In base ai dati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC),l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata superiore alla media negli ultimi mesi, raggiungendo la massima estensione annuale stagionale alla fine di agosto, quando l’estensione è stata la quinta più alta registrata  nei 43 anni di registrazioni satellitari. (Figura 4a).Tuttavia, a partire dal massimo raggiunto il 1° settembre, l’estensione del ghiaccio marino è diminuita bruscamente. All’inizio di ottobre, l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata di quasi 600.000 chilometri quadrati (232.000 miglia quadrate) inferiore a quella di inizio mese (Figura 4a).

Figura 4a. Il grafico mostra l’estensione del ghiaccio marino antartico in data 3 ottobre 2021, insieme ai dati giornalieri dell’estensione del ghiaccio durante i tre anni precedenti. Il 2021 è mostrato in blu, il 2016 in verde, il 2014 in nero e il 2017 in rosso tratteggiato. La mediana 1981-2010 è in grigio scuro. Le aree grigie intorno alla linea mediana mostrano le gamme interquartile e interdecile dei dati. Sea Ice Index data.

Sul continente antartico, l’inverno del 2021 è stato tra i più freddi mai registrati, con la temperatura di giugno, luglio e agosto di 3,4 gradi Celsius (6,1 gradi Fahrenheit) inferiore alla media del 1981-2010 di -62,9 gradi Celsius (-81,2 gradi Fahrenheit).L inverno 2021 è stato il secondo più freddo (mesi di giugno-luglio-agosto) della storia, dietro solo al 2004 attualmente registrato nella stazione Amundsen-Scott South Pole, nei suoi 60 anni di storia. Durante il periodo di oscurità polare, da aprile a settembre, la temperatura media è stata di -60,9 gradi Celsius (-77,6 gradi Fahrenheit), un record per quei mesi. Questa situazione è stata attribuita a due periodi prolungati caratterizzati da venti più forti della media intorno al continente, in grado di isolare lo strato di ghiaccio dalle condizioni più calde presenti al di fuori del continente. È stato osservato anche un forte vortice polare nell’alta atmosfera, che ha portato a un significativo buco dell’ozono. Il buco dell’ozono sembra aver raggiunto l’apice nel momento in cui viene pubblicato questo post, con le misurazioni iniziali che riportano che è nel quartile superiore (top 25 per cento) degli eventi di riduzione dell’ozono dal 1979.

Il vento

Non sono solo le bassissime temperature una caratteristica da record dell Antartide ma anche i fortissimi venti che ne solcano il territorio. Infatti, non sono rari venti con velocità comprese tra i 100 e i 200 Km/h che a volte superano  anche i 300Km/h. L’origine dei venti in Antartide è fortemente  legata alle quote elevate e alla fredda massa di ghiaccio che caratterizzano il continente stesso.

La forte capacità di riflessione da parte del ghiaccio dei raggi solari (albedo) e la conseguente perdita di calore producono uno strato superficiale di aria molto fredda che scorre in modo strettamente condizionato dalla superficie topografica del ghiaccio.

Questi venti di caduta, catabatici, sono generalmente i più importanti e caratteristici dell’Antartide. Essi possono diventare particolarmente forti (punte di velocità oltre i 300 km/h) scendendo per gravità lungo il pendio che dal plateau centrale porta alle zone costiere.

Sono, infatti, la causa delle condizioni quasi costanti di vento forte blizzard* e di tormente di neve registrate in molte stazioni costiere antartiche e della presenza, al largo delle coste , di aree di mare prive di ghiaccio marino anche in inverno (Polynya).
Nelle regioni più interne del continente, l’atmosfera è stratificata e stabile ed i venti sono deboli, con velocità attorno ai 15 km/h durante tutto l’anno; spesso però i venti soffiando nella stessa direzione, danno origine alle caratteristiche ondulazioni ed asperità della superficie nevosa (Sastrugi).

Intorno ai margini costieri , l’influenza dei venti catabatici viene attenuata a causa dell’aumento dell’influenza dei cicloni che si muovono da ovest verso est.Sia la Penisola antartica, che si protende in seno a questa circolazione, che le altre  regioni costiere sono particolarmente interessate da queste pertubazioni  . In queste situazioni, anche dei venti deboli possono apportare quantità considerevoli di aria relativamente calda e umida dal mare e di
conseguenza maggiori quantità di precipitazioni.

Figura 4b. Questa mappa confronta l’estensione del ghiaccio marino antartico per il 1° settembre 2021 con il 3 ottobre 2021. L’ombreggiatura blu chiaro indica la regione in cui il ghiaccio è stato presente in entrambe le date, mentre le aree bianche e blu medio mostrano la copertura del ghiaccio presente esclusivamente il 1° settembre 2021 e il 3 ottobre 2021, rispettivamente.  Sea Ice Index data. About the data

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