Terminato il periodo  di ablazione che comprende principalmente i 3 mesi estivi vale a dire giugno, luglio e agosto, inizia il periodo di accumulo che copre un periodo di 9 mesi :1°settembre 2021-31 maggio 2022.

Processi di accumulo
Nel tipico ciclo annuale del manto nevoso si possono distinguere due fasi principali, il periodo di accumulo e il periodo di ablazione. Durante il periodo di accumulo si ha un generale aumento dell’equivalente in acqua del manto, che subisce processi di metamorfismo diversi a seconda che sia costituito da neve umida o asciutta. Il periodo di accumulo è generalmente dominato da condizioni di neve asciutta ad alta quota e sui ghiacciai, e in questo caso i processi metamorfici dipendono dalla presenza o meno di un gradiente termico all’interno del manto (Male, 1980; Gray e Male, 1981). Durante il periodo di accumulo avviene la maggior parte dei processi di redistribuzione spaziale del manto nevoso, ad opera del vento e delle valanghe. Questi processi assumono maggiore rilevanza a mano a mano che aumenta la quota, a causa dell’accresciuta velocità media del vento e dell’assenza di vegetazione arborea.

La calotta glaciale della Groenlandia tende ad evolvere nel corso dell’anno con il mutare delle condizioni meteorologiche  . Le precipitazioni  favoriscono un aumento di massa della calotta glaciale, mentre condizioni climatiche più calde favoriscono una maggiore fusione, con conseguente perdita di massa. Con il termine bilancio di massa superficiale si intende il guadagno e la perdita di massa superficiale  della calotta glaciale -ad eccezione della massa che si perde  attraverso il distacco di iceberg  che avviene dai ghiacciai di sbocco  i quali poi sciolgono quando vengono a contatto con l’acqua del mare più calda. I cerchi neri sulla mappa corrispondono alle stazioni meteorologiche PROMICE istituite per monitorare i processi di scioglimento. Da notare che i cerchi  presenti sulla mappa risultano leggermente spostati rispetto alla loro effettiva posizione per poter essere meglio distinguibili. Nella versione grande della mappa sono contrassegnati con piccoli punti che identificano  le loro posizioni reali. Cliccando sul cerchio di colore magenta, vengono mostrate le misure del deflusso che avviene dal fiume Watson che si trova vicino a Kangerlussuaq. Il fiume drena circa 12000 km2 di ghiaccio proveniente dall’entroterra.  Di seguito il grafico relativo al bilancio di massa riscontrato nel  giorno 21/11/2022 (in mm di acqua equivalente) rispetto alla media giornaliera del periodo 1981-2010.
 Il grafico sotto la mappa mostra il contributo totale giornaliero  derivante da tutte le stazioni meteorologiche   presenti sulla calotta glaciale.
Il bilancio di massa serve a misurare  le variazioni di massa della calotta glaciale sulla base della differenza tra la massa accumulata con le precipitazioni nevose invernali e primaverili e la massa persa per la fusione di neve e ghiaccio (ablazione) nella stagione estiva. La curva blu mostra il bilancio di massa superficiale della stagione in corso misurato in gigatonnellate (1 Gt è 1 miliardo di tonnellate e corrisponde a 1 chilometro cubo d’acqua).La curva grigio scuro mostra il valore medio del periodo 1981-2010 mentre la banda grigio chiaro mostra la deviazione standard di 30 anni basata sulla media trentennale ( 1981-2010)

Date      SMB(Gt/day)  SMBacc(Gt)
20221101      1.902       167.8
20221102      0.908       168.7
20221103      0.799       169.5
20221104      3.429       173.0
20221105      3.711       176.7
20221106      2.337       179.0
20221107      1.401       180.4
20221108      2.008       182.4
20221109      1.156       183.6
20221110      1.424       185.0
20221111      2.713       187.7
20221112      2.563       190.3
20221113      4.552       194.8
20221114      6.482       201.3
20221115      3.402       204.7
20221116      2.188       206.9
20221117      4.642       211.5
20221118      4.173       215.7
20221119      3.112       218.8
20221120      4.092       222.9
20221121      5.505       228.4

http://ensemblesrt3.dmi.dk/data/prudence/temp/PLA/PP_GSMB/

Ia mappa che viene mostrata di seguito, illustra l’entità dei guadagni e delle perdite totali di massa della calotta glaciale avvenuti a  partire dal 1° settembre  rispetto al periodo climatologico 1981-2010 . Non è inclusa la massa che viene persa quando dai ghiacciai di sbocco si staccano gli iceberg e si sciolgono quando entrano in contatto con l’acqua del mare più calda.
Il bilancio di massa serve a misurare  le variazioni di massa che avvengono sulla calotta glaciale sulla base della differenza tra la massa accumulata con le precipitazioni nevose invernali e primaverili e la massa persa per la fusione di neve e ghiaccio (ablazione) nella stagione estiva. La curva blu mostra la stagione attuale, mentre la curva rossa mostra lo sviluppo corrispondente alla stagione 2011-12, quando il grado di fusione raggiunse il massimo storico. La curva grigio scuro mostra la media del periodo 1981-2010.La barra grigio chiaro mostra la variazione da un anno all’altro. Per ogni giorno di calendario, la barra mostra la gamma su 30 anni (tra 1981-2010), ma i valori più bassi e più alti per ogni giorno sono stati omessi.

Il modello su cui si basano “Variazione giornaliera” e “Accumulato”.

Le cifre si basano in parte su osservazioni fatte da stazioni meteorologiche sulla calotta glaciale e in parte sul modello meteorologico di ricerca del DMI per la Groenlandia, Hirlam-Newsnow, e dal 1° luglio 2017 il modello meteorologico HARMONIE-AROME. Questi dati sono utilizzati in un modello che può calcolare le quantità totali di ghiaccio e neve. Le nevicate, lo scioglimento della neve e del ghiaccio nudo, il ricongelamento dell’acqua di fusione e la neve che evapora senza sciogliersi prima (sublimazione) sono tutti presi in considerazione in questo modello.

Il modello è stato migliorato nel 2014 per tenere conto del fatto che parte dell’acqua di fusione si ricongela nella neve, e di nuovo nel 2015 per tenere conto anche della bassa riflessione della luce solare sul ghiaccio nudo rispetto alla neve. Infine, è stato nuovamente aggiornato nel 2017 con una rappresentazione più avanzata della percolazione e del ricongelamento dell’acqua di fusione. Allo stesso tempo, abbiamo esteso il periodo di riferimento al 1981-2010. L’aggiornamento significa che le nuove mappe, figure e grafici si discosteranno dagli esempi precedenti che possono essere visti nei rapporti delle stagioni precedenti. Tutto ciò che appare su questa pagina, tuttavia, è calcolato utilizzando lo stesso modello, in modo che tutti i grafici e i valori siano direttamente comparabili.

I dati delle stazioni meteorologiche possono mancare a causa di problemi con gli strumenti o le trasmissioni via satellite se la potenza della batteria ad energia solare è bassa o se la stazione meteorologica è coperta dalla neve o, nel peggiore dei casi, si è ribaltata

Per saperne di più http://promice.org/home.html

Il bilancio di massa superficiale e altri prodotti ottenuti dal modello climatico regionale HIRHAM5 del DMI, come mostrato nella pagina del bilancio di massa superficiale giornaliero, sono liberamente disponibili per scopi di ricerca dal dipartimento di ricerca del DMI. Una selezione di variabili per il periodo ERA-Interim e le simulazioni future guidate da EC-Earth possono essere scaricate qui. http://prudence.dmi.dk/data/temp/RUM/HIRHAM/GREENLAND/

Queste simulazioni sono documentate nelle pubblicazioni scientifiche di Langen et al. (2017) e Mottram et al. (2017).

Di seguito andiamo a vedere quanto accaduto in termini di temperatura, vento e precipitazioni nell’Artico e più in generale sulla groenlandia nel periodo 17/21 novembre 2022

Come ben sappiamo le condizioni della calotta glaciale e del ghiaccio marino nell’Artico sono influenzate dalle condizioni atmosferiche. Il vento è la principale forza  responsabile del movimento del ghiaccio. Il vento che soffia sulla superficie superiore del ghiaccio marino provoca una forza di trascinamento sulla superficie del ghiaccio e ne provoca la deriva . L’entità della forza dipende dalla velocità del vento e dalle caratteristiche della superficie del ghiaccio marino.  Una superficie di ghiaccio ruvido è influenzata maggiormente dal vento rispetto ad una superficie liscia . La temperatura determina, per esempio, la quantità di ghiaccio che si scioglie. I processi che influenzano la crescita e lo scioglimento del ghiaccio marino sono chiamati termodinamici. Quando la temperatura dell’oceano raggiunge il punto di congelamento dell’acqua salata (-1,8 gradi Celsius), il ghiaccio comincia a crescere. Quando la temperatura sale sopra il punto di congelamento, il ghiaccio comincia a sciogliersi.
In realtà, però, la quantità e i tassi di crescita e di scioglimento dipendono dal modo in cui il calore viene scambiato all’interno del ghiaccio marino, così come tra la parte superiore e inferiore del ghiaccio. Di seguito il grafico che illustra l anomalia della temperatura (in C°) oltre che alle condizioni attuali del vento: 
 17 novembre – 21 novembre 2022

Le condizioni della calotta glaciale e del ghiaccio marino nell’Artico sono influenzate dalle condizioni atmosferiche. Il vento è la principale forza  responsabile del movimento del ghiaccio. Il vento che soffia sulla superficie superiore del ghiaccio marino provoca una forza di trascinamento sulla superficie del ghiaccio e  ne provoca la deriva .L’entità della forza dipende dalla velocità del vento e dalle caratteristiche della superficie del ghiaccio marino.   Una superficie di ghiaccio ruvido è influenzata maggiormente dal vento rispetto ad una superficie liscia . La temperatura determina, tra l’altro, anche la quantità di ghiaccio che potrebbe sciogliersi. I processi che influenzano la crescita e lo scioglimento del ghiaccio marino sono chiamati termodinamici. Quando la temperatura dell’oceano raggiunge il punto di congelamento dell’acqua salata (-1,8 gradi Celsius), il ghiaccio comincia a crescere. Quando la temperatura sale sopra il punto di congelamento, il ghiaccio comincia a sciogliersi.
In realtà, però, la quantità e i tassi di crescita e di scioglimento dipendono dal modo in cui il calore viene scambiato all’interno del ghiaccio marino, così come tra la parte superiore e inferiore del ghiaccio. Di seguito il grafico relativo alle temperature registrate oltre alle attuali condizioni del vento riscontrate nel periodo :17 novembre- 21 novembre 2022

Anomalia delle precipitazioni

Il grafico illustra la quantità di precipitazioni cadute al giorno rispetto ai valori medi nel periodo 2004-2013. Le precipitazioni portano a un aumento della massa della calotta glaciale.  Periodo preso in esame: 17 novembre- 21 novembre 2022  .Inoltre, viene visualizzato l’indice NAO. È una misura della forza dei venti occidentali nell’Atlantico settentrionale. Quando l’indice è negativo, il flusso è più debole, il che aumenta la probabilità di trasportare aria calda da sud verso la Groenlandia.

Da dove provengono i dati che vengono mostrati?

Le cifre mostrate si basano sui dati provenienti dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF) modello di previsione IFS. L’ECMWF è il centro meteorologico europeo, che è un organismo congiunto istituito da diversi paesi europei. Tra le altre cose, l’ECMWF gestisce modelli meteorologici globali, da cui ogni paese può recuperare i dati per eseguire i propri modelli meteorologici locali.

Le anomalie (deviazioni dalla norma) sono calcolate in relazione alla rianalisi meteorologica di ECMWF, chiamata ERA-Interim. Una rianalisi è una revisione delle osservazioni e dei modelli meteorologici eseguita su un periodo storico che assicura una mappatura coerente dello stato dell’atmosfera nel tempo.

In generale, sulle Azzorre e sulle zone circostanti le condizioni meteorologiche sono dominate frequentemente da condizioni di alta pressione, mentre sull’Islanda le condizioni sono molto spesso caratterizzate dalla presenza di una bassa pressione. La differenza di pressione tra le Azzorre e l’Islanda risulta essere variabile nel tempo, e questa variazione è descritta dalla cosiddetta Oscillazione Nord Atlantica (NAO). L’indice NAO è quindi una misura della forza dei venti occidentali sull’Atlantico orientale e sulle regioni circostanti. Se la differenza di pressione è grande, soffiano forti venti occidentali, il che significa che l’indice NAO è positivo; se la differenza di pressione è piccola, i venti occidentali saranno più deboli, e in questo caso la NAO risulterà negativa. Occasionalmente, la pressione sull’Islanda può essere persino superiore a quella sulle Azzorre.A volte la pressione sull’Islanda può anche essere più alta di quella delle Azzorre.Ciò determina un vento da est e un indice NAO fortemente negativo. In parole povere, un indice NAO positivo è sinonimo di inverni miti ed estati fresche in gran parte dell’Europa, al contrario un indice negativo comporta inverni freddi ed estati calde. È un fenomeno noto da più di 250 anni che frequentemente fa freddo in Groenlandia quando fa caldo in Danimarca e viceversa. Quando l’indice NAO è negativo, le deboli correnti provenienti da ovest tendono a mostrare una maggiore ondulazione e questo aumenta la probabilità che aria più calda proveniente da sud risalga verso la Groenlandia. L’indice NAO può essere determinato in diversi modi. Può, per esempio, essere rilevato direttamente dalle misurazioni della pressione dell’aria sull’Islanda e le Azzorre o Gibilterra. Le rianalisi, tuttavia, sono eseguite su una griglia, ed è quindi più accurato utilizzare una cosiddetta analisi EOF, che fornisce più o meno lo stesso risultato, anche se basato sulla distribuzione della pressione in tutta la regione atlantica.

L’indice NAO presentato in questa pagina è calcolato dal Climate Prediction Center del NOAA/ National Weather Service, e il calcolo è descritto qui. https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/daily_ao_index/history/method.shtml

I dati NAO giornalieri si ottengono qui. https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/pna/daily.index.ascii

http://polarportal.dk/en/weather/nbsp/current-weather/

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