Di seguito le previsioni del fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO) per la primavera e l’estate boreale del 2023. L ENSO è un fenomeno climatico che riguarda la temperatura dell’acqua nell’Oceano Pacifico equatoriale e può influenzare il clima in tutto il mondo. L ‘evento La Niña, che era presente dall’autunno boreale del 2021, è probabilmente terminato. Inoltre, si prevede (con una probabilità del 70%) che le condizioni di ENSO-neutral (cioè condizioni climatiche normali senza influenze significative di El Niño o La Niña) persistano durante la primavera boreale. Per quanto riguarda l’estate boreale, ci sono due possibilità ugualmente probabili (con una probabilità del 50% ciascuna). La prima possibilità è che si sviluppino le condizioni di El Niño (un riscaldamento anomalo dell’acqua nell’Oceano Pacifico equatoriale), che possono influenzare il clima in tutto il mondo in modo significativo. La seconda possibilità è che le condizioni di ENSO-neutral persistano, senza l’insorgere di El Niño o La Niña. Tuttavia, è importante tenere presente che le previsioni climatiche a lungo termine sono incerte e soggette a cambiamenti, quindi queste previsioni potrebbero essere riviste in futuro in base alle osservazioni e ai dati più recenti.

Di seguito le temperature della superficie del mare (SST) nella regione NINO.3 dell’Oceano Pacifico equatoriale nel mese di febbraio 2023. La regione NINO.3 si trova nell’Oceano Pacifico centrale ed è una delle aree più importanti per monitorare le variazioni del fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO). La dichiarazione indica che le temperature della superficie del mare nella regione NINO.3 erano vicine alla normalità nel mese di febbraio 2023, con una deviazione di -0,1°C rispetto alla media storica. Ciò suggerisce che non c’era una forte presenza di El Niño o La Niña in quel momento. Tuttavia, la dichiarazione indica che le SST nell’Oceano Pacifico equatoriale erano sopra la media nella parte occidentale e sotto la media nella parte centrale. Questo può indicare una situazione di transizione verso un’eventuale formazione di El Niño o La Niña, poiché le anomalie di temperatura possono spostarsi da ovest a est nell’Oceano Pacifico equatoriale durante l’evoluzione di ENSO.

Di seguito alcune informazioni sulle definizioni utilizzate dal Japan Meteorological Agency (JMA) per monitorare il fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO) nella regione NINO.3 dell’Oceano Pacifico equatoriale. In particolare, viene descritto come vengono calcolate le anomalie delle temperature della superficie del mare (SST) nella regione NINO.3, utilizzando una media mensile delle temperature raccolte in un’area specifica dell’Oceano Pacifico equatoriale. Le anomalie di SST vengono quindi calcolate confrontando le medie mensili con la media climatologica basata sull’ultimo periodo di 30 anni.La dichiarazione poi definisce come il JMA definisce un evento di El Niño o La Niña, basato su quanto tempo le anomalie di SST superano una soglia specifica (+0,5°C per El Niño, -0,5°C per La Niña) nella regione NINO.3. L’evento viene considerato tale solo se le anomalie persistono per sei mesi consecutivi o più. Infine,si afferma che i valori di SST e Oscillazione del Sud (SOI) forniti sono preliminari, il che significa che potrebbero subire modifiche in futuro, in base alle osservazioni e ai dati più recenti.

La figura 3 rappresenta una serie temporale delle anomalie delle temperature della superficie del mare (SST) per diverse regioni dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano. La figura ha quattro pannelli: il primo mostra le quattro regioni (NINO.3, NINO.WEST, IOBW e SOI) per le quali sono riportate le anomalie di SST, mentre gli altri tre pannelli mostrano le anomalie di SST per le tre regioni specifiche (NINO.3, NINO.WEST e IOBW), oltre all’Indice di Oscillazione del Sud (SOI). Le linee sottili rappresentano i valori mensili delle anomalie di SST, mentre le curve spesse rappresentano una media mobile di cinque mesi. Le aree ombreggiate in rosso indicano i periodi di El Niño, mentre quelle in blu indicano i periodi di La Niña. In sostanza, la figura fornisce una rappresentazione grafica delle variazioni delle anomalie di SST per le diverse regioni nel tempo, consentendo di monitorare l’evoluzione di ENSO nel corso degli anni. Le informazioni fornite nella figura possono essere utili per comprendere come il fenomeno ENSO influisce sul clima globale e regionale.

Di seguito vengono descritte le temperature della superficie del mare (SST) nell’Oceano Pacifico equatoriale, che è una delle regioni più importanti per il monitoraggio del fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO). In particolare, viene affermato che le SST nell’Equatore Pacifico erano sopra la media nella parte occidentale dell’oceano e sotto la media nella parte centrale. Ciò suggerisce una configurazione di SST a “La Niña-like”, in cui le acque più fredde sono concentrate nella regione centrale dell’Oceano Pacifico equatoriale. Questo tipo di configurazione delle SST può indicare una situazione di transizione verso un’eventuale formazione di La Niña, poiché ci sono temperature dell’acqua più fredde e una maggiore pressione atmosferica nell’Oceano Pacifico centrale. Tuttavia, è importante tenere presente che le previsioni climatiche a lungo termine sono incerte e soggette a cambiamenti, quindi è necessario monitorare continuamente le condizioni del clima e l’evoluzione di ENSO per capire come potrebbe influenzare le condizioni climatiche globali e locali.

La figura 4 rappresenta le temperature della superficie del mare (SST) mensili e le anomalie delle SST nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano. La figura utilizza come base il periodo normale 1991-2020, ovvero il periodo di 30 anni utilizzato per definire la media climatologica. La figura mostra una mappa dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano, in cui le aree con le anomalie di SST sopra o sotto la media climatologica sono evidenziate in colori diversi. In particolare, le aree con anomalie di SST sopra la media sono rappresentate in rosso e arancione, mentre le aree con anomalie di SST sotto la media sono rappresentate in blu e verde. La figura permette di visualizzare le variazioni delle SST mensili e delle anomalie delle SST nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano rispetto alla media climatologica, in modo da individuare eventuali deviazioni significative dalla norma. Ciò può essere utile per comprendere come le anomalie delle SST possono influenzare il clima globale e regionale, comprese le condizioni meteorologiche e i cicli climatici come il fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO).

La figura 6 rappresenta una sezione trasversale longitudinale delle anomalie delle temperature della superficie del mare (SST) lungo l’equatore nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico. La figura utilizza come base il periodo normale 1991-2020, ovvero il periodo di 30 anni utilizzato per definire la media climatologica. La figura mostra la distribuzione spaziale delle anomalie di SST lungo l’equatore dell’Oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico in funzione del tempo. La posizione lungo l’asse x rappresenta la longitudine, mentre l’asse y rappresenta il tempo. Le anomalie di SST sono rappresentate con diversi colori, con i colori caldi che indicano temperature più elevate rispetto alla media climatologica e i colori freddi che indicano temperature più basse rispetto alla media. La figura consente di visualizzare le variazioni spazio-temporali delle anomalie di SST lungo l’equatore dell’Oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico, in modo da identificare eventuali deviazioni significative dalla norma. Questo tipo di informazioni può essere utile per comprendere come le anomalie delle SST possono influenzare il clima globale e regionale, inclusi gli eventi meteorologici estremi come siccità, alluvioni e cicloni tropicali, e i cicli climatici come il fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO).

Per quanto riguarda le temperature sottomarine nell’Oceano Pacifico equatoriale, che è una delle regioni più importanti per il monitoraggio del fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO), queste erano sopra la media nella parte occidentale e centrale. Questo suggerisce che potrebbe esserci una maggiore quantità di acqua calda nella parte occidentale e centrale dell’Oceano Pacifico equatoriale, il che può creare una situazione favorevole per l’insorgere di El Niño. Tuttavia, le temperature sottomarine possono influire sulle condizioni della superficie dell’oceano e sul clima solo dopo un certo periodo di tempo, poiché richiedono tempo per diffondersi attraverso l’oceano. Pertanto, è importante monitorare continuamente le condizioni del clima e l’evoluzione di ENSO per capire come potrebbero influenzare le condizioni climatiche globali e locali.

La figura 5 rappresenta una sezione trasversale longitudinale della temperatura e delle anomalie di temperatura lungo l’equatore nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico. La figura utilizza come base il periodo normale 1991-2020, ovvero il periodo di 30 anni utilizzato per definire la media climatologica. La figura mostra la distribuzione spaziale delle temperature e delle anomalie di temperatura lungo l’equatore dei due oceani, in funzione della profondità e della longitudine. Le temperature e le anomalie di temperatura sono rappresentate con diversi colori, con i colori caldi che indicano temperature più elevate rispetto alla media climatologica e i colori freddi che indicano temperature più basse rispetto alla media. La figura è stata ottenuta mediante l’utilizzo di un sistema di assimilazione di dati oceanici, che combina i dati di temperatura raccolti da diverse fonti (quali sonde oceaniche, boe galleggianti e satelliti) per fornire stime più accurate delle temperature sottomarine. In questo modo, la figura permette di visualizzare le variazioni spazio-temporali delle temperature e delle anomalie di temperatura lungo l’equatore dei due oceani. Le informazioni fornite dalla figura possono essere utili per comprendere l’evoluzione del clima in queste regioni e la possibile formazione di eventi come il fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO), che possono influenzare il clima globale e regionale, comprese le condizioni meteorologiche e i cicli climatici.

La figura 7 rappresenta una sezione trasversale longitudinale delle anomalie del contenuto di calore oceanico (OHC) lungo l’equatore nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico. La figura utilizza come base il periodo normale 1991-2020, ovvero il periodo di 30 anni utilizzato per definire la media climatologica. L’OHC è definito come la media verticale della temperatura nell’oceano nei primi 300 metri di profondità. La figura mostra la distribuzione spaziale delle anomalie di OHC lungo l’equatore dei due oceani, in funzione del tempo e della longitudine. Le anomalie di OHC sono rappresentate con diversi colori, con i colori caldi che indicano valori più elevati rispetto alla media climatologica e i colori freddi che indicano valori più bassi rispetto alla media. La figura è stata ottenuta mediante l’utilizzo di un sistema di assimilazione di dati oceanici, che combina i dati di temperatura raccolti da diverse fonti per fornire stime più accurate del contenuto di calore oceanico. In questo modo, la figura permette di visualizzare le variazioni spazio-temporali delle anomalie di OHC lungo l’equatore dei due oceani. Le informazioni fornite dalla figura possono essere utili per comprendere l’evoluzione del clima in queste regioni e la possibile formazione di eventi come il fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO), che possono influenzare il clima globale e regionale, comprese le condizioni meteorologiche e i cicli climatici. Inoltre, l’OHC può fornire informazioni preziose sulla disponibilità di energia nell’oceano, che può influire sulla dinamica oceanica e sul clima.

Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche nell’Oceano Pacifico equatoriale, che è una delle regioni più importanti per il monitoraggio del fenomeno El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO), l’attività convettiva vicino alla linea del cambio di data sull’equatore nell’Oceano Pacifico era al di sotto della media. L’attività convettiva è legata alla formazione di nubi e precipitazioni, che sono importanti fattori per la regolazione del clima. La diminuzione dell’attività convettiva nell’Oceano Pacifico equatoriale può indicare una situazione favorevole per l’insorgere di La Niña, in cui le acque più fredde nell’Oceano Pacifico centrale limitano l’evaporazione e la formazione di nuvole. Inoltre, l’affermazione indica che i venti orientali (noti anche come trade winds) nella troposfera inferiore sopra l’Oceano Pacifico equatoriale centrale erano più forti del normale. Questi venti sono influenzati dalle differenze di temperatura tra le regioni orientale e occidentale dell’Oceano Pacifico e possono influire sull’evoluzione del fenomeno ENSO. L’aumento dei venti orientali può favorire la formazione di La Niña, poiché contribuisce a mantenere le acque più fredde nella regione centrale dell’Oceano Pacifico equatoriale. In sintesi, l’affermazione suggerisce che le condizioni atmosferiche nell’Oceano Pacifico equatoriale possono favorire l’insorgere di La Niña, ma è importante tenere presente che le previsioni climatiche a lungo termine sono incerte e soggette a cambiamenti, quindi è necessario monitorare continuamente le condizioni del clima e l’evoluzione di ENSO per capire come potrebbe influenzare le condizioni climatiche globali e locali.

l’attività convettiva, ovvero il movimento verticale dell’aria associato alla formazione di nuvole e precipitazioni, è stata inferiore alla norma nella zona vicino alla linea del cambiamento di data. Inoltre, i venti orientali, noti come “alisei”, nella parte centrale dell’oceano Pacifico vicino all’Equatore, sono stati più forti del normale. Queste condizioni sono rilevanti perché possono avere un impatto sul clima globale, in particolare sulla formazione del fenomeno noto come El Niño-La Niña. La combinazione di venti più forti del normale e di una riduzione dell’attività convettiva vicino alla linea del cambiamento di data può indicare l’inizio di una fase di raffreddamento dell’oceano Pacifico tropicale, che potrebbe portare a una condizione di La Niña. Tuttavia, è importante sottolineare che altre variabili e fattori possono influire sulla formazione di El Niño-La Niña e che queste condizioni non sono necessariamente indicative di una La Niña imminente.

Il grafico n .8 mostra quattro diverse serie temporali relative a variabili meteorologiche. Nello specifico, le serie temporali rappresentano l’andamento di quattro indicatori: l’indice OLR (Outgoing Longwave Radiation) intorno alla linea del cambiamento di data (OLR-DL), l’indice del vento zonale equatoriale a 200 hPa nell’Oceano Pacifico centrale (U200-CP), l’indice del vento zonale equatoriale a 850 hPa nell’Oceano Pacifico centrale (U850-CP), e l’indice del vento zonale equatoriale a 200hPa nell’Oceano Indiano (U200-IN). Il periodo di riferimento per definire il “normale” è 1991-2020. Le aree ombreggiate in rosso indicano i periodi di El Niño, mentre quelle in blu indicano i periodi di La Niña. Gli indicatori utilizzati sono importanti perché sono spesso utilizzati per monitorare e prevedere gli eventi di El Niño e La Niña. L’indice OLR, ad esempio, è spesso utilizzato per misurare l’attività convettiva nell’Oceano Pacifico equatoriale, mentre gli indici del vento zonale equatoriale sono importanti perché i venti hanno un ruolo cruciale nella formazione degli eventi di El Niño e La Niña. La presenza di El Niño e La Niña ha importanti conseguenze sul clima globale, ad esempio possono influenzare la temperatura dell’aria e del mare, la quantità e la distribuzione delle precipitazioni, e le condizioni meteorologiche in diverse parti del mondo.

Il grafico n. 9 rappresenta la media mensile della radiazione infrarossa in uscita (OLR) e le anomalie rispetto alla media nel periodo di riferimento (1991-2020). I dati originali sono stati forniti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). L’OLR è una misura della radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e dall’atmosfera. Questa radiazione viene emessa in risposta al riscaldamento solare della Terra e viene assorbita dalle nuvole e dai gas atmosferici come l’anidride carbonica e il vapore acqueo. L’OLR è spesso utilizzato per monitorare l’attività convettiva nell’Oceano Pacifico equatoriale, poiché la formazione di nuvole e la precipitazione sono associati all’attività convettiva. Il grafico mostra la media mensile dell’OLR e le anomalie rispetto alla media nel periodo di riferimento. Questo può fornire informazioni sulle variazioni dell’attività convettiva nel tempo e sulle anomalie che possono essere indicative di eventi di El Niño e La Niña. Ad esempio, un aumento dell’attività convettiva può essere indicativo di un evento di La Niña, mentre una riduzione dell’attività convettiva può essere indicativa di un evento di El Niño. Le anomalie dell’OLR possono essere utilizzate in combinazione con altri indicatori per monitorare e prevedere gli eventi di El Niño e La Niña.

Il grafico n. 10 rappresenta sezioni trasversali di longitudine-tempo delle anomalie del potenziale di velocità a 200 hPa (a sinistra) e delle anomalie del vento zonale a 850 hPa (a destra) lungo l’equatore. Il periodo di riferimento per definire il “normale” è 1991-2020. Il potenziale di velocità è una grandezza utilizzata in meteorologia per descrivere i moti dell’aria nell’atmosfera. Le anomalie del potenziale di velocità possono indicare la presenza di un’area di alta pressione (anticiclone) o bassa pressione (depressione) nell’atmosfera. Il vento zonale è il componente del vento che soffia lungo la direzione est-ovest, parallelo all’equatore. Le anomalie del vento zonale possono indicare l’intensità e la direzione dei venti nell’atmosfera. Il grafico mostra sezioni trasversali di longitudine-tempo di queste grandezze lungo l’equatore. Questo tipo di grafico può fornire informazioni sulla propagazione delle anomalie nell’atmosfera lungo l’equatore. Ad esempio, possono essere utilizzati per identificare la formazione di onde atmosferiche e la loro propagazione lungo l’equatore. Le anomalie di queste grandezze possono essere utilizzate in combinazione con altri indicatori per monitorare e prevedere gli eventi di El Niño e La Niña. Ad esempio, le anomalie del potenziale di velocità possono essere utilizzate per monitorare la formazione di un’area di alta pressione (anticiclone) sulla parte orientale dell’Oceano Pacifico equatoriale, che è spesso associata ad eventi di El Niño. Le anomalie del vento zonale possono essere utilizzate per monitorare la forza e la direzione dei venti nell’atmosfera, che possono influenzare la formazione degli eventi di El Niño e La Niña.

Le sezioni trasversali di longitudine-tempo si riferiscono ad un tipo di grafico che rappresenta come una grandezza meteorologica varia al variare della longitudine e del tempo. In pratica, il grafico visualizza una “fetta” dell’atmosfera lungo l’equatore, rappresentando sull’asse orizzontale la longitudine (cioè la posizione geografica lungo l’equatore) e sull’asse verticale il tempo. Ad esempio, nel caso del grafico descritto, le sezioni trasversali mostrano come variano le anomalie del potenziale di velocità e del vento zonale lungo l’equatore, dal punto di vista spaziale e temporale. Ciò significa che il grafico fornisce informazioni sulla propagazione delle anomalie nell’atmosfera lungo l’equatore nel tempo. Le sezioni trasversali di longitudine-tempo sono spesso utilizzate in meteorologia e climatologia per rappresentare la propagazione di onde atmosferiche e di altre perturbazioni meteorologiche lungo l’equatore e in altre regioni geografiche. Queste rappresentazioni sono utili per comprendere i meccanismi fisici che stanno alla base dei fenomeni meteorologici e per monitorare la formazione di eventi climatici come El Niño e La Niña.

La situazione meteorologica vede da un lato pattern atmosferici che sono coerenti con le caratteristiche tipiche degli eventi di La Niña, mentre le condizioni oceaniche si avvicinano alla normalità. Ciò indica che l’evento di La Niña, che si è verificato dall’autunno boreale del 2021, è probabile che sia finito.

In altre parole, durante l’evento di La Niña, si sono verificate condizioni meteorologiche e oceaniche anomale che sono tipiche di questi eventi. Tuttavia, recentemente le condizioni oceaniche si sono avvicinate alla normalità, il che suggerisce che l’evento di La Niña sia terminato. Questa conclusione è supportata dal fatto che i pattern atmosferici coerenti con gli eventi di La Niña sono ancora presenti, ma si stanno indebolendo e potrebbero scomparire presto.

Queste informazioni sono importanti per monitorare le condizioni meteorologiche e climatiche a livello globale, poiché gli eventi di El Niño e La Niña possono influenzare il clima e il tempo in molte parti del mondo. In particolare, gli eventi di La Niña sono associati a condizioni meteorologiche più fresche e secche in alcune regioni del mondo, mentre gli eventi di El Niño sono associati a condizioni meteorologiche più calde e umide in altre regioni.

Una grande quantità di acqua calda in profondità è stata osservata nella parte occidentale e centrale dell’Oceano Pacifico equatoriale. Ci si aspetta che questa acqua calda si sposti verso est e aumenti le temperature della superficie del mare nella parte orientale dell’Oceano Pacifico equatoriale, ma ci sono grandi incertezze su quanto questa condizione contribuirà alle temperature della regione NINO.3.

La regione NINO.3 si riferisce all’area dell’Oceano Pacifico equatoriale compresa tra le longitudini 150° W e 90° W. Le anomalie di temperatura della superficie del mare (SST) in questa regione sono spesso utilizzate per monitorare e prevedere gli eventi di El Niño e La Niña.

La previsione del sistema di previsione a ensamble stagionale della Japan Meteorological Agency (JMA) JMA’s seasonal ensemble prediction system prevede che le temperature della superficie del mare nella regione NINO.3 saranno superiori o vicine alla normale durante la primavera e l’estate boreale (cioè l’emisfero nord). Questa previsione è basata sulle condizioni oceaniche e atmosferiche attuali, nonché sui modelli climatici e meteorologici.

Tuttavia, come indicato nella descrizione, ci sono ancora incertezze su quanto le anomalie di temperatura della superficie del mare nell’area NINO.3 saranno influenzate dalla migrazione dell’acqua calda dal ovest al centro dell’Oceano Pacifico equatoriale verso l’est. Le previsioni stagionali possono fornire una guida utile per pianificare le attività in diverse regioni, ma è importante ricordare che le previsioni a lungo termine delle condizioni meteorologiche e climatiche sono soggette ad incertezze e possono essere influenzate da molti fattori.

La figura n. 11 mostra le previsioni stagionali delle anomalie delle temperature della superficie del mare (SST) nell’area NINO.3 dell’Oceano Pacifico equatoriale. Questo grafico è basato sulle previsioni del sistema di previsione a ensamble stagionale, che utilizza modelli climatici e meteorologici per prevedere le condizioni future dell’atmosfera e dell’oceano. L’area NINO.3 è un’area dell’Oceano Pacifico equatoriale compresa tra le longitudini 150° W e 90° W, che è spesso utilizzata per monitorare e prevedere gli eventi di El Niño e La Niña. Il grafico mostra le previsioni stagionali delle anomalie delle temperature della superficie del mare nell’area NINO.3. In pratica, il grafico indica se le temperature della superficie del mare nell’area NINO.3 saranno superiori o inferiori alla norma durante le diverse stagioni dell’anno. Le anomalie delle temperature della superficie del mare possono influenzare il clima e il tempo in molte parti del mondo e sono quindi importanti per la prevenzione e la gestione dei disastri naturali. Le previsioni stagionali possono fornire informazioni utili per pianificare le attività in diverse regioni, come l’agricoltura, la pesca e le attività turistiche. Tuttavia, è importante ricordare che le previsioni a lungo termine delle condizioni meteorologiche e climatiche sono soggette ad incertezze e possono essere influenzate da molti fattori.

In base alle previsioni, è probabile al 70% che le condizioni rimarranno ENSO-neutral (cioè senza eventi di El Niño o La Niña) durante la primavera boreale. Ciò significa che le temperature della superficie del mare nell’Oceano Pacifico equatoriale non mostreranno anomalie significative rispetto alla normale.

Per quanto riguarda l’estate boreale, le previsioni indicano che c’è una probabilità del 50% che si verifichino condizioni di El Niño, cioè un riscaldamento anomalo delle acque dell’Oceano Pacifico equatoriale orientale, oppure che le condizioni rimarranno ENSO-neutral. Ciò significa che le temperature della superficie del mare nell’Oceano Pacifico equatoriale potrebbero mostrare anomalie significative rispetto alla normale, ma non ci sono ancora abbastanza informazioni per prevedere con sicurezza se si verificheranno le condizioni di El Niño o meno.

In sintesi, le previsioni indicano che le condizioni dell’ENSO potrebbero rimanere stabili e neutrali durante la primavera boreale, ma potrebbero evolversi in condizioni di El Niño o rimanere ENSO-neutral durante l’estate boreale. Tuttavia, è importante ricordare che le previsioni a lungo termine delle condizioni meteorologiche e climatiche sono soggette ad incertezze e possono essere influenzate da molti fattori.

La figura n. 1 mostra le previsioni stagionali delle anomalie delle temperature della superficie del mare (SST) nell’area NINO.3 dell’Oceano Pacifico equatoriale, basate sul sistema di previsione a ensamble stagionale della Japan Meteorological Agency (JMA/MRI-CPS3). Il grafico mostra una media mobile quinquennale delle previsioni delle anomalie delle SST nell’area NINO.3. I punti rossi rappresentano i valori osservati, mentre le scatole (boxes) rappresentano le previsioni. Ogni scatola indica l’intervallo in cui il valore sarà incluso con una probabilità del 70%. In pratica, il grafico indica la probabilità che le temperature della superficie del mare nell’area NINO.3 siano superiori o inferiori alla normale durante un periodo di cinque mesi. Il sistema di previsione a ensamble stagionale utilizza i modelli climatici e meteorologici per fornire una stima delle possibili condizioni future dell’atmosfera e dell’oceano. Le scatole rappresentano l’intervallo di probabilità del 70% per ciascuna previsione. Ciò significa che, in base alle previsioni del modello, le temperature della superficie del mare nell’area NINO.3 saranno comprese in quell’intervallo con una probabilità del 70%. I punti rossi rappresentano i valori osservati, che vengono utilizzati per verificare la precisione delle previsioni del modello. In sintesi, il grafico fornisce una rappresentazione visiva delle previsioni stagionali delle anomalie delle SST nell’area NINO.3, basate sul sistema di previsione a ensamble stagionale della JMA/MRI-CPS3. Le scatole indicano l’intervallo in cui si prevede che le temperature della superficie del mare nell’area NINO.3 si troveranno con una probabilità del 70%.

Il grafico n. 2 mostra le probabilità delle previsioni stagionali del sistema El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO), basate sul sistema di previsione a ensamble stagionale JMA/MRI-CPS3. Il grafico utilizza barre rosse, gialle e blu per indicare le probabilità che la media mobile quinquennale delle anomalie delle temperature della superficie del mare (SST) nell’area NINO.3 dell’Oceano Pacifico equatoriale sia rispettivamente di +0.5°C o superiore (El Niño), compresa tra +0.4°C e -0.4°C (ENSO Neutral), o di -0.5°C o inferiore (La Niña). Le etichette in carattere chiaro indicano i mesi passati, mentre quelle in grassetto indicano i mesi correnti e futuri. In pratica, il grafico indica le probabilità di verificarsi dei diversi scenari per le temperature della superficie del mare nell’area NINO.3. In particolare, il grafico mostra le probabilità di El Niño, ENSO Neutral e La Niña per i mesi passati, correnti e futuri. Le probabilità sono rappresentate da barre rosse, gialle e blu, con una scala a sinistra del grafico che indica le probabilità in percentuale. Ad esempio, una barra rossa alta indica che c’è una maggiore probabilità di verificarsi di un evento di El Niño, mentre una barra blu alta indica che c’è una maggiore probabilità di verificarsi di un evento di La Niña. Una barra gialla alta indica che c’è una maggiore probabilità di verificarsi di condizioni ENSO Neutral. In sintesi, il grafico fornisce una rappresentazione visiva delle probabilità delle previsioni stagionali del sistema El Niño-Oscillazione del Sud (ENSO), basate sul sistema di previsione a ensamble stagionale JMA/MRI-CPS3.

Dati e grafici gentilmente concessi dalla jma e sono reperibili attraverso il seguente link : https://ds.data.jma.go.jp/tcc/tcc/products/elnino/index.html

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