Analisi dell’Ultimo Rapporto ENSO (El Niño/Southern Oscillation) del NOAA – 9 gennaio 2025

Introduzione
Il 9 gennaio 2025 il Climate Prediction Center (CPC) della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha pubblicato un nuovo aggiornamento riguardante le condizioni ENSO (El Niño/Southern Oscillation). Secondo il rapporto, è in corso un episodio di La Niña, caratterizzato da temperature superficiali del mare (SST) al di sotto della media in alcune aree dell’Oceano Pacifico equatoriale. Questa fase, iniziata a dicembre 2024, è prevista persistere fino all’inizio della primavera (59% di probabilità), con un probabile ritorno verso condizioni di ENSO-neutral tra marzo e maggio 2025 (60% di probabilità).

Di seguito una sintesi scientifica e articolata dei dati e delle previsioni contenute nell’ultimo aggiornamento.


1. Stato attuale delle condizioni oceaniche e atmosferiche

  1. Temperature superficiali del mare (SST)
    • Dalle analisi condotte, le SST registrano anomalie negative (al di sotto della media) nel Pacifico equatoriale centrale e in quello centro-orientale.
    • Gli indici Niño-3.4 e Niño-4 presentano valori rispettivamente di -0,7°C e -0,6°C, confermando la presenza di La Niña in forma debole. Nelle regioni Niño-1+2 e Niño-3, invece, i valori delle anomalie sono prossimi allo zero.
  2. Strato subsuperficiale oceanico
    • I dati mostrano un raffreddamento del sottosuperficie più marcato rispetto al mese precedente, con acque più fredde che occupano l’area centrale e orientale del Pacifico equatoriale.
    • L’approfondimento e l’espansione di masse d’acqua fredda suggeriscono un consolidamento delle condizioni tipiche di La Niña.
  3. Venti e convezione atmosferica
    • A bassa quota (low-level wind anomalies) si osservano anomalie di venti orientali (cioè da est verso ovest) sopra il Pacifico centrale e occidentale, in linea con il pattern di La Niña.
    • In quota (upper-level wind anomalies), i venti risultano anomali da ovest verso est nel Pacifico centrale e orientale.
    • Sul piano della convezione, si rileva un’attività convettiva soppressa intorno alla linea del Cambio di Data (Date Line) e un rinforzo della convezione sopra l’Indonesia.
  4. Indicatori climatici
    • Gli indici Southern Oscillation (SOI tradizionale ed equatoriale) risultano positivi, un elemento che rafforza ulteriormente la diagnosi di La Niña.

2. Evoluzione attesa: La Niña fino a primavera e poi ENSO-neutral

  1. Previsioni dei modelli dinamici
    • Le simulazioni dei principali modelli climatici internazionali (riuniti nell’IRI plume e in particolare nel North American Multi-Model Ensemble, NMME) suggeriscono che la fase di La Niña, seppur debole, proseguirà ancora nei prossimi mesi.
    • Il consenso dei modelli indica un progressivo riscaldamento delle SST che dovrebbe portare la transizione verso ENSO-neutral tra marzo e maggio 2025.
  2. Probabilità di persistenza
    • La NOAA stima una probabilità del 59% che le condizioni di La Niña perdurino tra febbraio e aprile 2025.
    • Successivamente, è atteso un ritorno a condizioni di neutralità ENSO con una probabilità del 60% tra marzo e maggio 2025.
  3. Intensità della La Niña
    • Secondo il rapporto, la La Niña in corso non appare destinata a rafforzarsi in modo marcato; le anomalie SST si mantengono in una fascia di valori deboli (tra -0,5°C e -1,0°C per l’indice Niño-3.4).

3. Implicazioni climatiche e possibili impatti

  1. Imprevedibilità relativa di un evento debole
    • Gli episodi deboli di La Niña non sempre producono la tipica gamma di impatti climatici in modo lineare e uniforme. Tuttavia, restano validi alcuni segnali probabilistici che possono incidere sulle previsioni stagionali.
  2. Impatto su inverno e primavera 2025
    • Negli Stati Uniti, La Niña tende spesso a influenzare i pattern di precipitazione e temperature, soprattutto nel Sud e nel Nord-ovest del Paese. Sebbene sia un La Niña di debole intensità, potrebbero comunque manifestarsi alcune anomalie termiche o pluviometriche coerenti con la fase ENSO negativa.
    • A livello globale, zone come l’Indonesia e parti del Sud-est asiatico potrebbero continuare a sperimentare precipitazioni al di sopra della media, in linea con un potenziamento della convezione in quella regione.
  3. Monitoraggio costante
    • Data la variabilità tipica del sistema ENSO, il CPC/NOAA continuerà a monitorare l’evoluzione delle temperature del mare, dei venti e della convezione, per fornire aggiornamenti regolari sull’andamento di La Niña e sulla prossima transizione verso la neutralità.

4. Conclusioni

L’aggiornamento ENSO del 9 gennaio 2025 conferma la presenza di una La Niña debole, iniziata a dicembre 2024, con la tendenza a rimanere in atto fino alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera boreale. Le previsioni modellistiche, sostenute dal North American Multi-Model Ensemble, indicano un passaggio graduale verso condizioni di ENSO-neutral entro la fine della primavera (marzo-maggio 2025).

Nonostante l’intensità moderata o debole, La Niña è in grado di influenzare il clima a scala globale: dagli Stati Uniti all’Asia, le anomalie di temperatura e precipitazioni potrebbero comunque manifestarsi, seppur in misura non estrema. Gli esperti sottolineano che l’evoluzione futura dipenderà dall’equilibrio tra le anomalie termiche sottomarine, la circolazione atmosferica e la risposta del Pacifico equatoriale nei prossimi mesi.

Il consiglio dei centri meteorologici è di mantenere alta l’attenzione sugli aggiornamenti periodici del NOAA/CPC, in modo da poter cogliere in tempo reale eventuali modifiche significative nelle condizioni ENSO e adeguare le previsioni stagionali di conseguenza.

Sinossi: Condizioni di La Niña presenti e probabilità di persistenza fino ad aprile 2025, con successiva transizione verso la neutralità ENSO

Le condizioni di La Niña si sono manifestate a dicembre 2024 e si riflettono in temperature superficiali del mare (SST) inferiori alla media nelle zone centrale e centro-orientale dell’Oceano Pacifico equatoriale [Fig. 1]. Gli ultimi indici settimanali mostrano una temperatura di -0,7°C nell’indice Niño-3.4 e di -0,6°C in quello Niño-4, con valori vicini allo zero per Niño-1+2 e Niño-3 [Fig. 2]. Il raffreddamento del sottosuperficie nell’Oceano Pacifico equatoriale si è significativamente intensificato [Fig. 3], con temperature sotto la media che dominano le aree centrale e orientale dell’Oceano Pacifico equatoriale [Fig. 4]. Le anomalie dei venti a basso livello erano orientali nel Pacifico occidentale e centrale, mentre quelle dei venti ad alto livello erano occidentali nel Pacifico centrale e orientale. La convezione è stata soppressa sulla Linea del Cambio di Data ed è stata potenziata sopra l’Indonesia [Fig. 5]. Gli indici tradizionali e equatoriali dell’Oscillazione Meridionale sono risultati positivi. Complessivamente, il sistema accoppiato oceano-atmosfera indica condizioni di La Niña.

I modelli dinamici nel plume dell’IRI continuano a prevedere una La Niña debole durante le stagioni invernali, come indicato dai valori dell’indice Niño-3.4 inferiori a -0,5°C [Fig. 6]. Il North American Multi-Model Ensemble (NMME) prevede anomalie delle SST leggermente più fredde, con condizioni di La Niña che persistono da febbraio ad aprile 2025. Il team di previsione si affida alle indicazioni del NMME, prevedendo condizioni deboli di La Niña fino all’inizio della primavera, prima della transizione verso la neutralità ENSO. Le condizioni deboli di La Niña sono meno probabili nel produrre impatti tipici invernali/primaverili, anche se segnali prevedibili possono ancora influenzare le guide di previsione (ad esempio, le prospettive stagionali del CPC). In sintesi, le condizioni di La Niña sono presenti e si prevede che persistano da febbraio ad aprile 2025 (59% di probabilità), con una probabile transizione verso la neutralità ENSO durante il periodo da marzo a maggio 2025 (60% di probabilità; [Fig. 7]).

La Figura 1 illustra le anomalie delle temperature superficiali del mare (SST) per la settimana centrata sul 1 gennaio 2025, con le anomalie calcolate rispetto al periodo di base 1991-2020, espressa in gradi Celsius (°C). Questa rappresentazione copre una vasta area dell’Oceano Pacifico, estendendosi dalla regione asiatica alle coste americane, ed è fondamentale per l’analisi delle condizioni climatiche attuali, specialmente in relazione al fenomeno La Niña.

Analisi delle anomalie SST:

  1. Zone con anomalie negative (colori blu):
    • Le aree colorate di blu chiaro a blu scuro indicano anomalie negative, ossia temperature inferiori alla media, concentrate principalmente lungo l’equatore nel Pacifico centrale e centro-orientale. Le anomalie più marcate, vicine a -3°C, sono localizzate in una banda stretta che evidenzia una significativa deviazione dalla temperatura media, tipica degli eventi di La Niña.
    • La presenza di queste anomalie negative è associata a un rafforzamento degli alisei e a una maggiore risalita di acque profonde più fredde verso la superficie, fenomeni che influenzano direttamente il clima globale.
  2. Zone con anomalie positive (colori arancioni e rossi):
    • Le anomalie positive, indicate dai colori che vanno dal giallo all’arancione e al rosso, mostrano temperature superiori alla media. Queste sono evidenti nelle regioni nord e sud del Pacifico equatoriale, lungo la costa occidentale dell’America del Sud e nelle zone costiere del Pacifico occidentale.
    • Queste aree più calde del normale possono influenzare la distribuzione e l’intensità delle piogge nelle regioni adiacenti e modificare i pattern di circolazione atmosferica globale.
  3. Implicazioni della distribuzione delle anomalie:
    • Le anomalie negative lungo l’equatore sono cruciali per la diagnosi di La Niña, che modifica significativamente i pattern di venti, pressione atmosferica, e convezione. Questo fenomeno è noto per ridurre le precipitazioni lungo la costa occidentale del Sud America e aumentare le precipitazioni in regioni come l’Indonesia e l’Australia.
    • L’interazione tra le anomalie di SST e l’atmosfera può anche portare a variazioni significative nelle temperature invernali e nei pattern di precipitazione in aree lontane come il Nord America e parti dell’Europa.
  4. Contesto climatico globale:
    • Le anomalie rilevate in questa mappa non solo delineano l’estensione e l’intensità dell’evento La Niña ma anche servono come indicatori di potenziali cambiamenti climatici a breve termine. L’interpretazione di queste anomalie SST, insieme ad altri dati meteorologici e oceanografici, è essenziale per la previsione climatica stagionale e per la gestione delle risorse idriche e agricole nelle regioni interessate.

In conclusione, la Figura 1 fornisce una rappresentazione visiva critica delle anomalie di SST che sono centrali per comprendere l’impatto globale di La Niña, evidenziando come tali condizioni influenzino non solo il Pacifico ma anche il clima globale in modi complessi e interconnessi.

La Figura 2 rappresenta le serie temporali delle anomalie delle temperature superficiali del mare (SST) nelle quattro principali regioni Niño del Pacifico equatoriale: Niño-1+2, Niño-3, Niño-3.4 e Niño-4. Le anomalie sono espresse in gradi Celsius (°C) e mostrano le deviazioni rispetto alle medie settimanali del periodo di riferimento 1991-2020.

Analisi dettagliata delle regioni

1. Niño-4 (parte superiore della figura)

  • La regione Niño-4 copre il Pacifico equatoriale occidentale (5°N-5°S, 160°E-150°W).
  • Osservazioni:
    • Da febbraio a ottobre 2024, le anomalie SST si mantengono positive (colori arancioni), indicando temperature sopra la media.
    • A partire da novembre 2024, le anomalie diventano negative (colori blu), raggiungendo valori di circa -0,6°C a gennaio 2025.
    • Questa tendenza indica una progressiva transizione verso condizioni tipiche di La Niña.

2. Niño-3.4 (secondo pannello dall’alto)

  • La regione Niño-3.4 si estende sul Pacifico centrale (5°N-5°S, 170°W-120°W) ed è cruciale per identificare le fasi di ENSO (El Niño/La Niña).
  • Osservazioni:
    • Dopo anomalie positive nei primi mesi del 2024, si osserva una graduale diminuzione delle temperature, con anomalie che diventano negative da agosto 2024.
    • Le anomalie raggiungono circa -0,7°C a gennaio 2025, un chiaro segnale di condizioni La Niña deboli.

3. Niño-3 (terzo pannello dall’alto)

  • La regione Niño-3 copre il Pacifico centro-orientale (5°N-5°S, 150°W-90°W).
  • Osservazioni:
    • Simile alla regione Niño-3.4, le anomalie SST si riducono gradualmente durante il 2024, diventando negative da settembre.
    • A gennaio 2025, le anomalie raggiungono valori vicini a -1,0°C, evidenziando un raffreddamento più intenso rispetto alla regione Niño-3.4.

4. Niño-1+2 (parte inferiore della figura)

  • La regione Niño-1+2 è situata più a est (0°-10°S, 90°W-80°W), vicino alla costa occidentale del Sud America.
  • Osservazioni:
    • Questa regione mostra fluttuazioni più marcate rispetto alle altre. Le anomalie SST diventano negative durante la seconda metà del 2024 e raggiungono valori intorno a -1,2°C a gennaio 2025.
    • L’intensità del raffreddamento in questa regione è coerente con la tipica risposta della costa sudamericana durante un evento La Niña, con acque fredde più pronunciate.

Interpretazione scientifica

  1. Andamento generale:
    • I grafici mostrano un progressivo raffreddamento delle SST in tutte le regioni Niño durante il 2024, culminando in valori negativi entro la fine dell’anno.
    • La persistenza delle anomalie negative fino a gennaio 2025 conferma le condizioni di La Niña, con un raffreddamento più marcato nelle regioni centro-orientali (Niño-3 e Niño-1+2).
  2. Significato delle anomalie:
    • La regione Niño-3.4 è particolarmente importante per monitorare ENSO, e i valori negativi attuali (-0,7°C) sono coerenti con un evento La Niña debole.
    • Le regioni Niño-3 e Niño-1+2 evidenziano un raffreddamento più marcato, che può influenzare i pattern climatici nelle aree adiacenti, come il Sud America.
  3. Implicazioni climatiche:
    • Le anomalie SST negative lungo le regioni Niño contribuiscono a modificare la circolazione atmosferica globale, con impatti su venti, precipitazioni, e temperatura su vasta scala.
    • Ad esempio, si potrebbero osservare precipitazioni ridotte lungo la costa occidentale del Sud America e condizioni più umide in regioni come l’Indonesia e l’Australia.

Conclusione

La Figura 2 fornisce una chiara rappresentazione temporale delle anomalie SST nelle diverse regioni Niño. La transizione da anomalie positive a negative nel 2024 e l’accentuazione del raffreddamento entro gennaio 2025 confermano l’evoluzione di un evento La Niña debole, con implicazioni climatiche significative sia per l’area del Pacifico che per il clima globale. Le regioni Niño-3.4 e Niño-1+2, in particolare, evidenziano le dinamiche principali di questo fenomeno.

La Figura 3 rappresenta le anomalie del contenuto di calore nell’oceano superiore nella regione equatoriale del Pacifico, specificamente tra i 5°N e 5°S e dai 180° a 100°W. Le anomalie sono espresse in gradi Celsius (°C) e calcolate come deviazioni dalle medie pentadiche del periodo di riferimento 1991-2020.

Dettaglio dell’analisi della figura

  • Inizio dell’anno 2024 (Febbraio):
    • Si osserva una breve fase con anomalie positive (color arancione), dove il contenuto di calore supera lo zero, indicativo di acque più calde rispetto alla media storica. Questa condizione può derivare da un residuo termico di condizioni ENSO neutrali o di un precedente evento di El Niño.
  • Progressione annuale (Marzo – Dicembre 2024):
    • Le anomalie rapidamente diventano negative e si mantengono tali per la maggior parte dell’anno, indicando un contenuto di calore significativamente inferiore alla media. Questa situazione è tipica di una fase di La Niña, caratterizzata da un rafforzamento dell’upwelling di acque più fredde.
    • Le anomalie raggiungono un minimo di circa -1,2°C, soprattutto nei mesi estivi e autunnali, evidenziando un forte raffreddamento delle acque superficiali equatoriali.

Implicazioni scientifiche delle osservazioni

  • Indicatori di La Niña:
    • La persistenza di anomalie negative profonde sottolinea una fase robusta di La Niña, associata con un aumento della risalita di acque profonde e fredde. Questo processo influisce notevolmente sul clima globale, alterando modelli di precipitazione e temperature atmosferiche.
  • Conseguenze climatiche globali:
    • Un ridotto contenuto di calore nell’oceano superiore può tradursi in una riduzione delle precipitazioni in aree adiacenti il Pacifico equatoriale. Ad esempio, regioni come il sud-ovest degli Stati Uniti potrebbero sperimentare precipitazioni inferiori alla norma, mentre l’Australia e l’Indonesia potrebbero vedere condizioni più umide.
  • Interazione con altri fattori climatici:
    • Le anomalie di contenuto di calore devono essere considerate in sinergia con altre variabili come le anomalie delle temperature superficiali del mare (SST), le anomalie dei venti alisei, e la pressione atmosferica per ottenere una comprensione olistica delle condizioni ENSO e delle loro proiezioni climatiche.

Conclusioni

La Figura 3 fornisce un’importante visualizzazione dell’impatto di La Niña sul contenuto termico delle acque equatoriali del Pacifico, dimostrando come un marcato raffreddamento sia un indicatore chiave delle condizioni di La Niña. Questo tipo di analisi è fondamentale per monitorare l’evoluzione di La Niña e per prevedere i suoi effetti a largo raggio sul clima regionale e globale, rendendola essenziale per la pianificazione in settori sensibili al clima come l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche e la protezione delle zone costiere.

La Figura 4 illustra un profilo longitudinale delle anomalie di temperatura nell’oceano subsuperficiale lungo l’equatore nel Pacifico, coprendo una profondità da 0 a 300 metri. Queste anomalie sono rappresentate per la pentade centrata sul 29 dicembre 2024 e calcolate in riferimento alle medie pentadiche del periodo 1991-2020.

Dettaglio delle anomalie termiche

  • Scala dei colori:
    • La scala di colore varia da blu scuro a rosso, con il blu che indica temperature significativamente inferiori alla media (fino a -6°C) e il rosso che indica temperature superiori alla media (fino a +6°C).
  • Distribuzione longitudinale delle anomalie:
    • Zone blu (temperature inferiori alla norma):
      • Ampie anomalie negative si estendono prevalentemente tra i 150°E e 100°W, con la maggior intensità tra i 50 e 300 metri di profondità. Queste condizioni indicano acque notevolmente più fredde rispetto al normale, raggiungendo anomalie fino a -6°C.
      • Queste caratteristiche sono tipicamente associate con un intenso evento di La Niña, dove l’upwelling di acque fredde dall’oceano profondo è più marcato lungo l’equatore.
    • Zone arancioni e gialle (temperature superiori alla norma):
      • Si osservano anomalie positive nelle zone occidentali (vicino ai 130°E-160°E) e orientali (vicino ai 80°W-100°W). Queste aree mostrano temperature leggermente al di sopra della media, potenzialmente indicate come residui di calore o meno influenzate dalla dinamica di risalita delle acque fredde.

Implicazioni scientifiche e climatiche

  • Indicatori di La Niña:
    • La presenza dominante di acque più fredde nella parte centrale e orientale del Pacifico equatoriale rafforza l’identificazione delle condizioni di La Niña. Queste anomalie subsuperficiali sono cruciali per valutare la forza e la persistenza di tale evento climatico.
  • Effetti a cascata sul clima globale:
    • Le anomalie di temperatura nell’oceano subsuperficiale hanno un impatto diretto sulla circolazione oceanica e atmosferica, influenzando così i pattern climatici globali. Ciò include alterazioni nelle precipitazioni, distribuzione di calore e potenziale formazione di eventi meteorologici estremi.
  • Previsione delle fasi ENSO:
    • La comprensione dettagliata delle anomalie termiche a diverse profondità è essenziale per monitorare l’evoluzione di La Niña e anticipare le transizioni verso condizioni ENSO-neutral o verso un potenziale evento di El Niño. Queste informazioni sono fondamentali per la modellazione climatica e la preparazione a cambiamenti significativi nei pattern climatici.

Conclusioni

La Figura 4 fornisce un’immagine esauriente e dettagliata delle variazioni termiche nell’oceano equatoriale subsuperficiale, evidenziando come queste condizioni influenzino direttamente l’attuale episodio di La Niña. Queste osservazioni sono vitali per i climatologi e meteorologi nel prevedere l’impatto futuro di La Niña e nel prepararsi per i cambiamenti climatici correlati a lungo termine.

La Figura 5 visualizza le anomalie della radiazione infrarossa a lunga onda emessa in uscita (OLR, Outgoing Longwave Radiation) registrate dal 6 al 31 dicembre 2024. Queste anomalie sono calcolate rispetto alle medie pentadiche del periodo di base 1991-2020 e sono espresse in watt per metro quadrato (W/m²).

Analisi Dettagliata della Figura

  • Scala dei colori:
    • La scala dei colori varia dal blu al rosso, con il blu che indica anomalie negative (valori da -40 a -10 W/m²) e il rosso che indica anomalie positive (valori da +10 a +40 W/m²). I colori neutri (giallo) rappresentano valori vicini alla media storica.
  • Distribuzione delle anomalie:
    • Zone con anomalie negative (blu):
      • Le aree in blu scuro, che indicano forti anomalie negative, sono prevalentemente visibili nel Pacifico equatoriale e in alcune parti del Sud-Est asiatico. Queste anomalie suggeriscono un’elevata attività convettiva e una copertura nuvolosa intensa, che impediscono alla radiazione infrarossa di essere emessa verso lo spazio.
    • Zone con anomalie positive (rosso):
      • Le aree in rosso, con anomalie positive significative, si trovano soprattutto in Australia, parti del Pacifico orientale, e in alcune regioni dell’America del Sud. Questi valori indicano una ridotta copertura nuvolosa e condizioni più asciutte, permettendo una maggiore emissione di radiazione OLR.

Implicazioni Scientifiche e Climatiche

  • Indicatori di Eventi Climatici:
    • Le anomalie negative di OLR sono spesso correlate a condizioni di La Niña, che sono caratterizzate da un aumento della convezione lungo l’equatore del Pacifico. Ciò è coerente con altre misurazioni che indicano una fase attiva di La Niña durante il periodo in questione.
  • Effetti su precipitazioni e temperatura:
    • Regioni con anomalie negative di OLR possono sperimentare precipitazioni più abbondanti e frequenti a causa dell’intensa attività convettiva, influenzando settori come l’agricoltura e la gestione delle risorse idriche.
    • Al contrario, le regioni con anomalie positive potrebbero affrontare siccità e temperature elevate, con impatti significativi sull’accesso all’acqua e sulla gestione del rischio di incendi.

Conclusioni

La Figura 5 fornisce una rappresentazione chiave delle anomalie di OLR, offrendo una visione preziosa delle condizioni meteorologiche e climatiche a fine dicembre 2024. Questi dati sono fondamentali per analizzare l’intensità e la distribuzione di fenomeni come La Niña e per anticipare le relative conseguenze climatiche e meteorologiche. L’analisi dettagliata di queste anomalie contribuisce in modo critico alla comprensione delle dinamiche atmosferiche globali e all’accuratezza delle previsioni climatiche.

La Figura 6 presenta una comprensiva analisi delle previsioni delle anomalie della temperatura superficiale del mare (SST) nella regione Niño 3.4 (5°N-5°S, 120°W-170°W), basata su un insieme di modelli sia dinamici che statistici, aggiornata al 19 dicembre 2024 dall’International Research Institute for Climate and Society (IRI).

Dettaglio delle Informazioni Mostrate nella Figura

  • Linee colorate e legenda:
    • Ogni linea colorata rappresenta le previsioni di un modello climatico specifico, come indicato nella legenda a destra. Questi includono una varietà di modelli dinamici e statistici, ciascuno rappresentato da un colore diverso.
    • Le linee DYN AVG (dinamica media, in rosso) e STAT AVG (statistica media, in verde) rappresentano rispettivamente la media delle previsioni dai modelli dinamici e statistici.
  • Asse delle ordinate (y):
    • L’asse verticale misura le anomalie di SST in gradi Celsius, con un intervallo da -2.5°C a +3.0°C.
  • Asse delle ascisse (x):
    • L’asse orizzontale rappresenta i mesi, estendendosi da settembre dell’anno precedente (SON) a settembre dell’anno seguente (ASO), evidenziando in modo particolare i mesi da novembre (Nov) a settembre (ASO).

Analisi delle Previsioni

  • Trend osservato:
    • Le anomalie osservate fino a novembre mostrano valori significativamente sottozero, indicando condizioni di La Niña forte nei mesi precedenti.
  • Previsioni future:
    • Le traiettorie previste dai modelli mostrano una tendenza generale all’aumento delle temperature, suggerendo un’amenuazione delle condizioni di La Niña nei mesi successivi.
    • È rilevante notare che da giugno (JJA) in poi, la maggior parte dei modelli converge verso anomalie vicine allo zero o lievemente negative, indicando un potenziale ritorno a condizioni ENSO-neutral o il mantenimento di una La Niña debole.

Implicazioni Scientifiche e Climatiche

  • Valore delle previsioni:
    • Queste previsioni sono di vitale importanza per settori come l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche, e la pianificazione delle risposte ai disastri naturali, poiché le condizioni ENSO influenzano significativamente i pattern meteorologici e climatici globali.
  • Fiducia e incertezza nei modelli:
    • La varietà nelle previsioni dei modelli illustra l’incertezza intrinseca nelle previsioni climatiche a lungo termine. Tuttavia, le medie dei modelli (DYN AVG e STAT AVG) offrono una stima robusta delle tendenze probabili, basata su un ampio insieme di dati e metodologie di modellazione.

Conclusioni

La Figura 6 fornisce un’analisi dettagliata e critica delle proiezioni di anomalie SST nella regione Niño 3.4, essenziale per anticipare le evoluzioni future di ENSO e i loro impatti climatici globali. Questo strumento è fondamentale per la comunità scientifica e per i decisori, permettendo di pianificare con maggiore efficacia rispetto alle variabili climatiche influenzate dai fenomeni ENSO.

La Figura 7 presenta le probabilità ufficiali di NOAA CPC (Climate Prediction Center) relative alle fasi del fenomeno ENSO (El Niño-Southern Oscillation), basate sui threshold di anomalie di temperatura superficiale del mare (SST) nella regione Niño 3.4 (5°N-5°S, 120°W-170°W). Queste previsioni sono state aggiornate il 9 gennaio 2025.

Dettaglio delle Informazioni Mostrate nella Figura

  • Barre colorate:
    • Le barre blu rappresentano la probabilità di La Niña.
    • Le barre grigie indicano la probabilità di condizioni ENSO-neutral.
    • Le barre rosse denotano la probabilità di El Niño.
  • Asse delle ordinate (y):
    • L’asse verticale mostra la percentuale di probabilità, estendendosi dal 0% al 100%.
  • Asse delle ascisse (x):
    • L’asse orizzontale mostra i trimestri, da dicembre-febbraio (DJF) a agosto-settembre-ottobre (ASO) dell’anno seguente, permettendo di visualizzare l’evoluzione stagionale delle probabilità di ciascuna fase ENSO.

Analisi delle Probabilità

  • Trend Iniziale:
    • Durante i mesi invernali (DJF), si osserva una prevalenza marcata di La Niña con probabilità superiore all’80%, riflettendo condizioni fortemente influenzate da acque più fredde del normale nel Pacifico equatoriale.
  • Variazioni stagionali:
    • Le probabilità di La Niña mostrano un declino nel corso dell’anno, con un incremento simultaneo delle probabilità di condizioni neutrali e di El Niño, soprattutto a partire da maggio-agosto (MJJ).
  • Transizione verso El Niño:
    • Verso la fine dell’anno, in particolare nei trimestri JAS e ASO, le probabilità di El Niño aumentano significativamente, suggerendo una potenziale transizione da La Niña a El Niño o una fase neutrale più stabile.

Implicazioni Scientifiche e Climatiche

  • Importanza delle Previsioni:
    • Queste probabilità offrono dati cruciali per settori dipendenti da accurate previsioni climatiche, come agricoltura, gestione delle risorse idriche e preparazione ai disastri naturali, aiutando a pianificare in anticipo rispetto ai cambiamenti previsti nei pattern meteorologici.
  • Impatto sui pattern meteorologici globali:
    • La Niña e El Niño influenzano notevolmente i pattern di precipitazioni e temperature a livello globale; La Niña è spesso associata a precipitazioni sopra la media in parti del Sud-Est asiatico e all’est dell’Australia e condizioni più secche nel sud-ovest degli Stati Uniti.

Conclusioni

La Figura 7 fornisce un quadro chiaro e dettagliato delle proiezioni stagionali per le fasi di ENSO nel corso dell’anno 2025, basato su dati aggiornati e accurati. La comprensione di queste tendenze è fondamentale non solo per gli scienziati climatici ma anche per i policy-maker e i professionisti in campi impattati dai cambiamenti climatici, facilitando una migliore preparazione e risposta ai fenomeni ENSO.

https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/analysis_monitoring/enso_advisory/ensodisc.shtml

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