Il programma Copernicus è l’iniziativa di osservazione della Terra più ambiziosa al mondo, coordinata dall’Unione Europea insieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), agli Stati membri dell’UE, e ad altri partner. Il suo obiettivo è fornire dati accurati e tempestivi per migliorare la gestione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire la sicurezza civile.
La sorveglianza del ghiaccio marino sia nell’Artico che nell’Antartico è una parte importante di questo programma, in quanto i cambiamenti nei ghiacci marini sono sia indicatori che driver dei cambiamenti climatici globali. Il monitoraggio viene svolto attraverso una serie di satelliti noti come Sentinels, che forniscono dati di vario tipo, inclusi radar e immagini ottiche, che possono essere utilizzati per osservare le superfici ghiacciate.
Ecco come il programma Copernicus monitora le condizioni del ghiaccio marino:
- Sentinella-1: Questa serie di satelliti utilizza un radar ad apertura sintetica (SAR) che può acquisire immagini ad alta risoluzione della superficie terrestre in ogni condizione atmosferica e di illuminazione. Ciò è essenziale per il monitoraggio del ghiaccio marino, che si trova in aree spesso nuvolose e oscure (specialmente durante i lunghi inverni polari).
- Sentinella-2: Questi satelliti forniscono immagini ad alta risoluzione visiva e nell’infrarosso prossimo della superficie terrestre, utili per studiare i cambiamenti nel ghiaccio e nella neve su terra, nonché per osservare le condizioni di ghiacci fluttuanti vicino alle coste.
- Sentinella-3: Fornisce dati costanti sull’oceano e sulla temperatura della superficie terrestre, sul colore dell’oceano e sulla temperatura, qualità e altezza della superficie del mare, elementi fondamentali per comprendere i processi che interessano i ghiacci marini.
- Sentinella-4 e Sentinella-5: Questi satelliti sono focalizzati sulla sorveglianza dell’atmosfera e forniscono dati che possono essere utilizzati per tracciare gas serra e inquinanti che possono influenzare il clima e, di conseguenza, i ghiacci polari.
- Sentinella-6: Misura l’altitudine della superficie marina, informazione che può essere correlata alle dinamiche del ghiaccio marino e all’accumulo di ghiaccio.
I dati raccolti dai satelliti Sentinella vengono analizzati e trasformati in informazioni utili tramite il Servizio di Monitoraggio della Terra Copernicus (Copernicus Land Monitoring Service) e il Servizio di Monitoraggio Marino Copernicus (Copernicus Marine Environment Monitoring Service), tra gli altri. Questi servizi elaborano i dati in modelli, carte e previsioni che possono essere utilizzati da scienziati, decisori politici e aziende per comprendere meglio, reagire e adattarsi ai cambiamenti nell’ambiente polare.
In sintesi, il programma Copernicus utilizza una vasta rete di satelliti e sensori per monitorare in tempo reale le condizioni del ghiaccio marino, fornendo dati essenziali per la ricerca scientifica, la politica ambientale e la sicurezza in aree chiave per la comprensione del sistema climatico globale.
“Ottobre ha rappresentato il sesto mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino in Antartide ha mantenuto livelli che non hanno precedenti storici per quel periodo dell’anno, registrando un valore mensile che è l’11% inferiore alla media storica. Le concentrazioni di ghiaccio marino sono risultate particolarmente ridotte rispetto alla media nel settore settentrionale del Mare di Ross e nella porzione dell’Oceano Atlantico meridionale. Al contrario, concentrazioni di ghiaccio superiori alla norma si sono verificate nel Mare di Bellingshausen e nel settore occidentale del Pacifico.
Per quanto riguarda l’Artico, l’estensione del ghiaccio marino ha raggiunto il settimo valore più basso mai registrato per il mese di ottobre, con un’estensione che si colloca al 12% al di sotto della media. In particolare, le concentrazioni di ghiaccio marino sono state molto inferiori alla media nel settore dell’Oceano Artico che confina con il Pacifico. Tuttavia, è stato osservato un prolungamento di concentrazioni di ghiaccio superiore alla media tra il Mare di Groenlandia e il Mare di Laptev.”
ARTICO
Il grafico mostra una serie temporale delle anomalie dell’estensione media mensile del ghiaccio marino artico per tutti i mesi di ottobre dal 1979 al 2023. Le anomalie sono espresse come percentuale rispetto alla media di ottobre per il periodo 1991-2020.
analizziamo il grafico in modo preciso:
- Anomalie: Ogni barra del grafico rappresenta la deviazione percentuale dell’estensione del ghiaccio marino artico nell’ottobre di quell’anno dalla media di ottobre del periodo di riferimento (1991-2020). Una barra che estende verso il basso (in rosso) indica che l’estensione del ghiaccio in quell’anno era minore della media, mentre una barra che estende verso l’alto (in blu) indica un’estensione maggiore della media.
- Variazione dal 1979 al 2023: Dal grafico si può notare un chiaro cambiamento dalla prevalenza di anomalie positive (estensione maggiore della media) negli anni ’80 verso una prevalenza di anomalie negative (estensione minore della media) a partire dai primi anni 2000 fino al 2023.
- Estensione media di ottobre 1991-2020: Questo valore di 7,8 milioni di chilometri quadrati è la linea di base per il calcolo delle anomalie. Quindi, se in un dato ottobre l’estensione del ghiaccio fosse stata esattamente 7,8 milioni di chilometri quadrati, l’anomalia sarebbe stata dello 0%.
- Trend generale: Guardando l’orientamento delle barre, si può osservare un trend generale verso il basso nelle anomalie, soprattutto dopo il 2000. Ciò indica che, in generale, l’estensione del ghiaccio marino nell’Artico è stata inferiore alla media nel periodo di riferimento.
- Anomalie notevoli: In particolare, dal 2016 in poi, vediamo una sequenza di anomalie negative con valore che scende sotto il -10%. Questo suggerisce che l’estensione del ghiaccio marino nell’ottobre di questi anni era significativamente inferiore alla media del periodo di riferimento.
- Estremi: Il picco più elevato si osserva nei primi anni del grafico (indicativamente intorno al 1980), mentre i valori più bassi si registrano negli anni più recenti. Questa è una rappresentazione visiva del declino dell’estensione del ghiaccio marino artico nel mese di ottobre nel corso degli ultimi decenni.
- Dati e crediti: I dati sono forniti dall’EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index versione 2.2. e il grafico è stato creato dal Copernicus Climate Change Service in collaborazione con ECMWF ed EUMETSAT, evidenziando l’uso di risorse e collaborazioni europee per monitorare le variazioni climatiche.
La sequenza di barre rosse, soprattutto verso la parte destra del grafico (gli anni più recenti), evidenzia una tendenza costante al ribasso nell’estensione del ghiaccio marino, segnando un chiaro segnale dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale.
L’estensione media mensile del ghiaccio marino artico in ottobre 2023 è stata di 6,9 milioni di chilometri quadrati, circa 0,9 milioni di chilometri quadrati (o il 12%) al di sotto della media di ottobre del periodo 1991-2020. Questo valore si colloca al settimo posto nella classifica dei più bassi nella serie storica dei dati satellitari, ben al di sopra del minimo record di ottobre, che fu del 27% sotto la media, registrato nel 2020.
Le due mappe mostrano due aspetti diversi del ghiaccio marino artico nel mese di ottobre 2023.
- Mappa di sinistra (Concentrazione media del ghiaccio marino artico): Questa mappa mostra la concentrazione media del ghiaccio marino nell’Artico in ottobre 2023. Le aree in bianco indicano dove c’era ghiaccio marino, mentre le aree in blu scuro rappresentano l’oceano aperto. La linea arancione spessa indica il limite climatologico medio del ghiaccio marino per ottobre durante il periodo 1991-2020, fornendo un confronto visivo tra l’estensione media storica del ghiaccio e le condizioni correnti.
- Mappa di destra (Anomalia della concentrazione del ghiaccio marino artico): Questa mappa visualizza l’anomalia della concentrazione del ghiaccio marino, cioè la differenza tra la concentrazione osservata in ottobre 2023 e la media di ottobre per il periodo di riferimento 1991-2020. Le tonalità di blu indicano aree dove la concentrazione di ghiaccio marino era superiore alla media, mentre le tonalità di rosso indicano aree dove era inferiore. Questa mappa fornisce una rappresentazione immediata di dove il ghiaccio marino è meno o più abbondante rispetto al normale per quel mese.
Analisi dettagliata:
- Nella mappa di sinistra, possiamo vedere che ci sono zone dove il ghiaccio marino si estende oltre la linea arancione media (1991-2020), ma ci sono anche zone all’interno della linea arancione dove non è presente ghiaccio marino.
- Nella mappa di destra, le aree arancioni e rosse nell’Oceano Artico (soprattutto intorno alla Siberia e all’Alaska) mostrano dove la concentrazione di ghiaccio marino è significativamente inferiore alla media, suggerendo che in queste regioni il ghiaccio si sta ritirando o assottigliando.
- Le aree blu chiaro, per esempio vicino al centro della massa di ghiaccio, indicano dove la concentrazione di ghiaccio marino era superiore alla media, suggerendo una maggiore formazione o meno scioglimento del ghiaccio rispetto alla norma in quelle aree.
La fonte dei dati è ERA5, che è uno dei dataset più avanzati disponibili per la reanalisi del clima, e il credito va al Copernicus Climate Change Service e all’ECMWF per la produzione delle mappe.
La mappa delle anomalie della concentrazione del ghiaccio marino per ottobre 2023 mostra concentrazioni sotto la media prevalenti nella maggior parte dell’Oceano Artico. L’eccezione più notevole era una fascia di concentrazioni sopra la media tra il Mare di Groenlandia e il Mare di Laptev settentrionale, la maggior parte della quale era già presente in luglio, agosto e settembre. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano molto al di sotto della media nei Mari di Beaufort e Siberiano Orientale.
ANTARTICO
analizziamo il grafico: ACCESS TO DATA
- Asse Orizzontale (X): Rappresenta il tempo, con ogni punto che corrisponde a un anno specifico da 1979 fino al 2023 per il mese di ottobre. Ogni barra quindi rappresenta l’anomalia dell’estensione del ghiaccio marino per quell’ottobre specifico.
- Asse Verticale (Y): Mostra l’anomalia percentuale dell’estensione del ghiaccio marino rispetto alla media di ottobre per il periodo 1991-2020. Una barra che raggiunge il +3% indica che quell’anno l’estensione del ghiaccio marino era del 3% superiore alla media di riferimento, mentre una barra al -3% indica un’estensione inferiore del 3% rispetto alla media.
- Barre Colorate:
- Blu: Anomalie positive, dove l’estensione del ghiaccio è maggiore rispetto alla media.
- Rosso: Anomalie negative, dove l’estensione è minore rispetto alla media.
- Linea Zero Percentuale (0%): Corrisponde alla media di riferimento dell’estensione del ghiaccio marino. Le barre che si estendono sopra questa linea indicano un’estensione del ghiaccio superiore alla media; quelle sotto indicano un’estensione inferiore alla media.
- Trend Visibile:
- Fino al 2016 circa, le barre mostrano variazioni intorno alla linea di riferimento, suggerendo che l’estensione del ghiaccio marino in ottobre per quegli anni era vicina alla media storica o leggermente superiore/inferiore in alcuni anni.
- Dopo il 2016, c’è una chiara tendenza verso anomalie negative (rosse), suggerendo che da quell’anno in poi, l’estensione del ghiaccio marino in ottobre è stata consistentemente inferiore alla media di riferimento, con una tendenza che sembra intensificarsi negli ultimi anni visualizzati.
In sintesi, il grafico mostra una tendenza chiara verso la diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino in ottobre nell’Antartide negli ultimi anni rispetto alla media del periodo 1991-2020. Le anomalie negative profonde degli ultimi anni suggeriscono che questa tendenza di riduzione sta continuando e forse peggiorando.
Per il sesto mese di fila, e per l’ottavo mese nell’anno 2023 – includendo i mesi di gennaio, febbraio e poi da maggio a settembre – l’estensione del ghiaccio marino dell’Antartide ha continuato a stabilire nuovi minimi record per i rispettivi periodi dell’anno. L’estensione media del ghiaccio marino registrata nel mese di ottobre 2023 è stata di 16,6 milioni di chilometri quadrati, che rappresenta una riduzione di 2,0 milioni di chilometri quadrati, ovvero l’11% in meno rispetto alla media calcolata per il mese di ottobre nel trentennio dal 1991 al 2020. Questo valore rappresenta l’estensione più bassa mai registrata per il mese di ottobre nel corso dei 45 anni di raccolta dati tramite osservazione satellitare. Questa misurazione è significativamente inferiore al precedente record minimo, che era stato del 5% al di sotto della media e che era stato registrato nell’ottobre del 1986.
le due mappe presentate mostrano le condizioni del ghiaccio marino antartico per il mese di ottobre 2023 da due prospettive diverse:
- Mappa di Sinistra – Concentrazione Media del Ghiaccio Marino Antartico: Questa mappa mostra la concentrazione media del ghiaccio marino antartico nel mese di ottobre 2023. Le aree in diverse tonalità di blu rappresentano la percentuale di copertura del ghiaccio marino, dove il blu più scuro indica una maggiore concentrazione di ghiaccio marino. La linea arancione spessa indica il bordo medio del ghiaccio marino per il mese di ottobre durante il periodo di riferimento 1991-2020. Possiamo vedere che l’estensione del ghiaccio marino nel 2023 è visibilmente ridotta rispetto al bordo medio indicato dalla linea arancione, il che implica che l’estensione del ghiaccio in ottobre 2023 è minore rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Mappa di Destra – Anomalie della Concentrazione del Ghiaccio Marino Antartico: La seconda mappa mostra le anomalie nella concentrazione del ghiaccio marino, ovvero la differenza rispetto alla media dell’ottobre del periodo 1991-2020. Le aree in blu indicano dove la concentrazione del ghiaccio è maggiore della media, mentre le aree in rosso/arancione indicano dove la concentrazione del ghiaccio è minore della media. Nella mappa di destra, vediamo prevalentemente tonalità di rosso/arancione attorno al continente antartico, il che significa che la concentrazione del ghiaccio marino è notevolmente inferiore alla media in molte parti. La percentuale di variazione è rappresentata dalla scala di colore sul lato destro della mappa, che va da +100% (blu molto scuro) a -100% (rosso molto scuro).
In sintesi, queste mappe insieme mostrano che nel mese di ottobre 2023, la concentrazione e l’estensione del ghiaccio marino antartico era notevolmente inferiore rispetto alla media del periodo di riferimento 1991-2020.
La distribuzione spaziale delle anomalie nella concentrazione del ghiaccio marino intorno all’Antartide nel mese di ottobre 2023 è in gran parte simile a quella osservata nel mese di settembre. Le concentrazioni hanno continuato ad essere significativamente inferiori alla media nel Mare di Ross settentrionale e nel settore dell’Oceano Atlantico meridionale. Anche le concentrazioni di ghiaccio lungo la maggior parte della costa dell’Antartide Orientale sono state prevalenti sotto la media. In contrasto, le concentrazioni di ghiaccio marino erano superiori alla media nel Mare di Bellingshausen e nella parte occidentale del Mare di Amundsen, così come in parti del settore del Pacifico occidentale, compreso tra i 120° e i 170° Est.”
Questo testo descrive variazioni specifiche nell’estensione e nella distribuzione del ghiaccio marino attorno all’Antartide rispetto a una media storica, indicando aree specifiche dove il ghiaccio era più o meno abbondante del solito.
https://climate.copernicus.eu/sea-ice-cover-october-2023