Le condizioni di El Niño sono persistite nell’equatore Pacifico dalla primavera boreale. È probabile (90%) che continueranno fino a metà inverno boreale.
[El Niño / La Niña]
Nel mese di agosto 2023, la temperatura della superficie del mare (SST) per la regione NINO.3 è stata sopra la norma con una deviazione di +2,2°C, che è superiore rispetto a luglio.( Le regioni Niño sono zone specifiche nell’Oceano Pacifico equatoriale utilizzate per monitorare e classificare gli eventi El Niño e La Niña. Sono in particolare delle aree dove viene misurata la temperatura della superficie del mare (SST) per determinare le anomalie termiche. Queste regioni sono particolarmente sensibili alle variazioni di temperatura e aiutano gli scienziati a capire la forza e la posizione di un evento El Niño o La Niña.
Ecco una breve descrizione delle varie regioni Niño:
- Niño-1+2: Situata all’estremo orientale del Pacifico equatoriale, questa regione copre le aree di mare tra 0°-10°S e 90°W-80°W, vicino alle coste del Sud America.
- Niño-3: Situata più a ovest di Niño-1+2, questa regione copre le aree di mare tra 5°N-5°S e 150°W-90°W.
- Niño-3.4: Questa è la regione più comunemente utilizzata per identificare e classificare gli eventi El Niño e La Niña. Si trova al centro del Pacifico equatoriale e copre le aree di mare tra 5°N-5°S e 170°W-120°W.
- Niño-4: Situata nella parte più occidentale del Pacifico equatoriale, questa regione copre le aree di mare tra 5°N-5°S e 160°E-150°W.
Ognuna di queste regioni può presentare anomalie termiche diverse durante un evento El Niño o La Niña. Ad esempio, durante un forte El Niño, la regione Niño-3.4 potrebbe mostrare anomalie di temperatura molto elevate, mentre le altre regioni potrebbero avere anomalie meno marcate. Monitorare queste diverse regioni aiuta gli scienziati a ottenere un quadro completo della situazione nell’Oceano Pacifico equatoriale.
Fig.3 Serie temporale delle deviazioni della temperatura della superficie del mare (SST) rispetto alla media climatologica basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni per NINO.3, (il 2° pannello), Indice dell’Oscillazione Meridionale (il 3° pannello), deviazioni SST per NINO.WEST (il 4° pannello) e deviazioni SST per IOBW (il pannello in basso). (ciascuna regione è mostrata nel pannello superiore).
Le linee sottili indicano un valore medio mensile, e le curve spesse lisciate, una media mobile di cinque mesi. Le aree ombreggiate in rosso denotano i periodi El Niño, e quelle in blu, quelli La Niña.
Di seguito una spiegazione dei termini utilizzati:
- NINO.3: Questa è una delle principali regioni dell’Oceano Pacifico equatoriale utilizzate per monitorare gli eventi El Niño e La Niña, come spiegato in precedenza. È situata nella parte centrale del Pacifico equatoriale e rappresenta un’area chiave per monitorare le anomalie termiche associate a questi fenomeni.
- Indice dell’Oscillazione Meridionale (Southern Oscillation Index, SOI): Il SOI è una misura standardizzata delle variazioni di pressione atmosferica tra Tahiti e Darwin, Australia. Un SOI positivo indica condizioni di La Niña (pressione atmosferica più alta del normale a Tahiti e più bassa del normale a Darwin), mentre un SOI negativo indica condizioni di El Niño (pressione atmosferica più bassa del normale a Tahiti e più alta del normale a Darwin).
- NINO.WEST: Questa è un’altra regione dell’Oceano Pacifico equatoriale, situata nella parte più occidentale del Pacifico. Essa è meno comunemente citata rispetto alla regione NINO.3.4, ma è ancora importante per monitorare le variazioni termiche associate a El Niño e La Niña, specialmente in relazione alle condizioni climatiche nell’Asia sud-orientale e in Australia.
- IOBW (Indian Ocean Basin-Wide): Si riferisce a una regione che copre gran parte dell’Oceano Indiano. Le anomalie della temperatura della superficie del mare in questa regione possono influenzare i modelli climatici regionali, in particolare nel subcontinente indiano, nell’Asia sud-orientale e in Australia. È un parametro importante da monitorare, in quanto gli eventi El Niño e La Niña possono avere un impatto significativo sulle condizioni meteorologiche in queste aree.



Di seguito una breve descrizione della tabella che andrò a postare

- SST: SST è l’acronimo di “Sea Surface Temperature”, ovvero la temperatura della superficie del mare. La frase indica che la SST in questa tabella rappresenta la temperatura media mensile della superficie del mare calcolata sulla regione NINO.3, che si estende tra 5°N e 5°S di latitudine e tra 150°W e 90°W di longitudine.
- Deviations SST per NINO.3: La deviazione della SST per la regione NINO.3 è definita come la differenza tra la SST media mensile e la media climatologica basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni. In pratica, mostra quanto la temperatura attuale si discosta dalla media a lungo termine.
- Definizione di El Niño e La Niña secondo la JMA: L’Agenzia Meteorologica Giapponese (JMA) definisce un evento El Niño quando la media mobile su cinque mesi della deviazione della SST per la regione NINO.3 è superiore a +0,5°C per sei mesi consecutivi o più. Analogamente, un evento La Niña si verifica quando la media su cinque mesi è inferiore a -0,5°C per la stessa durata.
- Valori della media su cinque mesi: Nella tabella, i valori della media su cinque mesi che sono sottolineati indicano temperature superiori a +0,5°C (condizioni tipiche di El Niño), mentre quelli in corsivo indicano temperature inferiori a -0,5°C (condizioni tipiche di La Niña).
- Ultimi valori di SST e SOI: Questi sono valori preliminari, il che significa che potrebbero essere soggetti a revisioni o aggiustamenti in seguito all’arrivo di dati più completi o all’analisi successiva.
In sostanza, la tabella ti fornisce informazioni sulle attuali anomalie termiche nell’Oceano Pacifico equatoriale (zona NINO.3) rispetto a una media climatologica di riferimento, aiutandoti a identificare se ci troviamo in condizioni di El Niño, La Niña o in condizioni neutrali.
Il valore medio mobile su cinque mesi della deviazione SST di NINO.3 per giugno era +1,4°C.
Questo suggerisce che in giugno, la temperatura della superficie del mare nella regione NINO.3 era superiore di 1,4°C rispetto alla media climatologica di riferimento (basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni). Un valore così elevato indica condizioni tipiche di un evento El Niño.
Fig.1 Media mobile su cinque mesi della deviazione SST per NINO.3 prevista dal sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA (JMA/MRI-CPS3).
Sistema di previsione stagionale ad insieme: I sistemi di previsione “ad insieme” (o “ensemble” in inglese) utilizzano molteplici simulazioni o “membri” per fare previsioni. Invece di fare una singola previsione, vengono eseguite molte previsioni, ognuna con piccole variazioni nelle condizioni iniziali o nei parametri del modello. L’obiettivo è avere una gamma di possibili risultati e una migliore comprensione delle incertezze associate a una previsione. Le previsioni ad insieme sono particolarmente utili in meteorologia e climatologia, poiché il sistema climatico è caotico e sensibile alle condizioni iniziali.
- JMA: Questa è l’abbreviazione dell’Agenzia Meteorologica Giapponese (Japan Meteorological Agency in inglese). È l’ente principale del Giappone per la meteorologia e fornisce previsioni del tempo, avvertimenti/allarmi, informazioni sulle maree e sull’attività sismica.
- MRI: Questo sta per Meteorological Research Institute, che è un istituto di ricerca affiliato alla JMA. Si occupa di una vasta gamma di ricerche in ambito meteorologico.
- CPS3: Questa è una specifica versione o iterazione del sistema di previsione. L’acronimo CPS potrebbe riferirsi a “Coupled Prediction System” o a un termine simile, indicando un sistema di previsione che accoppia diversi modelli (ad esempio, atmosfera e oceano) per fornire previsioni più accurate.
In sintesi, il “sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA (JMA/MRI-CPS3)” è un sistema avanzato utilizzato dall’Agenzia Meteorologica Giapponese e dal suo istituto di ricerca per fornire previsioni stagionali. Utilizza un approccio “ad insieme” per tener conto delle incertezze e fornire una gamma di possibili risultati.
I punti rossi indicano i valori osservati, mentre i riquadri indicano le previsioni. Ogni riquadro rappresenta l’intervallo entro il quale il valore sarà incluso con una probabilità del 70%.
In pratica, questa figura mostra le previsioni e le osservazioni relative alle deviazioni della temperatura della superficie del mare nella regione NINO.3. I punti rossi mostrano ciò che è stato effettivamente misurato, mentre i riquadri forniscono una gamma di previsioni, indicando che vi è una probabilità del 70% che i valori effettivi cadano all’interno di quel riquadro.

Di seguito una breve descrizione della tabella che andrò a postare

- SST: SST è l’acronimo di “Sea Surface Temperature”, ovvero la temperatura della superficie del mare. La frase indica che la SST in questa tabella rappresenta la temperatura media mensile della superficie del mare calcolata sulla regione NINO.3, che si estende tra 5°N e 5°S di latitudine e tra 150°W e 90°W di longitudine.
- Deviations SST per NINO.3: La deviazione della SST per la regione NINO.3 è definita come la differenza tra la SST media mensile e la media climatologica basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni. In pratica, mostra quanto la temperatura attuale si discosta dalla media a lungo termine.
- Definizione di El Niño e La Niña secondo la JMA: L’Agenzia Meteorologica Giapponese (JMA) definisce un evento El Niño quando la media mobile su cinque mesi della deviazione della SST per la regione NINO.3 è superiore a +0,5°C per sei mesi consecutivi o più. Analogamente, un evento La Niña si verifica quando la media su cinque mesi è inferiore a -0,5°C per la stessa durata.
- Valori della media su cinque mesi: Nella tabella, i valori della media su cinque mesi che sono sottolineati indicano temperature superiori a +0,5°C (condizioni tipiche di El Niño), mentre quelli in corsivo indicano temperature inferiori a -0,5°C (condizioni tipiche di La Niña).
- Ultimi valori di SST e SOI: Questi sono valori preliminari, il che significa che potrebbero essere soggetti a revisioni o aggiustamenti in seguito all’arrivo di dati più completi o all’analisi successiva.
In sostanza, la tabella ci fornisce informazioni sulle attuali anomalie termiche nell’Oceano Pacifico equatoriale (zona NINO.3) rispetto a una media climatologica di riferimento, aiutandoti a identificare se ci troviamo in condizioni di El Niño, La Niña o in condizioni neutr
Le SST (Temperature della Superficie del Mare) erano sopra la norma principalmente nelle parti centrali e orientali.
Quando le Temperature della Superficie del Mare (SST) sono sopra la norma nelle parti centrali e orientali del Pacifico equatoriale, ciò ha delle implicazioni importanti per la meteorologia e il clima, e può essere indicativo di un evento El Niño. Ecco una spiegazione più dettagliata:
- Evento El Niño: Le SST sopra la norma nelle parti centrali e orientali del Pacifico equatoriale sono una delle caratteristiche principali di un evento El Niño. Durante un El Niño, le acque calde che normalmente si trovano nell’ovest del Pacifico si spostano verso l’est, portando con sé precipitazioni e cambiamenti atmosferici.
- Implicazioni meteorologiche e climatiche: Un El Niño può influenzare i modelli meteorologici e climatici in tutto il mondo. Può portare a precipitazioni più abbondanti nella parte sud degli Stati Uniti e sulla costa ovest del Sud America e a condizioni più secche in Australia e in Indonesia. Altre regioni del mondo possono anche sperimentare cambiamenti nel normale modello climatico.
- Impatti sulla pesca e sugli ecosistemi marini: Le SST elevate possono influenzare gli ecosistemi marini. Ad esempio, possono causare lo spostamento di specie di pesci verso acque più fresche, influenzando l’industria della pesca. Inoltre, temperature più elevate possono causare episodi di sbiancamento dei coralli.
- Rischi associati: Un El Niño può portare a inondazioni in alcune regioni e siccità in altre. Può anche influenzare la formazione e il percorso dei cicloni tropicali in diverse parti del mondo.
In sintesi, quando le SST sono sopra la norma nelle parti centrali e orientali del Pacifico equatoriale, ciò può segnalare l’inizio o la presenza di un evento El Niño, che ha ampie ripercussioni sul clima e sulla meteorologia mondiale.
Fig.4 Media mensile delle SST e anomalie negli Oceani Pacifico e Indiano. Il periodo di riferimento per la norma è 1991-2020.
In questa figura:
- Media mensile delle SST: indica la temperatura media della superficie del mare misurata ogni mese nelle regioni specificate (Oceani Pacifico e Indiano).
- Anomalie: si riferisce alle deviazioni o alle differenze tra le temperature attuali della superficie del mare e una media a lungo termine (o “norma”). Queste anomalie possono essere positive (temperatura sopra la media) o negative (temperatura sotto la media).
- Periodo di riferimento per la norma (1991-2020): questo indica che la “norma” o la media a lungo termine è calcolata sulla base delle misurazioni delle SST raccolte tra il 1991 e il 2020. In altre parole, le anomalie sono calcolate confrontando le temperature attuali con le medie di questo periodo specifico di 30 anni.
Tali figure sono spesso utilizzate per monitorare e comprendere le variazioni climatiche e le condizioni oceaniche, come gli eventi El Niño e La Niña, che hanno un impatto significativo sul clima globale.

Fig.6 Sezione trasversale tempo-longitudine delle anomalie SST lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico. Il periodo di riferimento per la norma è 1991-2020.
Per spiegare ulteriormente:
- Sezione trasversale tempo-longitudine: Questo tipo di grafico mostra come una variabile (in questo caso, le anomalie SST) cambia sia nel tempo (sull’asse verticale) che nella longitudine (sull’asse orizzontale). Quindi, puoi vedere come le anomalie SST si sono sviluppate e si sono spostate da ovest a est (o viceversa) lungo l’equatore durante un determinato periodo di tempo.
- Anomalie SST: Si riferisce alle differenze tra le temperature attuali della superficie del mare e una media di riferimento. Possono essere sopra o sotto questa media.
- Lungo l’equatore: Indica che le misurazioni e le analisi si concentrano sulla zona equatoriale degli oceani menzionati.
- Periodo di riferimento per la norma (1991-2020): Come nella precedente figura, questa indica che la “norma” o la media a lungo termine è calcolata sulla base delle misurazioni delle SST raccolte tra il 1991 e il 2020.
Questa figura aiuta a visualizzare le variazioni delle temperature della superficie del mare lungo l’equatore e come queste variazioni si sono sviluppate e spostate nel tempo e nello spazio. Questo tipo di analisi è particolarmente utile per comprendere fenomeni come El Niño, La Niña e altri eventi climatici significativi.

Le temperature subsuperficiali erano sopra la norma principalmente nella zona equatoriale centrale e orientale del Pacifico.
Le temperature “subsuperficiali” si riferiscono alle temperature dell’acqua al di sotto della superficie immediata dell’oceano, ma non così in profondità da essere considerate profonde. Queste temperature possono influenzare e riflettere importanti dinamiche oceaniche, come gli eventi El Niño o La Niña, poiché le acque calde o fredde sottostanti possono influenzare la temperatura della superficie del mare e, di conseguenza, le condizioni atmosferiche sopra. Se le temperature subsuperficiali sono “sopra la norma” nella zona equatoriale centrale e orientale del Pacifico, può essere indicativo di un rafforzamento o di un imminente evento El Niño.
Fig.5 Sezione trasversale profondità-longitudine delle temperature e delle anomalie lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico attraverso il sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di riferimento per la norma è 1991-2020.
Di seguito una spiegazione più dettagliata:
- Sezione trasversale profondità-longitudine: Questo tipo di grafico mostra come una variabile (in questo caso, temperature e anomalie) cambia in relazione alla profondità dell’oceano (sull’asse verticale) e alla longitudine (sull’asse orizzontale). Permette di osservare le variazioni di temperatura a diverse profondità dell’oceano e come queste variazioni sono distribuite da ovest a est lungo l’equatore.
- Sistema di assimilazione dei dati oceanici: Questo è un sistema avanzato che combina osservazioni reali con modelli oceanografici per fornire una rappresentazione più accurata e completa delle condizioni oceaniche. L’assimilazione dei dati è un modo per “integrare” o “fondere” i dati osservati con le previsioni del modello, correggendo e migliorando le previsioni del modello in tempo reale.
- Periodo di riferimento per la norma (1991-2020): Questa indica che la “norma” o la media a lungo termine è calcolata sulla base delle misurazioni di temperatura raccolte tra il 1991 e il 2020.
Questo tipo di figura è essenziale per comprendere le dinamiche termiche dell’oceano e come queste variano con la profondità, specialmente quando si tratta di monitorare e comprendere fenomeni come El Niño e La Niña.

Fig.7 Sezione trasversale tempo-longitudine del contenuto di calore oceanico (OHC; temperatura media verticalmente nei primi 300 m) e delle sue anomalie lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico attraverso il sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di riferimento per la norma è 1991-2020.
Di seguito una spiegazione dettagliata dei termini:
- Sezione trasversale tempo-longitudine: Questo tipo di rappresentazione grafica mostra come una certa variabile (in questo caso, l’OHC) si sviluppa nel tempo (sull’asse verticale) e attraverso diverse longitudini (sull’asse orizzontale) lungo l’equatore.
- Contenuto di calore oceanico (OHC): Misura la quantità totale di calore immagazzinato in un certo volume d’acqua. È un indicatore fondamentale per monitorare il cambiamento climatico poiché l’oceano assorbe la maggior parte del calore in eccesso dovuto all’effetto serra.
- Temperatura media verticalmente nei primi 300 m: Indica che l’OHC in questa figura è calcolato sulla base delle temperature medie dei primi 300 metri della colonna d’acqua. Questa porzione dell’oceano è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici e alle variazioni a breve termine delle condizioni meteorologiche.
- Sistema di assimilazione dei dati oceanici: Un sistema che combina osservazioni dirette con modelli oceanografici per fornire una rappresentazione accurata delle condizioni oceaniche.
- Periodo di riferimento per la norma (1991-2020): Questo indica che la “norma”, o la media a lungo termine, è basata sulle misurazioni raccolte tra il 1991 e il 2020.
Questa figura è fondamentale per gli studiosi e i meteorologi poiché offre una visione approfondita delle variazioni del calore oceanico nel tempo e nello spazio, aiutando a comprendere meglio fenomeni come El Niño, La Niña e altri processi climatici legati all’oceano.

Nell’atmosfera, l’attività convettiva vicino alla linea del datario sull’equatore Pacifico era leggermente sopra la norma e i venti orientali nella troposfera inferiore (cioè, i venti alisei) sopra l’equatore centrale del Pacifico erano più deboli del normale.
Molti si chiederanno in che modo l attività convettiva e gli alisei influisce sull enso ?
L’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) è un fenomeno climatico che riguarda le oscillazioni delle temperature della superficie del mare e delle pressioni atmosferiche nell’Oceano Pacifico equatoriale. L’attività convettiva e i venti alisei giocano ruoli fondamentali nell’ENSO e nelle sue fasi, cioè El Niño e La Niña. Vediamo di spiegare i due termini ossia Attività convettiva e Venti alisei
- Attività convettiva:
- Durante una fase normale, l’acqua calda si accumula nell’Oceano Pacifico occidentale, causando una maggiore attività convettiva (cioè formazione di nuvole e precipitazioni) in questa regione. Questo genera una zona di bassa pressione.
- Durante un evento El Niño, l’acqua calda si sposta verso l’est, portando con sé l’attività convettiva verso l’area centrale e orientale del Pacifico. Ciò può causare inondazioni in queste regioni e siccità nell’Oceano Pacifico occidentale.
- Durante un evento La Niña, l’acqua fredda predomina nell’area centrale e orientale del Pacifico, riducendo l’attività convettiva. Questo può causare condizioni secche in queste aree e condizioni più umide nell’Oceano Pacifico occidentale.
- Venti alisei:
- I venti alisei soffiano normalmente da est a ovest lungo l’equatore, spostando l’acqua calda superficiale verso l’ovest e permettendo che l’acqua fredda risalga (upwelling) nell’area centrale e orientale del Pacifico.
- Durante un evento El Niño, i venti alisei si indeboliscono o possono addirittura invertire la direzione. Ciò permette all’acqua calda di rimanere o di spostarsi verso l’area centrale e orientale del Pacifico. Questo cambiamento nella temperatura della superficie del mare interagisce ulteriormente con l’atmosfera, indebolendo ulteriormente i venti alisei.
- Durante un evento La Niña, i venti alisei possono diventare più forti del normale, intensificando l’upwelling e mantenendo l’acqua centrale e orientale del Pacifico relativamente fredda.
L’interazione tra l’atmosfera (attività convettiva e venti alisei) e l’oceano (temperature della superficie del mare) forma una sorta di ciclo di feedback, dove ciascun elemento rinforza o indebolisce l’altro. Questa complessa interazione tra oceano e atmosfera è ciò che rende l’ENSO un fenomeno così potente e influente sul clima mondiale.
La figura 8 che mostra una serie di indici atmosferici associati al fenomeno ENSO (El Niño-Southern Oscillation). Ecco una spiegazione dettagliata dei termini e dei concetti menzionati:
- OLR index around the International Date Line (OLR-DL): L’OLR (Outgoing Longwave Radiation) è una misura della radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e dalla sommità delle nuvole nello spazio. Una diminuzione dell’OLR indica una maggiore attività convettiva (cioè più formazione di nuvole e precipitazioni), mentre un aumento indica meno attività convettiva. L’indice OLR-DL si concentra sulla zona attorno alla linea internazionale del datario.
- Equatorial zonal wind index at 200 hPa in the central Pacific (U200-CP) e equatorial zonal wind index at 850 hPa in the central Pacific (U850-CP): Questi indici rappresentano la forza e la direzione dei venti orizzontali (venti zonali) a specifiche altitudini nell’atmosfera (200 hPa e 850 hPa, rispettivamente). L’altitudine di 200 hPa corrisponde approssimativamente a 12 km sopra la superficie terrestre, mentre 850 hPa è molto più vicino al suolo, attorno ai 1.5 km. Questi venti influenzano la circolazione atmosferica e possono interagire con la superficie del mare, influenzando il fenomeno ENSO.
- Equatorial zonal wind index at 200hPa in the Indian Ocean (U200-IN): Questo indice monitora i venti zonali a un’altitudine di 200 hPa nell’Oceano Indiano. Anche l’Oceano Indiano può avere interazioni con l’ENSO, specialmente attraverso il fenomeno conosciuto come Dipolo dell’Oceano Indiano.
- Base period for normal is 1991-2020: Questo indica che la “norma”, o la media a lungo termine, è basata sulle misurazioni raccolte tra il 1991 e il 2020.
- Red shaded areas denote El Niño periods, and blue, La Niña ones: Questo è piuttosto autoesplicativo: le aree ombreggiate in rosso indicano i periodi in cui si verificano le condizioni di El Niño, mentre le aree in blu indicano i periodi di La Niña.
In sintesi, la figura descritta sembra fornire una visione dettagliata di come varie componenti atmosferiche, come la radiazione infrarossa e i venti zonali, si siano comportate nel tempo, in relazione ai periodi di El Niño e La Niña. Questi indicatori sono fondamentali per comprendere le dinamiche atmosferiche associate all’ENSO.

La figura 9 rappresenta le misure medie mensili della radiazione infrarossa in uscita (Outgoing Longwave Radiation, OLR) e le relative anomalie. Vediamo di approfondire ogni componente:
- Monthly mean outgoing longwave radiation (OLR): L’OLR è una misura della radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e dalla sommità delle nuvole nello spazio. È una misura chiave dell’attività convettiva. Quando c’è una forte attività convettiva (nuvole alte e temporali), l’OLR è basso a causa del blocco della radiazione dalle nuvole. Al contrario, in aree con cieli sereni, l’OLR è alto poiché la radiazione infrarossa può fluire liberamente nello spazio.
- Anomalies: Le anomalie sono calcolate rispetto a un periodo di riferimento, che in questo caso è dal 1991 al 2020. Se l’OLR è più basso del normale per un determinato mese, ciò indica una maggiore attività convettiva rispetto alla media di quel periodo di riferimento. Al contrario, se è più alto del normale, indica una minore attività convettiva.
- Base period for normal is 1991-2020: Questo indica che la “norma” o il valore medio, contro cui vengono calcolate le anomalie, è basata sulle misurazioni fatte tra il 1991 e il 2020.
- Original data were provided by NOAA: La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) è un’agenzia del governo degli Stati Uniti che si occupa di monitorare le condizioni atmosferiche e oceaniche. Fornisce dati e analisi utilizzati da ricercatori, meteorologi e climatologi di tutto il mondo.
In sostanza, questa figura mostra come la radiazione infrarossa in uscita sia variata nel tempo su base mensile e come si confronti con una media a lungo termine. L’OLR è un indicatore chiave della dinamica atmosferica, e le sue anomalie possono indicare cambiamenti significativi nell’attività atmosferica e nelle condizioni climatiche.

Fig.10 Sezioni trasversali tempo-longitudine delle anomalie del potenziale di velocità a 200 hPa (a sinistra) e delle anomalie del vento zonale a 850 hPa (a destra) lungo l’equatore. Il periodo di riferimento per la norma è 1991-2020.
Di seguito una spiegazione più dettagliata dei vari termini:
- Sezioni trasversali tempo-longitudine: Questo tipo di grafico mostra come una particolare variabile (come la temperatura, l’umidità o, in questo caso, il potenziale di velocità e il vento zonale) cambia nel tempo e in diversi luoghi lungo una particolare latitudine (in questo caso, lungo l’equatore). È uno strumento visivo molto efficace per comprendere come una variabile si comporti sia spatialmente che temporalmente.
- Potenziale di velocità a 200 hPa: Il potenziale di velocità è una misura che descrive la convergenza e la divergenza dell’aria in alta quota. A 200 hPa, stiamo guardando un livello atmosferico che si trova a circa 12 km sopra la superficie terrestre. Valori positivi del potenziale di velocità indicano divergenza dell’aria (l’aria si sta allontanando), spesso associata a subsidenza o discesa d’aria. Valori negativi indicano convergenza dell’aria (l’aria si sta avvicinando), spesso associata a sollevamento o ascesa d’aria.
- Anomalie del vento zonale a 850 hPa: I venti zonali sono venti che soffiano da est verso ovest o da ovest verso est, paralleli all’equatore. A 850 hPa, stiamo guardando un livello atmosferico che è più vicino alla superficie, a circa 1,5 km di altezza. Le anomalie in questo contesto indicano come i venti attuali differiscono dalla media a lungo termine.
- Base period for normal is 1991-2020: Questo indica che il periodo di riferimento utilizzato per calcolare le anomalie è tra il 1991 e il 2020. In altre parole, le anomalie sono calcolate rispetto alla media di questo periodo di 30 anni.
In sintesi, questa figura fornisce informazioni sulle tendenze della circolazione atmosferica in termini di convergenza/divergenza dell’aria in alta quota e delle anomalie dei venti zonali vicino alla superficie. Questi sono aspetti chiave per comprendere la dinamica atmosferica associata all’ENSO e ad altri fenomeni climatici.

Queste condizioni oceaniche sono coerenti con le caratteristiche comuni degli scorsi eventi El Niño, e le condizioni atmosferiche indicano che le caratteristiche comuni dei precedenti eventi El Niño stanno diventando chiare. Le condizioni dell’El Niño sono persistite nel Pacifico equatoriale dalla primavera boreale.
Ma quali sono le caratteristiche comuni degli scorsi eventi El Niño?
- Aumento della Temperatura della Superficie del Mare (SST): Una delle principali caratteristiche dell’El Niño è un riscaldamento anomalo delle acque superficiali nell’oceano Pacifico centrale ed orientale.
- Alterazione delle correnti atmosferiche: Gli alisei, i venti che di solito soffiano da est a ovest attraverso l’equatorio del Pacifico, possono indebolirsi o addirittura invertirsi.
- Aumento della convezione atmosferica nell’oceano Pacifico centrale: A causa delle SST più calde, c’è un aumento della convezione (formazione di nuvole e precipitazioni) nell’oceano Pacifico centrale ed orientale.
- Impatti sulle precipitazioni: Le regioni che normalmente sperimentano tempo secco, come la costa ovest dell’America del Sud, tendono a ricevere piogge più abbondanti, mentre alcune regioni normalmente umide, come l’Australia e l’Indonesia, possono sperimentare siccità.
- Alterazioni delle correnti oceaniche: La Corrente di Cromwell, una corrente sottomarina fredda che scorre da ovest a est lungo l’equatore nel Pacifico, può indebolirsi.
- Impatti sugli ecosistemi marini: Il riscaldamento delle acque può portare a una diminuzione delle risorse ittiche al largo delle coste dell’America del Sud, con impatti sulla pesca.
- Impatti globali: L’El Niño può influenzare i modelli climatici globali, causando un aumento delle temperature globali, influenzando la stagione degli uragani nell’Atlantico e causando siccità o inondazioni in varie parti del mondo.
È importante notare che mentre queste sono caratteristiche comuni, ogni evento El Niño è unico e la sua intensità e durata possono variare. Inoltre, l’interazione con altri sistemi climatici, come l’Oscillazione Decennale del Pacifico o l’AMO (Oscillazione Multidecennale dell’Atlantico), può influenzare l’intensità e gli impatti di un particolare evento El Niño.
Il volume d’acqua sottosuperficiale calda nella parte centrale e orientale del Pacifico equatoriale ha mantenuto calde le Temperature della Superficie del Mare (SST) nella regione NINO.3.
Il volume di acqua sottosuperficiale calda nella parte centrale e orientale del Pacifico equatoriale è influenzato da una serie di fattori oceanografici e atmosferici che sono strettamente legati alla dinamica dell’ENSO (El Niño-Southern Oscillation). Ecco alcune delle principali cause:
- Debolimento degli Alisei: Normalmente, gli alisei soffiano da est a ovest attraverso l’equatore del Pacifico. Quando questi venti si indeboliscono o invertono la loro direzione, possono causare un fenomeno chiamato “downwelling Kelvin wave”. Questo provoca il trasporto di acqua calda superficiale dall’ovest verso l’est del Pacifico, causando un aumento delle temperature sottosuperficiali nell’area centrale e orientale.
- Ricarica e scarica del Warm Pool: Il “Warm Pool” è una vasta massa di acqua superficiale calda situata nel Pacifico occidentale. Durante la fase di “ricarica” dell’ENSO, questo pool si espande e si riscalda. Quando gli alisei si indeboliscono, parte di questa acqua calda viene spostata verso est, portando al riscaldamento delle regioni sottosuperficiali nel Pacifico centrale e orientale.
- Assenza di Upwelling: L’upwelling è un processo attraverso il quale l’acqua fredda profonda risale verso la superficie. Lungo la costa dell’America del Sud e nell’oceano Pacifico equatoriale orientale, l’upwelling è un fenomeno comune. Tuttavia, durante gli eventi El Niño, questo upwelling può ridursi o fermarsi, riducendo l’apporto di acqua fredda in superficie e permettendo all’acqua calda sottosuperficiale di persistere.
- Feedback Atmosferico: Una volta che l’acqua sottosuperficiale inizia a riscaldarsi, può influenzare l’atmosfera circostante, riscaldando ulteriormente l’aria e indebolendo gli alisei. Questo, a sua volta, rafforza ulteriormente il riscaldamento sottosuperficiale, creando un ciclo di feedback positivo.
È importante sottolineare che la dinamica esatta e l’intensità dell’acqua sottosuperficiale calda possono variare da un evento El Niño all’altro e sono influenzate da una serie di fattori regionali e globali.
Fig.5 Sezioni trasversali profondità-longitudine delle temperature e delle anomalie lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico secondo il sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di base per la normalità è 1991-2020.
Spiegazione:
- Sezioni trasversali profondità-longitudine: Queste sono rappresentazioni grafiche che mostrano come variano le temperature ad diverse profondità e longitudini lungo una certa linea o tratto, in questo caso, lungo l’equatore.
- Anomalie: Si riferisce alle differenze rispetto a una media o a un valore normale. Un’anomalia positiva indica che la temperatura è superiore alla media, mentre un’anomalia negativa indica che è inferiore.
- Sistema di assimilazione dei dati oceanici: Questo è un sistema avanzato utilizzato per combinare misurazioni dirette (come quelle da boe o satelliti) con modelli oceanici per produrre una stima coerente e completa delle condizioni oceaniche.
- Periodo di base per la normalità: È il periodo di tempo utilizzato come riferimento per determinare cosa sia “normale” o medio. In questo caso, le medie sono calcolate utilizzando i dati dal 1991 al 2020.
La figura, quindi, fornisce una visione dettagliata di come le temperature e le loro anomalie sono distribuite lungo l’equatore negli Oceani Indiano e Pacifico, sia in superficie che in profondità.

Il sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA prevede che il volume d’acqua sottosuperficiale nella parte centrale e orientale migrerà verso est e che la Temperatura della Superficie del Mare (SST) nella regione NINO.3 sarà sopra la norma durante il periodo di previsione.
Il “sistema di previsione stagionale ad insieme” (o “ensemble prediction system” in inglese) JMA’s seasonal ensemble prediction system è un approccio avanzato utilizzato nella previsione meteorologica e climatica. Invece di fare una singola previsione del futuro stato dell’atmosfera (o dell’oceano, nel caso di previsioni oceaniche), il sistema di previsione ad insieme effettua molteplici previsioni simultaneamente, ognuna delle quali ha piccole differenze nelle condizioni iniziali. L’idea di base è di catturare l’incertezza nelle condizioni iniziali e nei modelli previsionali.
Ecco alcune caratteristiche chiave del sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA (Japan Meteorological Agency):
- Multiple Simulazioni: Come accennato, invece di una singola previsione, vengono eseguite molteplici simulazioni. Questo fornisce un’idea della gamma di possibili esiti futuri e delle loro probabilità.
- Incertezza: Uno dei principali vantaggi di un sistema ad insieme è che fornisce una stima dell’incertezza. Se tutte le simulazioni dell’insieme sono in accordo, si può avere maggiore fiducia nella previsione. Se le simulazioni sono molto diverse, indica un’alta incertezza.
- Miglioramento delle Previsioni: Gli approcci ad insieme tendono a migliorare l’accuratezza delle previsioni, in quanto gli errori in una singola previsione possono essere “bilanciati” dagli errori in un’altra.
- Previsioni Stagionali: La JMA utilizza il suo sistema di previsione ad insieme per fare previsioni su scale temporali stagionali (mesi in anticipo), che sono tipicamente più difficili delle previsioni meteorologiche a breve termine. Queste previsioni possono riguardare fenomeni come El Niño o La Niña e le loro implicazioni per il clima in Giappone e in altre parti del mondo.
- Focalizzazione sul Pacifico e sull’ENSO: Data l’importanza del Pacifico equatoriale e dell’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) per il clima globale, la JMA presta particolare attenzione alle previsioni in queste aree.
In sintesi, il sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA è uno strumento avanzato utilizzato per fare previsioni climatiche a lungo termine, incorporando incertezze e variabilità nella modellazione.
Fig.11 Previsione della deviazione della Temperatura della Superficie del Mare (SST) per la regione NINO.3 tramite il sistema di previsione stagionale ad insieme.
Spiegazione:
Questa figura (Fig.11) mostra una previsione futura delle anomalie di temperatura della superficie del mare nella regione NINO.3 basata sul sistema di previsione stagionale ad insieme.
Nel contesto del ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation):
- Una deviazione positiva indica temperature più calde del normale, suggerendo condizioni di El Niño.
- Una deviazione negativa indica temperature più fredde del normale, suggerendo condizioni di La Niña.
Il sistema di previsione stagionale ad insieme genera molteplici possibili scenari (o traiettorie) per il futuro stato del sistema basato su diverse condizioni iniziali. In una rappresentazione grafica, potresti vedere diverse linee o intervalli di confidenza che indicano varie traiettorie di previsione e il loro grado di incertezza. Questo ti dà un’idea di come la regione NINO.3 potrebbe evolversi nei mesi successivi e della confidenza associata a queste previsioni.

In conclusione, è probabile che le condizioni di El Niño continueranno fino a metà dell’inverno boreale (90%).
Fig.1 Media mobile quinquennale della deviazione della Temperatura della Superficie del Mare (SST) per la regione NINO.3 prevista dal sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA (JMA/MRI-CPS3) JMA’s seasonal ensemble prediction system (JMA/MRI-CPS3) .
I punti rossi indicano valori osservati, mentre le caselle indicano previsioni. Ogni casella rappresenta l’intervallo in cui il valore sarà incluso con una probabilità del 70%.
Spiegazione:
Questa figura (Fig.1) mostra una rappresentazione grafica delle previsioni e delle osservazioni relative alle anomalie della Temperatura della Superficie del Mare (SST) nella regione NINO.3.
- Media mobile quinquennale: Questo metodo statistico viene utilizzato per evidenziare tendenze a lungo termine in un set di dati, lisciando le fluttuazioni a breve termine. Nel contesto di questo grafico, viene utilizzato per mostrare tendenze a lungo termine nella deviazione della SST.
- Punti rossi: Questi rappresentano valori effettivamente osservati della deviazione SST in passato.
- Caselle: Rappresentano le previsioni per i mesi futuri basate sul sistema di previsione stagionale ad insieme. L’area della casella indica l’incertezza della previsione. Se la casella è ampia, ciò suggerisce una maggiore incertezza sulla previsione. La casella rappresenta l’intervallo in cui ci si aspetta che il valore reale si trovi con una probabilità del 70%, offrendo quindi una misura di confidenza relativa alle previsioni.
In sintesi, questa figura fornisce una panoramica delle tendenze attuali e previste per la deviazione della SST nella regione NINO.3, con una considerazione dell’incertezza associata alle previsioni.

Fig.2 Probabilità di previsione ENSO basate su JMA/MRI-CPS3.
Le barre rosse, gialle e blu indicano rispettivamente le probabilità che la media mobile quinquennale della deviazione SST di NINO.3 rispetto alla media scorrevole degli ultimi 30 anni sia di +0.5°C o superiore (El Niño), tra +0.4°C e -0.4°C (ENSO Neutro) e di -0.5°C o inferiore (La Niña). Le etichette in carattere chiaro indicano i mesi passati, e quelle in carattere grassetto indicano i mesi attuali e futuri.
Spiegazione:
Questa figura (Fig.2) rappresenta una previsione probabilistica del fenomeno ENSO basata sul sistema di previsione stagionale ad insieme JMA/MRI-CPS3. Ecco come interpretare i vari elementi:
- Barre rosse: Indicano la probabilità che si verifichi un evento El Niño. Un evento El Niño è definito dalla condizione in cui la deviazione della Temperatura della Superficie del Mare (SST) nella regione NINO.3 sia di +0.5°C o superiore rispetto alla media degli ultimi 30 anni.
- Barre gialle: Indicano la probabilità di una condizione ENSO Neutro, ovvero quando non si verificano né condizioni di El Niño né di La Niña. Ciò significa che la deviazione SST è compresa tra +0.4°C e -0.4°C.
- Barre blu: Indicano la probabilità che si verifichi un evento La Niña, che è definito dalla condizione in cui la deviazione SST sia di -0.5°C o inferiore.
- Etichette in carattere chiaro: Rappresentano i mesi trascorsi per i quali le previsioni erano state fatte in precedenza.
- Etichette in carattere grassetto: Rappresentano il mese attuale e i mesi futuri per i quali sono state fatte le previsioni.
In sintesi, questa figura fornisce una stima delle probabilità che si verifichino le condizioni di El Niño, ENSO Neutro o La Niña nei mesi a venire, basate sul modello di previsione adottato dalla JMA.

Pacifico Occidentale e Oceano Indiano
Il Pacifico occidentale e l’Oceano Indiano sono regioni marittime di fondamentale importanza per la circolazione globale dell’atmosfera e degli oceani. Queste regioni giocano un ruolo cruciale nella dinamica meteorologica e climatica a scala mondiale, in particolare in relazione al fenomeno ENSO (El Niño-Southern Oscillation) e al monsone asiatico.
Caratteristiche principali di queste regioni sono:
- Variazione stagionale: Sono soggette a marcate variazioni stagionali delle correnti e dei venti, in particolare a causa del monsone. Nel Pacifico occidentale, la transizione tra la stagione dei monsoni di nord-est e di sud-ovest può influenzare notevolmente la distribuzione delle precipitazioni e la direzione dei venti.
- Fenomeno ENSO: L’Oceano Pacifico occidentale, in particolare, è strettamente collegato alle oscillazioni ENSO. Durante gli eventi El Niño, le acque più calde tendono a spostarsi verso l’est, influenzando il clima in molte parti del mondo.
- Cicloni tropicali: Entrambe le regioni sono aree di formazione di cicloni tropicali, che possono avere impatti devastanti sulle nazioni insulari del Pacifico e sui paesi costieri dell’Oceano Indiano.
- Correnti oceaniche: Le principali correnti oceaniche, come la Corrente di Kuroshio nel Pacifico occidentale e la Corrente delle Mascarene nell’Oceano Indiano, hanno un impatto significativo sulla temperatura e sulla salinità delle acque di superficie.
- Interazione con l’Oceano Indiano: Gli eventi meteorologici e oceanografici nel Pacifico occidentale possono influenzare l’Oceano Indiano attraverso il passaggio tra le due regioni, come l’Oscillazione di Madden-Julian.
Impatto sul clima globale:
Il Pacifico occidentale e l’Oceano Indiano interagiscono in modi che possono influenzare il clima di molte altre parti del mondo. Ad esempio, gli eventi El Niño possono causare siccità in Australia e in Indonesia, ma anche inondazioni in altre parti del mondo. Allo stesso modo, l’Oceano Indiano può influenzare il monsone asiatico, che a sua volta ha effetti su vaste aree dell’Asia e dell’Africa.
In sintesi, monitorare e comprendere le dinamiche del Pacifico occidentale e dell’Oceano Indiano è fondamentale per prevedere e comprendere i cambiamenti climatici e meteorologici a scala globale.
La temperatura della superficie del mare nell’area del Pacifico tropicale occidentale (NINO.WEST) era al di sotto della norma in agosto. L’indice dovrebbe rimanere al di sotto o vicino alla norma fino all’inverno boreale.
Spiegazione:
La temperatura della superficie del mare (SST) nel Pacifico tropicale occidentale (indicata come NINO.WEST) è un indicatore importante delle condizioni climatiche e meteorologiche in quella regione. Se l’SST è “al di sotto della norma”, significa che le acque superficiali in quella regione sono più fredde del solito.
Un SST più freddo nella regione NINO.WEST può avere diverse implicazioni:
- Impatto sulle precipitazioni: Le acque più fredde possono influenzare i modelli di precipitazione nell’area. Ciò potrebbe portare a periodi di siccità o a ridotte precipitazioni in alcune regioni circostanti.
- Formazione di cicloni tropicali: SST più freddi possono ridurre la probabilità di formazione di cicloni tropicali, dato che le acque più calde sono uno dei principali fattori che alimentano questi potenti sistemi meteorologici.
- Impatto sulle correnti oceaniche: Le variazioni della SST possono influenzare la direzione e la forza delle correnti oceaniche, che a loro volta possono avere effetti su altre parti dell’oceano.
- Interazione con altre regioni: Anche se la regione NINO.WEST è più fredda, può influenzare o essere influenzata da condizioni in altre parti del Pacifico, come la regione NINO.3 nel Pacifico centrale.
La previsione che l’indice rimarrà “al di sotto o vicino alla norma fino all’inverno boreale” suggerisce che non ci si aspetta un riscaldamento significativo di queste acque nei prossimi mesi. Questo può avere ulteriori implicazioni per il clima e la meteorologia della regione nel prossimo futuro.
Fig.3 Serie temporale delle deviazioni della temperatura della superficie del mare (SST) rispetto alla media climatologica basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni per NINO.3, (il 2° pannello), Indice dell’Oscillazione Meridionale (il 3° pannello), deviazioni SST per NINO.WEST (il 4° pannello) e deviazioni SST per IOBW (il pannello in basso). (ciascuna regione è mostrata nel pannello superiore).
Le linee sottili indicano un valore medio mensile, e le curve spesse lisciate, una media mobile di cinque mesi. Le aree ombreggiate in rosso denotano i periodi El Niño, e quelle in blu, quelli La Niña.
Di seguito una spiegazione dei termini utilizzati:
- NINO.3: Questa è una delle principali regioni dell’Oceano Pacifico equatoriale utilizzate per monitorare gli eventi El Niño e La Niña, come spiegato in precedenza. È situata nella parte centrale del Pacifico equatoriale e rappresenta un’area chiave per monitorare le anomalie termiche associate a questi fenomeni.
- Indice dell’Oscillazione Meridionale (Southern Oscillation Index, SOI): Il SOI è una misura standardizzata delle variazioni di pressione atmosferica tra Tahiti e Darwin, Australia. Un SOI positivo indica condizioni di La Niña (pressione atmosferica più alta del normale a Tahiti e più bassa del normale a Darwin), mentre un SOI negativo indica condizioni di El Niño (pressione atmosferica più bassa del normale a Tahiti e più alta del normale a Darwin).
- NINO.WEST: Questa è un’altra regione dell’Oceano Pacifico equatoriale, situata nella parte più occidentale del Pacifico. Essa è meno comunemente citata rispetto alla regione NINO.3.4, ma è ancora importante per monitorare le variazioni termiche associate a El Niño e La Niña, specialmente in relazione alle condizioni climatiche nell’Asia sud-orientale e in Australia.
- IOBW (Indian Ocean Basin-Wide): Si riferisce a una regione che copre gran parte dell’Oceano Indiano. Le anomalie della temperatura della superficie del mare in questa regione possono influenzare i modelli climatici regionali, in particolare nel subcontinente indiano, nell’Asia sud-orientale e in Australia. È un parametro importante da monitorare, in quanto gli eventi El Niño e La Niña possono avere un impatto significativo sulle condizioni meteorologiche in queste aree.



Fig.12 Previsione della deviazione della SST per NINO.WEST mediante il sistema di previsione stagionale ad insieme.
Spiegazione:
La figura 12 presenta una previsione della deviazione della temperatura della superficie del mare (SST) per la regione NINO.WEST, basata sul sistema di previsione stagionale ad insieme della JMA.
- Deviazione della SST: La deviazione della SST mostra quanto la temperatura attuale o prevista della superficie del mare si discosti dalla media a lungo termine. Una deviazione positiva indica che l’SST è più calda del normale, mentre una deviazione negativa indica che è più fredda del normale.
- NINO.WEST: Si tratta di una regione specifica del Pacifico occidentale. Monitorare e prevedere le variazioni delle temperature in questa regione è fondamentale per comprendere e prevedere i cambiamenti climatici e meteorologici nel Pacifico e nelle aree circostanti.
- Sistema di previsione stagionale ad insieme: Questo tipo di sistema utilizza diversi modelli o versioni di un modello per fare previsioni. Le previsioni “ad insieme” sono spesso considerate più affidabili perché tengono conto delle incertezze e delle variazioni tra diversi modelli. Ogni “membro” dell’insieme esegue una previsione leggermente diversa, e la previsione finale può essere una media di queste previsioni o una sorta di “intervallo” entro cui ci si aspetta che si verifichi l’effettivo risultato.
Nel contesto di questa figura, vengono mostrate le proiezioni dell’SST per i prossimi mesi, indicando se la regione NINO.WEST si riscalderà, si raffredderà o rimarrà stabile rispetto alla norma.

La temperatura della superficie del mare (SST) media nell’area dell’Oceano Indiano tropicale (IOBW) era sopra la norma ad agosto (Fig.3). L’indice dovrebbe essere vicino alla norma nell’autunno boreale e vicino o sopra la norma nell’inverno boreale.
Di seguito la spiegazione
- Temperatura della superficie del mare (SST): Misura la temperatura dell’acqua vicino alla superficie dell’oceano.
- Oceano Indiano tropicale (IOBW): Si tratta di una regione specifica dell’Oceano Indiano, particolarmente monitorata per le sue influenze sul clima mondiale. Cambiamenti di temperatura in questa zona possono avere effetti significativi sul clima di altre regioni, in particolare attraverso il fenomeno conosciuto come Oscillazione dell’Oceano Indiano.
- Sopra la norma: Questo significa che la temperatura registrata era più alta della media a lungo termine per quel particolare periodo dell’anno.
Fig.13 Prospettiva della deviazione della SST per IOBW secondo il sistema di previsione stagionale ad insieme.
La Figura 13 mostra le previsioni relative alle deviazioni delle temperature della superficie del mare (SST) per la regione IOBW (Oceano Indiano tropicale). Queste previsioni sono formulate utilizzando il sistema di previsione stagionale ad insieme.
In dettaglio:
- SST (Sea Surface Temperature): Questa è la temperatura dell’acqua vicino alla superficie dell’oceano. Una “deviazione della SST” si riferisce a quanto la temperatura attuale o prevista si discosta dalla media a lungo termine.
- IOBW:
- IOBW sta per “Indian Ocean Basin-Wide”, e si riferisce a una vasta area dell’Oceano Indiano. Quando si parla di deviazioni della temperatura della superficie del mare (SST) nella regione IOBW, ci si riferisce generalmente a cambiamenti di temperatura su un’ampia area dell’Oceano Indiano, piuttosto che in una specifica sottoregione.
- Ecco alcune informazioni chiave sull’IOBW:
- Estensione geografica: L’IOBW copre una vasta area dell’Oceano Indiano, che include sia l’Oceano Indiano occidentale che quello orientale.
- Importanza climatica: Le variazioni delle SST nell’IOBW possono influenzare i modelli climatici e meteorologici in diverse parti del mondo, specialmente in Asia. Ad esempio, un aumento delle SST nell’Oceano Indiano può influenzare il monsone del subcontinente indiano.
- Interazione con l’ENSO: Anche se l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) è un fenomeno legato principalmente all’Oceano Pacifico, ha delle ramificazioni che possono influenzare anche l’Oceano Indiano. A volte, c’è una sorta di “risposta” nell’Oceano Indiano ai cambiamenti dell’ENSO nel Pacifico.
- Indicatori: Così come l’ENSO ha indicatori come NINO.3 e NINO.WEST per monitorare le variazioni delle SST, l’IOBW è un indicatore chiave per monitorare le condizioni nell’Oceano Indiano. Una SST più calda o più fredda del normale nell’IOBW può essere un segnale di cambiamenti climatici o meteorologici imminenti in aree collegate all’Oceano Indiano.
- In sintesi, l’IOBW è un indicatore chiave per comprendere e prevedere i modelli climatici nell’Oceano Indiano e nelle regioni circostanti. Essendo una regione ampia, qualsiasi cambiamento significativo delle SST qui può avere ampie ripercussioni sul clima di vaste aree geografiche, specialmente in Asia.
- Sistema di previsione stagionale ad insieme: Questo è un tipo di modello meteorologico/climatico che usa diverse simulazioni (o “membri”) per fare una previsione. Ogni membro ha leggere variazioni nelle condizioni iniziali, il che consente al modello di fornire una gamma di possibili risultati e una misura di incertezza per le previsioni.
La figura, quindi, mostra le previsioni delle temperature della superficie del mare per la regione IOBW nei prossimi mesi, indicando se le temperature saranno più alte, più basse o vicine alla media stagionale. La previsione ad insieme fornisce una stima di quanto fiducia si possa avere in una particolare previsione, mostrando una gamma di possibili esiti piuttosto che una singola previsione definitiva.

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