Il testo si riferisce alle condizioni meteorologiche registrate in diverse regioni del mondo durante il mese di febbraio del 2023. In Europa occidentale e meridionale sono state registrate condizioni più secche del normale, con diversi record di bassi livelli di umidità del suolo. Al contrario, in molte altre parti del mondo, tra cui parti degli Stati Uniti meridionali, regioni della Russia, Asia centrale ed orientale, Australia settentrionale, Brasile meridionale, Africa sud-orientale e Nuova Zelanda, sono state registrate precipitazioni più abbondanti del normale, spesso accompagnate da inondazioni. Durante l’inverno boreale, le regioni di Europa occidentale e sud-orientale e parti della Russia hanno avuto condizioni più secche del normale, mentre in altre parti, come la penisola Iberica e una vasta regione che si estende dal sud-ovest al nord-est del continente, sono state registrate precipitazioni più abbondanti del normale. Ci sono state anche condizioni più umide del normale in alcune parti dell’America del Nord occidentale, della Russia occidentale, dell’Asia centrale, dell’Australia settentrionale, del Brasile meridionale e dell’Africa meridionale. Invece, le regioni più secche del normale includono il Messico, gran parte dell’Asia centrale, il Corno d’Africa, il sud dell’Australia e gran parte del Sud America. In queste aree si sono verificati problemi come la siccità e gli incendi boschivi.
Condizioni meteorologiche registrate in Europa nel mese di febbraio del 2023
La mappa che mostra le anomalie delle precipitazioni, dell’umidità relativa dell’aria di superficie, del contenuto volumetrico di umidità del terreno nei primi 7 cm di profondità e della temperatura dell’aria di superficie per il mese di febbraio del 2023 rispetto alla media di febbraio nel periodo 1991-2020. La mappa è suddivisa in diverse aree in cui il grigio scuro rappresenta le zone in cui non viene mostrato il contenuto di umidità del terreno a causa della presenza di ghiaccio o di precipitazioni climatologicamente basse. La fonte dei dati è ERA5, un sistema di monitoraggio e previsione meteorologica fornito dal Servizio di Cambiamento Climatico Copernicus e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF).
Gran parte dell’Europa occidentale e meridionale ha sperimentato condizioni più secche del normale, come indicato dai modelli di anomalia di precipitazioni, umidità del suolo e umidità relativa dell’aria. Queste anomalie sono particolarmente evidenti in alcune regioni della Spagna (https://www.aemet.es/en/serviciosclimaticos/vigilancia_clima/vigilancia_sequia?w=1), della Turchia (https://medyanews.net/lower-rainfall-exacerbates-severe-drought-in-turkey/) e della Grecia, dove sono state registrate anche anomalie di umidità del suolo. Tuttavia, in Europa centrale e orientale è stata registrata una vasta regione più umida del normale che si estendeva dalla Germania ai Paesi Baltici, alla Bielorussia e ai Balcani settentrionali, con la Romania che ha sperimentato inondazioni (https://www.euronews.com/2023/02/20/floods-in-romania-cause-landslides-and-damage-roads) a causa delle forti precipitazioni. Anche a nord del Mar Caspio e nella Scandinavia settentrionale sono state registrate condizioni più umide del normale.
Condizioni di siccità nell’Europa occidentale
la mappa sopra mostra il percentile medio di umidità del suolo (contenuto volumetrico dei primi 7 cm di profondità) per il mese di febbraio del 2023. Le categorie di colore si riferiscono ai percentile della distribuzione di umidità del suolo calcolati dal periodo di riferimento 1991-2020. Le categorie “più umido” e “più secco” si riferiscono al periodo 1979-2023 (vedere la spiegazione completa nella casella laterale). La fonte dei dati è ERA5, un sistema di monitoraggio e previsione meteorologica fornito dal Servizio di Cambiamento Climatico Copernicus e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF).
le condizioni meteorologiche registrate in Europa occidentale durante il mese di febbraio del 2023.
In particolare, viene evidenziato che gran parte dell’Europa occidentale ha sperimentato un’umidità del suolo inferiore alla media, con alcune regioni della Spagna e della Turchia che hanno raggiunto livelli di umidità del suolo più di 8% al di sotto della media. In molte altre regioni, tra cui l’Irlanda, il Regno Unito e la Francia, i livelli di umidità del suolo sono stati inferiori rispetto a qualsiasi altro febbraio registrato nel record di umidità del suolo ERA5 a partire dal 1979. La mancanza di precipitazioni, insieme alle temperature superiori alla media, che hanno portato a queste condizioni, è stata causata da persistenti condizioni anticicloniche che hanno protetto le aree interessate dalle perturbazioni meteorologiche. Secondo il MetOffice del Regno Unito, l’Inghilterra ha avuto l’ottavo febbraio più secco in una serie che risale al 1836 e il più secco dal 1993, con una media di 15,3 mm di pioggia. Météo France ha riferito che in Francia ci sono stati oltre 30 giorni senza precipitazioni dopo il 21 gennaio, un record in un dataset che risale al 1959. La siccità attuale del suolo in Francia è atipica per il mese di febbraio e ci si aspetta di solito di vedere questi livelli di aridità del suolo solo in aprile.
Inoltre, l’European Drought Observatory ha emesso un avviso per la seconda decade del mese, basato sull’impatto del deficit di precipitazioni sull’umidità del suolo per la Francia, il Belgio, la maggior parte del Regno Unito e dell’Irlanda, e un allarme per evidenziare il fatto che anche la vegetazione stava subendo gli effetti della siccità, per gran parte dell’Irlanda e alcune regioni della Spagna e della Turchia.
Condizioni meteorologiche registrate in Europa durante l’inverno del 2022-2023, che copre il periodo da dicembre 2022 a febbraio 2023
la mappa postata sopra mostra le anomalie delle precipitazioni, dell’umidità relativa dell’aria di superficie, del contenuto volumetrico di umidità del terreno nei primi 7 cm di profondità e della temperatura dell’aria di superficie per l’inverno (dicembre 2022-febbraio 2023) rispetto al periodo 1991-2020. La mappa è suddivisa in diverse aree in cui il grigio scuro rappresenta le zone in cui non viene mostrato il contenuto di umidità del terreno a causa della presenza di ghiaccio o di precipitazioni climatologicamente basse. La fonte dei dati è ERA5, un sistema di monitoraggio e previsione meteorologica fornito dal Servizio di Cambiamento Climatico Copernicus e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF). La mappa mostra come le condizioni meteorologiche registrate durante l’inverno del 2022-2023 in Europa siano state diverse dalla media nel periodo di riferimento 1991-2020, in termini di precipitazioni, umidità del suolo, umidità relativa dell’aria e temperatura dell’aria di superficie. La mappa può essere utilizzata per valutare l’impatto delle condizioni meteorologiche sull’agricoltura, sull’ambiente e su altre attività umane.
Quanto descritto di seguito si riferisce alle condizioni meteorologiche registrate in Europa durante l’inverno boreale del 2022-2023, che si estende da dicembre 2022 a febbraio 2023. In particolare, viene evidenziato che gran parte dell’Europa occidentale, in particolare la Francia, il sud-est della Spagna, il Regno Unito e l’Irlanda, così come alcune regioni del sud-est dell’Europa, tra cui la Grecia, la Turchia e le coste adiacenti del Mar Nero, hanno sperimentato precipitazioni e umidità del suolo inferiori alla media.
Le regioni del sud-est dell’Europa hanno sperimentato condizioni di siccità persistenti durante l’intera stagione invernale, mentre per la Spagna e il Regno Unito e l’Irlanda la situazione è stata principalmente dominata dalla siccità di gennaio e febbraio e dalle condizioni di dicembre e febbraio, rispettivamente.
Tuttavia, in alcune regioni della penisola iberica, le condizioni meteorologiche sono state più umide del normale, con precipitazioni particolarmente abbondanti a dicembre. Inoltre, una vasta regione che si estende dalla penisola italiana alla Russia orientale, inclusa gran parte della Scandinavia, ha sperimentato condizioni più umide del normale durante gran parte della stagione invernale.
Condizioni meteorologiche registrate in Europa durante gli ultimi 12 mesi
la mappa mostra le anomalie delle precipitazioni, dell’umidità relativa dell’aria di superficie, del contenuto volumetrico di umidità del terreno nei primi 7 cm di profondità e della temperatura dell’aria di superficie per il periodo di marzo 2022 a febbraio 2023, rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. La mappa è suddivisa in diverse aree in cui il grigio scuro rappresenta le zone in cui non viene mostrato il contenuto di umidità del terreno a causa della presenza di ghiaccio o di precipitazioni climatologicamente basse. La fonte dei dati è ERA5, un sistema di monitoraggio e previsione meteorologica fornito dal Servizio di Cambiamento Climatico Copernicus e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF). La mappa mostra come le condizioni meteorologiche registrate durante il periodo di marzo 2022 a febbraio 2023 in Europa siano state diverse dalla media nel periodo di riferimento 1991-2020, in termini di precipitazioni, umidità del suolo, umidità relativa dell’aria e temperatura dell’aria di superficie. La mappa può essere utilizzata per valutare l’impatto delle condizioni meteorologiche sull’agricoltura, sull’ambiente e su altre attività umane.
Quanto descritto di seguito si riferisce alle condizioni meteorologiche registrate in Europa nei dodici mesi precedenti a febbraio 2023, e indica che tutti gli indicatori mostrano condizioni più secche del normale in gran parte dell’Europa occidentale, nord-orientale e meridionale. La combinazione di precipitazioni scarse e temperature elevate, con ondate di calore in primavera e l’estate più calda mai registrata, ha portato a una siccità diffusa e duratura, che ha colpito molte regioni e settori sociali ed è stata anche favorevole agli incendi, soprattutto nel sud-ovest dell’Europa.
Le regioni più umide del normale includono la Spagna orientale, la Scandinavia settentrionale, alcune parti dei Balcani meridionali, la Polonia, l’Ucraina e il sud-ovest della Russia. Tuttavia, alcune delle anomalie visibili in questi dodici mesi sono il risultato di eventi eccezionali, ad esempio le precipitazioni estreme registrate in Iberia lo scorso marzo, piuttosto che di condizioni uniformemente distribuite lungo tutto il periodo. La mappa delle anomalie di precipitazione, umidità del suolo, umidità relativa dell’aria e temperatura dell’aria di superficie per il periodo marzo 2022-febbraio 2023 mostra come queste condizioni siano state diverse dalla media nel periodo di riferimento 1991-2020.
Condizioni meteorologiche registrate a livello globale nel mese di febbraio 2023
la mappa mostra le anomalie di diversi indicatori meteorologici, tra cui precipitazioni, umidità relativa dell’aria di superficie, contenuto di umidità del terreno nei primi 7 cm di profondità e temperatura dell’aria di superficie per il mese di febbraio 2023, confrontati con le medie di febbraio nel periodo di riferimento 1991-2020. La mappa utilizza tonalità di colore per indicare le variazioni rispetto alla media, mentre le zone grigie più scure indicano le aree in cui il contenuto di umidità del suolo non viene mostrato a causa della presenza di ghiaccio o di precipitazioni climatologicamente basse. La fonte dei dati è ERA5, un sistema di monitoraggio e previsione meteorologica fornito dal Servizio di Cambiamento Climatico Copernicus e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF). La mappa mostra come le condizioni meteorologiche registrate a febbraio 2023 siano state diverse dalla media nel periodo di riferimento 1991-2020, in termini di precipitazioni, umidità del suolo, umidità relativa dell’aria e temperatura dell’aria di superficie. La mappa può essere utilizzata per valutare l’impatto delle condizioni meteorologiche sull’agricoltura, sull’ambiente e su altre attività umane.
Il testo riporta le condizioni meteorologiche registrate a febbraio 2023 in diverse parti del mondo. In molte regioni degli Stati Uniti meridionali, l’umidità è stata superiore alla media e le pesanti precipitazioni hanno causato inondazioni in diversi stati. Condizioni più umide del solito sono state riscontrate anche in diverse regioni dell’Eurasia, del nord della Russia e dell’Asia centrale ed orientale.
In Nuova Zelanda e nel Nord dell’Australia, le precipitazioni sono state superiori alla media, ma hanno causato inondazioni. In Africa sud-orientale, condizioni più umide del solito hanno causato inondazioni in Mozambico e in altre parti della regione, come risultato del passaggio del ciclone tropicale Freddy.
In Sud America, una regione più umida del solito si è verificata nella parte meridionale del Brasile, dove sono stati registrati record di precipitazioni nello stato di São Paulo. Questa regione è circondata da due regioni più secche del solito, una delle quali si estende sulla maggior parte dell’Argentina, mentre nella parte meridionale del Cile le condizioni di siccità hanno favorito l’esplosione di grandi incendi. In altre parti del mondo, come in Messico settentrionale, nell’Australia meridionale, nell’Africa sud-occidentale e in alcune regioni dell’Asia centrale, le condizioni meteorologiche sono state più secche del solito.
“Clima globale – inverno boreale (dicembre 2022-febbraio 2023)”
“Clima globale – inverno boreale (dicembre 2022-febbraio 2023)” si riferisce alle previsioni meteorologiche per il periodo invernale dell’emisfero settentrionale del pianeta Terra, che va da dicembre 2022 a febbraio 2023.
Di seguito le anomalie di alcune variabili climatiche durante l’inverno boreale (dicembre 2022-febbraio 2023), rispetto alla media del periodo 1991-2020. Le variabili elencate sono:
- Precipitazioni: la quantità di pioggia o neve che cade durante l’inverno, confrontata con la media del periodo di riferimento.
- Umidità relativa dell’aria superficiale: la quantità di vapore acqueo presente nell’aria a livello del suolo, confrontata con la media del periodo di riferimento.
- Contenuto volumetrico di umidità dei primi 7 cm di suolo: la quantità di acqua presente nel suolo a una profondità di 7 cm, confrontata con la media del periodo di riferimento.
- Temperatura dell’aria superficiale: la temperatura dell’aria a livello del suolo, confrontata con la media del periodo di riferimento.
Inoltre, il grafico mostra anche le zone in cui la copertura di ghiaccio o la bassa precipitazione non permettono di mostrare il contenuto di umidità del suolo.
I dati provengono da ERA5, un sistema di rilevamento e previsione meteorologica sviluppato dal Servizio di cambiamenti climatici Copernicus dell’Unione europea in collaborazione con l’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF).
Di seguito una descrizione delle condizioni climatiche globali durante l’inverno boreale del 2022-2023 in diverse regioni del mondo.
In Nord America, le condizioni sono state più umide del solito nella parte occidentale e sudorientale, con eventi meteorologici severi che hanno colpito la California nei mesi di gennaio e febbraio. Tuttavia, la stagione è stata più secca del solito nella regione sud-occidentale, in particolare in Messico.
In Eurasia, le condizioni sono state più umide del solito nella Russia occidentale, soprattutto nei mesi di dicembre e gennaio. Anche la penisola arabica ha visto precipitazioni sopra la media durante questi mesi. Alcune regioni dell’Asia centrale sono state più umide del solito per tutta la stagione, mentre le zone circostanti sono state più secche del solito. L’Africa orientale è stata più secca del solito.
In Australia, ci sono state forti precipitazioni nella parte settentrionale del paese, colpita dalla stagione dei monsoni e dal ciclone tropicale Ellie a gennaio, mentre la parte meridionale del paese è stata in gran parte più secca del solito. In Sud America, è stata registrata una regione molto più umida del solito che comprendeva il sud del Brasile, ma le condizioni estremamente secche sono state osservate altrove, con incendi boschivi associati in Cile a febbraio. Infine, il sud dell’Africa ha visto un’andamento climatico più secco del solito per gran parte della stagione.
Condizioni meteorologiche globali registrate nell’arco degli ultimi 12 mesi, ovvero un anno solare.
La mappa sopra, mostra le anomalie di alcune variabili climatiche registrate durante il periodo di marzo 2022 a febbraio 2023, rispetto alla media del periodo 1991-2020. Le variabili elencate sono:
- Precipitazioni: la quantità di pioggia o neve che è caduta durante questo periodo, confrontata con la media del periodo di riferimento.
- Umidità relativa dell’aria superficiale: la quantità di vapore acqueo presente nell’aria a livello del suolo, confrontata con la media del periodo di riferimento.
- Contenuto volumetrico di umidità dei primi 7 cm di suolo: la quantità di acqua presente nel suolo a una profondità di 7 cm, confrontata con la media del periodo di riferimento.
- Temperatura dell’aria superficiale: la temperatura dell’aria a livello del suolo, confrontata con la media del periodo di riferimento.
Il grafico mostra inoltre le zone in cui la copertura di ghiaccio o la bassa precipitazione non permettono di mostrare il contenuto di umidità del suolo.
I dati utilizzati provengono da ERA5, un sistema di rilevamento e previsione meteorologica sviluppato dal Servizio di cambiamenti climatici Copernicus dell’Unione europea in collaborazione con l’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF). Questo tipo di informazione può essere utile per studiare i cambiamenti climatici a lungo termine e le eventuali tendenze di anomalia climatica che si possono verificare in un determinato periodo di tempo.
Di seguito vengono descritte le condizioni meteorologiche globali registrate durante i 12 mesi fino a febbraio 2023 in diverse regioni del mondo.
In Eurasia, le condizioni sono state più secche del solito in Siberia occidentale, nel Medio Oriente, in Asia centrale e nell’est della Cina, con una grave mancanza di precipitazioni in particolare lungo il fiume Yangtze in Cina durante l’estate. Al contrario, le condizioni sono state più umide del solito in Pakistan, colpito da forti piogge monsoniche durante l’estate, e in alcune parti dell’est della Cina, del Giappone e della penisola coreana. Inoltre, l’Africa orientale ha subito una siccità sostanziale e persistente.
Negli Stati Uniti, le condizioni sono state più secche del solito in alcune parti dell’ovest e del centro del paese e nel nord-est del Messico, con una siccità moderata o grave che ha interessato queste zone durante tutto l’anno. Le condizioni secche negli USA hanno contribuito alla diffusione e all’intensificazione degli incendi boschivi, soprattutto durante l’estate.
Nell’emisfero australe extratropicale, le condizioni sono state particolarmente secche in Sud America, mentre sono state notevolmente più umide del solito nell’est dell’Africa meridionale e in gran parte dell’est e del nord-ovest dell’Australia. Per l’Australia, si sono verificate inondazioni legate a forti precipitazioni durante tutto l’anno. Le condizioni di La Niña possono aver contribuito all’aumento delle piogge nell’est e sud-est del paese.
“Tendenze a lungo termine”
“Longer term trends” significa “Tendenze a lungo termine”. Questo termine si riferisce ai cambiamenti che si verificano nel tempo su una scala di anni o decenni, piuttosto che su periodi di breve termine come giorni o settimane. Ad esempio, nel contesto dei cambiamenti climatici, si può parlare delle tendenze a lungo termine nell’aumento delle temperature medie globali o nella variazione dei modelli di precipitazione in una determinata regione del mondo. Le tendenze a lungo termine possono essere importanti per capire come gli eventi climatici estremi o le anomalie meteorologiche rientrano in un quadro più ampio di cambiamenti climatici a lungo termine e per sviluppare strategie di adattamento e mitigazione per le comunità colpite.
Anomalie mensili dell’umidità relativa dell’aria superficiale
Di seguito si fa riferimento alle anomalie mensili dell’umidità relativa dell’aria superficiale (a due metri di altezza) pubblicate nel sommario delle variabili idrologiche del bollettino mensile del servizio C3S a partire da febbraio 2023. A partire da questa data, le medie mostrate saranno relative solo alle zone terrestri, invece di essere riferite a terre e oceani come nei bollettini pubblicati prima di maggio 2020.
L’utilizzo dei dati relativi solo alle zone terrestri viene preferito poiché fornisce una rappresentazione più accurata del declino dell’umidità relativa dell’aria sulla terraferma, come spiegato in questa nota. Tuttavia, per confronto, entrambe le versioni dei dati verranno incluse nel bollettino mensile di questo mese. In sostanza, questo significa che le informazioni relative all’umidità relativa dell’aria saranno fornite solo per le zone terrestri, e non includeranno informazioni relative agli oceani.
- Global land/Europe 1991-2020
- Global land/Europe 1981-2010
- Global land+ocean/Europe 1991-2020
- Global land+ocean/Europe 1981-2010
Il grafico mostra le anomalie mensili dell’umidità relativa dell’aria superficiale, misurata a livello globale e su terraferma europea, rispetto alla media del periodo 1991-2020. I dati sono forniti per il periodo che va da gennaio 1979 a febbraio 2023. Le barre più scure rappresentano i valori di febbraio. Il grafico mostra come l’umidità relativa dell’aria superficiale sia cambiata rispetto alla media del periodo di riferimento negli ultimi decenni. I dati provengono da ERA5, un sistema di rilevamento e previsione meteorologica sviluppato dal Servizio di cambiamenti climatici Copernicus dell’Unione europea in collaborazione con l’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF). L’informazione può essere utilizzata per studiare le tendenze climatiche a lungo termine e le eventuali anomalie meteorologiche che si sono verificate durante il periodo considerato, in particolare per quanto riguarda l’umidità relativa dell’aria superficiale a livello globale e in Europa.
La descrizione fatta di seguito, descrive le tendenze a lungo termine dell’umidità relativa dell’aria superficiale a livello globale e in Europa, e la relazione tra questa variabile e altre variabili idrologiche come la precipitazione e il contenuto di umidità del suolo.
Si osserva che l’umidità relativa dell’aria superficiale a livello globale è diminuita negli ultimi 40 anni e si è mantenuta bassa dagli anni 2000 in poi. Nel febbraio 2023, l’umidità relativa dell’aria a livello globale era al di sotto della media del periodo di riferimento 1991-2020, posizionandosi al quarto posto per il mese di febbraio nella serie storica.
L’umidità relativa dell’aria a livello europeo mostra una maggiore variabilità nel tempo, ma in generale si registra una diminuzione nel tempo. Si evidenzia che la riduzione dell’umidità relativa dell’aria non è associata ad una riduzione sostanziale delle precipitazioni, come mostrato per quattro regioni europee. Si ritiene che questo sia legato ad un maggior aumento della temperatura dell’aria superficiale sulla terraferma rispetto al mare. È necessario continuare a monitorare la situazione per quantificare la diminuzione dell’umidità relativa dell’aria su un periodo più lungo.
Inoltre, l’umidità relativa dell’aria a livello delle aree terrestri in Europa nel febbraio 2023 era al di sotto della media del periodo di riferimento 1991-2020, posizionandosi al secondo posto dopo febbraio 2022 nella serie storica.
Il testo descrive anche le variazioni delle variabili idrologiche e della temperatura nel tempo per le medie delle zone terrestri dell’Europa divise in quattro regioni, mettendo in evidenza le variazioni su scale temporali stagionali e più lunghe. Le differenze regionali sono piuttosto pronunciate nella serie storica.
Infine, il testo riporta che nelle quattro mesi fino a febbraio 2023 le condizioni erano più secche del solito per le precipitazioni, il contenuto di umidità del suolo e l’umidità relativa dell’aria nelle regioni nord-occidentali e meridionali del continente, con un segnale più pronunciato nelle regioni sud-orientali. In Europa nord-orientale è prevalso un segnale più umido del solito.
I grafici mostrano le anomalie medie mobili su un periodo di quattro mesi relative alla precipitazione, all’umidità relativa dell’aria superficiale, al contenuto di umidità del suolo e alla temperatura dell’aria superficiale su aree terrestri nell’Europa nord-occidentale rispetto alla media del periodo di riferimento 1991-2020. I dati sono basati sui valori mensili dal gennaio 1979 al febbraio 2023. I grafici mostrano come queste variabili abbiano fluttuato sopra e sotto della media del periodo di riferimento nel tempo. I valori medi annuali per il periodo 1991-2020 sono mostrati nell’angolo in alto a destra di ogni pannello. I dati provengono da ERA5, un sistema di rilevamento e previsione meteorologica sviluppato dal Servizio di cambiamenti climatici Copernicus dell’Unione europea in collaborazione con l’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF). L’informazione può essere utilizzata per studiare le tendenze climatiche a lungo termine e le eventuali anomalie meteorologiche che si sono verificate durante il periodo considerato, in particolare per quanto riguarda la precipitazione, l’umidità relativa dell’aria superficiale, il contenuto di umidità del suolo e la temperatura dell’aria superficiale nell’Europa nord-occidentale.
Compared to the 1981-2010 reference period:
“Compared to the 1981-2010 reference period” significa che i dati o le informazioni presentati sono confrontati con una media di riferimento di 30 anni che va dal 1981 al 2010. Questo intervallo di tempo è stato scelto come periodo di riferimento comune per diverse analisi climatiche e meteorologiche, poiché rappresenta un intervallo di tempo relativamente stabile e recente in cui si sono osservati importanti cambiamenti climatici e meteorologici.
Ad esempio, quando si parla di temperature medie annuali rispetto al periodo di riferimento 1981-2010, significa che le temperature sono state confrontate con la media delle temperature di questo intervallo di tempo. Lo stesso vale per altre variabili climatiche come la precipitazione, l’umidità relativa dell’aria e il vento.
Il confronto con un periodo di riferimento specifico come quello del 1981-2010 permette di rilevare i cambiamenti climatici e meteorologici nel tempo e di valutare eventuali tendenze e anomalie rispetto a un periodo stabile e recente.
I grafici mostrano le anomalie medie mobili su un periodo di quattro mesi relative alla precipitazione, all’umidità relativa dell’aria superficiale, al contenuto di umidità del suolo e alla temperatura dell’aria superficiale su aree terrestri nell’Europa nord-occidentale rispetto alla media del periodo di riferimento 1981-2010. I dati sono basati sui valori mensili dal gennaio 1979 al febbraio 2023. I grafici mostrano come queste variabili abbiano fluttuato sopra e sotto della media del periodo di riferimento nel tempo. I valori medi annuali per il periodo di riferimento 1981-2010 sono mostrati nell’angolo in alto a destra di ogni pannello. Il confronto con il periodo di riferimento 1981-2010 permette di rilevare i cambiamenti climatici e meteorologici relativamente recenti e di valutare eventuali tendenze e anomalie rispetto a un periodo stabile e vicino. I dati provengono da ERA5, un sistema di rilevamento e previsione meteorologica sviluppato dal Servizio di cambiamenti climatici Copernicus dell’Unione europea in collaborazione con l’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF). L’informazione può essere utilizzata per studiare le tendenze climatiche a lungo termine e le eventuali anomalie meteorologiche che si sono verificate durante il periodo considerato, in particolare per quanto riguarda la precipitazione, l’umidità relativa dell’aria superficiale, il contenuto di umidità del suolo e la temperatura dell’aria superficiale nell’Europa nord-occidentale.
Dati e grafici reperibili attraverso il seguente link : https://climate.copernicus.eu/precipitation-relative-humidity-and-soil-moisture-february-2023