l’analisi dei dati condotta dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR di Bologna evidenzia come, a scala nazionale, maggio 2022 abbia chiuso con un’anomalia di temperatura di +1.83 °C rispetto al clima del periodo 1991-2020, cioè rispetto al trentennio più caldo che si sia mai registrato da inizio rilevazioni e quindi dall’inizio del 1800 . Questo valore porta così questo mese al secondo posto dopo il maggio 2003 che chiuse con un’anomalia di +1.87 °C, cioè appena quattro centesimi di grado sopra. Guardando però i dati suddivisi per macroaree, maggio 2022 è stato per il Centro-Nord il più caldo di sempre (*), con un’anomalia registrata pari a +2.25 °C per le regioni settentrionali e a +1.81 °C per quelle centrali, mentre al Sud un’anomalia +1.56 °C diventa il terzo valore più caldo di sempre per quest’area. A completare una situazione termica da primato, la persistenza di una condizione pluviometrica deficitaria che si è andata sempre più rafforzando proprio nel corso di questa primavera, dopo un inverno trascorso anch’esso con poche precipitazioni . Ecco che allora, a scala nazionale, anche maggio ha ereditato la siccità dei primi quattro mesi e ha conservato, a scala nazionale, uno scarto negativo dalla climatologia pari al 50% circa: da inizio anno, a scala nazionale, manca cioè la metà delle precipitazioni che sarebbero dovute cadere entro la fine della primavera meteorologica.

(*) si specifica che per «il più caldo di sempre» si intende il più caldo da inizio rilevazioni e quindi, in questo caso, da inizio del 1800.

INTRODUZIONE

Secondo i dati dell’Istituto di scienze dell’atmosfera del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac- Cnr) relativi al mese di maggio 2022, nel mese preso in esame, è stata registrata una temperatura media superiore di 1.83 °C  rispetto alla media di riferimento 1991/2020 classificandosi al 2 posto come il mese di maggio più caldo dal 1800 e al 222esimo posto come il maggio più freddo dal 1800. il maggio più caldo dal 1800 è stato quello del 2003 che chiuse con una temperatura media superiore di 1.87 °C  rispetto alla media di riferimento 1991/2020, mentre quello più freddo è stato quello del 1836 che chiuse con una temperatura media inferiore di  -5.01 °C  rispetto alla media di riferimento 1991/2020. Per quanto riguarda la temperatura massima,  il mese in questione, ha registrato una temperatura massima superiore di 2.08 °C rispetto alla media di riferimento 1991/2020 classificandosi al 5 posto come il maggio più caldo dal 1800 per quanto riguarda la temperatura massima e al 219esimo posto come il maggio più freddo sempre per quanto riguarda la temperatura massima. Il maggio più caldo dal 1800 è stato quello del 2003 che fece registrare una temperatura massima superiore di 2.39 °C rispetto alla media di riferimento 1991/2020 , mentre il maggio più freddo è stato quello del 1879 che fece registrare una temperatura massima inferiore di  -5.38 °C  rispetto alla media di riferimento 1991/2020. Per quanto riguarda la temperatura minima, il mese di maggio 2022 ha fatto registrare una temperatura minima a livello nazionale superiore di 1.57 °C  rispetto alla media di riferimento 1991/2020 classificandosi al 1 posto come il maggio più caldo dal 1800 e al 223esimo posto come il maggio più freddo per quanto riguarda la temperatura minima dal 1800. Il maggio più caldo dal 1800 per quanto riguarda la temperatura minima è stato quello del 2022 che a fatto registrare una temperatura minima superiore di 1.57 °C  rispetto alla media di riferimento 1991/2020 mentre il maggio più freddo dal 1800 è stato quello del 1836  con una temperatura inferiore di -5.01 °C  .

Anomalia = scarto in gradi °C rispetto alla media di riferimento 1991-2020.

anomalia di temperatura media rispetto al clima del periodo 1991-2020

anomalia di temperatura massima rispetto al clima del periodo 1991-2020

anomalia di temperatura minima rispetto al clima del periodo 1991-2020

Come descritto sopra, a completare la situazione termica , si aggiunge la persistenza di una condizione pluviometrica deficitaria che si è andata sempre più rafforzando nel corso di questa primavera, dopo un inverno trascorso anch’esso con poche precipitazioni . Ecco che allora, a scala nazionale, anche maggio ha ereditato la siccità dei primi quattro mesi e ha conservato, a scala nazionale, uno scarto negativo dalla climatologia pari al 50% circa: da inizio anno, a scala nazionale, manca cioè la metà delle precipitazioni che sarebbero dovute cadere entro la fine della primavera meteorologica.

https://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html

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