua del mare più calda.
Il bilancio di massa serve a misurare le variazioni di massa che avvengono sulla calotta glaciale sulla base della differenza tra la massa accumulata con le precipitazioni nevose invernali e primaverili e la massa persa per la fusione di neve e ghiaccio (ablazione) nella stagione estiva. La curva blu mostra la stagione attuale, mentre la curva rossa mostra lo sviluppo corrispondente alla stagione 2011-12, quando il grado di fusione raggiunse il massimo storico. La curva grigio scuro mostra la media del periodo 1981-2010.La barra grigio chiaro mostra la variazione da un anno all’altro. Per ogni giorno di calendario, la barra mostra la gamma su 30 anni (tra 1981-2010), ma i valori più bassi e più alti per ogni giorno sono omessi.
Date SMB(Gt/day) SMBacc(Gt) 20210901 0.203 0.2 20210902 2.705 2.9 20210903 0.694 3.6 20210904 0.759 4.4 20210905 3.293 7.7 20210906 0.794 8.4 20210907 1.893 10.3 20210908 2.824 13.2 20210909 2.481 15.6 20210910 1.985 17.6
http://ensemblesrt3.dmi.dk/data/prudence/temp/PLA/PP_GSMB/
Il modello su cui si basano “Variazione giornaliera” e “Accumulato”.
Le cifre si basano in parte su osservazioni fatte da stazioni meteorologiche sulla calotta glaciale e in parte sul modello meteorologico di ricerca del DMI per la Groenlandia, Hirlam-Newsnow, e dal 1° luglio 2017 il modello meteorologico HARMONIE-AROME. Questi dati sono utilizzati in un modello che può calcolare le quantità totali di ghiaccio e neve. Le nevicate, lo scioglimento della neve e del ghiaccio nudo, il ricongelamento dell’acqua di fusione e la neve che evapora senza sciogliersi prima (sublimazione) sono tutti presi in considerazione in questo modello.
Il modello è stato migliorato nel 2014 per tenere conto del fatto che parte dell’acqua di fusione si ricongela nella neve, e di nuovo nel 2015 per tenere conto anche della bassa riflessione della luce solare sul ghiaccio nudo rispetto alla neve. Infine, è stato nuovamente aggiornato nel 2017 con una rappresentazione più avanzata della percolazione e del ricongelamento dell’acqua di fusione. Allo stesso tempo, abbiamo esteso il periodo di riferimento al 1981-2010. L’aggiornamento significa che le nuove mappe, figure e grafici si discosteranno dagli esempi precedenti che possono essere visti nei rapporti delle stagioni precedenti. Tutto ciò che appare su questa pagina, tuttavia, è calcolato utilizzando lo stesso modello, in modo che tutti i grafici e i valori siano direttamente comparabili.
I dati delle stazioni meteorologiche possono mancare a causa di problemi con gli strumenti o le trasmissioni via satellite se la potenza della batteria ad energia solare è bassa o se la stazione meteorologica è coperta dalla neve o, nel peggiore dei casi, si è ribaltata
Per saperne di più http://promice.org/home.html
La cartina mostra in quale parte della calotta glaciale della Groenlandia si è verificato il fenomeno della fusione nel corso del giorno precedente.(10/09/2021) La curva sotto la cartina, mostra quanto grande è la percentuale dell’area totale dello strato di ghiaccio, in cui si è verificato lo scioglimento. La curva blu mostra l’estensione dello scioglimento in questo anno, mentre la curva grigio scuro traccia il valore medio nel periodo 1981-2010. La fascia grigio chiaro mostra le differenze da un anno all’altro. Per ogni giorno di calendario, la fascia mostra il range nei 30 anni (nel periodo 1981-2010), con i valori più bassi e più alti di ogni giorno che vengono omessi.Si noti, quando si confronta con il bilancio di massa superficiale sotto “Cambiamento giornaliero”, che lo scioglimento può avvenire senza perdita di massa superficiale, poiché l’acqua di fusione può ricongelare nella neve sottostante. Allo stesso modo, la perdita di massa superficiale può avvenire senza fusione a causa della sublimazione.( passaggio da stato solido a stato gassoso)
http://ensemblesrt3.dmi.dk/data/prudence/temp/PLA/PP_GSMB/GSMB_MELTA.txt
Date MeltArea(%) 20210101 0.000 % 20210102 0.000 % 20210103 0.000 % 20210104 0.000 % 20210105 0.000 % 20210106 0.000 % 20210107 0.049 % 20210108 0.088 % 20210109 0.000 % 20210110 0.000 % 20210111 0.000 % 20210112 0.000 % 20210113 0.002 % 20210114 0.000 % 20210115 0.000 % 20210116 0.000 % 20210117 0.000 % 20210118 0.000 % 20210119 0.000 % 20210120 0.000 % 20210121 0.000 % 20210122 0.000 % 20210123 0.000 % 20210124 0.000 % 20210125 0.000 % 20210126 0.000 % 20210127 0.002 % 20210128 0.000 % 20210129 0.008 % 20210130 0.003 % 20210131 0.000 % 20210201 0.002 % 20210202 0.013 % 20210203 0.000 % 20210204 0.002 % 20210205 0.002 % 20210206 0.002 % 20210207 0.002 % 20210208 0.002 % 20210209 0.000 % 20210210 0.000 % 20210211 0.000 % 20210212 0.000 % 20210213 0.000 % 20210214 0.000 % 20210215 0.000 % 20210216 0.002 % 20210217 0.000 % 20210218 0.002 % 20210219 0.014 % 20210220 0.002 % 20210221 0.005 % 20210222 0.000 % 20210223 0.000 % 20210224 0.000 % 20210225 0.000 % 20210226 0.000 % 20210227 0.000 % 20210228 0.000 % 20210301 0.000 % 20210302 0.000 % 20210303 0.002 % 20210304 0.036 % 20210305 0.123 % 20210306 0.009 % 20210307 0.041 % 20210308 0.005 % 20210309 0.000 % 20210310 0.000 % 20210311 0.000 % 20210312 0.000 % 20210313 0.000 % 20210314 0.000 % 20210315 0.000 % 20210316 0.013 % 20210317 0.037 % 20210318 0.259 % 20210319 0.010 % 20210320 0.012 % 20210321 0.015 % 20210322 0.000 % 20210323 0.000 % 20210324 0.000 % 20210325 0.000 % 20210326 0.000 % 20210327 0.000 % 20210328 0.000 % 20210329 0.000 % 20210330 0.002 % 20210331 0.063 % 20210401 0.134 % 20210402 0.493 % 20210403 0.675 % 20210404 0.744 % 20210405 0.666 % 20210406 0.666 % 20210407 0.529 % 20210408 0.307 % 20210409 0.273 % 20210410 0.349 % 20210411 0.251 % 20210412 0.164 % 20210413 0.330 % 20210414 0.226 % 20210415 0.062 % 20210416 0.024 % 20210417 0.026 % 20210418 0.007 % 20210419 0.009 % 20210420 0.024 % 20210421 0.046 % 20210422 0.082 % 20210423 0.196 % 20210424 0.979 % 20210425 1.976 % 20210426 3.083 % 20210427 3.625 % 20210428 3.421 % 20210429 3.299 % 20210430 3.333 % 20210501 2.983 % 20210502 2.205 % 20210503 1.755 % 20210504 1.669 % 20210505 1.605 % 20210506 1.240 % 20210507 0.582 % 20210508 0.768 % 20210509 0.826 % 20210510 0.831 % 20210511 0.840 % 20210512 0.741 % 20210513 0.881 % 20210514 1.000 % 20210515 1.133 % 20210516 1.173 % 20210517 1.172 % 20210518 1.056 % 20210519 1.225 % 20210520 1.351 % 20210521 1.395 % 20210522 1.614 % 20210523 1.705 % 20210524 1.688 % 20210525 2.170 % 20210526 4.354 % 20210527 8.003 % 20210528 9.500 % 20210529 10.189 % 20210530 10.491 % 20210531 10.341 % 20210601 10.413 % 20210602 10.495 % 20210603 10.517 % 20210604 10.554 % 20210605 12.063 % 20210606 13.708 % 20210607 14.254 % 20210608 14.581 % 20210609 14.741 % 20210610 14.553 % 20210611 14.680 % 20210612 14.645 % 20210613 13.846 % 20210614 13.663 % 20210615 13.570 % 20210616 13.667 % 20210617 13.310 % 20210618 13.233 % 20210619 14.072 % 20210620 15.145 % 20210621 15.139 % 20210622 15.219 % 20210623 16.396 % 20210624 28.084 % 20210625 32.377 % 20210626 33.187 % 20210627 33.957 % 20210628 35.030 % 20210629 35.979 % 20210630 35.433 % 20210701 32.831 % 20210702 33.652 % 20210703 36.305 % 20210704 36.968 % 20210705 37.719 % 20210706 37.066 % 20210707 35.856 % 20210708 30.000 % 20210709 31.451 % 20210710 31.359 % 20210711 37.504 % 20210712 39.978 % 20210713 41.346 % 20210714 42.096 % 20210715 42.686 % 20210716 39.492 % 20210717 41.721 % 20210718 42.849 % 20210719 50.622 % 20210720 48.148 % 20210721 48.501 % 20210722 45.677 % 20210723 45.868 % 20210724 45.128 % 20210725 40.471 % 20210726 42.074 % 20210727 53.168 % 20210728 66.895 % 20210729 63.845 % 20210730 61.245 % 20210731 62.212 % 20210801 58.250 % 20210802 54.979 % 20210803 48.861 % 20210804 43.532 % 20210805 36.104 % 20210806 32.777 % 20210807 28.394 % 20210808 27.706 % 20210809 25.976 % 20210810 26.966 % 20210811 30.479 % 20210812 29.185 % 20210813 31.082 % 20210814 52.252 % 20210815 57.468 % 20210816 51.533 % 20210817 46.866 % 20210818 45.646 % 20210819 41.915 % 20210820 38.471 % 20210821 37.470 % 20210822 29.441 % 20210823 20.613 % 20210824 23.871 % 20210825 29.253 % 20210826 25.145 % 20210827 20.339 % 20210828 17.637 % 20210829 12.308 % 20210830 9.390 % 20210831 9.346 % 20210901 11.343 % 20210902 13.800 % 20210903 13.960 % 20210904 7.926 % 20210905 5.653 % 20210906 4.332 % 20210907 3.890 % 20210908 4.343 % 20210909 3.297 % 20210910 1.726 %
Il bilancio di massa superficiale e altri prodotti ottenuti dal modello climatico regionale HIRHAM5 del DMI, come mostrato nella pagina del bilancio di massa superficiale giornaliero, sono liberamente disponibili per scopi di ricerca dal dipartimento di ricerca del DMI. Una selezione di variabili per il periodo ERA-Interim e le simulazioni future guidate da EC-Earth possono essere scaricate qui. http://prudence.dmi.dk/data/temp/RUM/HIRHAM/GREENLAND/
Queste simulazioni sono documentate nelle pubblicazioni scientifiche di Langen et al. (2017) e Mottram et al. (2017).
Le condizioni della calotta glaciale e del ghiaccio marino nell’Artico sono influenzate dalle condizioni atmosferiche. Il vento è la principale forza responsabile del movimento del ghiaccio. Il vento che soffia sulla superficie superiore del ghiaccio marino provoca una forza di trascinamento sulla superficie del ghiaccio e ne provoca la deriva .L’entità della forza dipende dalla velocità del vento e dalle caratteristiche della superficie del ghiaccio marino. Una superficie di ghiaccio ruvido è influenzata maggiormente dal vento rispetto ad una superficie liscia . La temperatura determina, tra l’altro, anche la quantità di ghiaccio che potrebbe sciogliersi. I processi che influenzano la crescita e lo scioglimento del ghiaccio marino sono chiamati termodinamici. Quando la temperatura dell’oceano raggiunge il punto di congelamento dell’acqua salata (-1,8 gradi Celsius), il ghiaccio comincia a crescere. Quando la temperatura sale sopra il punto di congelamento, il ghiaccio comincia a sciogliersi.
In realtà, però, la quantità e i tassi di crescita e di scioglimento dipendono dal modo in cui il calore viene scambiato all’interno del ghiaccio marino, così come tra la parte superiore e inferiore del ghiaccio. Di seguito il grafico relativo all anomalia delle temperature rispetto ai valori medi del periodo 2004-2013, oltre alle attuali condizioni del vento riscontrate nel periodo : 6 settembre – 10 settembre 2021
Le condizioni della calotta glaciale e del ghiaccio marino nell’Artico sono influenzate dalle condizioni atmosferiche. Il vento è la principale forza responsabile del movimento del ghiaccio. Il vento che soffia sulla superficie superiore del ghiaccio marino provoca una forza di trascinamento sulla superficie del ghiaccio e ne provoca la deriva . L’entità della forza dipende dalla velocità del vento e dalle caratteristiche della superficie del ghiaccio marino. Una superficie di ghiaccio ruvido è influenzata maggiormente dal vento rispetto ad una superficie liscia .La temperatura determina La temperatura determina, per esempio, la quantità di ghiaccio che si scioglie. I processi che influenzano la crescita e lo scioglimento del ghiaccio marino sono chiamati termodinamici. Quando la temperatura dell’oceano raggiunge il punto di congelamento dell’acqua salata (-1,8 gradi Celsius), il ghiaccio comincia a crescere. Quando la temperatura sale sopra il punto di congelamento, il ghiaccio comincia a sciogliersi.
In realtà, però, la quantità e i tassi di crescita e di scioglimento dipendono dal modo in cui il calore viene scambiato all’interno del ghiaccio marino, così come tra la parte superiore e inferiore del ghiaccio. Di seguito il grafico che illustra le temperature (in C°) oltre che alle condizioni attuali del vento: 6 settembre – 10 settembre 2021
Anomalia delle precipitazioni
Il grafico illustra quante precipitazioni sono cadute al giorno in relazione ai valori medi durante il periodo 2004-2013. Le precipitazioni portano ad un aumento della massa dello strato di ghiaccio. Periodo preso in esame: 6 settembre – 10 settembre 2021. In aggiunta, viene mostrato l’indice NAO. Si tratta di una misura della forza dei venti occidentali nell’Atlantico settentrionale. Quando l’indice è negativo, il flusso dei venti occidentali risulta meno teso e più ondulato, aumentando le probabilità che il flusso d’aria più temperata proveniente dalle medie e basse latitudini sia trasportato verso la Groenlandia meridionale.
http://polarportal.dk/en/greenland/
Da dove provengono i dati che vengono mostrati?
Le cifre mostrate si basano sui dati provenienti dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF) modello di previsione IFS. L’ECMWF è il centro meteorologico europeo, che è un organismo congiunto istituito da diversi paesi europei. Tra le altre cose, l’ECMWF gestisce modelli meteorologici globali, da cui ogni paese può recuperare i dati per eseguire i propri modelli meteorologici locali.
Le anomalie (deviazioni dalla norma) sono calcolate in relazione alla rianalisi meteorologica di ECMWF, chiamata ERA-Interim. Una rianalisi è una revisione delle osservazioni e dei modelli meteorologici eseguita su un periodo storico che assicura una mappatura coerente dello stato dell’atmosfera nel tempo.
In generale, sulle Azzorre e sulle zone circostanti le condizioni meteorologiche sono dominate frequentemente da condizioni di alta pressione, mentre sull’Islanda le condizioni sono molto spesso caratterizzate dalla presenza di una bassa pressione. La differenza di pressione tra le Azzorre e l’Islanda risulta essere variabile nel tempo, e questa variazione è descritta dalla cosiddetta Oscillazione Nord Atlantica (NAO). L’indice NAO è quindi una misura della forza dei venti occidentali sull’Atlantico orientale e sulle regioni circostanti. Se la differenza di pressione è grande, soffiano forti venti occidentali, il che significa che l’indice NAO è positivo; se la differenza di pressione è piccola, i venti occidentali saranno più deboli, e in questo caso la NAO risulterà negativa. Occasionalmente, la pressione sull’Islanda può essere persino superiore a quella sulle Azzorre.A volte la pressione sull’Islanda può anche essere più alta di quella delle Azzorre.Ciò determina un vento da est e un indice NAO fortemente negativo. In parole povere, un indice NAO positivo è sinonimo di inverni miti ed estati fresche in gran parte dell’Europa, al contrario un indice negativo comporta inverni freddi ed estati calde. È un fenomeno noto da più di 250 anni che frequentemente fa freddo in Groenlandia quando fa caldo in Danimarca e viceversa. Quando l’indice NAO è negativo, le deboli correnti provenienti da ovest tendono a mostrare una maggiore ondulazione e questo aumenta la probabilità che aria più calda proveniente da sud risalga verso la Groenlandia. L’indice NAO può essere determinato in diversi modi. Può, per esempio, essere rilevato direttamente dalle misurazioni della pressione dell’aria sull’Islanda e le Azzorre o Gibilterra. Le rianalisi, tuttavia, sono eseguite su una griglia, ed è quindi più accurato utilizzare una cosiddetta analisi EOF, che fornisce più o meno lo stesso risultato, anche se basato sulla distribuzione della pressione in tutta la regione atlantica.
L’indice NAO presentato in questa pagina è calcolato dal Climate Prediction Center del NOAA/ National Weather Service, e il calcolo è descritto qui. https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/daily_ao_index/history/method.shtml
I dati NAO giornalieri si ottengono qui. https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/pna/daily.index.ascii
Albedo è un sostantivo femminile di origine latina che significa “bianchezza” ed esprime il coefficiente di riflettività della superficie di un corpo a una data lunghezza d’onda. Infatti, la radiazione elettromagnetica incidente su una superficie viene parzialmente riflessa dalla superficie stessa. Più specificamente, il coefficiente di riflettività (albedo) è il rapporto fra l’intensità (flusso di energia, espresso in Wm-2) della radiazione riflessa dalla superficie di un corpo e quella con cui esso è stato irraggiato (flusso incidente). Tale coefficiente è un rapporto tra due grandezze omogenee, pertanto è adimensionale, cioè è un numero privo di unità di misura. Il suo valore è compreso tra 0 e 1 e fornisce un’informazione sulla capacità riflettente della superficie: un corpo perfettamente riflettente ha albedo uguale a 1 (o del 100%) mentre un corpo completamente opaco ha albedo uguale a 0, ossia assorbe tutta la radiazione ricevuta.
In formule, chiamando α il coefficiente di riflettività, Rf il flusso di energia radiativa riflessa, Ri il flusso di energia radiativa incidente e λ la lunghezza d’onda della radiazione elettromagnetica:
La riflettività dipende dalla lunghezza d’onda della radiazione incidente (come espresso nella formula) e le misure di albedo sono definite in base a una particolare distribuzione spettrale della radiazione incidente. In meteorologia e nelle scienze del clima, le bande di radiazione per le quali si parla di albedo sono sostanzialmente due: quella del visibile, laddove la lunghezza d’onda della radiazione si estende tra circa 380 e 740 nm, e quella dell’infrarosso, con lunghezza d’onda tra circa 1 e 30 micron (per quanto riguarda la frazione emessa dalla Terra e dall’atmosfera).
Per la maggior parte degli oggetti riflettenti naturali (nubi, neve, ghiaccio, suolo, vegetazione, acqua, ecc.) l’albedo varia poco all’interno di ciascuna delle due precedenti bande. I valori di albedo caratteristici delle superfici sono stati stimati sperimentalmente (Arya, 2001), e si tenga presente che l’albedo dipende anche dall’inclinazione dei raggi solari rispetto alla superficie e quindi dall’ora del giorno. Ad esempio, nelle ore centrali della giornata l’albedo sulle superfici d’acqua è compreso nell’intervallo 0.03-0.10, mentre all’alba o al tramonto i suoi valori tipici sono compresi nell’intervallo 0.10-1.00. Per le superfici coperte da neve fresca l’albedo è compresa tra 0.45 e 0.95, mentre per la neve vecchia l’intervallo dei valori stimati di albedo è compreso nell’intervallo 0.40-0.70. La foresta decidua ha albedo caratteristica 0.10-0.20, mentre quella di conifere ha valori 0.05-0.15. L’albedo planetaria, quindi mediata su tutto il globo terrestre, è stimata pari a 0.3. Da un punto di vista globale, poiché l’ammontare della radiazione riflessa ha un impatto rilevante sul bilancio energetico terrestre, l’albedo è uno dei fattori più importanti che influenzano il clima.
Quanta luce viene riflessa dalla calotta glaciale della Groenlandia?
La quantità di luce che viene riflessa dallo strato di ghiaccio della Groenlandia è anche chiamata albedo.
La neve appena caduta è molto luminosa e riflette la maggior parte della luce del sole che la colpisce. La neve tende a perdere luminosità quando si riscalda o quando giace a terra da un po’ di tempo. Le aree più scure assorbono più energia dal sole, il che porta a un maggiore riscaldamento e scioglimento dei ghiacci. Le variazioni di riflettività sono quindi amplificate attraverso un ciclo di feedback positivo.
L’albedo permette di avere un indicatore molto utile per valutare gli effetti combinati: il guadagno di massa glaciale a causa delle nevicate e la perdita di massa glaciale a causa della fusione. Il ghiaccio che si scioglie è più scuro (ha un albedo più basso) perché il processo di fusione rende i cristalli di ghiaccio di forma più arrotondata, oltre a ciò l’acqua di fusione riduce anche la riflettività della neve e del ghiaccio.
Il grafico mostra quanta luce viene riflessa dallo strato di ghiaccio della Groenlandia – su base giornaliera. Questo è noto anche come albedo. Le aree chiare riflettono più luce solare delle aree più scure. Le aree scure vengono quindi riscaldate maggiormente rispetto a quelle chiare. Le aree rosse sulla mappa mostrano dove la superficie del ghiaccio è più scura del normale, mentre le aree di colore blu, segnalano dove la superficie del ghiaccio risulta più chiara del normale. La mappa è mostrata come una deviazione dalla media, cioè l’albedo medio misurato nel periodo 2000-2009 è stato rimosso. L’albedo è quindi un indicatore climatico estremamente sensibile. Il grafico mostrato di seguito si basa sulle misurazioni satellitari della NASA effettuate dal sensore MODIS, che misura la riflessione della luce solare dalla superficie. La mappa è aggiornata su base settimanale. Queste misurazioni non possono essere effettuate durante la stagione invernale a causa della mancanza di luce solare.
http://polarportal.dk/en/greenland/