Discussione Diagnostica dell’El Niño/Southern Oscillation (ENSO): Una Analisi Dettagliata
rilasciata da
Climate Prediction Center/NCEP/NWS
13 febbraio 2025
Stato attuale del sistema di allerta ENSO: Comunicazione di Avviso per La Niña
Il Sistema di Allerta ENSO: Descrizione e Criteri di Attivazione
Il sistema di allerta ENSO, gestito dal Climate Prediction Center, è un meccanismo cruciale per monitorare e comunicare lo stato delle condizioni climatiche associate ai fenomeni El Niño e La Niña. Esso si articola in diverse fasi, ciascuna corrispondente a specifiche condizioni osservate e previste nell’Oceano Pacifico equatoriale.
1. El Niño or La Niña Watch: Questo avviso viene emesso quando le condizioni atmosferiche e oceanografiche sono favorevoli allo sviluppo di El Niño o La Niña entro i successivi sei mesi. Si tratta di una fase di pre-allerta che serve a indicare una possibile transizione verso una di queste condizioni climatiche, permettendo agli stakeholders di prepararsi per gli impatti potenziali.
2. El Niño or La Niña Advisory: L’avviso viene pubblicato quando le condizioni di El Niño o La Niña sono effettivamente osservate e si prevede che queste continueranno. Questo status conferma la presenza di anomalie termiche significative e di risposte atmosferiche coerenti su scala equatoriale, stabilendo così un regime climatico che influenzerà i pattern meteorologici globali.
3. Final El Niño or La Niña Advisory: Questa comunicazione segna la conclusione di un evento El Niño o La Niña. Viene emesso quando le condizioni caratteristiche sono cessate, segnalando il ritorno a uno stato più neutro dell’ENSO o la transizione verso l’opposto regime climatico.
4. NA: Indica che il Sistema di Allerta ENSO non è attivo, situazione che si verifica quando non sono presenti condizioni favorevoli né per El Niño né per La Niña e l’ambiente oceanico-atmosferico è considerato stabile e vicino alla media climatologica.
Definizioni Specifiche dei Fenomeni El Niño e La Niña:
“Condizioni di El Niño” sono identificate quando si osserva un’anomalia positiva della temperatura superficiale del mare di almeno 0.5° C nella regione Niño-3.4 dell’Oceano Pacifico equatoriale (5° N – 5° S, 120° W – 170° W), accompagnata dall’aspettativa che sia soddisfatto il criterio dell’indice ONI (Oceanic Niño Index) per un periodo di tre mesi, E dalla presenza di una risposta atmosferica tipica di El Niño sopra l’oceano equatoriale.
“Condizioni di La Niña” sono riconosciute quando si verifica un’anomalia negativa della temperatura superficiale del mare di -0.5° C o inferiore nella stessa regione Niño-3.4, con l’aspettativa che il valore dell’indice ONI sia mantenuto per tre mesi consecutivi, E da una risposta atmosferica caratteristica di La Niña sopra l’oceano equatoriale.
Queste definizioni e protocolli di allerta sono fondamentali per la ricerca climatologica e la gestione dei rischi associati ai cambiamenti climatici, poiché i fenomeni El Niño e La Niña hanno profonde implicazioni su scala globale, influenzando le stagioni delle piogge, le temperature, gli eventi estremi come uragani e siccità, e persino l’economia globale attraverso impatti sull’agricoltura, sulle risorse idriche e sulla gestione delle calamità naturali.
Introduzione
La presente analisi fornisce un aggiornamento complessivo sullo stato corrente delle condizioni di La Niña e prospetta le evoluzioni future del fenomeno ENSO (El Niño/Southern Oscillation). Gli ultimi dati raccolti indicano una persistenza del fenomeno La Niña nel breve termine, con una prospettiva di transizione verso una fase neutrale del ENSO durante il trimestre marzo-maggio 2025, con una probabilità stimata al 66%.
Analisi delle Condizioni Attuali
Durante l’ultimo mese, è stata confermata la persistenza delle condizioni di La Niña, come evidenziato dalle anomalie negative delle temperature superficiali del mare (Sea Surface Temperatures, SST) registrate nelle zone centrali e centro-orientali dell’Oceano Pacifico equatoriale. Specificamente, i più recenti indici settimanali hanno mostrato una temperatura di -0.6°C nella regione Niño-3.4 e di -0.9°C nella regione Niño-4. Per le regioni Niño-1+2 e Niño-3, le temperature si sono avvicinate a valori neutri, attestandosi vicino allo zero.
Le temperature sottomarine, misurate al di sotto della superficie, hanno continuato a mostrare valori al di sotto della media, con una predominanza di queste condizioni nelle porzioni centrali e orientali dell’Oceano Pacifico equatoriale. Questo schema termico è corroborato da persistenti anomalie dei venti di basso livello con direzione est nel Pacifico occidentale e centrale e da anomalie di venti in quota direzionati verso ovest sul Pacifico centrale.
In termini di attività convettiva, si è osservata una soppressione marcata sulla Linea del Cambiamento di Data e nel Pacifico occidentale, con un’intensificazione della convezione sull’Indonesia. Gli indici dell’Oscillazione Meridionale, sia nella sua forma tradizionale sia equatoriale, hanno registrato valori positivi, confermando ulteriormente la presenza di condizioni di La Niña all’interno del sistema accoppiato oceano-atmosfera.
Proiezioni e Modello di Previsione
Il modello medio multi-modello dell’International Research Institute for Climate and Society (IRI) anticipa che le condizioni di La Niña di debole intensità perdureranno fino al periodo febbraio-aprile 2025, seguite da una possibile transizione verso uno stato neutrale di ENSO. Alcuni modelli del North American Multi-Model Ensemble (NMME) prevedono una transizione anticipata verso lo stato neutro già tra gennaio e marzo 2025. Nonostante queste proiezioni, il gruppo di previsione considera più probabile il mantenimento di una La Niña debole fino ad aprile 2025, pur riconoscendo una possibilità del 41% che si manifesti uno stato neutro di ENSO già nella stessa stagione.
Una La Niña di intensità debole è meno incline a produrre gli impatti climatici convenzionali associati ai periodi invernali/primaverili, ma segnali prevedibili continueranno a influenzare le linee guida delle previsioni, come dimostrato dalle prospettive stagionali del Climate Prediction Center.
Conclusione
In conclusione, le analisi attuali indicano che le condizioni di La Niña dovrebbero persistere nel breve termine. È probabile una transizione verso condizioni di ENSO-neutrale nel periodo marzo-maggio 2025, con una probabilità associata del 66%. Questo scenario richiede un monitoraggio continuo delle dinamiche oceaniche e atmosferiche per aggiornare le previsioni e adattare le strategie di mitigazione dei rischi associati agli impatti climatici regionali.

La Figura Rappresentata Illustra le Anomalie della Temperatura Superficiale del Mare (SST) per la Settimana Centrata sul 5 Febbraio 2025, Calcolate in Relazione alla Media del Periodo di Riferimento 1991-2020. Le Anomalie Termiche Sono Espresse in Gradi Celsius e Sono Visualizzate Attraverso una Gradazione Cromatica che Varia dal Blu al Rosso, Segnalando Rispettivamente Anomalie Negative e Positive Rispetto alla Norma Storica.
– Zone di Colore Blu e Blu Chiaro: Queste Aree Indicano Temperature Inferiori Alla Media, con Tonalità Più Scure che Denotano Anomalie Più Pronunciate, Raggiungendo Fino a -3°C. Questo Pattern è Particolarmente Evidente nelle Regioni Centrali e Orientali dell’Oceano Pacifico Equatoriale, un’Indicazione Tipica delle Condizioni di La Niña, Come Confermato nei Rapporti Recenti sul Fenomeno ENSO.
– Zone di Colore Giallo e Arancione: Questi Colori Designano Temperature Che Fluttuano Intorno alla Media o Leggermente Al Di Sopra di Essa, Suggestivo di Variazioni Termiche Meno Estreme e Più Vicine Alla Norma Climatologica.
– Zone di Colore Rosso: Rappresentano Temperature Significativamente Superiori alla Media, con le Tonalità Più Intense che Indicano le Anomalie Più Elevate, Estendendosi Fino a +3°C. Tali Anomalie Possono Suggerire Sviluppi Localizzati di Condizioni Anomale o Risposte Regionali a Dinamiche Climatiche Più Vaste.
L’Area Equatoriale del Pacifico, Delimitata Approssimativamente dalla Linea Tratteggiata che Si Estende da 120°E a 80°W Lungo l’Equatore, È Cruciale per il Monitoraggio e la Predizione dei Fenomeni El Niño e La Niña, i Quali Hanno Profondi Impatti sul Clima Globale. Le Variazioni delle Temperature Superficiali del Mare in Questa Zona Sono Indicative delle Modifiche nei Modelli di Precipitazioni e di Temperatura a Scala Globale, Influendo Così su Eventi Climatici Estremi, Agricoltura e Risorse Idriche.
Questo Tipo di Visualizzazione È Fondamentale per le Istituzioni Climatiche e Meteorologiche Globali Nel Tracciare le Tendenze e Prevedere le Implicazioni a Lungo Termine dei Cambiamenti Nelle Temperature Oceaniche, Facilitando la Pianificazione Strategica e la Mitigazione dei Rischi Associati ai Cambiamenti Climatici.

La Figura Presentata Rappresenta una Serie Temporale delle Anomalie della Temperatura Superficiale del Mare (SST) nelle Diverse Regioni Niño del Pacifico Equatoriale, Estendendosi da Marzo 2024 a Febbraio 2025. Queste Anomalie Sono Calcolate Rispetto Alle Medie Settimanali del Periodo di Base 1991-2020, Fornendo una Visione Dettagliata della Variabilità Termica Associata ai Fenomeni Climatici di El Niño e La Niña.
1. Niño 4 (5°N-5°S, 160°E-150°W): In Questa Regione, Le Anomalie SST Mostrano Una Tendenza Generalmente Positiva, Con Temperature Superiori Alla Media Per Gran Parte dell’Anno Analizzato. Ciò Indica Condizioni Oceaniche Più Calde Nell’Area Occidentale del Pacifico Equatoriale, Che Potrebbero Influenzare i Pattern Climatici Locali e Globali.
2. Niño 3.4 (5°N-5°S, 170°W-120°W): Questa È Considerata Una Delle Regioni Più Critiche per il Monitoraggio e la Predizione degli Eventi El Niño e La Niña, Dato il Suo Impatto Significativo Sul Clima Globale. Durante il Periodo Considerato, le Anomalie Negative Persistenti Sottolineano una Fase Prolungata di La Niña, Con Temperature Sistematicamente Inferiori Alla Media, Il Che Suggerisce Una Intensificazione dei Fenomeni Climatici Associati a Tale Condizione.
3. Niño 3 (5°N-5°S, 150°W-90°W): Anche in Questa Regione, le Anomalie Negative Sono State Dominanti per Quasi Tutto l’Arco Temporale, Confermando le Condizioni di Freddo Rispetto Alla Norma Climatologica. Questo Pattern di Temperature Più Fredde Supporta Ulteriormente l’Evidenza di Una Fase di La Niña Durante Questo Periodo.
4. Niño 1+2 (10°S-0°, 90°W-80°W): L’Area Più Orientale Tra le Regioni Niño Mostra La Maggior Variabilità Termica, Con Anomalie Che Fluttuano Significativamente Tra Valori Positivi e Negativi. Questo Comportamento Indica Cambiamenti Rapidi e Estremi nelle Condizioni Oceaniche Locali, Potenzialmente Dovuti a Interazioni Complesse Tra Diverse Dinamiche Atmosferiche e Oceaniche.
In Sintesi, Questi Grafici Forniscono una Comprensione Approfondita e Dettagliata Delle Dinamiche Termiche del Pacifico Equatoriale e del Loro Impatto Sugli Eventi Climatici Globali. Monitorare Queste Anomalie È Cruciale per Prevedere e Mitigare Gli Effetti di Eventi Climatici Estremi Derivanti dai Cambiamenti nelle Temperature Oceaniche. La Persistenza di Anomalie Negative Significative in Regioni Critiche Come Niño 3.4 e Niño 3 Durante il Periodo Indica Un Forte Segnale di Una Condizione Prolungata di La Niña, il Cui Effetto Sul Clima Globale Necessita di Ulteriori Studi e Monitoraggi.

La Figura Rappresentata Mostra l’Andamento delle Anomalie del Contenuto di Calore nell’Oceano Superiore nell’Oceano Pacifico Equatoriale (tra 5°N e 5°S, da 180° a 100°W), dal Marzo 2024 al Febbraio 2025. Queste Anomalie Sono Espresse in Gradi Celsius e Sono Calcolate Come Deviazioni dalle Medie Pentadi del Periodo di Base 1991-2020, Fornendo Indicatori Chiave sul Comportamento Termico dell’Oceano in Relazione ai Cambiamenti Climatici Globali.
– Area Colorata in Blu: Indica la Presenza di Anomalie Negative nel Contenuto di Calore, Segnalando che le Temperature Registrate nell’Oceano Superiore Sono Inferiori Alla Media Storica. Il Colore Blu Dominante Attraverso Quasi Tutta la Serie Temporale Suggerisce un Raffreddamento Sostenuto, che È Caratteristico delle Fasi di La Niña, Durante le Quali le Acque Equatoriali Si Raffreddano Significativamente Rispetto Alla Norma.
– Analisi Temporale delle Anomalie: L’Andamento Mostrato dalla Curva delle Anomalie Rivela Fluttuazioni Stagionali Significative, con Punti di Minima Intensità (Più Freddi) Che Si Verificano Verso la Fine dell’Anno. I Valori Raggiungono un Picco di Raffreddamento Particolarmente Evidente nei Mesi di Ottobre e Novembre 2024, Poi Mostrano una Tendenza Graduale a Risalire Verso Valori Meno Negativi, Sottolineando Potenziali Variazioni nelle Dinamiche Oceaniche e Atmosferiche Associate.
Questo Tipo di Dati È Cruciale per Monitorare e Comprendere le Dinamiche di Grandi Scala che Governano il Clima Equatoriale e le Loro Ripercussioni sui Sistemi Climatici Globali. Le Anomalie Negative Prolungate nel Contenuto di Calore Possono Avere Impatti Significativi su Fenomeni Meteorologici Estremi, come la Distribuzione delle Precipitazioni e le Temperature Atmosferiche, Influendo Così sui Modelli Climatici Regionali e Globali.
In Conclusione, la Persistenza di Condizioni Anomale di Raffreddamento nell’Oceano Pacifico Equatoriale È un Indicatore di Alterazioni Significative nelle Interazioni tra Oceano e Atmosfera, il Cui Monitoraggio È Essenziale per Prevedere e Mitigare gli Effetti dei Cambiamenti Climatici. L’Analisi Dettagliata delle Anomalie del Contenuto di Calore Fornisce Una Visione Fondamentale per la Comprensione delle Dinamiche di La Niña e le Sue Estese Ripercussioni sul Clima Globale.

La figura illustrata rappresenta un’analisi dettagliata delle anomalie di temperatura nel sottomarino del Pacifico equatoriale, estendendosi dalla superficie fino a 300 metri di profondità, centrata sul 2 febbraio 2025. Le anomalie sono calcolate rispetto alle medie del periodo di base 1991-2020, utilizzando i dati raccolti in intervalli pentadi (ogni cinque giorni), fornendo così una visione accurata delle variazioni termiche a scala oceanica.
– Scala dei Colori: La legenda colorimetrica illustrata a destra del grafico quantifica le anomalie termiche in gradi Celsius, dove i toni di blu indicano temperature significativamente inferiori alla norma, raggiungendo fino a -6°C, mentre i toni di rosso denotano temperature superiori alla media, con un massimo di +6°C.
**- Distribuzione delle Anomalie:
- Aree Blu: Queste zone marcate in blu, che si estendono principalmente tra i 110°W e i 140°W e tra i 50 e i 250 metri di profondità, indicano un abbassamento delle temperature sottomarine rispetto alla media. Tale condizione suggerisce la presenza di acque più fredde, caratteristica frequente durante le fasi di La Niña, che può influenzare la dinamica atmosferica globale aumentando fenomeni come le precipitazioni e i cambiamenti nei venti alisei.
- Aree Arancioni e Rosse: Posizionate prevalentemente nella parte occidentale del grafico, da 130°E a 160°W e fino ai 100 metri di profondità, queste anomalie calde rispetto alla media indicano un riscaldamento delle acque superficiali, che può alterare i pattern di circolazione oceanica e atmosferica sopra queste regioni.
Implicazioni Climatiche: Le variazioni sottomarine di temperatura illustrano non solo fluttuazioni stagionali o annuali, ma anche cambiamenti più profondi nei cicli oceanici e atmosferici. Queste anomalie hanno il potenziale di modificare significativamente i pattern climatici, influenzando la biodiversità marina, i cicli di nutrienti e le condizioni meteorologiche estreme come uragani e siccità.
Conclusione: La comprensione dettagliata delle anomalie termiche nel Pacifico equatoriale è vitale per anticipare gli impatti dei grandi fenomeni climatici come El Niño e La Niña. Questi dati sono cruciali per i modelli predittivi e le strategie di mitigazione del rischio climatico, poiché offrono una visione integrata delle interazioni tra oceanografia e variabilità climatica, essenziali per la pianificazione ambientale e la gestione delle risorse naturali a livello globale.**

La figura illustrata rappresenta le anomalie della radiazione infrarossa a lunga onda (OLR, Outgoing Longwave Radiation) osservate dal 10 gennaio al 4 febbraio 2025, calcolate rispetto alle medie pentadi del periodo base 1991-2020. L’OLR è essenziale per lo studio del bilancio energetico terrestre, poiché quantifica l’energia emessa dall’atmosfera terrestre verso lo spazio e riflette l’intensità dell’attività convettiva e delle formazioni nuvolose a livello globale.
– Scala dei Colori: Utilizzando una scala cromatica che varia dal blu al rosso, la mappa visualizza le variazioni dell’OLR in watt per metro quadrato. Le anomalie negative, mostrate in blu, indicano valori fino a -40 W/m² e sono associate a un incremento della copertura nuvolosa e della convezione atmosferica, che agiscono bloccando la radiazione termica dal rilasciarsi verso lo spazio. Al contrario, le anomalie positive, rappresentate in rosso, con valori fino a +40 W/m², suggeriscono una riduzione delle nubi e una maggiore emissione di energia termica verso lo spazio, tipiche di condizioni atmosferiche più asciutte e chiare.
**- Distribuzione Geografica delle Anomalie:
- Zone Blu: Concentrate prevalentemente sull’Oceano Pacifico equatoriale, queste regioni dimostrano una significativa attività convettiva. Questo fenomeno è indicativo di intensi sistemi nuvolosi che possono portare a precipitazioni abbondanti, influenzando i pattern meteorologici locali e regionali.
- Zone Rosse: Situate principalmente nel Pacifico occidentale e lungo le regioni costiere dell’Asia, queste aree mostrano un ambiente atmosferico con minore attività convettiva e nuvolosità. La diminuzione della copertura nuvolosa in queste regioni permette una maggiore irradiazione del calore accumulato verso lo spazio, caratteristica di condizioni atmosferiche più stabili e secche.
Questa mappatura delle anomalie di OLR è fondamentale per gli studi climatologici, in quanto fornisce indizi cruciali sulle dinamiche di convezione e sulle variazioni nei cicli di nubi e precipitazioni. Analisi come queste sono vitali per la previsione e il monitoraggio degli impatti dei fenomeni climatici globali come El Niño e La Niña, che hanno ripercussioni estese sui sistemi meteorologici globali, influenzando fenomeni come uragani, monsoni e siccità in diverse parti del mondo.

La figura rappresenta una comprensione dettagliata delle previsioni delle anomalie della temperatura superficiale del mare (SST) per la regione Niño 3.4 (5°N-5°S, 120°W-170°W) a partire dal gennaio 2025, basata sui dati aggiornati il 21 gennaio 2025 dall’International Research Institute for Climate and Society (IRI).
**- Linee Rappresentative: Ogni tracciato colorato nel grafico simboleggia le previsioni generate da un modello climatico specifico. I modelli impiegati sono categorizzati in due tipi principali:
- Modelli Dinamici (DYN AVG): Rappresentati da linee continue, questi modelli utilizzano sistemi complessi di equazioni fisiche per simulare dinamicamente i processi atmosferici e oceanici.
- Modelli Statistici (STAT AVG): Rappresentati da linee tratteggiate, si basano su analisi statistiche di dati storici per stabilire previsioni, evidenziando correlazioni e pattern ricorrenti.
**- Progressione delle Previsioni: Le previsioni si originano da un dato osservato (indicato con un punto nero) e proiettano le anomalie SST per i mesi successivi, estendendosi da dicembre (Dec) a novembre (SON) dell’anno successivo. L’asse verticale del grafico misura le anomalie di temperatura in gradi Celsius, offrendo una visualizzazione quantitativa delle variazioni termiche previste.
**- Tendenze Evidenziate:
- L’anomalia iniziale osservata nel trimestre ottobre-novembre-dicembre (OND) è fortemente negativa (circa -2°C), segnalando la presenza di condizioni di La Niña.
- La maggioranza dei modelli anticipa un incremento progressivo delle temperature, spostandosi verso valori meno negativi o addirittura neutri nei mesi futuri, suggerendo una possibile attenuazione o termine del fenomeno di La Niña.
– Implicazioni di Rilievo: Questo diagramma è essenziale per i decisori politici, i pianificatori ambientali e i ricercatori climatici, in quanto fornisce indicazioni predittive sul possibile sviluppo del fenomeno ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’arco dell’anno. Tale fenomeno esercita un’influenza significativa su scala globale, modulando i pattern meteorologici e influenzando direttamente gli ecosistemi marini e terrestri, così come le attività economiche umane correlate a questi sistemi naturali.
In conclusione, il grafico fornisce una panoramica esauriente e multifacettata delle proiezioni climatiche basate su un ampio spettro di modelli, il che è fondamentale per la formulazione di strategie proattive in risposta ai cambiamenti climatici imminenti o in corso, legati alle dinamiche ENSO.
Le prospettive stagionali del Climate Prediction Center (CPC) rappresentano una componente fondamentale delle strategie di monitoraggio e previsione meteorologica e climatologica degli Stati Uniti. Il CPC, una divisione del National Weather Service, si dedica all’analisi e alla previsione delle condizioni climatiche su scala stagionale, fornendo previsioni che possono estendersi fino a diversi mesi nel futuro. Queste prospettive sono cruciali per una vasta gamma di stakeholder, inclusi agricoltori, gestori delle risorse idriche, e responsabili della pianificazione in settori sensibili alle condizioni meteorologiche e climatiche.
**- Funzione e Scopo: Le prospettive stagionali del CPC mirano a identificare le probabilità di anomalie climatiche rispetto alle medie storiche. Queste anomalie possono includere temperature (sia superiori sia inferiori alla media) e precipitazioni (sia eccessive sia scarse), fornendo così un’indicazione anticipata di potenziali condizioni meteorologiche estreme, come ondate di calore, siccità o periodi di precipitazioni abbondanti.
**- Metodologia: Le prospettive si basano su una combinazione di modelli statistici e dinamici. I modelli statistici utilizzano dati storici per identificare pattern e tendenze passate che possono essere proiettate nel futuro, mentre i modelli dinamici simulano le interazioni fisiche nell’atmosfera, negli oceani e sulla superficie terrestre per generare previsioni basate su scenari di possibile evoluzione del clima. Questi modelli tengono conto di variabili chiave, come le temperature degli oceani, i pattern di circolazione atmosferica, e i fenomeni climatici globali, inclusi El Niño e La Niña, che hanno un impatto significativo sul clima globale.
**- Presentazione e Disseminazione: Le prospettive stagionali vengono regolarmente pubblicate sul sito web del CPC e sono accompagnate da mappe e grafici dettagliati che illustrano le previsioni. Questi strumenti visivi sono progettati per essere accessibili non solo a meteorologi e climatologi professionisti, ma anche a un pubblico più ampio, facilitando così la comprensione e l’utilizzo delle informazioni fornite.
**- Implicazioni Pratiche: Le informazioni derivanti dalle prospettive stagionali del CPC sono impiegate per una serie di applicazioni pratiche. Per esempio, i responsabili della gestione delle risorse idriche possono utilizzare queste previsioni per pianificare l’allocazione dell’acqua in previsione di periodi di siccità, mentre gli agricoltori possono adattare i loro piani di semina e irrigazione in base alle previsioni di precipitazioni e temperatura. Anche il settore energetico può trarre vantaggio dalle previsioni, ottimizzando la produzione e la distribuzione di energia in base alla domanda prevista, che è spesso influenzata dalle condizioni climatiche.
In conclusione, le prospettive stagionali del CPC costituiscono un elemento vitale nell’arsenale di strumenti disponibili per la previsione climatica, contribuendo significativamente alla capacità di società e individui di prepararsi e rispondere efficacemente alle sfide poste da un clima in continua evoluzione.

La figura rappresentata mostra le probabilità ufficiali emesse dal NOAA Climate Prediction Center (CPC) per i fenomeni di El Niño, La Niña e le condizioni neutre del sistema ENSO (El Niño-Southern Oscillation), per la regione del Niño 3.4 (5°N-5°S, 120°W-170°W). Queste probabilità sono state aggiornate nel febbraio 2025 e sono indicate per diversi intervalli stagionali dell’anno in corso.
**- Barre Blu (La Niña): Le barre blu indicano la percentuale di probabilità che si verifichino condizioni di La Niña per ciascun periodo stagionale analizzato. Notabilmente, la probabilità di La Niña è massima nei mesi di gennaio, febbraio e marzo (JFM), evidenziando un picco significativo di oltre l’80%. Tale prevalenza diminuisce gradualmente nei mesi successivi, riflettendo una possibile attenuazione delle condizioni di La Niña nel corso dell’anno.
**- Barre Grigie (Neutrale): Le barre grigie rappresentano la probabilità di condizioni neutre, nelle quali non predominano né El Niño né La Niña. Queste probabilità crescono progressivamente nel corso dell’anno, indicando un incremento verso uno stato più equilibrato e meno influenzato da estremi climatici, con un picco durante i mesi estivi e autunnali.
**- Barre Rosse (El Niño): Le barre rosse mostrano le probabilità di occorrenza di El Niño. Tali probabilità sono relativamente basse nella prima metà dell’anno, ma aumentano notevolmente verso la fine dell’anno, suggerendo una potenziale transizione verso condizioni più calde nella regione del Niño 3.4 verso i mesi di settembre, ottobre e novembre (SON).
Queste previsioni di ENSO sono di cruciale importanza per una molteplicità di settori e stakeholders, includendo agricoltori, gestori delle risorse idriche, e pianificatori urbani, i quali si affidano a queste informazioni per prendere decisioni informate riguardo alla preparazione e gestione degli impatti climatici potenziali. Variabilità come quella mostrata può influenzare significativamente i pattern meteorologici globali, impattando precipitazioni, temperature e altri parametri climatici essenziali.
In conclusione, l’accurata interpretazione e comprensione delle tendenze di ENSO attraverso grafici come questo è essenziale per la mitigazione dei rischi e la pianificazione in risposta alle sfide poste dai cambiamenti climatici e dalle loro ampie ripercussioni socio-economiche e ambientali.
https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/analysis_monitoring/enso_advisory/ensodisc.shtml