Il CNR è l’acronimo di Consiglio Nazionale delle Ricerche, che è la più grande infrastruttura di ricerca pubblica in Italia. Fondato nel 1923, ha il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare la ricerca in vari ambiti del sapere, dalla scienza di base alla ricerca applicata, e quindi in molti settori disciplinari, dalle scienze umane e sociali, alla biologia molecolare, dalla medicina alle scienze dell’informazione.

Per quanto riguarda l’elaborazione dei dati sulle anomalie termiche in Italia, il CNR può utilizzare varie metodologie e tecnologie per monitorare e studiare le variazioni della temperatura. Una delle entità del CNR che si occupa di questo tipo di analisi è l’Institute of Atmospheric Sciences and Climate (ISAC).

Per rilevare le anomalie termiche, i ricercatori del CNR possono fare affidamento su diverse fonti di dati:

  1. Dati Satellitari: I satelliti meteorologici e i satelliti dedicati allo studio della Terra forniscono immagini e dati che possono essere analizzati per determinare le temperature superficiali terrestri e marine.
  2. Stazioni Meteorologiche: Le reti di stazioni meteorologiche dislocate sul territorio forniscono misurazioni continue della temperatura, che possono essere confrontate con lunghe serie storiche per identificare anomalie.
  3. Modelli Climatici: I ricercatori utilizzano modelli matematici e computerizzati per simulare e prevedere i cambiamenti climatici, e quindi per identificare le anomalie termiche.
  4. Database Storici: Il CNR può accedere a vasti database che contengono dati storici di temperature, che possono essere utilizzati per analizzare le tendenze a lungo termine e le variazioni rispetto alla media.

Quando si analizzano le anomalie termiche, si cerca di determinare quanto le temperature registrate si discostano dalla media di un periodo di riferimento, che di solito è di 30 anni, come definito dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO).

Il processo di analisi può includere:

  • Raccolta dei dati: acquisizione di dati da varie fonti.
  • Pulizia e Verifica: i dati vengono controllati per assicurarsi che siano accurati e affidabili.
  • Analisi statistica: vengono applicate tecniche statistiche per confrontare le temperature attuali con quelle storiche.
  • Visualizzazione: i risultati vengono spesso visualizzati sotto forma di mappe o grafici che mostrano le regioni con anomalie termiche.
  • Interpretazione: i ricercatori interpretano i dati per comprendere le cause delle anomalie, che possono includere fenomeni come l’El Niño o la NAO (Oscillazione Nord Atlantica), attività umane, e cambiamenti climatici globali.

Il CNR quindi utilizza questi dati per informare il pubblico e le autorità competenti, aiutando a guidare la politica ambientale e le decisioni relative alla gestione delle risorse e al rischio di disastri naturali legati al clima.

Anomalie termiche medie in Italia per il mese di ottobre 2023

La figura rappresenta un’analisi delle anomalie termiche medie in Italia per il mese di ottobre 2023, in relazione alla media del periodo di riferimento 1991-2020. Gli scienziati utilizzano le anomalie termiche per identificare quanto la temperatura in un determinato periodo si discosti dalla media di un periodo di riferimento, che in questo caso è di circa 30 anni. Questo è un modo comune per visualizzare e comunicare i cambiamenti climatici e le variazioni meteorologiche.

Ecco una spiegazione dettagliata:

  • Colorazione: Le diverse tonalità di rosso indicano l’entità dell’anomalia termica positiva, ossia quanto la temperatura media è stata superiore alla media del periodo 1991-2020. La scala di colori sulla destra mostra i valori delle anomalie, con il rosso più scuro che indica le anomalie più elevate.
  • Dati Preliminari: Si sottolinea che si tratta di dati preliminari e non validati, il che significa che potrebbero subire delle revisioni man mano che più dati diventano disponibili e vengono verificati.
  • Sorgente dei Dati: I dati provengono dal gruppo di Climatologia Storica dell’ISAC-CNR, e la base di dati aggiuntiva menzionata è il “Global Surface Summary of Day” del NCDC-NOAA.
  • Analisi Nazionale:
    • Anomalia in Italia: +3.15 °C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
    • Classificazione: Questo valore colloca ottobre 2023 come l’ottobre più caldo registrato nel periodo dal 1800 ad oggi, con la menzione che il più freddo fu nel 1808 con un’anomalia di -4.65 °C.
  • Analisi per Sub-regioni:
    • Nord Italia: Ha avuto un’anomalia di +3.15 °C, classificandosi come il secondo ottobre più caldo dal 1800 ad oggi. L’anno più caldo precedentemente registrato è stato il 2022 con +3.18 °C, mentre il più freddo fu nel 1974 con -5.08 °C.
    • Italia Centrale: Ha registrato un’anomalia di +3.40 °C, facendo di ottobre 2023 l’ottobre più caldo dal 1831 ad oggi. L’ottobre più freddo per questa regione fu nel 1905 con -4.95 °C.
    • Sud Italia: Come il Nord, ha avuto un’anomalia di +3.15 °C, ponendosi anch’esso come il più caldo dal 1800 ad oggi. Il più freddo fu nel 1830 con un’anomalia di -4.70 °C.

In sostanza, la figura e i dati ci indicano che ottobre 2023 è stato un mese eccezionalmente caldo per l’Italia rispetto alle medie storiche, con anomalie termiche significativamente positive in tutte le regioni. Questo tipo di analisi è cruciale per comprendere i cambiamenti climatici regionali e le tendenze a lungo termine.

Anomalie delle temperature minime in Italia per il mese di ottobre 2023 rispetto alla media del periodo 1991-2020.

Questa figura e i dati associati si riferiscono alle anomalie delle temperature minime in Italia per il mese di ottobre 2023 rispetto alla media del periodo 1991-2020.

Ecco una spiegazione dettagliata:

  • Colorazione: La mappa è colorata in tonalità di rosso, che rappresenta le anomalie positive delle temperature minime. Le tonalità più scure di rosso indicano un aumento maggiore rispetto alla media del periodo di riferimento.
  • Scala di Colore: A destra della mappa c’è una scala che mostra l’intervallo delle anomalie termiche in gradi Celsius, con il blu che rappresenta le anomalie negative (più fredde della media) e il rosso quelle positive (più calde della media). In questa mappa, non ci sono anomalie negative.
  • Dati Preliminari: Come nella figura precedente, si specifica che si tratta di dati preliminari e non validati, e che i dati provengono dall’Historical Climatology Group dell’ISAC-CNR e dal “Global Surface Summary of Day” del NCDC-NOAA.
  • Analisi delle Anomalie:
    • Anomalia Nazionale: L’Italia ha registrato un’anomalia di +2.83 °C, rendendo ottobre 2023 il mese di ottobre con la temperatura minima più alta dal 1800 a oggi. L’anno più freddo registrato è stato il 1808 con -4.87 °C.
    • Nord Italia: Qui l’anomalia è stata di +2.94 °C, che è l’anomalia più alta per il Nord Italia dal 1800 a oggi, superando l’anno più freddo che fu il 1974 con -5.38 °C.
    • Italia Centrale: Con un’anomalia di +2.86 °C, ottobre 2023 è stato il più caldo dal 1831 a oggi, mentre l’ottobre più freddo fu nel 1832 con -5.39 °C.
    • Sud Italia: L’anomalia di +2.76 °C segna anche per il Sud Italia l’ottobre più caldo dal 1831 a oggi, superando il record precedente del più freddo che fu nel 1832 con -5.39 °C.

In conclusione, i dati e la figura indicano che ottobre 2023 è stato un mese significativamente più caldo del normale in tutta Italia, con particolare enfasi sulle temperature minime che sono state le più alte rispetto alla media storica in tutte e tre le regioni italiane (Nord, Centro e Sud).

Anomalie delle temperature massime in Italia per il mese di ottobre 2023 rispetto alla media del periodo 1991-2020.

La mappa mostra le anomalie di temperatura su tutto il territorio italiano. Le diverse tonalità di rosso indicano quanto la temperatura è stata superiore alla media del periodo di riferimento. Le aree più scure indicano anomalie più alte. Ad esempio, se una regione mostra un colore rosso scuro con un valore di +4,5°C, significa che la temperatura in quella regione è stata in media 4,5 gradi superiore alla media del periodo 1991-2020.

Di seguito i dati specifici sull’anomalia di temperatura per l’intera Italia e per le sue sub-regioni (Nord, Centro e Sud Italia) nel mese di ottobre 2023.

  • ITALY ANOMALY: Mostra un’anomalia di +3.47°C, che è la più alta registrata dall’inizio delle misurazioni nel 1800, come indicato dal “1 Warmest” nella colonna “Rank”. Il valore più freddo registrato è stato nel 1817 con -4.82°C.
  • NORTHERN ITALY ANOMALY: Per il Nord Italia, l’anomalia è di +3.39°C, classificandosi come la seconda più alta da quando ci sono registrazioni. L’anno più caldo registrato per questa regione è il 2022 con un’anomalia di +3.70°C e il più freddo è sempre il 1817 con -4.82°C.
  • CENTRAL ITALY ANOMALY: Il Centro Italia mostra un’anomalia di +3.90°C, il che lo rende l’anno più caldo registrato per questa sub-regione dal 1831. Il più freddo è stato nel 1905 con -5.33°C.
  • SOUTHERN ITALY ANOMALY: Il Sud Italia presenta un’anomalia di +3.52°C, anche questo il valore più alto dal 1831. L’anno più freddo per il Sud Italia è stato il 1835 con -4.51°C.

In generale, queste informazioni suggeriscono che il mese di ottobre 2023 è stato eccezionalmente caldo in Italia, superando le medie storiche e stabilendo nuovi record di calore per il paese e le sue regioni. Questi dati sono preliminari e non ancora validati, e sono stati analizzati dal Gruppo di Climatologia Storica dell’ISAC-CNR e aggiornati con i dati del “Global Surface Summary of Day” di NCDC-NOAA.

https://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »