La copertura di ghiaccio marino per febbraio 2023 si riferisce alla quantità di ghiaccio presente sulle acque marine del pianeta nel mese di febbraio 2023. La copertura di ghiaccio marino può essere influenzata da diversi fattori, tra cui la temperatura dell’acqua, la temperatura dell’aria, i venti e le correnti oceaniche. La misurazione della copertura di ghiaccio marino viene effettuata attraverso l’utilizzo di satelliti e altri strumenti di osservazione remota. Questi dati possono essere utilizzati per valutare gli effetti del cambiamento climatico e delle attività umane sulle risorse marittime e sulle comunità che dipendono da esse.
La copertura di ghiaccio marino dell’Antartide nel mese di febbraio 2023, che ha raggiunto il valore più basso mai registrato nel periodo in cui si è iniziato a raccogliere dati tramite satelliti. In particolare, la copertura di ghiaccio marino è stata del 34% inferiore alla media storica di febbraio. Questo rappresenta un nuovo record negativo rispetto al precedente record stabilito nel febbraio 2017. Inoltre, è stato raggiunto anche un nuovo minimo storico della copertura di ghiaccio marino antartico su base giornaliera, superando il record precedente stabilito nel febbraio 2022. Questi dati suggeriscono che la copertura di ghiaccio marino dell’Antartide si sta riducendo, il che può avere conseguenze significative per l’ecosistema marino e per il clima globale. La riduzione della copertura di ghiaccio marino può influenzare il livello del mare, l’assorbimento di calore nell’oceano e la biodiversità marina.
La concentrazione di ghiaccio marino nell’Oceano Antartico è stata molto al di sotto della media in tutti i settori. Questo significa che c’è stata una riduzione significativa della quantità di ghiaccio presente nell’Oceano Antartico, con possibili conseguenze per la biodiversità marina e per il clima globale. Nell’Oceano Artico, la copertura di ghiaccio marino era del 4% inferiore alla media storica di febbraio, classificandosi come il secondo valore più basso mai registrato nel periodo in cui si è iniziato a raccogliere dati tramite satelliti, insieme al febbraio 2016 e 2017. La concentrazione di ghiaccio marino nell’Oceano Artico era particolarmente al di sotto della media nella regione del Mar di Barents e di Svalbard. Questo indica che anche nell’Oceano Artico c’è stata una riduzione significativa della quantità di ghiaccio presente, con possibili conseguenze per l’ecosistema marino e per il clima globale.
ARTICO
Di seguito un grafico in cui viene riportata una serie storica di anomalie nella copertura di ghiaccio marino nell’Oceano Artico, misurate come percentuale della media di febbraio per il periodo 1991-2020. La serie storica copre tutti i mesi di febbraio dal 1979 al 2023. I dati sono stati ottenuti dal sistema di indicizzazione del ghiaccio marino dell’OSI SAF di EUMETSAT versione 2.1, un sistema di monitoraggio remoto della copertura di ghiaccio marino nell’Oceano Artico. La serie storica viene utilizzata per valutare le tendenze temporali nella copertura di ghiaccio marino dell’Oceano Artico e per identificare eventuali anomalie rispetto alla media storica di febbraio per il periodo 1991-2020. I dati sono stati forniti dal Servizio sul Cambiamento Climatico Copernicus dell’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) in collaborazione con EUMETSAT (European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites).

La copertura media di ghiaccio marino nell’Oceano Artico nel mese di febbraio 2023 è stata di 14,4 milioni di km2, 0,5 milioni di km2 (o il 4%) al di sotto della media storica di febbraio per il periodo 1991-2020. Questo valore si classifica come il secondo più basso mai registrato nel periodo in cui si è iniziato a raccogliere dati tramite satelliti, in linea con i valori registrati nel febbraio 2016 e febbraio 2017. Il valore più basso mai registrato per la copertura di ghiaccio marino nell’Oceano Artico nel mese di febbraio è stato nel 2018 (inferiore del 6% rispetto alla media storica per il periodo 1991-2020). Questi dati indicano una riduzione significativa della quantità di ghiaccio presente nell’Oceano Artico durante il mese di febbraio, con possibili conseguenze per l’ecosistema marino e per il clima globale.

Di seguito due immagini relative alla copertura di ghiaccio marino dell’Oceano Artico nel mese di febbraio 2023. La prima immagine rappresenta la concentrazione media di ghiaccio marino nell’Oceano Artico per il mese di febbraio 2023. La linea arancione spessa rappresenta il bordo climatologico del ghiaccio marino per il mese di febbraio nel periodo 1991-2020. La seconda immagine rappresenta le anomalie di concentrazione di ghiaccio marino nell’Oceano Artico per il mese di febbraio 2022 rispetto alla media di febbraio nel periodo 1991-2020. I dati utilizzati per le immagini provengono da ERA5, un sistema di analisi del clima globale sviluppato dal Servizio sul Cambiamento Climatico Copernicus dell’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts). Le immagini mostrano le variazioni nella copertura di ghiaccio marino dell’Oceano Artico rispetto alla media storica per il mese di febbraio. Le anomalie possono essere utilizzate per valutare le tendenze temporali e le variazioni stagionali nella copertura di ghiaccio marino dell’Oceano Artico e per identificare eventuali eventi di anomalia o deviazione rispetto alla media storica.
Le anomalie di concentrazione di ghiaccio marino nell’Oceano Artico per il mese di febbraio 2023 sono state caratterizzate da concentrazioni molto al di sotto della media nella parte settentrionale del Mare di Barents e intorno a Svalbard e alle isole Franz Josef Land. Questa caratteristica persistente è stata osservata a partire dall’autunno del 2022. Inoltre, durante il mese di febbraio 2023, si sono verificate concentrazioni al di sotto della media anche nel Mare di Barents meridionale. Questi dati suggeriscono che c’è stata una riduzione significativa della quantità di ghiaccio presente in queste regioni dell’Oceano Artico, con possibili conseguenze per l’ecosistema marino e per il clima globale. Le anomalie nella concentrazione di ghiaccio marino possono essere influenzate da diversi fattori, tra cui la temperatura dell’acqua, la temperatura dell’aria, i venti e le correnti oceaniche. Le regioni dell’Oceano Artico che hanno registrato una bassa copertura di ghiaccio marino hanno anche sperimentato temperature dell’aria molto al di sopra della media per il mese di febbraio, con temperature superiori di oltre 7°C rispetto alla media in alcune aree. Questa situazione è stata osservata in particolare nella parte settentrionale del Mare di Barents e intorno a Svalbard e alle isole Franz Josef Land. In altre regioni dell’Oceano Artico, si sono verificate concentrazioni di ghiaccio marino al di sotto della media lungo la costa dell’est del Canada, intorno a Terranova e Nuova Scozia. In altre parti dell’Oceano Artico, la concentrazione di ghiaccio marino è stata una miscela di concentrazioni al di sopra e al di sotto della media. Questi dati suggeriscono che i cambiamenti nella copertura di ghiaccio marino possono essere correlati a cambiamenti nella temperatura dell’aria. Le temperature dell’aria al di sopra della media possono contribuire a ridurre la copertura di ghiaccio marino, mentre temperature al di sotto della media possono favorire l’aumento della copertura di ghiaccio marino. Questi cambiamenti possono avere importanti conseguenze per l’ecosistema marino e per il clima globale.
ANTARTICO

Sopra ho postato un grafico in cui viene riportata una serie storica di anomalie nella copertura di ghiaccio marino dell’Antartide, misurate come percentuale della media di febbraio per il periodo 1991-2020. La serie storica copre tutti i mesi di febbraio dal 1979 al 2023. I dati sono stati ottenuti dal sistema di indicizzazione del ghiaccio marino dell’OSI SAF di EUMETSAT versione 2.1, un sistema di monitoraggio remoto della copertura di ghiaccio marino dell’Antartide. La serie storica viene utilizzata per valutare le tendenze temporali nella copertura di ghiaccio marino dell’Antartide e per identificare eventuali anomalie rispetto alla media storica di febbraio per il periodo 1991-2020. I dati sono stati forniti dal Servizio sul Cambiamento Climatico Copernicus dell’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) in collaborazione con EUMETSAT (European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites).
la copertura media di ghiaccio marino nell’Antartide nel mese di febbraio 2023 è stata di 2,2 milioni di km2, il 34% al di sotto della media storica di febbraio per il periodo 1991-2020. Questo valore rappresenta il valore più basso mai registrato nel periodo in cui si è iniziato a raccogliere dati tramite satelliti. Questo significa che c’è stata una riduzione significativa della quantità di ghiaccio presente nell’Antartide durante il mese di febbraio, con possibili conseguenze per l’ecosistema marino e per il clima globale. Il valore registrato nel febbraio 2023 è significativamente inferiore al precedente record registrato nel 2017, il quale era di 28% al di sotto della media storica di febbraio per il periodo 1991-2020. Questi dati confermano la tendenza al ribasso nella copertura di ghiaccio marino dell’Antartide e l’importanza di monitorare i cambiamenti nella copertura di ghiaccio marino per comprendere meglio le dinamiche del clima globale. In particolare, oltre alla copertura media di ghiaccio marino, si evidenzia che l’estensione giornaliera di ghiaccio marino nell’Antartide ha raggiunto il valore più basso mai registrato a febbraio 2023, superando il precedente record di 12 mesi prima, registrato nel mese di febbraio 2022. Questo significa che la quantità di ghiaccio marino presente nell’Antartide ha raggiunto valori minimi senza precedenti e rappresenta un ulteriore allarme per i cambiamenti climatici globali e per l’ecosistema marino. La registrazione di valori minimi senza precedenti conferma l’importanza di continuare a monitorare l’andamento della copertura di ghiaccio marino nell’Antartide per valutare le tendenze temporali e le eventuali conseguenze sul clima globale.
Nonostante i minimi storici registrati nel 2017 e nel 2022, ci sono stati due anni in cui la copertura di ghiaccio marino era molto vicina alla media storica di febbraio, ovvero nel febbraio 2020 e nel febbraio 2021. Questi dati sottolineano la variabilità naturale della copertura di ghiaccio marino dell’Antartide, che può variare significativamente di anno in anno, anche se nel complesso la tendenza a lungo termine sembra essere quella di una riduzione significativa della quantità di ghiaccio presente nell’Antartide.
Come accennato sopra, esiste una notevole variabilità della copertura di ghiaccio marino dell’Antartide e viene sottolineato che, nonostante la tendenza a lungo termine di una riduzione significativa della quantità di ghiaccio presente nell’Antartide, ci sono state importanti fluttuazioni interannuali nella copertura di ghiaccio marino. Questo significa che non è ancora chiaro se le attuali tendenze verso una copertura di ghiaccio marino molto al di sotto della media storica persistano nei prossimi mesi e anni. Potrebbero verificarsi fluttuazioni naturali che influenzano la copertura di ghiaccio marino, causate da fattori come la temperatura dell’acqua, la temperatura dell’aria, i venti e le correnti oceaniche.

La figura mostra due mappe della concentrazione media del ghiaccio marino antartico per il mese di febbraio 2023, basate sui dati del servizio Copernicus Climate Change/ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts).La mappa a sinistra mostra la concentrazione media del ghiaccio marino antartico per febbraio 2023, rappresentata da una scala di colori che va dal bianco (senza ghiaccio) al blu scuro (massima concentrazione di ghiaccio). La linea arancione spessa rappresenta il limite climatologico del bordo del ghiaccio per febbraio, calcolato sulla base dei dati dal 1991 al 2020. La mappa a destra mostra gli anomalie della concentrazione del ghiaccio marino antartico per febbraio 2023 rispetto alla media del periodo 1991-2020, rappresentate da una scala di colori che va dal blu scuro (anomalie negative, meno ghiaccio rispetto alla media) al rosso scuro (anomalie positive, più ghiaccio rispetto alla media).
la situazione del ghiaccio marino intorno al continente antartico nel mese di febbraio, è stata contraddistinta da un estensione a livelli minimi storici. Tuttavia, è stato osservato che c’era ancora un po’ di ghiaccio marino presente nella parte occidentale del Mare di Weddell. La descrizione sottolinea anche che il ghiaccio marino è diverso dalle piattaforme di ghiaccio, rappresentate nella mappa da un colore grigio chiaro. Le piattaforme di ghiaccio sono delle estensioni di ghiaccio che galleggiano sulla superficie dell’oceano, ma sono ancora collegate alla terraferma e quindi non si muovono con le correnti oceaniche come il ghiaccio marino.
La descrizione fatta di seguito spiega la differenza tra il ghiaccio marino e le piattaforme di ghiaccio, entrambi costituiti da ghiaccio galleggiante sull’oceano. Le piattaforme di ghiaccio sono notevolmente più spesse del ghiaccio marino e si originano dal flusso di ghiaccio glaciale che scorre nell’oceano, anziché dalla congelazione dell’acqua di mare.
La descrizione precisa inoltre che le condizioni di basso livello di ghiaccio osservate in febbraio 2023 si riferiscono esclusivamente alla copertura di ghiaccio marino, e non alle piattaforme di ghiaccio. Tuttavia, la diminuzione del ghiaccio marino può avere importanti implicazioni per la stabilità delle piattaforme di ghiaccio.
Ciò è dovuto al fatto che il ghiaccio marino agisce come uno strato protettivo che isola le piattaforme di ghiaccio dall’oceano circostante e ne limita l’erosione. Se il ghiaccio marino diminuisce, l’oceano può entrare in contatto diretto con le piattaforme di ghiaccio, causando un aumento dell’erosione e quindi un potenziale aumento del tasso di frattura e della perdita di massa di ghiaccio. Questo, a sua volta, potrebbe avere ripercussioni significative sull’innalzamento del livello del mare e sui modelli climatici regionali e globali.
In tutti i settori dell’Oceano Antartico, la concentrazione del ghiaccio marino è stata molto al di sotto della media.
Tuttavia, le anomalie (differenze rispetto alla media) nella regione costiera dell’Antartide orientale erano generalmente limitate alle immediate aree costiere o a malapena visibili in settori (ad esempio, il settore Atlantico) in cui la presenza di ghiaccio marino nella climatologia di febbraio è molto limitata.
In altre parole, mentre la diminuzione della concentrazione del ghiaccio marino è stata rilevante in tutta la regione dell’Oceano Antartico, le aree costiere dell’Antartide orientale hanno mostrato solo lievi anomalie, e solo nelle immediate vicinanze delle coste. Questo è probabilmente dovuto alla presenza di piattaforme di ghiaccio che possono proteggere le acque costiere dal riscaldamento eccessivo dell’acqua di mare, mantenendo la concentrazione del ghiaccio marino relativamente stabile in queste zone.
l’estensione del ghiaccio marino antartico registrata ogni giorno ha raggiunto un minimo storico
L ‘estensione del ghiaccio marino antartico registrata ogni giorno ha raggiunto un minimo storico. Ciò suggerisce che il livello di copertura di ghiaccio marino antartico attuale è il più basso mai registrato durante il periodo di osservazione considerato. L’estensione del ghiaccio marino viene solitamente misurata in km² e indica l’area totale occupata dal ghiaccio marino in un dato momento. La diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino antartico può avere importanti implicazioni per l’ecosistema marino, il clima globale e il livello del mare, e può essere un indicatore delle tendenze climatiche a lungo termine.

Il grafico che mostra l’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico per gli anni 2017 (blu), 2021 (rosso), 2022 (giallo) e 2023 (nero), basata sui dati del Sea Ice Index v2.1 del servizio EUMETSAT OSI SAF.
Il grafico presenta anche le medie giornaliere (linea continua grigia), l’intervallo interquartile (sfumatura scura) e l’intervallo interdecile (sfumatura chiara) dal 1991 al 2020, nonché il massimo e il minimo giornalieri dal 1979 al 2022 (linee tratteggiate). In sostanza, il grafico mostra come l’estensione del ghiaccio marino antartico sia variata nel tempo, includendo gli ultimi quattro anni. Le sfumature grigie rappresentano la distribuzione della concentrazione di ghiaccio marino tipica per il periodo 1991-2020, mentre le linee tratteggiate indicano le estensioni minime e massime registrate dal 1979 al 2022.
( L’intervallo interquartile e l’intervallo interdecile sono due concetti statistici utilizzati per descrivere la distribuzione dei dati. L’intervallo interquartile (IQR) è definito come la differenza tra il terzo e il primo quartile di una distribuzione di dati. In altre parole, l’IQR rappresenta la distanza tra il 25° e il 75° percentile dei dati. L’IQR viene spesso utilizzato come misura della variabilità della distribuzione, essendo meno influenzato dai valori anomali rispetto alla deviazione standard. Nella descrizione del grafico in questione, l’intervallo interquartile viene rappresentato da una sfumatura scura. L’intervallo interdecile (IDR) è simile all’IQR, ma invece di basarsi sui quartili, si basa sui decili. L’IDR rappresenta la differenza tra il decimo e il novantesimo percentile dei dati, e viene utilizzato per identificare i valori estremi nella distribuzione dei dati. Nella descrizione del grafico in questione, l’intervallo interdecile viene rappresentato da una sfumatura chiara. In sintesi, l’IQR e l’IDR sono utilizzati per descrivere la dispersione dei dati attorno alla mediana, e possono fornire un’indicazione della variabilità dei dati e della presenza di valori anomali nella distribuzione.)
Durante la seconda metà di febbraio 2023, l’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico ha raggiunto il suo minimo annuale, stabilendo un nuovo record minimo nel periodo 1979-2023 basato sui dati satellitari. Inoltre, questo nuovo minimo record supera il precedente record stabilito solo 12 mesi prima, ovvero nel mese di febbraio 2022. Ciò significa che l’estensione del ghiaccio marino antartico nel febbraio 2023 era ancora più bassa rispetto al febbraio 2022, che già aveva segnato un minimo storico.
Infine, si precisa che questo nuovo minimo record è il risultato di diverse settimane di valori giornalieri del ghiaccio marino antartico ai minimi storici per il periodo dell’anno (dall’inizio di dicembre 2022). In altre parole, la diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino antartico è stata costante e prolungata per diverse settimane, portando alla stabilizzazione di un nuovo minimo storico.
Nel febbraio 2021, l’estensione del ghiaccio marino antartico si trovava a livelli vicini o superiori alla media storica. Tuttavia, solo due anni dopo, nel 2023, si è registrato un minimo storico di estensione del ghiaccio marino antartico.
La descrizione inoltre suggerisce che questo cambiamento è stato preceduto da una notevole variazione dell’estensione del ghiaccio marino antartico avvenuta a partire dal settembre 2021, quando si è verificato un brusco cambiamento nella sua estensione rispetto alla media storica. Da allora, l’estensione del ghiaccio marino antartico è rimasta costantemente ben al di sotto della media storica.
In sostanza, la descrizione sottolinea come l’estensione del ghiaccio marino antartico possa variare notevolmente nel tempo e come gli eventi climatici a breve termine possano influenzare le tendenze a lungo termine.
Further Reading”
Further Reading” (in italiano “Ulteriori Letture”) si riferisce a una sezione di un articolo o di un documento che fornisce suggerimenti o indicazioni su altri materiali che possono essere utili per approfondire il tema trattato. Questa sezione può includere riferimenti a libri, articoli scientifici, rapporti tecnici, siti web o altri documenti pertinenti. L’obiettivo è quello di fornire ai lettori una guida per approfondire ulteriormente il tema trattato nel testo principale. In sintesi, la sezione “Further Reading” è un’indicazione di ulteriori risorse disponibili per coloro che sono interessati a esplorare un argomento in maggiore profondità.
Questa descrizione si riferisce alla rappresentazione grafica dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico, dove sono presenti diverse linee e sfumature di grigio.
In particolare, la descrizione precisa che la linea spessa e scura grigia rappresenta la media giornaliera dell’estensione del ghiaccio marino antartico durante il periodo di riferimento climatologico dal 1991 al 2020.
Inoltre, la descrizione afferma che l’area grigia più scura rappresenta la differenza tra il 25° e il 75° percentile dei dati, ovvero l’intervallo interquartile. In altre parole, l’area grigia scura indica la variabilità della distribuzione dei dati dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico durante il periodo di riferimento climatologico dal 1991 al 2020.
l’area grigia più chiara rappresenta la differenza tra il 10° e il 90° percentile dei dati, ovvero l’intervallo interdecile, durante il periodo di riferimento climatologico dal 1991 al 2020. L’intervallo interdecile indica la variabilità estrema nella distribuzione dei dati dell’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico durante il periodo di riferimento climatologico.
Inoltre, la descrizione afferma che le linee tratteggiate grigie rappresentano i valori più bassi e più alti registrati per ogni giorno dell’anno durante il periodo dal 1979 al 2022. Questi dati indicano gli estremi storici di estensione del ghiaccio marino antartico per ogni giorno dell’anno e possono essere utilizzati per confrontare i valori attuali con quelli storici.
In sintesi, il grafico rappresenta diverse informazioni relative all’estensione del ghiaccio marino antartico, fornendo una rappresentazione visiva della variabilità dei dati e delle tendenze storiche nel corso del tempo.
il grafico è stato creato per consentire il confronto tra l’estensione del ghiaccio marino antartico in diversi anni, inclusi quelli più recenti (2023, 2022 e 2021) e il 2017, l’anno con la seconda estensione mensile più bassa e la terza estensione giornaliera più bassa.
In sintesi, il grafico permette di visualizzare come l’estensione del ghiaccio marino antartico sia cambiata nel corso del tempo e come le variazioni possano essere significative e talvolta estreme. Il confronto tra i diversi anni può essere utile per identificare eventuali tendenze a lungo termine e per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla regione antartica.
Fonte dati e grafici: https://climate.copernicus.eu/sea-ice-cover-february-2023