la figura mostra l’anomalia della temperatura superficiale dell’aria per l’autunno boreale, che comprende i mesi di settembre, ottobre e novembre del 2023, rispetto alla media del periodo 1991-2020.
La mappa a sinistra è una rappresentazione a scala globale, che mostra le deviazioni della temperatura in vari punti del pianeta. L’anomalia di temperatura è misurata in gradi Celsius e le variazioni sono indicate con una scala di colori che va dal blu al rosso. La scala cromatica a destra della mappa globale indica l’intensità dell’anomalia: il blu rappresenta temperature più fredde della media e il rosso temperature più calde della media.
La mappa a destra si focalizza su una regione specifica, ossia l’Europa, e mostra le anomalie termiche in modo più dettagliato per quella particolare area. Questa rappresentazione dettagliata è utile per analizzare le variazioni di temperatura su una scala regionale più raffinata.
Queste anomalie possono essere causate da una varietà di fattori, inclusi fenomeni meteorologici come El Niño o La Niña, variazioni nelle correnti oceaniche, cambiamenti nella copertura nevosa o ghiacciata, e altri fattori climatici. Un’autunno significativamente più caldo o più freddo della media può avere impatti importanti sull’agricoltura, l’energia, la salute umana e gli ecosistemi naturali.
Durante l’autunno boreale del 2023, le temperature terrestri sono state per lo più superiori alla media stagionale del trentennio 1991-2020. Solo i paesi scandinavi hanno registrato temperature sotto la media. Altre aree con temperature inferiori alla media sono state rilevate sporadicamente e includevano il sud dell’Argentina e del Cile, il nord dell’Australia e alcune zone dell’Antartide.
Le regioni che hanno mostrato temperature medie stagionali particolarmente elevate comprendevano il nord del Canada e dell’Alaska, la Siberia occidentale e centrale, il nordest dell’Africa, e le zone adiacenti di Brasile, Bolivia e Paraguay, l’Australia occidentale e la Terra della Regina Maud nell’Antartide orientale.
Per quanto riguarda le temperature medie stagionali degli oceani, queste sono state principalmente al di sopra della media, con un modello di variazioni simile a quello già osservato per il mese di novembre 2023 rispetto al trentennio di riferimento 1991-2020.
I due grafici visualizzano l’andamento delle temperature durante l’autunno boreale, che comprende i mesi di settembre, ottobre e novembre, dal 1979 al 2023. Le anomalie sono misurate rispetto alla media del periodo 1991-2020.
Nel grafico superiore, dedicato alle temperature globali, le barre indicano quanto la temperatura media di ciascun autunno si sia discostata dalla media trentennale. Le barre blu rappresentano gli anni in cui l’autunno è stato più freddo della media, mentre le barre rosse indicano gli anni più caldi. Si nota un aumento progressivo delle temperature negli anni recenti, con il 2023 che spicca per la sua barra rossa particolarmente alta, segnalando un autunno molto più caldo del solito a livello mondiale.
Il grafico inferiore si concentra sull’Europa e segue lo stesso schema del primo: barre blu per gli autunni più freddi e barre rosse per quelli più caldi. Anche qui si osserva una tendenza verso temperature più alte nel tempo, con l’autunno del 2023 che si evidenzia per un’anomalia termica positiva notevole.
Entrambi i grafici suggeriscono un chiaro trend di riscaldamento nel periodo considerato, in linea con le preoccupazioni globali riguardanti il cambiamento climatico. L’autunno del 2023 si distingue per essere stato particolarmente caldo, sottolineando l’importanza di monitorare e comprendere queste variazioni nel contesto più ampio delle dinamiche climatiche terrestri. ACCESS TO DATA
L’autunno boreale del 2023 ha segnato un record storico per la temperatura media globale, risultando eccezionalmente caldo. Con una media di 15,30°C, ha superato di 0,88°C la media stagionale degli anni 1991-2020 e ha battuto di 0,43°C il precedente record dell’autunno 2020.
In Europa, la temperatura media dell’autunno è stata di 10,96°C, ben 1,43°C al di sopra della media del trentennio 1991-2020. Questo dato rappresenta il secondo valore più alto mai registrato per un autunno europeo, inferiore di soli 0,03°C rispetto al record stabilito nell’autunno del 2020.
The last 12 months – December 2022 to November 2023
Le mappe mostrano le anomalie della temperatura superficiale dell’aria per il periodo da dicembre 2022 a novembre 2023, rispetto alla media del periodo di riferimento 1991-2020. Questi dati sono forniti dall’ERA5, che è un dataset di rianalisi climatica prodotto dal Servizio Cambiamenti Climatici Copernicus (C3S) e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF).
La mappa a sinistra mostra le anomalie della temperatura su scala globale. Le zone colorate in toni di arancione e rosso indicano temperature superiori alla media, mentre le zone in blu indicano temperature inferiori alla media. Più il colore è intenso, maggiore è l’anomalia di temperatura dalla media. La scala di colori sul lato destro della mappa fornisce un riferimento per l’entità dell’anomalia in gradi Celsius.
La mappa a destra è un ingrandimento che focalizza su una regione specifica, che sembra essere l’Europa. Questo consente di osservare più dettagliatamente le anomalie di temperatura in quell’area. Anche qui, il colore indica l’intensità dell’anomalia di temperatura rispetto alla media storica.
Queste mappe sono utili per visualizzare e comprendere i cambiamenti climatici e le variazioni di temperatura che possono avere impatti su molti aspetti del nostro ambiente, come l’agricoltura, la biodiversità e il meteo estremo.
Le temperature medie registrate negli ultimi 12 mesi sono state superiori alla media del periodo 1991-2020 nella maggior parte del mondo. In Europa, le temperature sono state oltre la media in tutte le regioni ad eccezione di Islanda, Norvegia e Svezia. Anomalie termiche sopra la media sono state rilevate nella maggior parte del Nord America, della Groenlandia, dell’Africa (soprattutto nel nord-ovest), dell’Asia, e della maggior parte del Sud America e dell’Antartide orientale.
Le temperature sono state molto al di sopra della media in alcune zone marine attorno all’Antartide e nel settore europeo dell’Artico, così come su gran parte del Nord Pacifico, in alcune aree del Sud Pacifico, nell’Atlantico e nell’Oceano Indiano sud-occidentale.
In particolare, si è registrata una temperatura nettamente superiore alla media sull’equatore orientale del Pacifico, dove all’inizio del periodo considerato si è verificato il passaggio da un evento La Niña all’attuale evento El Niño.
Le temperature sono state al di sotto della media solo in poche aree oceaniche, particolarmente in una parte del Pacifico sud-orientale. Inoltre, alcune regioni relativamente piccole, incluse parti dell’Australia, dell’Antartide e del Nord America occidentale, hanno registrato temperature leggermente inferiori alla media.
I grafici rappresentano le medie mobili su dodici mesi delle anomalie della temperatura superficiale dell’aria a livello globale e europeo rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. Sono basati sui valori mensili da gennaio 1979 a novembre 2023. I dati sono forniti dall’ERA5, che è un dataset di rianalisi climatica prodotto dal Servizio Cambiamenti Climatici Copernicus (C3S) e dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF).
Esaminiamo più dettagliatamente i due grafici.
Grafico Superiore – Anomalie della Temperatura Globale: Il grafico superiore visualizza le medie mobili su dodici mesi delle anomalie di temperatura della superficie terrestre a livello mondiale. Le anomalie sono misurate rispetto alla media del periodo 1991-2020. Ogni barra rappresenta la deviazione della temperatura media in un dato mese dalla media storica.
- Le barre blu indicano mesi in cui la temperatura media globale era inferiore alla media del periodo di riferimento.
- Le barre rosse indicano mesi in cui la temperatura media globale era superiore alla media del periodo di riferimento.
- Le barre colorate più scure rappresentano la media annuale per ogni anno dal 1979 al 2022.
Dalle barre, si può vedere che negli anni ’80 e nei primi anni ’90, ci sono state più temperature sotto la media (barre blu), mentre a partire dalla metà degli anni ’90, ci sono state in prevalenza temperature sopra la media (barre rosse). La tendenza generale mostra un aumento delle temperature nel tempo, con le ultime barre che indicano un aumento significativo delle anomalie di temperatura rispetto alla media storica.
Grafico Inferiore – Anomalie della Temperatura Europea: Il grafico inferiore mostra le stesse informazioni del grafico superiore ma si concentra esclusivamente sull’Europa.
- Le barre blu indicano mesi in cui la temperatura media europea era inferiore alla media del periodo di riferimento.
- Le barre rosse indicano mesi in cui la temperatura media europea era superiore alla media del periodo di riferimento.
- Come nel primo grafico, le barre più scure indicano la media annuale.
Le fluttuazioni sono più marcate nel grafico europeo, con una maggiore frequenza di anomalie negative (temperature più fredde) e positive (temperature più calde) rispetto al grafico globale. Tuttavia, simile al trend globale, si nota un aumento delle anomalie positive negli ultimi decenni, suggerendo un trend di riscaldamento anche a livello europeo.
Entrambi i grafici sono un chiaro indicatore del riscaldamento globale e regionale, dimostrando un incremento delle temperature medie rispetto alla media storica del periodo di riferimento 1991-2020. Queste tendenze sono coerenti con le osservazioni scientifiche del cambiamento climatico influenzato dalle attività umane. ACCESS TO DATA
Utilizzare medie su periodi di dodici mesi serve a minimizzare le fluttuazioni di breve durata nelle temperature medie regionali e globali. A livello mondiale, gli ultimi 12 mesi hanno registrato le temperature più elevate mai misurate, con una media di 0,55°C superiore al periodo di riferimento 1991-2020. Il periodo immediatamente precedente più caldo è stato quello fino a ottobre 2023. L’anno più caldo fino ad ora è stato il 2016, con una temperatura media di 0,44°C oltre la media 1991-2020. Il 2020 è stato leggermente più fresco del 2016, con una differenza inferiore a 0,01°C, una variazione minore rispetto a quella osservata tra i diversi database disponibili. Con un’alta probabilità, il 2023 sarà l’anno più caldo registrato, con un’anomalia prevista superiore a 0,55°C rispetto alla media 1991-2020.
La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi fino a novembre 2023 si stima sia di 1,43°C superiore rispetto al livello del periodo 1850-1900. La relazione tra la media per il periodo di riferimento 1991-2020 e quella del 1850-1900 è spiegata in dettaglio in un’appendice a parte.
Confrontando la temperatura media dell’anno in corso (da gennaio a novembre) con le temperature degli stessi periodi degli anni passati, la media globale per il 2023 si attesta come la più elevata mai registrata, con un’anomalia di 0,58°C rispetto al periodo 1991-2020. Fino a ora, quest’anno risulta essere di 1,46°C più caldo rispetto al livello pre-industriale stabilito tra il 1850 e il 1900, considerando uno scostamento medio annuo di 0,88°C. L’anomalia media da gennaio a novembre nel 2016 era di 0,45°C rispetto al periodo 1991-2020. La temperatura media di dicembre 2023 dovrebbe essere inferiore di più di 0,2°C rispetto al livello 1850-1900 perché il 2023 non superi il 2016 come anno più caldo. Pertanto, è quasi certo che il 2023 stabilirà un nuovo record come anno più caldo.
Le temperature medie europee mostrano una maggiore variabilità, tuttavia, grazie a una copertura osservativa più densa del continente, l’incertezza è ridotta. La media per l’ultimo periodo di dodici mesi supera di 1,01°C la media del periodo 1991-2020. Il 2020 ha stabilito il record come anno più caldo per l’Europa, con una temperatura di 1,19°C superiore alla media del periodo 1991-2020.
Osservazioni sui valori globali provenienti da ERA5 e altri archivi di dati sulla temperatura: Si riconosce unanimemente che il periodo successivo al 2015 è stato globalmente molto più caldo di qualunque altro periodo storico precedente. Vi è inoltre consenso sull’aumento medio della temperatura globale, che si aggira intorno ai 0,2°C per decennio a partire dalla fine degli anni Settanta. Nonostante ciò, si riscontra ancora una certa discrepanza nei dati degli ultimi anni, come il 2021 e il 2022, con le anomalie termiche medie annuali registrate da ERA5 generalmente più elevate rispetto a quelle di altri cinque database presi in considerazione. Queste divergenze variano da un minimo di 0,01°C a un massimo di 0,07°C per il periodo dal 2016 al 2022. Tale intervallo si riduce da 0,00°C a 0,06°C se si sostituiscono i dati della temperatura dell’aria sopra i mari con quelli della temperatura superficiale dei mari per ERA5 e per l’altro database che non prevede l’uso della temperatura superficiale del mare per impostazione predefinita. Le differenze residue sono in parte attribuibili al modo in cui i database rappresentano le condizioni insolitamente calde che hanno predominato sull’Artico e sull’Antartico durante questi anni. Altri fattori che hanno contribuito alle divergenze sono le stime della temperatura della superficie del mare e della temperatura dell’aria a livello del suolo.
https://climate.copernicus.eu/surface-air-temperature-november-2023