Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è l’ente di ricerca più grande in Italia. È un organismo pubblico che opera sotto la supervisione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
Ecco alcune informazioni chiave sul CNR:
- Storia: Il CNR è stato fondato nel 1923 e da allora ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione e realizzazione della ricerca scientifica in Italia.
- Mission: La missione del CNR è promuovere la crescita scientifica e tecnologica del paese. Lavora per la conoscenza, la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale e ambientale, e per promuovere l crescita e lo sviluppo del sistema produttivo nazionale.
- Struttura: Il CNR è organizzato in istituti di ricerca distribuiti su tutto il territorio nazionale. Questi istituti si occupano di vari settori scientifici e tecnologici, dalla biologia alla fisica, dalle scienze sociali all’ingegneria, e molto altro.
- Ricerca: Oltre a condurre ricerche in proprio, il CNR finanzia e sostiene progetti di ricerca in collaborazione con università, enti di ricerca e industrie, sia a livello nazionale che internazionale.
- Ruolo: Il CNR svolge un ruolo fondamentale nel sistema di ricerca italiano, fornendo supporto scientifico e tecnologico ai policymaker, alle imprese e alla società in generale. Inoltre, attraverso le sue attività, contribuisce a definire le strategie nazionali di ricerca e innovazione.
Nel contesto delle anomalie termiche e dei cambiamenti climatici, il CNR, attraverso i suoi istituti specializzati, svolge ricerche sull’ambiente, la climatologia e gli impatti dei cambiamenti climatici, fornendo dati, analisi e raccomandazioni basate sulla scienza.
Le informazioni fornite presentano un’analisi delle anomalie termiche in Italia e nelle sue sub-regioni (Nord, Centro e Sud) per l’anno in corso (2023) fino alla data attuale. L’analisi è basata sui dati del Gruppo di Climatologia Storica dell’ISAC-CNR. Ecco una spiegazione dettagliata dei dati:
- ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.81 °C
- Posizionamento: Questo la rende il secondo anno più caldo dal 1800 ad oggi (2° posto tra i più caldi).
- Anno più caldo registrato: 2022 con +0.98 °C
- Anno più freddo registrato: 1816 con -3.44 °C
- NORTHERN ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.92 °C
- Posizionamento: È il secondo anno più caldo dal 1800 ad oggi per il Nord Italia.
- Anno più caldo registrato: 2022 con +1.28 °C
- Anno più freddo registrato: 1816 con -3.51 °C
- CENTRAL ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.84 °C
- Posizionamento: Anche per il Centro Italia, è il secondo anno più caldo dal 1831 ad oggi.
- Anno più caldo registrato: 2022 con +0.94 °C
- Anno più freddo registrato: 1835 con -3.19 °C
- SOUTHERN ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.73 °C
- Posizionamento: Per il Sud Italia, è anch’esso il secondo anno più caldo dal 1800 ad oggi.
- Anno più caldo registrato: 2022 con +0.79 °C
- Anno più freddo registrato: 1814 con -3.09 °C
Interpretazione:
Dal report, si evince che il 2023 sta mostrando anomalie termiche positive in tutte le regioni dell’Italia, indicando temperature superiori alla media del periodo 1991-2020. Il 2022 risulta essere l’anno più caldo registrato per tutte le regioni e per l’Italia nel suo complesso. Questo suggerisce un trend riscaldante negli anni recenti. Le anomalie termiche positive possono avere molteplici implicazioni, come cambiamenti nei pattern climatici, impatti sull’agricoltura, sull’ecosistema e sulla salute umana.
Anomalie delle temperature minime per l’Italia e le sue sub-regioni (Nord, Centro e Sud) per l’anno 2023
I dati che andrò ad elencare sotto riguardano le anomalie delle temperature minime per l’Italia e le sue sub-regioni (Nord, Centro e Sud) per l’anno 2023. Le anomalie sono calcolate in riferimento alla media del periodo 1991-2020. Ecco una spiegazione dettagliata:
- ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.88 °C
- Posizionamento: Questo rende il 2023 l’anno con la temperatura minima media più alta registrata dall’1800 ad oggi per l’Italia intera.
- Anno più caldo registrato (minima): 2023 con +0.88 °C
- Anno più freddo registrato (minima): 1816 con -3.53 °C
- NORTHERN ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +1.07 °C
- Posizionamento: Il 2023 è l’anno con la temperatura minima media più alta dal 1800 ad oggi per il Nord Italia.
- Anno più caldo registrato (minima): 2023 con +1.07 °C
- Anno più freddo registrato (minima): 1816 con -3.53 °C
- CENTRAL ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.77 °C
- Posizionamento: Per il Centro Italia, il 2023 detiene il record per la temperatura minima media più alta dal 1831 ad oggi.
- Anno più caldo registrato (minima): 2023 con +0.77 °C
- Anno più freddo registrato (minima): 1845 con -3.34 °C
- SOUTHERN ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.76 °C
- Posizionamento: Anche per il Sud Italia, il 2023 ha la temperatura minima media più alta dal 1831 ad oggi.
- Anno più caldo registrato (minima): 2023 con +0.76 °C
- Anno più freddo registrato (minima): 1845 con -3.34 °C
Interpretazione:
Questi dati mostrano che, fino alla data attuale, il 2023 ha registrato le temperature minime medie più alte per l’Italia e per tutte le sue sub-regioni, rispetto alla media delle temperature minime del periodo 1991-2020. Questo indica notti particolarmente calde e un aumento delle temperature minime.
Un aumento delle temperature minime potrebbe avere diverse implicazioni, come un minor raffreddamento notturno, che può avere effetti sulla salute, l’agricoltura e l’ecosistema in generale. Ad esempio, alcune colture potrebbero non ricevere il raffreddamento necessario per fiorire correttamente, o alcune specie animali potrebbero trovare difficoltà nel loro ciclo di vita normale a causa della mancanza di fresco.
In generale, questi dati sottolineano la tendenza al riscaldamento che sta interessando l’Italia, in linea con le tendenze globali dei cambiamenti climatici.
Anomalie delle temperature massime per l’Italia e le sue sub-regioni (Nord, Centro e Sud) per l’anno 2023
I dati sotto elencati riguardano invece le anomalie delle temperature massime per l’Italia e le sue sub-regioni (Nord, Centro e Sud) per l’anno 2023. Le anomalie sono calcolate rispetto alla media del periodo 1991-2020. Ecco un’analisi dettagliata:
- ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.72 °C
- Posizionamento: Il 2023 è il secondo anno più caldo in termini di temperature massime dall’1800 ad oggi per l’Italia intera.
- Anno più caldo registrato (massima): 2022 con +1.26 °C
- Anno più freddo registrato (massima): 1814 con -3.84 °C
- NORTHERN ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.77 °C
- Posizionamento: Il 2023 è il quarto anno più caldo in termini di temperature massime dal 1800 ad oggi per il Nord Italia.
- Anno più caldo registrato (massima): 2022 con +1.63 °C
- Anno più freddo registrato (massima): 1814 con -3.84 °C
- CENTRAL ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.91 °C
- Posizionamento: Per il Centro Italia, il 2023 è il quarto anno più caldo in termini di temperature massime dal 1831 ad oggi.
- Anno più caldo registrato (massima): 2022 con +1.38 °C
- Anno più freddo registrato (massima): 1836 con -3.25 °C
- SOUTHERN ITALY ANOMALY (relativa alla media 1991-2020)
- Anomalia: +0.70 °C
- Posizionamento: Per il Sud Italia, il 2023 è il terzo anno più caldo in termini di temperature massime dal 1831 ad oggi.
- Anno più caldo registrato (massima): 2022 con +1.01 °C
- Anno più freddo registrato (massima): 1836 con -3.25 °C
Interpretazione:
Questi dati mostrano che il 2023 sta registrando temperature massime superiori alla media in tutte le regioni dell’Italia, ma non sta raggiungendo le temperature record stabilite nel 2022. Mentre l’Italia nel suo complesso vede il 2023 come il secondo anno più caldo in termini di temperature massime, le sub-regioni del Nord e del Centro sono al quarto posto, e il Sud è al terzo posto.
Le anomalie positive nelle temperature massime possono avere varie implicazioni, come ondate di calore più frequenti o intense, stress termico, effetti sulla salute, impatti sull’agricoltura e sull’ecosistema.
In sintesi, mentre il 2022 ha stabilito record in termini di temperature massime, il 2023 continua la tendenza al riscaldamento, sebbene in misura leggermente minore. Questi dati evidenziano l’importanza di monitorare e comprendere le tendenze climatiche, dato il loro potenziale impatto su vari settori della società e dell’ambiente.
Anno meteorologico e anno solare. cosa significa?
Il “Consiglio Nazionale delle Ricerche” (CNR) è l’ente pubblico italiano di ricerca. Tra le molte attività che svolge, si occupa anche di studi e ricerche in campo climatologico e meteorologico attraverso specifici istituti e centri di ricerca.
Per quanto riguarda la terminologia:
- Anno Meteorologico: Si tratta di una definizione utilizzata in climatologia per indicare un periodo di 12 mesi consecutivi utilizzato per analisi climatiche. L’anno meteorologico è diviso in stagioni e inizia sempre nello stesso mese, indipendentemente dall’anno solare. Ad esempio, nell’emisfero nord, l’anno meteorologico inizia spesso il 1° dicembre e termina il 30 novembre dell’anno successivo. Questo permette di avere un’analisi completa della stagione invernale all’interno di un solo anno meteorologico, piuttosto che dividerla tra la fine di un anno solare e l’inizio del successivo.
- Anno Solare: Si tratta del classico anno civile che conosciamo, che inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre.
La distinzione tra anno meteorologico e anno solare è importante in climatologia e meteorologia perché consente agli scienziati di avere periodi di riferimento più appropriati e coerenti per l’analisi dei dati, in particolare quando si considerano le stagioni e le loro caratteristiche specifiche.