Ultimo aggiornamento: 10 agosto 2023
(Il prossimo aggiornamento sarà l’11 settembre 2023)

Le condizioni dell’El Niño sono persistite nell’equatorio Pacifico dalla primavera boreale. È probabile (90%) che continuino fino all’inverno boreale.

L’equatorio Pacifico si riferisce alla regione dell’Oceano Pacifico situata vicino all’equatore. Questa regione gioca un ruolo chiave nella dinamica climatica globale, in particolare in relazione ai fenomeni El Niño e La Niña.

Gli eventi El Niño e La Niña sono caratterizzati da variazioni significative della temperatura della superficie del mare (SST) nell’equatorio Pacifico.

  • Durante un evento El Niño, si verifica un riscaldamento anomalo delle acque superficiali nell’equatorio Pacifico centrale e orientale. Questo riscaldamento può influenzare i modelli meteorologici globali, portando a cambiamenti nelle precipitazioni e nelle temperature in molte parti del mondo.
  • Durante un evento La Niña, si verifica un raffreddamento anomalo delle acque superficiali nella stessa regione. Anche questo può avere effetti significativi sui modelli meteorologici globali.

La regione dell’equatorio Pacifico è monitorata da meteorologi e climatologi di tutto il mondo per anticipare e comprendere le implicazioni dei cambiamenti delle condizioni oceaniche su modelli atmosferici e climatici globali.

[El Niño / La Niña]
A luglio 2023, la temperatura della superficie del mare (SST) per la regione NINO.3 era superiore alla norma con una deviazione di +1,8°C (Fig.3 e Tabella). Come ben sappiamo, il fenomeno El Niño è monitorato attraverso varie regioni nell’equatorio Pacifico, ciascuna delle quali ha una specifica denominazione basata su una nomenclatura standard. Queste regioni sono definite in base alle loro coordinate geografiche e sono utilizzate per misurare le anomalie delle temperature della superficie del mare (SST) che sono indicative della presenza di condizioni El Niño o La Niña.

Ecco una breve panoramica delle principali regioni El Niño:

  1. NINO.1+2:
    • Localizzazione: 0°-10°S, 90°W-80°W.
    • Corrisponde alla regione dell’Oceano Pacifico vicino alle coste del Sud America, compresa tra l’Equatore e 10°S.
  2. NINO.3:
    • Localizzazione: 5°N-5°S, 150°W-90°W.
    • Questa regione si trova nel Pacifico equatoriale centrale e rappresenta spesso la regione “standard” utilizzata per definire gli eventi El Niño.
  3. NINO.3.4:
    • Localizzazione: 5°N-5°S, 170°W-120°W.
    • Si trova leggermente più a ovest rispetto alla NINO.3 e spesso viene utilizzata come una delle principali regioni di riferimento per definire gli eventi El Niño, poiché cattura sia la variabilità del Pacifico centrale che quella dell’est.
  4. NINO.4:
    • Localizzazione: 5°N-5°S, 160°E-150°W.
    • Questa regione si trova nel Pacifico equatoriale occidentale.

Quando si parla di anomalie positive o negative della SST in queste regioni, si fa riferimento a temperature superiori o inferiori alla media a lungo termine per quella specifica regione. Un aumento significativo delle temperature nella regione NINO.3, ad esempio, è spesso associato a un evento El Niño, mentre un calo significativo è associato a un evento La Niña. Queste regioni forniscono un quadro geografico per monitorare e prevedere gli eventi El Niño e La Niña, consentendo ai climatologi di valutare l’intensità e la posizione del fenomeno. La media mobile di cinque mesi del valore della deviazione SST NINO.3 per maggio era +1,0°C (Fig.1 e Tabella). Le SST erano superiori alla norma nella maggior parte dell’equatorio Pacifico, specialmente nella parte orientale (Fig.4 e Fig.6). Le temperature subsuperficiali erano superiori alla norma nella maggior parte dell’equatorio Pacifico (Fig.5 e Fig.7).

Ma da cosa sono causate queste temperature superiori alla norma nella maggior parte dell’equatorio Pacifico?

Le temperature subsuperficiali superiori alla norma nell’equatorio Pacifico sono generalmente causate da una combinazione di fattori oceanici e atmosferici che interagiscono in maniera complessa. Ecco alcuni dei principali fattori e meccanismi coinvolti:

  1. Onde Kelvin Oceaniche: Queste sono onde che si propagano da ovest verso est lungo l’equatore nell’Oceano Pacifico. Quando queste onde raggiungono la costa orientale del Pacifico, possono portare acque più calde dal fondo verso la superficie, contribuendo ad aumentare le temperature subsuperficiali.
  2. Ventilazione dell’Oceano: I venti alisei (venti che soffiano da est a ovest) lungo l’equatore spingono generalmente l’acqua calda in superficie verso l’ovest del Pacifico. Quando questi venti si indeboliscono o si invertono (una condizione tipica durante gli eventi El Niño), l’acqua calda accumulata può espandersi verso est, aumentando le temperature subsuperficiali nell’equatorio Pacifico centrale e orientale.
  3. Processi di upwelling e downwelling: L'”upwelling” è un processo in cui le acque fredde profonde salgono verso la superficie dell’oceano, mentre il “downwelling” è l’opposto, ovvero quando le acque calde in superficie affondano. Variazioni nella forza e direzione dei venti possono influenzare questi processi, alterando le temperature subsuperficiali.
  4. Riarrangiamento Termoclino: Il termoclino è la zona di transizione tra le acque superficiali calde e le acque profonde più fredde dell’oceano. Durante certi periodi, il termoclino può diventare meno inclinato o può spostarsi verticalmente, il che può influenzare le temperature delle acque subsuperficiali.
  5. Interazione atmosfera-oceano: La retroazione tra l’atmosfera e l’oceano gioca un ruolo fondamentale nella modulazione delle temperature subsuperficiali. Ad esempio, un aumento delle temperature superficiali può portare a cambiamenti nei modelli di circolazione atmosferica, che a loro volta possono influenzare ulteriormente le temperature dell’oceano.

È importante notare che gli eventi El Niño e La Niña sono manifestazioni esterne di questa complessa interazione tra l’atmosfera e l’oceano. La dinamica sottostante e i processi associati all’El Niño e alla Niña sono ancora oggetto di studio e ricerca per comprenderne appieno tutte le cause e le implicazioni.

Nell’atmosfera, l’attività convettiva vicino alla linea del datario sull’equatorio Pacifico era superiore alla norma e i venti orientali nella troposfera inferiore (cioè, i venti alisei) sopra l’equatorio centrale del Pacifico erano nella norma (Fig.8, Fig.9, Fig.10).( La “linea del datario” si riferisce al meridiano di longitudine 180°, che è opposto al meridiano di Greenwich (0° di longitudine). Questa linea, che attraversa in gran parte l’Oceano Pacifico, è quella dove la data cambia. Ad est della linea è un giorno avanti rispetto all’ovest della linea. Quando ci si riferisce alla “linea del datario sull’equatorio Pacifico”, si parla di quella porzione del meridiano di 180° longitudine che attraversa la zona equatoriale dell’Oceano Pacifico. Nel contesto dei rapporti sul clima e sull’El Niño, la zona vicino alla linea del datario nell’equatorio Pacifico è importante perché è una regione in cui si osservano spesso significative variazioni di temperatura e attività convettiva legate ai fenomeni El Niño e La Niña.)

Di seguito una veloce descrizione di come sia collegata l attività convettiva al ciclo enso.

Andiamo per gradi.

Attività convettiva:

L’attività convettiva in meteorologia si riferisce al movimento verticale dell’aria all’interno dell’atmosfera terrestre. Quando l’aria vicino alla superficie terrestre si riscalda (a causa della radiazione solare, per esempio), diventa meno densa e inizia a salire. Mentre sale, si espande e si raffredda, e l’umidità in essa contenuta può condensarsi formando nuvole e, eventualmente, precipitazioni. Questi movimenti verticali dell’aria, associati a formazione di nuvole e precipitazioni, rappresentano l’attività convettiva. Essa è un componente chiave del ciclo idrologico e gioca un ruolo fondamentale nella formazione di temporali e altri fenomeni meteorologici.

Ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation):

ENSO è un fenomeno climatico periodico che coinvolge oscillazioni delle temperature superficiali del mare e delle pressioni atmosferiche nell’Oceano Pacifico equatoriale. ENSO ha due fasi principali:

  1. El Niño: È caratterizzato da temperature superficiali del mare più calde del normale nell’Oceano Pacifico centrale e orientale. Ciò può portare a una maggiore attività convettiva in questa regione, con conseguente maggiore piovosità.
  2. La Niña: È l’opposto di El Niño e si verifica quando le temperature superficiali del mare sono più fredde del normale nel Pacifico centrale e orientale. Ciò può ridurre l’attività convettiva in quella regione, portando a condizioni più secche.

Come l’attività convettiva e ENSO sono collegati:

Le variazioni nelle temperature superficiali del mare nell’Oceano Pacifico equatoriale durante le fasi di El Niño o La Niña influenzano l’attività convettiva sopra queste regioni.

  • Durante El Niño: Le temperature del mare più calde promuovono una maggiore attività convettiva, portando a più nuvole e precipitazioni nell’Oceano Pacifico centrale e orientale. Questo può avere effetti a catena sul clima globale, influenzando i modelli di circolazione atmosferica e portando a condizioni meteorologiche anomale in molte parti del mondo.
  • Durante La Niña: Le temperature del mare più fredde possono sopprimere l’attività convettiva, portando a meno nuvole e precipitazioni in quelle regioni del Pacifico. Anche questo può avere effetti a catena sul clima globale.

In conclusione, l’attività convettiva e il ciclo ENSO sono strettamente collegati. Le oscillazioni delle temperature superficiali del mare nell’Oceano Pacifico equatoriale influenzano l’attività convettiva sopra di esso, che a sua volta può avere profonde ripercussioni sul clima globale.

Queste condizioni oceaniche sono coerenti con le caratteristiche comuni degli eventi passati di El Niño e le condizioni atmosferiche indicano che le caratteristiche comuni degli eventi passati di El Niño stavano diventando chiare. Le condizioni dell’El Niño sono persistite nell’equatorio Pacifico dalla primavera boreale. Il volume d’acqua subsuperficiale caldo nella parte centrale e orientale dell’equatorio Pacifico (Fig.5) ha mantenuto l’SST caldo nella regione NINO.3. Il sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA prevede che il volume d’acqua subsuperficiale nella parte centrale e orientale sarà più caldo e aumenterà le SST nella parte orientale, e l’SST NINO.3 sarà superiore alla norma durante il periodo di previsione (Fig.11). In conclusione, è probabile che le condizioni dell’El Niño continueranno fino all’inverno boreale (90%) (Fig.1 e Fig.2).

[Pacifico Occidentale e Oceano Indiano]
La SST media dell’area nella regione tropicale del Pacifico occidentale (NINO.WEST) era nella norma a luglio (Fig.3). L’indice dovrebbe essere inferiore o nella norma fino all’inverno boreale (Fig.12).

La SST media dell’area nella regione dell’Oceano Indiano tropicale (IOBW) era nella norma a luglio (Fig.3). L’indice dovrebbe essere nella norma fino all’autunno boreale e nella norma o superiore all’inverno boreale (Fig.13).

Descrizione delle varie figure.

La figura 3 si riferisce alla rappresentazione di una serie temporale delle deviazioni delle temperature della superficie del mare (SST) rispetto alla media climatologica. Di seguito spiegherò nel dettaglio ciascun aspetto di questa descrizione:

  1. Serie temporale delle temperature della superficie del mare (SST) – Deviazioni dalla media climatologica: Questa figura mostra come le temperature della superficie del mare (SST) si siano discostate dalla loro media climatologica nel corso del tempo.
  2. Basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni: Ciò significa che la “media climatologica” utilizzata come punto di riferimento è calcolata sulla base delle medie delle temperature degli ultimi 30 anni, e questo valore di riferimento può variare man mano che si avanza nel tempo (dato che il periodo di 30 anni “scorre”).
  3. NINO.3 (il 2° pannello): Questo pannello mostra le deviazioni delle SST per la regione NINO.3, che è una specifica zona nell’equatorio Pacifico centrale.
  4. Indice dell’Oscillazione Meridionale (il 3° pannello): Questo indice rappresenta la differenza di pressione tra Tahiti e Darwin. Valori positivi indicano condizioni La Niña (alta pressione su Tahiti e bassa pressione su Darwin), mentre valori negativi indicano condizioni El Niño.
  5. Deviazioni SST per NINO.WEST (il 4° pannello): Mostra le deviazioni delle SST per la regione NINO.WEST, situata nella parte occidentale dell’equatorio Pacifico.
  6. Deviazioni SST per IOBW (il pannello inferiore): Questo pannello rappresenta le deviazioni delle SST per la regione dell’Oceano Indiano.
  7. Linee sottili e curve spesse: Le linee sottili rappresentano i valori mensili delle SST, mentre le curve spesse e levigate mostrano una media mobile di cinque mesi, che serve a “lisciare” le fluttuazioni a breve termine e a mostrare le tendenze più generali.
  8. Aree ombreggiate in rosso e blu: Le aree ombreggiate in rosso rappresentano i periodi in cui si sono verificati gli eventi El Niño (temperature SST più calde della norma), mentre le aree in blu rappresentano i periodi La Niña (temperature SST più fredde della norma).

In sintesi, questa figura fornisce una panoramica temporale delle anomalie delle temperature superficiali del mare in diverse regioni cruciali, insieme all’Indice dell’Oscillazione Meridionale. Le ombreggiature e le linee aiutano a identificare rapidamente i periodi di El Niño e La Niña e le tendenze a lungo termine delle SST.

L’SST rappresenta la temperatura media mensile della superficie del mare, calcolata sulla regione NINO.3 (5°N-5°S, 150°W-90°W). La deviazione SST per NINO.3 è definita come la differenza tra la temperatura media mensile della superficie del mare e la media climatologica, basata sull’ultimo periodo mobile di 30 anni. La JMA stabilisce che si verifica un fenomeno El Niño (La Niña) quando la media mobile di cinque mesi della deviazione SST per NINO.3 supera +0.5°C (-0.5°C) e si mantiene tale per sei mesi consecutivi o più. I valori medi di cinque mesi sottolineati indicano una deviazione superiore a +0.5°C, mentre quelli in corsivo indicano una deviazione inferiore a -0.5°C.

L’ultima SST e l’SOI sono valori preliminari.

La Figura.1 illustra la media mobile quinquennale delle deviazioni della temperatura della superficie del mare (SST) relative alla regione NINO.3, come proiettato dal sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA, noto come JMA/MRI-CPS3. I punti rossi rappresentano i valori effettivamente osservati delle deviazioni SST per la regione NINO.3 nel corso del tempo. Mostrano, quindi, di quanto la temperatura reale della superficie del mare si sia discostata dalla media storica in determinati momenti passati, mentre i Riquadri indicano le previsioni fornite dal sistema JMA/MRI-CPS3. Piuttosto che un singolo valore previsto, il sistema fornisce una gamma di valori possibili. Ogni riquadro Indica l’intervallo all’interno del quale si prevede che il valore reale si collocherà con una probabilità del 70%. Questo suggerisce che esiste una probabilità del 70% che la deviazione reale della SST (una volta che verrà misurata) sarà compresa nell’intervallo indicato dal riquadro.


La figura, quindi, offre una panoramica delle previsioni e delle misurazioni passate delle deviazioni della temperatura della superficie del mare per la regione NINO.3. Le previsioni danno una gamma di valori possibili, piuttosto che un preciso valore atteso, a causa delle inevitabili incertezze nelle previsioni meteorologiche.

L’SST rappresenta la temperatura media mensile della superficie del mare, calcolata sulla regione NINO.3 (5°N-5°S, 150°W-90°W). La deviazione SST per NINO.3 è definita come la differenza tra la temperatura media mensile della superficie del mare e la media climatologica, basata sull’ultimo periodo mobile di 30 anni. La JMA stabilisce che si verifica un fenomeno El Niño (La Niña) quando la media mobile di cinque mesi della deviazione SST per NINO.3 supera +0.5°C (-0.5°C) e si mantiene tale per sei mesi consecutivi o più. I valori medi di cinque mesi sottolineati indicano una deviazione superiore a +0.5°C, mentre quelli in corsivo indicano una deviazione inferiore a -0.5°C.L’ultima SST e l’SOI sono valori preliminari.

Fig.4 – Questa figura mostra le medie mensili della temperatura della superficie del mare (SST) e le relative anomalie (cioè le deviazioni dalla norma) nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano. Di seguito cerco di dare una spiegazione più approfondita della figura.

  • Media mensile SST: Questo rappresenta la temperatura media della superficie del mare per un determinato mese.
  • Anomalie: Le anomalie sono la differenza tra la temperatura effettivamente misurata e la media “normale” per quel particolare mese, basata su un periodo di riferimento. Le anomalie possono essere positive (indicando che le temperature sono superiori alla media) o negative (indicando che le temperature sono inferiori alla media).
  • Periodo di base per la norma (1991-2020): Il “normale” o la media di riferimento per le SST è calcolato sulla base di un intervallo di tempo specifico, in questo caso tre decenni dal 1991 al 2020. Ciò significa che le anomalie mostrate nella figura sono calcolate rispetto a questa media trentennale.

In pratica, la Figura 4 ti fornirà una mappa o un grafico che mostra le temperature della superficie del mare e dove sono più calde o più fredde rispetto alla media del periodo 1991-2020. Questo tipo di visualizzazione è estremamente utile per identificare rapidamente le aree di riscaldamento o raffreddamento anomalo, che possono avere implicazioni per il clima, la circolazione oceanica, la pesca, e altri aspetti dell’ecosistema marino.

Fig.6 – Sezione trasversale temporale-longitudinale delle anomalie SST lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico. Il periodo di base per la norma è 1991-2020.

Spiegazione:

Questa figura rappresenta una “sezione trasversale” o una rappresentazione grafica delle anomalie della temperatura della superficie del mare (SST) lungo l’equatore, estendendosi attraverso gli Oceani Indiano e Pacifico.

  1. Temporale-longitudinale: Ciò indica che il grafico ha due assi principali. L’asse verticale rappresenta il tempo (generalmente mostrato come mesi o anni) mentre l’asse orizzontale rappresenta la longitudine, che si estende attraverso l’equatore dagli Oceani Indiano a Pacifico.
  2. Anomalie SST: Sono le differenze tra la temperatura media della superficie del mare misurata in un particolare momento e luogo, e la media “normale” di quel luogo basata sul periodo di riferimento (1991-2020). Queste anomalie possono essere visualizzate come aree colorate, dove, ad esempio, il blu potrebbe rappresentare temperature più fredde della norma e il rosso temperature più calde della norma.
  3. Periodo di base per la norma (1991-2020): La “norma” o la media di riferimento per le SST è calcolata sulla base di questo intervallo di trent’anni. Quindi, le anomalie mostrate nel grafico sono relative a questa media trentennale.

In pratica, la Figura 6 offre una visione d’insieme di come le temperature della superficie del mare lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico si siano discostate dalla loro media storica nel corso del tempo. Questo tipo di visualizzazione è particolarmente utile per identificare eventi come El Niño o La Niña, che possono avere significativi impatti sul clima globale.

Fig.5 – Sezione trasversale profondità-longitudine delle temperature e delle anomalie lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico, ottenuta tramite il sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di base per la norma è 1991-2020.

Spiegazione:

Questa figura rappresenta una “sezione trasversale” o una rappresentazione grafica delle temperature e delle loro anomalie nel profilo di profondità dell’oceano lungo l’equatore, attraversando gli Oceani Indiano e Pacifico.

  1. Profondità-longitudinale: Ciò indica che il grafico ha due assi principali. L’asse verticale rappresenta la profondità dell’oceano (solitamente mostrata in metri o kilometri), mentre l’asse orizzontale rappresenta la longitudine, che si estende attraverso l’equatore dagli Oceani Indiano a Pacifico.
  2. Temperature e Anomalie: Nel grafico, sono identificabili due tipi di informazioni: le temperature effettive misurate in varie profondità e le loro anomalie. Le anomalie sono le differenze tra la temperatura misurata e la media “normale” di quella particolare profondità e luogo, basata sul periodo di riferimento (1991-2020). Queste anomalie possono essere visualizzate come aree colorate; per esempio, il blu potrebbe indicare temperature più fredde della norma e il rosso temperature più calde della norma.
  3. Sistema di assimilazione dei dati oceanici: Questo è un sistema avanzato utilizzato per combinare osservazioni dirette e modello oceanico al fine di fornire una rappresentazione dettagliata e accurata delle condizioni dell’oceano.
  4. Periodo di base per la norma (1991-2020): La “norma” o la media di riferimento per le temperature è basata su questo intervallo di trent’anni. Di conseguenza, le anomalie mostrate nel grafico sono relative a questa media trentennale.

In pratica, la Figura 5 offre una visione d’insieme di come le temperature dell’oceano (e le loro anomalie) lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico variano con la profondità. Questo tipo di visualizzazione può aiutare a identificare fenomeni come le correnti sottomarine calde o fredde e può fornire intuizioni sulle dinamiche oceaniche e sulle tendenze termiche a diverse profondità.

Fig.7 – Sezione trasversale temporale-longitudinale del contenuto termico dell’oceano (OHC; temperatura mediata verticalmente nei primi 300 m) e delle sue anomalie lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico, ottenuta tramite il sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di base per la norma è 1991-2020.


Spiegazione:

Questa figura rappresenta una visualizzazione grafica del contenuto termico dell’oceano (OHC) e delle sue anomalie nel tempo e lungo l’equatore, attraverso gli Oceani Indiano e Pacifico.

  1. Temporale-longitudinale: Significa che il grafico ha due assi principali. L’asse verticale rappresenta il tempo (generalmente indicato come mesi o anni) e l’asse orizzontale rappresenta la longitudine, estendendosi attraverso l’equatore dagli Oceani Indiano al Pacifico.
  2. Contenuto termico dell’oceano (OHC): È una misura della quantità totale di calore immagazzinato nell’oceano in un’area specifica. Nel contesto di questa figura, l’OHC è rappresentato come la temperatura media dei primi 300 metri dell’oceano.
  3. Anomalie: Le anomalie indicano quanto il contenuto termico in un particolare momento e luogo si discosti dalla media “normale” basata sul periodo di riferimento (1991-2020). Di solito sono rappresentate con colori, dove, ad esempio, il blu indica valori inferiori alla norma e il rosso valori superiori alla norma.
  4. Sistema di assimilazione dei dati oceanici: Questo è un sistema che combina osservazioni dirette con un modello oceanico per fornire una rappresentazione accurata delle condizioni dell’oceano.
  5. Periodo di base per la norma (1991-2020): La “norma” o la media di riferimento per l’OHC si basa su questo intervallo di trent’anni, quindi le anomalie mostrate nel grafico sono relative a questa media trentennale.

In pratica, la Figura 7 fornisce una visione d’insieme delle variazioni nel contenuto termico dell’oceano lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico nel corso del tempo. Ciò può aiutare a identificare tendenze o eventi rilevanti come El Niño, dove aumenti significativi nel contenuto termico dell’oceano possono avere impatti climatici notevoli.

Fig.8 – Serie temporale dell’indice OLR vicino alla Linea Internazionale del Data (OLR-DL), indice del vento zonale equatoriale a 200 hPa nel Pacifico centrale (U200-CP), indice del vento zonale equatoriale a 850 hPa nel Pacifico centrale (U850-CP) e indice del vento zonale equatoriale a 200hPa nell’Oceano Indiano (U200-IN) (dall’alto verso il basso). Il periodo di base per la norma è 1991-2020. Le aree ombreggiate in rosso denotano periodi El Niño, e quelle in blu, periodi La Niña.


Spiegazione:

La Figura 8 rappresenta diverse serie temporali legate alle condizioni atmosferiche e meteorologiche associate ai fenomeni El Niño e La Niña.

  1. Indice OLR vicino alla Linea Internazionale del Data (OLR-DL): L’OLR, o Outgoing Longwave Radiation, è una misura della radiazione infrarossa che viene emessa dalla superficie terrestre e dalle nuvole verso lo spazio. Valori bassi di OLR indicano una forte attività convettiva e la formazione di nuvole, mentre valori alti indicano cieli sereni.
  2. Indici del vento zonale equatoriale: Questi sono indicatori della direzione e intensità dei venti lungo l’equatore.
    • U200-CP e U850-CP: Riguardano il Pacifico centrale e sono misurati a diverse altitudini (200 hPa e 850 hPa rispettivamente). 200 hPa corrisponde a un livello alto nell’atmosfera (circa 12 km sopra la superficie terrestre), mentre 850 hPa è più vicino alla superficie (circa 1,5 km).
    • U200-IN: Si riferisce all’Oceano Indiano e viene misurato ad un’altitudine di 200 hPa.
  3. Periodo di base per la norma (1991-2020): La “norma” o la media di riferimento per questi indici si basa su questo intervallo di trent’anni.
  4. Aree ombreggiate in rosso e blu: Indicano i periodi in cui si sono verificati gli eventi El Niño (rosso) e La Niña (blu). Questi sono importanti per correlare le condizioni atmosferiche con queste oscillazioni climatiche.

In pratica, questa figura offre una visione d’insieme delle variazioni temporali di determinati indici atmosferici e come questi possono correlarsi o rispondere ai fenomeni climatici come El Niño e La Niña. L’osservazione di tali pattern può aiutare gli scienziati a comprendere e prevedere i cambiamenti climatici futuri in relazione a questi fenomeni.

Fig.9 – Media mensile della radiazione infrarossa in uscita (OLR) e relative anomalie. Il periodo di base per la norma è 1991-2020. I dati originali sono stati forniti dalla NOAA.


Spiegazione:

La Figura 9 mostra la radiazione infrarossa in uscita (OLR) e le sue anomalie.

  1. Radiazione infrarossa in uscita (OLR): L’OLR è una misura della radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e dalle nuvole verso lo spazio. È una misura importante perché indica l’attività convettiva. Valori bassi di OLR suggeriscono una forte attività convettiva (più nuvole e pioggia), mentre valori alti suggeriscono condizioni più serene.
  2. Anomalie: Questo termine si riferisce a quanto i valori mensili di OLR si discostano dalla “norma”, ovvero dalla media a lungo termine per quel particolare mese. Ad esempio, un’anomalia positiva indica che l’OLR per quel mese è superiore alla media, suggerendo meno nuvole e pioggia del solito. Al contrario, un’anomalia negativa indica più nuvole e pioggia del solito.
  3. Periodo di base per la norma (1991-2020): La “norma” è la media di riferimento per l’OLR e si basa su questo intervallo di trent’anni.
  4. Dati forniti dalla NOAA: La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) è l’agenzia governativa degli Stati Uniti responsabile della monitorizzazione delle condizioni atmosferiche e oceaniche. Essa fornisce dati accurati e affidabili che vengono spesso utilizzati in studi e analisi climatiche.

In sintesi, questa figura ci dà un’idea di come l’attività convettiva (rappresentata dall’OLR) varia nel tempo rispetto alla media a lungo termine. Guardando le anomalie, puoi avere un’idea di quando e dove ci sono state condizioni atmosferiche più umide o più secche del solito.

Fig.10 – Sezione trasversale tempo-longitudine delle anomalie del potenziale di velocità a 200 hPa (a sinistra) e delle anomalie del vento zonale a 850 hPa (a destra) lungo l’equatore. Il periodo di base per la norma è 1991-2020.


Spiegazione:

La Figura 10 mostra due diversi tipi di anomalie atmosferiche lungo l’equatore.

  1. Anomalie del potenziale di velocità a 200 hPa (a sinistra): Il potenziale di velocità è una misura che descrive il movimento orizzontale dell’aria nella troposfera superiore (circa 12 km sopra la superficie terrestre). Una anomalia positiva in questa misura indica convergenza (dove l’aria si avvicina) nella troposfera superiore, che di solito è associata a subsidenza o aria in discesa. D’altro canto, un’anomalia negativa indica divergenza (dove l’aria si allontana), che è tipicamente associata a sollevamento o aria in ascesa.
  2. Anomalie del vento zonale a 850 hPa (a destra): Questo mostra le anomalie del vento zonale, ovvero i venti che soffiano da est a ovest o da ovest a est, lungo l’equatore nella troposfera inferiore (circa 1,5 km sopra la superficie terrestre). Le anomalie positive indicano venti più forti da est a ovest (venti alisei) rispetto alla media, mentre le anomalie negative indicano venti più deboli o venti che soffiano in direzione opposta.
  3. Periodo di base per la norma (1991-2020): Come nelle altre figure, questa “norma” rappresenta la media di riferimento per le misurazioni. Gli anni dal 1991 al 2020 sono utilizzati come periodo di riferimento per determinare se le condizioni attuali sono al di sopra o al di sotto della media.

In sintesi, questa figura ci fornisce informazioni sulle anomalie del movimento orizzontale dell’aria nella parte alta dell’atmosfera (a sinistra) e sulle anomalie dei venti zonali nella parte bassa dell’atmosfera (a destra) lungo l’equatore. Questi dati sono cruciali per comprendere le dinamiche dell’atmosfera e come esse possono influenzare i fenomeni meteorologici e climatici.

Fig.1 – Media mobile di cinque mesi della deviazione della temperatura superficiale del mare (SST) per NINO.3 prevista dal sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA (JMA/MRI-CPS3) JMA’s seasonal ensemble prediction system (JMA/MRI-CPS3).

I punti rossi indicano valori osservati, e le caselle indicano le previsioni. Ogni casella denota l’intervallo in cui il valore sarà incluso con una probabilità del 70%.


Spiegazione:

Questa figura mostra la deviazione della temperatura superficiale del mare (SST) per la regione NINO.3, che è una zona chiave dell’oceano Pacifico equatoriale monitorata per seguire gli eventi El Niño.

  • Media mobile di cinque mesi: Questo è un metodo per lisciare le variazioni temporali e evidenziare le tendenze a lungo termine. Ogni punto nella media mobile rappresenta la media delle temperature degli ultimi cinque mesi.
  • JMA/MRI-CPS3: È il sistema di previsione stagionale ad insieme utilizzato dalla Japan Meteorological Agency. Questo tipo di sistema utilizza diverse simulazioni (o “membri”) per fare una previsione, offrendo una visione probabilistica del futuro invece di una singola previsione deterministica.
  • Punti rossi: Rappresentano i valori reali e osservati di SST. Questi sono i dati effettivi raccolti dalla regione NINO.3.
  • Caselle: Queste rappresentano le previsioni dell’SST. La larghezza delle caselle fornisce un’indicazione dell’incertezza della previsione. Ad esempio, se una casella è larga, indica che c’è una maggiore variazione tra i vari membri dell’insieme di previsioni e quindi una maggiore incertezza. L’intervallo della casella rappresenta l’intervallo di valori in cui ci si aspetta che l’SST effettivo cada con una probabilità del 70%.

In sostanza, questa figura ci fornisce una panoramica delle recenti anomalie osservate della SST nella regione NINO.3 e delle previsioni future basate sul sistema JMA/MRI-CPS3. La figura ci aiuta a comprendere le tendenze attuali e previste delle condizioni di El Niño nella regione.

Fig.2 – Probabilità di previsione dell’ENSO basate su JMA/MRI-CPS3.

Le barre rosse, gialle e blu indicano le probabilità che la media mobile di cinque mesi della deviazione dell’SST NINO.3 rispetto alla media scorrevole degli ultimi 30 anni sia rispettivamente +0,5°C o superiore (El Niño), tra +0,4°C e -0,4°C (ENSO Neutro) e -0,5°C o inferiore (La Niña). Le etichette in carattere leggero indicano i mesi passati, e quelle in carattere grassetto indicano i mesi attuali e futuri.


Spiegazione:

Questa figura fornisce una previsione probabilistica dello stato dell’ENSO (El Niño Southern Oscillation) basata sul sistema di previsione stagionale ad insieme JMA/MRI-CPS3.

  • Barre rosse: Rappresentano la probabilità prevista che si verifichi un evento El Niño, cioè quando la deviazione della temperatura superficiale del mare (SST) per la regione NINO.3 è superiore o uguale a +0,5°C rispetto alla media degli ultimi 30 anni.
  • Barre gialle: Rappresentano la probabilità prevista di condizioni ENSO neutre, cioè quando la SST nella regione NINO.3 si trova tra +0,4°C e -0,4°C.
  • Barre blu: Rappresentano la probabilità prevista che si verifichi un evento La Niña, cioè quando la deviazione dell’SST per la regione NINO.3 è inferiore o uguale a -0,5°C rispetto alla media degli ultimi 30 anni.
  • Etichette in carattere leggero: Queste rappresentano i mesi passati e ti mostrano come sono cambiate le probabilità nel tempo.
  • Etichette in grassetto: Rappresentano il mese attuale e le previsioni per i mesi futuri, fornendoti un’indicazione delle probabilità attese dell’ENSO nei prossimi mesi.

In sintesi, questa figura ci dà una visione d’insieme di come sono cambiate le probabilità dell’ENSO nel passato e cosa si prevede per il futuro, basandosi sul sistema JMA/MRI-CPS3.

Fig.11 – Previsione della deviazione dell’SST per NINO.3 tramite il sistema di previsione stagionale ad insieme.


Spiegazione:

La figura 11 fornisce una previsione per la deviazione della temperatura superficiale del mare (SST, dall’inglese Sea Surface Temperature) per la regione NINO.3, basata su un sistema di previsione stagionale ad insieme.

Le previsioni ad insieme sono un metodo utilizzato per tenere conto delle incertezze nelle previsioni. Piuttosto che fornire una singola previsione, un modello viene eseguito molte volte con condizioni iniziali leggermente diverse per produrre un “insieme” di previsioni. Queste previsioni multiple possono poi essere analizzate per fornire una stima del risultato più probabile e dell’incertezza associata.

Nel contesto di questa figura:

  • La regione NINO.3 rappresenta una zona specifica dell’oceano Pacifico equatoriale, e la deviazione dell’SST indica quanto la temperatura superficiale del mare in questa regione si discosta dalla media (ad esempio, in relazione al fenomeno El Niño o La Niña).
  • La previsione fornita nella figura mostra le stime future per la deviazione dell’SST in NINO.3 su base mensile o stagionale.
  • nella figura sono presenti linee o barre che rappresentano la media delle previsioni ad insieme e/o intervalli di confidenza che mostrano l’incertezza associata a queste previsioni.

In sintesi, questa figura ci fornisce una stima di come la temperatura superficiale del mare nella regione NINO.3 potrebbe evolversi nei prossimi mesi o stagioni, tenendo conto delle incertezze delle previsioni attraverso l’uso di un sistema ad insieme.

Fig.12 – Previsione della deviazione dell’SST per NINO.WEST tramite il sistema di previsione stagionale ad insieme.


Spiegazione:

La figura 12 fornisce una previsione della deviazione della temperatura superficiale del mare (SST, dall’inglese Sea Surface Temperature) per la regione NINO.WEST, utilizzando un sistema di previsione stagionale ad insieme.

  • La regione NINO.WEST rappresenta una specifica zona dell’oceano Pacifico occidentale equatoriale. La deviazione dell’SST indica quanto la temperatura superficiale del mare in questa regione si discosta dalla media storica.
  • Le previsioni ad insieme sono un metodo che produce diverse possibili traiettorie (o risultati) per un certo parametro, in questo caso, la deviazione dell’SST. Questo è fatto per tenere conto delle incertezze nella previsione. Invece di dare una singola previsione, il modello viene eseguito molte volte con condizioni iniziali leggermente diverse, fornendo così un “insieme” di possibili previsioni.
  • Nella figura, probabilmente vedrete una serie di linee o barre che rappresentano la media o la mediana delle previsioni dell’insieme, e potrebbero esserci anche intervalli di confidenza o gamme di probabilità che mostrano l’incertezza associata a queste previsioni.
  • Gli intervalli o linee colorate indicano specifici scenari o gamme di probabilità basati sull’insieme di previsioni.

In sintesi, questa figura fornisce una stima di come si prevede che la temperatura superficiale del mare nella regione NINO.WEST si evolva nei prossimi mesi o stagioni, considerando le incertezze delle previsioni attraverso l’uso di un sistema ad insieme.

Fig.13 – Previsione della deviazione dell’SST per IOBW tramite il sistema di previsione stagionale ad insieme.


Spiegazione:

La figura 13 fornisce una previsione della deviazione della temperatura superficiale del mare (SST, dall’inglese Sea Surface Temperature) per la regione IOBW, utilizzando un sistema di previsione stagionale ad insieme.

  • IOBW sta per una regione specifica dell’Oceano Indiano
  • Come nella Figura 12, la deviazione dell’SST indica quanto la temperatura superficiale del mare in questa regione si discosta dalla media storica.
  • Le previsioni ad insieme, come spiegato in precedenza, producono diverse possibili traiettorie (o risultati) per un certo parametro, in questo caso, la deviazione dell’SST. Questo metodo viene utilizzato per tenere conto delle incertezze nella previsione.
  • Nella figura, dovreste vedere una serie di linee o barre che rappresentano la media o la mediana delle previsioni dell’insieme, e potrebbero anche esserci intervalli di confidenza o gamme di probabilità che mostrano l’incertezza associata a queste previsioni.
  • Gli intervalli o linee colorate indicano specifici scenari o gamme di probabilità basati sull’insieme di previsioni.

In sintesi, questa figura fornisce una stima di come si prevede che la temperatura superficiale del mare nella regione IOBW si evolva nei prossimi mesi o stagioni, considerando le incertezze delle previsioni attraverso l’uso di un sistema ad insieme.

https://ds.data.jma.go.jp/tcc/tcc/products/elnino/outlook.html

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