Programma Copernicus: Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea. È stato progettato per fornire dati accurati, tempestivi e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire la sicurezza civile. Copernicus utilizza una serie di satelliti, noti come Sentinelle, che sono stati specificamente sviluppati per rispondere alle esigenze del programma, nonché dati provenienti da altri satelliti e sensori.
Dati sul ghiaccio marino: La concentrazione e l’estensione del ghiaccio marino sono due parametri chiave monitorati tramite l’osservazione satellitare. I satelliti utilizzano diverse tecniche per osservare e misurare il ghiaccio marino:
- Radar: Satelliti equipaggiati con radar a apertura sintetica (SAR) possono acquisire immagini ad alta risoluzione del ghiaccio marino in qualsiasi condizione meteorologica e in qualsiasi momento della giornata. Questi dati possono essere utilizzati per determinare l’estensione e la tipologia del ghiaccio.
- Radiometri a microonde passive: Questi strumenti misurano le emissioni di microonde naturali provenienti dalla superficie della Terra. Dato che il ghiaccio e l’acqua emettono diverse quantità di radiazione a microonde, queste misurazioni possono essere utilizzate per calcolare la concentrazione del ghiaccio marino.
- Altri sensori: Altri sensori a bordo dei satelliti, come quelli ottici o termici, possono anche contribuire a fornire informazioni sullo stato e sulla dinamica del ghiaccio marino.
Come Copernicus ricava i dati: Il programma Copernicus utilizza le informazioni raccolte dai suoi satelliti Sentinelle, insieme ad altre fonti di dati satellitari e in-situ, per ottenere una visione completa e accurata della copertura del ghiaccio marino. Questi dati vengono poi elaborati e integrati in vari prodotti e servizi offerti da Copernicus, tra cui il Copernicus Climate Change Service (C3S) e il Copernicus Marine Environment Monitoring Service (CMEMS).
In sintesi, Copernicus sfrutta una serie di avanzate tecnologie satellitari per monitorare il ghiaccio marino, e i dati raccolti sono essenziali per la ricerca scientifica, le previsioni meteorologiche e climatiche, e la comprensione dei cambiamenti climatici in corso.
Differenza tra estensione e concentrazione del ghiaccio marino.
- Estensione del ghiaccio marino:
- L’estensione del ghiaccio marino si riferisce alla superficie totale che è coperta, almeno in parte, dal ghiaccio marino. Generalmente, viene considerata come parte dell’estensione del ghiaccio marino ogni area in cui la concentrazione del ghiaccio supera una certa soglia, spesso intorno al 15%. Ad esempio, se un’area di 1 km² contiene ghiaccio marino per almeno il 15% della sua superficie, allora l’intera area di 1 km² viene conteggiata nell’estensione totale del ghiaccio marino.
- Concentrazione del ghiaccio marino:
- La concentrazione del ghiaccio marino si riferisce alla percentuale della superficie di un’area specifica che è effettivamente coperta dal ghiaccio. È espressa in percentuale. Ad esempio, se un’area di 1 km² è coperta per metà (0,5 km²) da ghiaccio marino, la concentrazione in quell’area sarebbe del 50%.
In pratica, l’estensione fornisce un quadro generale dell’area complessiva influenzata dal ghiaccio marino, mentre la concentrazione dà un’idea della densità o compattezza del ghiaccio in un’area specifica. Entrambe le misurazioni sono fondamentali per comprendere la dinamica e le condizioni del ghiaccio marino in un dato momento o periodo.
Cosa è Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT
- Copernicus Climate Change Service (C3S):
- Questo è un servizio dell’Unione Europea che fa parte del programma Copernicus. Il C3S fornisce informazioni sul clima passato, presente e futuro. L’obiettivo principale è supportare e promuovere azioni per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici.
- Fornisce dati e analisi sul clima che possono essere utilizzati in vari settori, tra cui l’agricoltura, l’energia e la salute.
- European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF):
- L’ECMWF è un’organizzazione indipendente sostenuta da vari paesi europei. È conosciuta per le sue capacità nel previsioni meteorologiche a medio termine.
- Non solo fornisce previsioni meteorologiche, ma gestisce anche alcuni servizi di Copernicus, incluso il Copernicus Climate Change Service (C3S) e il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS).
- European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites (EUMETSAT):
- EUMETSAT è un’organizzazione intergovernativa composta da vari stati membri europei. Il suo scopo principale è fornire dati e immagini satellitari per le previsioni meteorologiche.
- Collabora con varie agenzie spaziali, organizzazioni meteorologiche e altri partner internazionali per garantire la consegna di dati satellitari affidabili e tempestivi, che sono fondamentali per la meteorologia e il monitoraggio del clima.
In sintesi, queste tre entità lavorano insieme e singolarmente per monitorare il clima e le condizioni meteorologiche attraverso vari strumenti e tecnologie, contribuendo a una migliore comprensione e previsione dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteorologiche.
L’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a un livello record di minimo per il periodo dell’anno. Sia l’estensione giornaliera che quella mensile hanno raggiunto il loro picco annuale più basso nel registro satellitare a settembre, con l’estensione mensile al 9% sotto la media. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano particolarmente sotto la media nel settore settentrionale del Mar di Ross, nell’Atlantico Meridionale e nel settore occidentale dell’Oceano Indiano, mentre prevalevano concentrazioni sopra la media nel settore del Mare di Bellingshausen-Amundsen.
L’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo sesto minimo annuale, mentre l’estensione mensile si è classificata al quinto posto come il più basso, con il 18% sotto la media. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano particolarmente sotto la media nel settore Pacifico dell’Oceano Artico, mentre una fascia di concentrazioni sopra la media persisteva lungo la costa della Siberia settentrionale.
Spiegazione:
- Il testo descrive le condizioni del ghiaccio marino sia nell’Antartide che nell’Artico.
- Antartide:
- Il ghiaccio marino ha raggiunto livelli record di bassa estensione per quel periodo dell’anno.
- Questa riduzione è stata particolarmente evidente in settembre, con un’estensione di ghiaccio inferiore del 9% rispetto alla media.
- La diminuzione è stata particolarmente marcata in alcune aree come il Mar di Ross settentrionale, l’Atlantico Meridionale e l’Oceano Indiano occidentale.
- Tuttavia, nel settore del Mare di Bellingshausen-Amundsen, c’era una concentrazione di ghiaccio marino superiore alla media.
- Artico:
- L’estensione del ghiaccio marino ha raggiunto il sesto livello più basso registrato per il minimo annuale.
- Considerando l’estensione mensile, essa era il quinto livello più basso, con una riduzione del 18% rispetto alla media.
- La maggiore riduzione era nel settore Pacifico dell’Oceano Artico.
- Al contrario, c’era una fascia con una concentrazione di ghiaccio marino superiore alla media lungo la costa della Siberia settentrionale.
In generale, queste informazioni indicano che ci sono state notevoli variazioni nelle estensioni del ghiaccio marino sia nell’Antartide che nell’Artico, con alcune aree che mostrano diminuzioni significative mentre altre mostrano aumenti.
ARTICO

Serie temporale delle anomalie dell’estensione media mensile del ghiaccio marino artico per tutti i mesi di settembre dal 1979 al 2023. Le anomalie sono espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.1. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT.
Spiegazione:
- Serie temporale: Si tratta di un insieme di punti dati raccolti o registrati in intervalli di tempo successivi. In questo contesto, si riferisce ai dati raccolti ogni settembre dal 1979 al 2023.
- Anomalie dell’estensione media mensile del ghiaccio marino artico: Questo indica quanto il ghiaccio marino artico si è discostato dalla sua media in un determinato settembre. Ad esempio, se in un particolare settembre l’estensione del ghiaccio marino fosse inferiore alla media, avremmo una “anomalia negativa”.
- Espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020: Ciò significa che le anomalie (le differenze dal normale) sono calcolate rispetto alla media di settembre nel periodo di riferimento che va dal 1991 al 2020. Se, per esempio, l’estensione del ghiaccio marino nel settembre 2022 fosse il 10% inferiore alla media di settembre del periodo 1991-2020, l’anomalia per il settembre 2022 sarebbe del -10%.
- Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.1: Indica da dove provengono i dati. In questo caso, i dati sono tratti dall’indice del ghiaccio marino dell’EUMETSAT OSI SAF, versione 2.1.
In sintesi, l’immagine descritta mostra come l’estensione del ghiaccio marino artico in settembre si sia discostata dalla sua media nel corso degli anni, rispetto a un periodo di riferimento che va dal 1991 al 2020. Questo aiuta a comprendere meglio le tendenze e le variazioni nel ghiaccio marino artico nel corso del tempo.
L’estensione media mensile del ghiaccio marino artico a settembre 2023 ha raggiunto il suo minimo annuale a 4,8 milioni di km^2, circa 1,1 milioni di km^2 (o 18%) al di sotto della media di settembre del periodo 1991-2020. Questo valore si classifica come il quinto più basso nell’archivio dei dati satellitari. La minima estensione di settembre e il minimo mensile annuale più basso si sono verificati nel settembre 2012, con un valore del 32% al di sotto della media.
Spiegazione:
- L’estensione media mensile del ghiaccio marino artico a settembre 2023: Questa parte del testo ci dice quanta area era coperta da ghiaccio marino nell’Artico nel mese di settembre 2023, che era di 4,8 milioni di km^2.
- circa 1,1 milioni di km^2 (o 18%) al di sotto della media di settembre del periodo 1991-2020: Il ghiaccio marino nel settembre 2023 era di 1,1 milioni di km^2 in meno rispetto alla media del periodo tra il 1991 e il 2020. Questo indica che c’è stata una riduzione significativa nell’estensione del ghiaccio marino rispetto a ciò che si potrebbe considerare “normale” per il periodo di riferimento.
- Questo valore si classifica come il quinto più basso nell’archivio dei dati satellitari: Di tutti i dati raccolti tramite satelliti, il valore di settembre 2023 è il quinto più basso. Ciò significa che in soli quattro altri anni si è registrata una minore estensione del ghiaccio marino rispetto al settembre 2023.
- La minima estensione di settembre e il minimo mensile annuale più basso si sono verificati nel settembre 2012: Settembre 2012 detiene il record per la minima estensione di ghiaccio marino registrata in un mese di settembre. Era inferiore del 32% rispetto alla media, il che indica che quel particolare anno ha avuto una notevole diminuzione del ghiaccio marino.
In sintesi, il testo descrive come l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico a settembre 2023 sia stata notevolmente inferiore alla media del periodo 1991-2020, e che solo in quattro altri anni si è registrato un valore più basso. Inoltre, il settembre 2012 detiene ancora il record per la minima estensione del ghiaccio marino.
Il ghiaccio marino artico raggiunge il minimo annuale
L’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo sesto minimo annuale più basso nell’archivio dei dati satellitari il 16 settembre, con un’estensione di 4,71 milioni di km^2 secondo i dati dell’EUMETSAT OSI SAF (la data può variare tra i set di dati sul ghiaccio marino, specialmente poiché l’estensione giornaliera è rimasta vicina al minimo per diversi giorni attorno a metà settembre). Questo minimo relativamente basso è seguito dopo diversi mesi con valori vicini alla media, con un calo tra maggio e luglio, seguito da una diminuzione rapida durante agosto. Il minimo storico dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico è stato raggiunto nel settembre 2012, con un’estensione di 3,78 milioni di km^2.
Spiegazione:
- Il ghiaccio marino artico raggiunge il minimo annuale: Questo è un titolo che indica che il testo riguarderà il punto in cui l’estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo punto più basso nell’anno.
- L’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico ha raggiunto il suo sesto minimo annuale più basso nell’archivio dei dati satellitari il 16 settembre: Il 16 settembre, l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico ha raggiunto uno dei suoi livelli più bassi registrati, classificandosi al sesto posto tra tutti i minimi registrati.
- Secondo i dati dell’EUMETSAT OSI SAF: I dati provengono dall’EUMETSAT OSI SAF, un’organizzazione che monitora il ghiaccio marino.
- La data può variare tra i set di dati sul ghiaccio marino: Questo suggerisce che, a seconda della fonte dei dati, la data esatta in cui si raggiunge il minimo potrebbe variare leggermente.
- Questo minimo relativamente basso è seguito dopo diversi mesi con valori vicini alla media: Per diversi mesi, l’estensione del ghiaccio marino è stata vicina alla media, ma poi ha iniziato a diminuire.
- Diminuzione rapida durante agosto: La quantità di ghiaccio marino ha iniziato a diminuire molto rapidamente nel mese di agosto.
- Il minimo storico dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico è stato raggiunto nel settembre 2012: Il settembre 2012 detiene il record per avere la minima estensione di ghiaccio marino artico registrata.
In sintesi, il testo descrive come, nel 2023, l’estensione del ghiaccio marino artico abbia raggiunto il suo sesto minimo più basso il 16 settembre. Ciò è avvenuto dopo alcuni mesi in cui l’estensione era vicina alla media, ma poi ha iniziato a diminuire rapidamente, in particolare in agosto. Il minimo storico è stato nel 2012.
Estensione giornaliera del ghiaccio marino artico dal 1979 a settembre 2023. Le tonalità di blu sono usate per gli anni fino al 1999, e le tonalità di rosso dal 2000 in poi. L’anno 2023 è mostrato con una linea nera spessa, l’anno 2022 con una linea rossa spessa, e la mediana per il periodo 1991–2020 con una linea grigia tratteggiata. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2. Crediti: C3S/ECMWF/EUMETSAT.

Spiegazione:
L’immagine descritta mostra l’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico, che è la quantità di superficie oceanica coperta da ghiaccio marino, nel periodo dal 1979 a settembre 2023.
- Tonalità di blu fino al 1999 e tonalità di rosso dal 2000 in poi: Questo metodo di colorazione aiuta a distinguere visivamente i dati dei diversi periodi. Gli anni precedenti al 2000 sono rappresentati in diverse sfumature di blu, mentre gli anni dal 2000 in poi sono in diverse sfumature di rosso. Questa distinzione potrebbe aiutare a identificare rapidamente tendenze o cambiamenti nel ghiaccio marino tra i due periodi.
- L’anno 2023 è mostrato con una linea nera spessa: Questo mette in evidenza l’anno corrente (o l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati) per facilitare il confronto con gli anni precedenti.
- L’anno 2022 con una linea rossa spessa: Analogamente, l’anno precedente è evidenziato con una linea rossa spessa, permettendo agli osservatori di confrontare rapidamente i dati tra gli ultimi due anni.
- La mediana per il periodo 1991–2020 con una linea grigia tratteggiata: La “mediana” è il valore al centro di un set di numeri, e in questo caso rappresenta l’estensione media del ghiaccio marino per ogni giorno nel periodo 1991-2020. Questa linea fornisce un punto di riferimento per confrontare gli anni specifici con una “norma” basata su un periodo di tre decenni.
In sintesi, l’immagine visualizza l’estensione giornaliera del ghiaccio marino artico nel corso degli anni, con diversi colori e spessori di linea utilizzati per mettere in evidenza anni o periodi specifici e per aiutare a identificare tendenze o cambiamenti nel tempo.

A sinistra: Concentrazione media del ghiaccio marino artico per settembre 2023. La linea arancione spessa indica il limite climatologico del ghiaccio marino per settembre per il periodo 1991-2020. A destra: Anomalia della concentrazione del ghiaccio marino artico per settembre 2023 rispetto alla media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: ERA5. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.
Spiegazione:
L’immagine descritta presenta due parti:
- A sinistra – Concentrazione media del ghiaccio marino artico: Questa parte mostra l’estensione e la concentrazione del ghiaccio marino nell’Artico per settembre 2023. Quando si parla di “concentrazione”, si fa riferimento alla percentuale di un’area geografica (ad esempio un pixel su una mappa) che è coperta da ghiaccio marino.
- La linea arancione spessa: Questa linea rappresenta il “limite climatologico del ghiaccio marino”, che è, in sostanza, il confine medio del ghiaccio marino per il mese di settembre basato su dati storici raccolti tra il 1991 e il 2020. Questo serve come un punto di riferimento per confrontare l’estensione del ghiaccio marino nel 2023 con una media di tre decenni.
- A destra – Anomalia della concentrazione del ghiaccio marino artico: Questa parte della mappa mostra le differenze (o anomalie) nella concentrazione del ghiaccio marino per settembre 2023 rispetto alla media di settembre del periodo 1991-2020. Se una particolare area ha meno ghiaccio di quanto ci si aspetterebbe basandosi sulla media storica, l’anomalia sarà negativa. Se ha più ghiaccio, l’anomalia sarà positiva.
Fonte dei dati, ERA5: ERA5 è una delle generazioni di dataset atmosferici prodotti dal Copernicus Climate Change Service e fornisce dati ad alta risoluzione sul clima. Viene spesso utilizzato per analisi climatiche e ricerche.
In sostanza, quest’immagine fornisce una panoramica visiva dell’estensione e della concentrazione del ghiaccio marino nell’Artico in settembre 2023 e mostra come si confronta con una media storica di tre decenni. Ciò consente ai ricercatori e al pubblico di visualizzare e comprendere meglio le tendenze attuali e le variazioni del ghiaccio marino nell’Artico.
La mappa delle anomalie della concentrazione del ghiaccio marino per settembre 2023 mostra concentrazioni sotto la media nella maggior parte dell’Oceano Artico, ad eccezione di una zona con concentrazioni sopra la media tra la costa settentrionale della Terra di Francesco Giuseppe e il Mare di Laptev settentrionale e un’area più limitata nel Mare di Groenlandia. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano maggiormente al di sotto della media sul lato Pacifico dell’Oceano Artico, coprendo il Mare di Beaufort e il Mare Siberiano Orientale, entrambi i quali erano in gran parte privi di ghiaccio durante settembre.
Spiegazione:
La mappa delle anomalie della concentrazione del ghiaccio marino mostra dove la quantità di ghiaccio marino presente nell’Oceano Artico in settembre 2023 era diversa dalla media attesa per quel periodo.
- Concentrazioni sotto la media nella maggior parte dell’Oceano Artico: Questo suggerisce che, in molte parti dell’Oceano Artico, c’era meno ghiaccio marino di quanto ci si aspettasse basandosi sulla media storica.
- Zona con concentrazioni sopra la media tra la Terra di Francesco Giuseppe e il Mare di Laptev: In contrasto con la tendenza generale, c’era una zona, tra la Terra di Francesco Giuseppe (un arcipelago nell’Artico russo) e il Mare di Laptev, dove la quantità di ghiaccio marino era maggiore rispetto alla media storica.
- Un’area più limitata nel Mare di Groenlandia: Anche nel Mare di Groenlandia, c’era una piccola area dove la concentrazione di ghiaccio marino era superiore alla media.
- Concentrazioni maggiormente al di sotto della media sul lato Pacifico dell’Oceano Artico: Questo indica che le zone vicino al lato Pacifico dell’Oceano Artico, specificamente nel Mare di Beaufort e nel Mare Siberiano Orientale, avevano molto meno ghiaccio marino rispetto alla media.
- Mare di Beaufort e Mare Siberiano Orientale erano in gran parte privi di ghiaccio: Queste regioni, che solitamente hanno ghiaccio marino, erano sostanzialmente senza ghiaccio in settembre 2023.
In sintesi, settembre 2023 ha visto una marcata riduzione del ghiaccio marino nella maggior parte dell’Oceano Artico, con alcune eccezioni localizzate. Questo è un altro indicatore del cambiamento climatico e del riscaldamento dell’Artico.
ANTARTICO

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Serie temporale delle anomalie dell’estensione del ghiaccio marino antartico per tutti i mesi di settembre dal 1979 al 2023. Le anomalie sono espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT.
Spiegazione:
La descrizione si riferisce a un grafico che presenta una serie temporale delle anomalie (o variazioni rispetto alla media) dell’estensione del ghiaccio marino antartico. Ecco cosa significa ogni componente:
- Serie temporale: Questo è un grafico che mostra come una certa variabile (in questo caso, l’anomalia dell’estensione del ghiaccio marino antartico) cambia nel tempo.
- Anomalie dell’estensione del ghiaccio marino antartico per tutti i mesi di settembre dal 1979 al 2023: Il grafico mostra le differenze nell’estensione del ghiaccio marino in Antartide per ogni mese di settembre dal 1979 al 2023, rispetto a una media di riferimento.
- Espresse come una percentuale della media di settembre per il periodo 1991-2020: Per calcolare le anomalie, l’estensione del ghiaccio marino di ogni settembre specifico è stata confrontata con l’estensione media del ghiaccio marino in settembre per il periodo tra il 1991 e il 2020. La differenza è quindi espressa come una percentuale di questa media.
- Fonte dei dati, EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2: I dati utilizzati per creare il grafico provengono da un indice specifico, prodotto da EUMETSAT, che tiene traccia delle variazioni del ghiaccio marino.
In sintesi, l’immagine offre una panoramica visiva delle variazioni annuali nell’estensione del ghiaccio marino in Antartide per i mesi di settembre nel corso di più di quattro decenni, rispetto a una media stabilita. Questo aiuta a comprendere meglio le tendenze a lungo termine e le variazioni nel ghiaccio marino antartico.
Per il quinto mese consecutivo, l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a livelli record minimi per il periodo dell’anno in questione. L’estensione media per settembre era di 17,4 milioni di km^2, 1,6 milioni di km^2 (o il 9%) al di sotto della media del 1991-2020 per settembre. Questa è stata di gran lunga l’estensione più bassa per settembre e il minimo annuale più basso nell’archivio satellitare di 45 anni, ben al di sotto delle precedenti estensioni minime registrate, di circa il 4-5% al di sotto della media, nel settembre 1986 e 2017. Settembre 2023 ha segnato il settimo mese del 2023 in cui il ghiaccio marino antartico ha raggiunto un’estensione record minima per il periodo dell’anno (dopo gennaio, febbraio e maggio-agosto). Il riquadro evidenziato fornisce ulteriori informazioni sull’evoluzione recente dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino che ha portato ai valori mensili record minimi.
Spiegazione:
Il testo discute delle attuali condizioni e tendenze del ghiaccio marino nell’Antartide:
- Per il quinto mese consecutivo, l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta a livelli record minimi: Questo indica che, per cinque mesi di fila, l’Antartide ha visto una quantità di ghiaccio marino più bassa di qualsiasi altro anno registrato per quei mesi specifici.
- L’estensione media per settembre era di 17,4 milioni di km^2: In settembre 2023, l’area totale coperta dal ghiaccio marino in Antartide era di 17,4 milioni di km^2.
- 1,6 milioni di km^2 (o il 9%) al di sotto della media del 1991-2020: Se si guarda alla media dell’estensione del ghiaccio marino in settembre tra il 1991 e il 2020, il settembre 2023 ha avuto 1,6 milioni di km^2 in meno, che rappresenta un calo del 9%.
- Il minimo annuale più basso nell’archivio satellitare di 45 anni: Questo significa che nel corso di 45 anni di monitoraggio satellitare, il settembre 2023 ha avuto l’estensione di ghiaccio marino più bassa registrata.
- Settembre 2023 ha segnato il settimo mese del 2023 in cui il ghiaccio marino antartico ha raggiunto un’estensione record minima: Nel 2023, sette mesi hanno mostrato record minimi di estensione del ghiaccio marino.
- Il riquadro evidenziato: Si riferisce probabilmente a una parte del rapporto o a un’immagine che fornisce dettagli aggiuntivi o una visualizzazione dei dati sull’estensione del ghiaccio marino.
In sintesi, il testo sottolinea la notevole diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino nell’Antartide nel 2023, con particolare enfasi sul mese di settembre, che ha visto livelli di ghiaccio marino significativamente inferiori rispetto alle medie storiche.
Antarctic sea ice reaches lowest annual maximum
Estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico dal 1979 a settembre 2023. Le tonalità di blu sono utilizzate per gli anni fino al 1999, e le tonalità di rosso dal 2000 in poi. L’anno 2023 è rappresentato con una linea nera spessa, l’anno 2022 con una linea rossa spessa e la mediana per il periodo 1991-2020 con una linea grigia tratteggiata. Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.2. Crediti: C3S/ECMWF/EUMETSAT.
Spiegazione:
L’immagine rappresenta un grafico dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico nell’arco temporale che va dal 1979 al settembre 2023.
- Tonalità di blu: Il grafico utilizza diverse tonalità di colore per rappresentare gli anni. Gli anni dal 1979 al 1999 sono rappresentati con diverse tonalità di blu.
- Tonalità di rosso: Dal 2000 in avanti, gli anni sono rappresentati con tonalità di rosso.
- Linee spesse: L’anno 2023 è particolarmente evidenziato con una linea nera spessa, mentre il 2022 è rappresentato con una linea rossa spessa. Questo permette ai lettori di identificare e confrontare rapidamente questi due anni specifici rispetto agli altri sul grafico.
- Linea tratteggiata: La mediana dell’estensione del ghiaccio marino per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020 è indicata con una linea grigia tratteggiata. La mediana rappresenta il valore centrale di un insieme di dati ordinati, offrendo un’indicazione della tendenza centrale di tali dati. Questo aiuta a capire come gli anni specifici si confrontano con la tendenza generale di quel periodo di tre decenni.
In sintesi, questo grafico offre una rappresentazione visiva dell’estensione del ghiaccio marino antartico nel corso del tempo, con particolare attenzione agli anni recenti e alla mediana del periodo 1991-2020. Attraverso i diversi colori e le linee spesse, i lettori possono facilmente individuare e confrontare le tendenze specifiche degli anni e il contesto generale dell’estensione del ghiaccio marino.

Il ghiaccio marino antartico raggiunge il massimo annuale più basso.
Le inedite e basse estensioni del ghiaccio marino per il periodo dell’anno osservate attorno all’Antartide durante gran parte del 2023 sono chiaramente evidenti nella serie temporale giornaliera mostrata sopra. L’insolito comportamento dell’estensione del ghiaccio marino ha avuto inizio in primavera. Dopo aver raggiunto un minimo storico nel febbraio 2023 e essendosi mantenuto relativamente vicino ai già bassi valori del 2022 durante marzo e l’inizio di aprile, l’estensione del ghiaccio marino ha iniziato a scendere al di sotto dei precedenti minimi record per il periodo dell’anno e da allora è rimasta ben al di fuori dell’intervallo dei valori precedentemente osservati.
Come nei mesi precedenti, vale la pena notare che nonostante i valori record minimi raggiunti per il periodo dell’anno, l’estensione del ghiaccio marino ha continuato la sua espansione attorno all’Antartide – sebbene a un ritmo molto più lento rispetto agli anni precedenti – fino a raggiungere un massimo di 17,6 milioni di km^2 il 12 settembre secondo i dati di EUMETSAT OSI SAF (la data del massimo può variare leggermente a seconda del set di dati). Questo valore era circa 2,3 milioni di km^2 inferiore rispetto al massimo mediano per il periodo 1991-2020 e circa 1,0 milione di km^2 inferiore rispetto al massimo registrato un anno prima nel settembre 2022.
Spiegazione:
Il testo discute delle attuali condizioni e tendenze del ghiaccio marino nell’Antartide:
- L’estensione del ghiaccio marino attorno all’Antartide nel 2023 è stata anormalmente bassa rispetto agli anni precedenti, come evidenziato da una serie di dati giornalieri.
- In particolare, l’estensione del ghiaccio marino ha iniziato a mostrare un comportamento atipico a partire dalla primavera del 2023. Dopo aver raggiunto un minimo storico a febbraio, il ghiaccio marino è rimasto vicino ai bassi valori dell’anno precedente (2022) fino all’inizio di aprile. Successivamente, ha iniziato a diminuire ulteriormente, superando i precedenti minimi record per quel periodo dell’anno.
- Sebbene l’estensione del ghiaccio marino abbia continuato a crescere attorno all’Antartide nei mesi successivi, ha fatto ciò a un ritmo più lento rispetto agli anni precedenti. Ha raggiunto un picco di 17,6 milioni di km^2 il 12 settembre.
- Questo picco era significativamente inferiore rispetto alla media registrata tra il 1991 e il 2020 e anche inferiore rispetto al massimo registrato nel settembre 2022.
In sintesi, l’Antartide ha visto una riduzione significativa nell’estensione del ghiaccio marino durante gran parte del 2023, con settembre che ha registrato valori particolarmente bassi rispetto agli anni precedenti.

A sinistra: Concentrazione media del ghiaccio marino antartico per settembre 2023. La linea arancione spessa indica il margine climatologico del ghiaccio per settembre nel periodo 1991-2020. A destra: Anomalie della concentrazione di ghiaccio marino antartico per settembre 2023 rispetto alla media di settembre per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: ERA5. Crediti: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.
Spiegazione:
L’immagine è suddivisa in due parti:
- A sinistra: Viene mostrata la concentrazione media del ghiaccio marino antartico per settembre 2023. La “concentrazione” si riferisce alla percentuale di una data area che è coperta da ghiaccio marino. Una “linea arancione spessa” rappresenta il “margine climatologico del ghiaccio”. Questo significa che mostra dove, in media, il bordo del ghiaccio marino si trovava per il mese di settembre durante il periodo tra il 1991 e il 2020. Questo serve come un punto di riferimento per vedere come la concentrazione di ghiaccio del 2023 si confronta con la media di quel periodo di tre decenni.
- A destra: Viene mostrato un diagramma delle “anomalie della concentrazione di ghiaccio marino antartico” per settembre 2023. Un’anomalia indica una deviazione dalla media. In questo caso, l’anomalia mostra quanto la concentrazione di ghiaccio marino del settembre 2023 differisca dalla media di settembre del periodo 1991-2020. Ad esempio, se un’area particolare ha un’alta concentrazione di ghiaccio rispetto alla media, avrà un valore anomalo positivo. Al contrario, se ha meno ghiaccio rispetto alla media, avrà un valore anomalo negativo.
In sintesi, l’immagine fornisce una comparazione tra la concentrazione attuale di ghiaccio marino antartico nel settembre 2023 e la media storica di settembre del periodo 1991-2020. Questo aiuta a capire come il ghiaccio marino di settembre 2023 si posizioni rispetto alle tendenze passate.
La distribuzione spaziale delle anomalie di concentrazione del ghiaccio marino intorno all’Antartide nel settembre 2023 assomiglia in gran parte alla distribuzione vista in agosto. Le concentrazioni hanno continuato ad essere ben al di sotto della media nel Mar di Ross settentrionale e nord-occidentale e nei settori dell’Atlantico meridionale e dell’Oceano Indiano occidentale. Al contrario, come nei mesi precedenti, le concentrazioni erano sopra la media sopra i Mari di Amundsen e Bellingshausen. Questo mese, le concentrazioni sopra la media si sono estese anche al Mar di Weddell settentrionale, dall’altra parte della Penisola Antartica. Anomalie di concentrazione miste si sono verificate nel settore pacifico occidentale lungo la costa dell’Antartide orientale.
La corrispondenza tra anomalie di concentrazione del ghiaccio marino e anomalie di temperatura superficiale è stata meno diretta rispetto ad altri mesi. Le temperature superficiali erano ben al di sopra della media sull’intero settore antartico occidentale dell’Oceano Meridionale (dal Mar di Ross al Mar di Bellingshausen) ma ben al di sotto della media sull’intero Mar di Weddell.
Spiegazione:
Il testo descrive la distribuzione del ghiaccio marino e le anomalie di concentrazione intorno all’Antartide nel settembre 2023. Le principali osservazioni sono:
- Distribuzione simile ad agosto: La configurazione del ghiaccio marino in settembre 2023 era simile a quella di agosto, suggerendo che le condizioni non avevano subito cambiamenti significativi in quel periodo.
- Zone con meno ghiaccio rispetto alla media: Soprattutto nel Mar di Ross settentrionale e nord-occidentale e in alcuni settori dell’Atlantico meridionale e dell’Oceano Indiano occidentale.
- Zone con più ghiaccio rispetto alla media: Queste erano presenti principalmente nei Mari di Amundsen e Bellingshausen e, in settembre, anche nel Mar di Weddell settentrionale.
- Temperatura superficiale e ghiaccio marino: Di solito, si potrebbe aspettare una corrispondenza diretta tra le temperature superficiali e la concentrazione di ghiaccio marino (ad esempio, temperature più fredde porterebbero a più ghiaccio). Tuttavia, in questo caso, il rapporto tra le due variabili non era così chiaro come in altri mesi. In particolare, mentre le temperature superficiali erano molto al di sopra della media nel settore antartico occidentale, erano molto al di sotto della media sul Mar di Weddell.
In sintesi, il passaggio esamina le variazioni nella concentrazione di ghiaccio marino intorno all’Antartide in settembre 2023 e le confronta con le temperature superficiali. Queste osservazioni sono utili per comprendere le condizioni climatiche e oceaniche nella regione antartica.
https://climate.copernicus.eu/sea-ice-cover-september-2023