Il CNR, ovvero il Consiglio Nazionale delle Ricerche, è l’ente principale per la ricerca scientifica e tecnologica in Italia. Fondato nel 1923, ha come missione la promozione della conoscenza, dell’innovazione e della competitività in molti settori scientifici e applicativi.
Il CNR svolge attività di ricerca sia direttamente attraverso i propri istituti, sia finanziando e supportando la ricerca in università ed altre istituzioni italiane. Copre aree di ricerca molto diverse, dalla medicina alla fisica, dalle scienze sociali alle ingegnerie, e molte altre.
In relazione alle questioni ambientali e climatiche, il CNR svolge un ruolo chiave nel monitoraggio, nella ricerca e nell’analisi dei dati relativi ai cambiamenti climatici, all’ambiente e alla sostenibilità. Attraverso i suoi istituti specializzati, contribuisce a fornire dati e analisi fondamentali per la comprensione delle dinamiche climatiche, anche a livello locale come nel caso dell’Italia.
Di seguito i dati relativi alle anomalie delle temperature in Italia per il periodo gennaio-agosto 2023, confrontate con una media storica (1991-2020). Ecco un riassunto e una spiegazione dei dati forniti:
- Italia complessiva:
- Anomalia: +0.65°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il terzo anno più caldo registrato da quando si hanno dati (dal 1800).
- Anno più caldo: 2022 con +1.15°C.
- Anno più freddo: 1816 con -3.44°C.
- Italia settentrionale:
- Anomalia: +0.88°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il secondo anno più caldo registrato dal 1800.
- Anno più caldo: 2022 con +1.37°C.
- Anno più freddo: 1816 con -3.52°C.
- Italia centrale:
- Anomalia: +0.63°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il terzo anno più caldo registrato da quando si hanno dati per questa regione (dal 1831).
- Anno più caldo: 2022 con +1.14°C.
- Anno più freddo: 1837 con -3.23°C.
- Italia meridionale:
- Anomalia: +0.49°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il terzo anno più caldo registrato dal 1800.
- Anno più caldo: 2022 con +1.00°C.
- Anno più freddo: 1837 con -3.17°C.
Osservazioni generali:
- Il 2022 risulta essere l’anno più caldo registrato in tutte le regioni e in Italia nel suo complesso.
- Anche se l’anno 2023 presenta anomalie positive rispetto alla media, non è caldo come il 2022.
- La regione del Nord Italia ha l’anomalia più alta (+0.88°C) nel 2023, rendendola la regione con la maggiore deviazione rispetto alla media di riferimento per quest’anno.
- L’anno 1816, spesso denominato “l’anno senza estate”, risulta essere l’anno più freddo registrato per l’Italia e l’Italia settentrionale. Questo evento climatico anomalo è attribuito a massicce eruzioni vulcaniche come quella del Tambora nel 1815, che ha portato a temperature più basse a livello globale.
- È importante notare che i dati sono preliminari e non validati, il che significa che potrebbero esserci lievi modifiche una volta completato il processo di validazione.
Queste anomalie nelle temperature sono in linea con i cambiamenti climatici globali e il riscaldamento globale. Gli anni recenti tendono ad avere temperature più alte rispetto alle medie storiche, e questo trend sembra proseguire.
Di seguito i dati che riguardano le anomalie delle temperature minime in Italia per il periodo gennaio-agosto 2023, confrontate con una media storica (1991-2020). Vediamo un riassunto e una spiegazione:
- Italia complessiva:
- Anomalia: +0.70°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il quarto anno con le temperature minime più alte registrate dal 1800.
- Anno con le temperature minime più alte: 2018 con +0.91°C.
- Anno con le temperature minime più basse: 1816 con -3.51°C.
- Italia settentrionale:
- Anomalia: +0.95°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il quarto anno con le temperature minime più alte registrate dal 1800.
- Anno con le temperature minime più alte: 2014 con +1.11°C.
- Anno con le temperature minime più basse: 1816 con -3.51°C.
- Italia centrale:
- Anomalia: +0.56°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il quarto anno con le temperature minime più alte registrate dal 1831.
- Anno con le temperature minime più alte: 2018 con +0.86°C.
- Anno con le temperature minime più basse: 1840 con -3.46°C.
- Italia meridionale:
- Anomalia: +0.54°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il quarto anno con le temperature minime più alte registrate dal 1831.
- Anno con le temperature minime più alte: 2018 con +0.87°C.
- Anno con le temperature minime più basse: 1840 con -3.46°C.
Osservazioni generali:
- Nel 2023, le temperature minime sono state superiori alla media in tutte le regioni dell’Italia.
- L’Italia settentrionale ha la maggiore deviazione dalla media per quanto riguarda le temperature minime nel 2023, con un incremento di +0.95°C rispetto alla media.
- L’anno 1816, come menzionato precedentemente, è noto come “l’anno senza estate” ed è l’anno con le temperature minime più basse registrate sia a livello nazionale che per il Nord Italia.
- Per l’Italia centrale e meridionale, il 1840 è l’anno con le temperature minime più basse.
- Le temperature minime più alte sono state registrate nel 2018 per l’Italia nel suo complesso, l’Italia centrale e l’Italia meridionale. Mentre per il Nord Italia, il 2014 detiene questo record.
Questi dati mostrano che le temperature notturne (o minime) stanno diventando progressivamente più calde, un segno tipico dei cambiamenti climatici in corso. Anomalie positive nelle temperature minime possono avere impatti significativi sugli ecosistemi, l’agricoltura e la salute umana.
Per ultimo i dati relativi alle temperature massime (diurne) in Italia per il periodo gennaio-agosto 2023, confrontate con una media storica (1991-2020):
- Italia complessiva:
- Anomalia: +0.58°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il quarto anno con le temperature massime più elevate registrate dal 1800.
- Anno con le temperature massime più alte: 2022 con +1.39°C.
- Anno con le temperature massime più basse: 1814 con -3.87°C.
- Italia settentrionale:
- Anomalia: +0.80°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il secondo anno con le temperature massime più elevate registrate dal 1800.
- Anno con le temperature massime più alte: 2022 con +1.64°C.
- Anno con le temperature massime più basse: 1814 con -3.87°C.
- Italia centrale:
- Anomalia: +0.68°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è il quinto anno con le temperature massime più elevate registrate dal 1831.
- Anno con le temperature massime più alte: 2022 con +1.57°C.
- Anno con le temperature massime più basse: 1835 con -3.18°C.
- Italia meridionale:
- Anomalia: +0.44°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
- Classifica: 2023 è l’undicesimo anno con le temperature massime più elevate registrate dal 1831.
- Anno con le temperature massime più alte: 2022 con +1.23°C.
- Anno con le temperature massime più basse: 1835 con -3.18°C.
Osservazioni generali:
- Le temperature massime nel 2023 sono state superiori alla media in tutte le regioni dell’Italia, con l’Italia settentrionale che presenta l’anomalia più alta (+0.80°C).
- Il 2022 si distingue come l’anno con le temperature massime più elevate in tutte le regioni e nell’intera Italia.
- L’Italia meridionale presenta una classifica leggermente diversa rispetto alle altre regioni, con il 2023 che si posiziona come l’undicesimo anno più caldo dal 1831, indicando che altre annate recenti potrebbero aver avuto temperature massime più elevate.
- L’anno 1814 è stato particolarmente freddo, con le temperature massime più basse registrate a livello nazionale e nel Nord Italia.
- Come per le temperature minime, anche le temperature massime stanno mostrando un trend al rialzo, in linea con i cambiamenti climatici globali.
Le temperature massime più elevate possono avere impatti significativi, come ondate di calore più frequenti e intense, che possono influenzare la salute umana, l’agricoltura e gli ecosistemi.
Ma in che modo il cnr rileva le anomalie in italia?
Il CNR, ovvero il Consiglio Nazionale delle Ricerche, è il principale ente di ricerca pubblico in Italia. Ha diverse istituzioni e gruppi di ricerca affiliati che si occupano di vari settori della scienza, tra cui la climatologia.
Per quanto riguarda la rilevazione delle anomalie delle temperature e di altri parametri climatici in Italia, il CNR, in particolare attraverso istituti come l’ISAC-CNR (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima), utilizza una combinazione di metodi:
- Stazioni meteorologiche: Il CNR ha accesso ai dati provenienti da una rete di stazioni meteorologiche distribuite in tutto il paese. Queste stazioni registrano quotidianamente diversi parametri, tra cui la temperatura dell’aria, la precipitazione, l’umidità, la pressione atmosferica, la velocità e la direzione del vento.
- Satelliti: I satelliti forniscono una copertura completa e costante di ampie aree geografiche e sono particolarmente utili per monitorare aree meno accessibili o dove non ci sono stazioni meteorologiche.
- Modelli climatici: Questi sono programmi informatici avanzati che simulano l’atmosfera e altri componenti del sistema climatico. Possono essere utilizzati per analizzare e interpretare i dati osservati, nonché per fare previsioni sul futuro.
- Database storici: Le anomalie sono calcolate confrontando i dati attuali con quelli storici. Il CNR, attraverso i suoi istituti e gruppi di ricerca, ha accesso a ricchi archivi di dati meteorologici e climatici risalenti a diversi secoli fa.
- Collaborazione internazionale: Il CNR collabora spesso con altre istituzioni di ricerca e agenzie meteorologiche, sia a livello nazionale che internazionale. Questo consente uno scambio di dati e informazioni, nonché una convalida incrociata dei risultati.
L’identificazione delle anomalie climatiche si basa essenzialmente sul confronto tra i dati attuali e una media di riferimento (come quella del periodo 1991-2020 menzionata nei dati che hai fornito). Se, ad esempio, la temperatura media di un determinato mese o periodo è superiore alla media storica, si parla di un’anomalia positiva. Viceversa, se è inferiore, si ha un’anomalia negativa.
La combinazione di tutti questi metodi e strumenti permette al CNR di fornire analisi accurate e dettagliate sullo stato del clima in Italia e sulle sue variazioni nel tempo.
Nel sito web, il cnr fa una distinzione tra anno solare e anno meteorologico . Di seguito una breve spiegazione.
La distinzione tra anno solare e anno meteorologico è importante nel campo della meteorologia e della climatologia per ragioni legate alla stagionalità e alla raccolta dei dati.
- Anno solare: Si tratta del tradizionale anno civile, che inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre. È la suddivisione temporale standard utilizzata nella vita quotidiana e nella maggior parte delle attività umane, ed è basata sul ciclo orbitale della Terra attorno al Sole.
- Anno meteorologico: Questo è un periodo di 12 mesi utilizzato specificamente dai meteorologi e dai climatologi per monitorare e analizzare le tendenze climatiche e meteorologiche. L’anno meteorologico inizia il 1° dicembre dell’anno precedente e termina il 30 novembre dell’anno corrente. Questa suddivisione è utilizzata principalmente nelle regioni temperate dell’emisfero settentrionale e si basa sulla stagionalità. Ad esempio, l’inizio dell’anno meteorologico coincide con l’inizio della stagione meteorologica invernale. Questa distinzione è utile per garantire che le stagioni complete, con le loro caratteristiche tipiche, siano incluse in un singolo anno di riferimento, semplificando l’analisi dei dati stagionali.
In altre parole, mentre l’anno solare si basa sulla posizione della Terra rispetto al Sole, l’anno meteorologico è orientato alle esigenze pratiche dei climatologi e dei meteorologi nel monitorare e analizzare le tendenze climatiche e meteorologiche legate alla stagionalità.
È importante notare che, mentre nelle regioni temperate dell’emisfero settentrionale l’anno meteorologico inizia a dicembre, in altre parti del mondo, l’anno meteorologico potrebbe avere una suddivisione differente a seconda delle specifiche stagionalità locali.
https://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html