Berkeley Earth è un progetto di ricerca scientifica che si concentra sull’analisi delle temperature globali. La sua metodologia è stata sviluppata in risposta alla necessità di un set di dati più accurato che potesse affrontare alcune delle preoccupazioni sollevate dai scettici del riscaldamento globale. Tra il 2010 e il 2012, Berkeley Earth ha affrontato sistematicamente cinque preoccupazioni principali identificate dai scettici del riscaldamento globale, facendo uso di un approccio scientifico e oggettivo​​.

Il progetto fornisce serie temporali ad alta risoluzione di dati sulla temperatura di terra e oceano, ed è noto per incorporare un numero maggiore di osservazioni di temperatura rispetto ad altri prodotti disponibili, con una copertura spesso migliore. I dati globali forniti da Berkeley Earth iniziano dal 1850, anche se alcune aree terrestri sono documentate fin dal 1750​​.

Per ottenere i suoi dati, Berkeley Earth ha creato un set di dati preliminare unendo 1,6 miliardi di rapporti sulla temperatura provenienti da 16 archivi di dati preesistenti. Ove possibile, sono stati utilizzati dati grezzi invece di dati precedentemente omogeneizzati o modificati. Dopo l’eliminazione dei record duplicati, l’archivio attuale contiene oltre 39.000 stazioni uniche, che rappresenta circa cinque volte il numero di stazioni utilizzate in precedenti analisi sulla temperatura globale​​.

Dal punto di vista matematico, Berkeley Earth ha sviluppato un nuovo framework matematico per produrre mappe e medie su larga scala dei cambiamenti di temperatura dai dati delle stazioni meteorologiche per scopi di analisi climatica. Questo framework include un processo di ponderazione che valuta la qualità e la coerenza di una rete spaziale di stazioni di temperatura come parte integrante del processo di media. Questo permette di utilizzare dati con vari livelli di qualità senza compromettere l’accuratezza delle ricostruzioni risultanti​1.

Infine, l’analisi di Berkeley Earth utilizza una nuova metodologia che è stata testata contro molti dei medesimi dati utilizzati da NOAA e NASA. In particolare, viene impiegato un algoritmo che assegna una ponderazione automatica ad ogni punto dati, in base alla sua coerenza con letture comparabili​​.

Il rapporto di settembre 2023 di Berkeley Earth indica che la temperatura media globale per quel mese è stata di 1,82 ± 0,09 °C (3,28 ± 0,17 °F) al di sopra della media del periodo 1850-1900. Questo rappresenta un nuovo record di eccesso di temperatura per qualsiasi mese e segna la quattordicesima volta in cui, secondo l’analisi di Berkeley Earth, un singolo mese ha raggiunto almeno 1,5 °C (2,7 °F) sopra il benchmark preindustriale​1​.

  • A livello globale, Settembre 2023 è stato il settembre più caldo – e l’anomalia mensile più grande di qualsiasi mese – da quando sono iniziati i registri nel 1850.
  • Il precedente record per il settembre più caldo è stato superato di 0,5 °C (0,9 °F), un margine sorprendentemente ampio.
  • Sia la terra che l’oceano hanno stabilito nuovi record per il settembre più caldo.
  • Il calore extra aggiunto da agosto si è verificato principalmente nelle regioni polari, specialmente in Antartide.
  • Il ghiaccio marino antartico ha stabilito un nuovo record per la minima estensione massima stagionale.
  • Il calore record del 2023 è principalmente un effetto combinato del riscaldamento globale e di un rafforzamento dell’El Niño, ma anche la variabilità naturale e altri fattori hanno contribuito.
  • Condizioni particolarmente calde si sono verificate nell’Atlantico settentrionale, nel Pacifico equatoriale orientale, in Sud America, in Centro America, in Europa, in alcune parti dell’Africa e del Medio Oriente, in Giappone e in Antartide.
  • 77 paesi, per lo più in Europa e nei tropici, hanno stabilito nuovi record di media mensile per settembre.
  • L’El Niño continua a rafforzarsi e si prevede che continuerà nel prossimo anno.
  • Ora è praticamente certo che il 2023 diventerà un nuovo anno record per il calore (>99% di possibilità).
  • È molto probabile (90% di possibilità) che il 2023 avrà una media di oltre 1,5 °C sopra il nostro baseline 1850-1900.

Il testo fornisce un riassunto delle condizioni di temperatura globale nel settembre 2023 secondo l’analisi di Berkeley Earth. Mette in evidenza record di temperatura, l’impatto del riscaldamento globale e dell’El Niño, e le regioni che hanno sperimentato condizioni particolarmente calde.

Riassunto Globale A livello globale, settembre 2023 è stato il settembre più caldo da quando sono iniziate le registrazioni strumentali dirette nel 1850, battendo il record precedentemente stabilito nel settembre 2020. Inoltre, questo settembre ha superato il precedente record di 0,50 °C (0,90 °F), un margine enorme descritto da uno scienziato del clima come “assolutamente sbalorditivo”. La temperatura media globale nel settembre 2023 era 1,82 ± 0,09 °C (3,28 ± 0,17 °F) sopra la media del periodo 1850-1900, un nuovo record per l’eccesso di temperatura più alto di qualsiasi mese.

Questa è la 14ª volta nell’analisi di Berkeley Earth che qualsiasi mese ha raggiunto almeno 1,5 °C (2,7 °F) sopra il benchmark preindustriale. Questo è anche accaduto precedentemente a marzo, luglio e agosto del 2023.

Una delle ambizioni dell’Accordo di Parigi è stata quella di limitare il riscaldamento globale a non più di 1,5 °C (2,7 °F) sopra il livello preindustriale. Quell’obiettivo è definito in riferimento al clima medio su molti anni, quindi pochi mesi individuali o un singolo anno sopra 1,5 °C non significa automaticamente che l’obiettivo sia stato superato. Tuttavia, anomalie isolate sopra 1,5 °C sono un segno che la Terra si sta avvicinando a quel limite. È probabile che il riscaldamento globale causerà la media a lungo termine a superare 1,5 °C durante gli anni ’30 a meno che non vengano raggiunte presto significative riduzioni delle emissioni di gas serra.

Gli ultimi quattro mesi sono stati straordinari in termini di temperature medie globali, con nuovi record mensili stabiliti ogni mese e con ampi margini. L’anomalia della temperatura media globale nel settembre 2023 ha mostrato un netto aumento rispetto ad agosto 2023, aumentando di 0,19 °C (0,33 °F).

L’anomalia della temperatura mensile nel settembre 2023 si distingue nettamente come la più grande anomalia della temperatura di un singolo mese nel periodo per cui esistono dati strumentali, dal 1850.

Il testo evidenzia la gravità dell’aumento delle temperature nel settembre 2023, confrontando i dati attuali con i record storici e sottolineando l’urgenza di ridurre le emissioni per evitare di superare i limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi.

L’immagine sotto mostra un grafico che rappresenta le anomalie delle temperature medie mensili globali per il mese di settembre rispetto al periodo di riferimento 1850-1900. Ecco una spiegazione dettagliata:

  1. Asse delle Ordinate (Y): Mostra l’anomalia della temperatura media mensile in gradi Celsius. L’anomalia è la differenza tra la temperatura media di un determinato anno e la media del periodo di riferimento 1850-1900.
  2. Asse delle Ascisse (X): Rappresenta gli anni, partendo dal 1860 fino al 2020 circa.
  3. Punti e Linea Blu: I punti rappresentano le anomalie delle temperature di ogni anno specifico, mentre la linea blu collega questi punti, mostrando la variazione delle anomalie delle temperature nel corso degli anni.
  4. Linea Rossa: Rappresenta una tendenza o una regressione lineare delle anomalie delle temperature. Questa linea indica la direzione generale in cui si stanno muovendo le temperature nel corso del tempo.
  5. Barre Verticali Grigie: Indicano l’intervallo di confidenza o l’incertezza associata a ciascun punto di dati. Più ampia è la barra, maggiore è l’incertezza per quell’anno specifico.
  6. Osservazioni Generali:
    • Il grafico mostra chiaramente un aumento delle anomalie delle temperature nel corso del tempo, specialmente dopo gli anni ’70. Questo indica che il mese di settembre è diventato progressivamente più caldo rispetto al periodo di riferimento 1850-1900.
    • La linea rossa mostra un trend in aumento, confermando il riscaldamento globale.
    • Anche se ci sono variazioni annuali (come mostrato dalla linea blu), la tendenza generale è in aumento.

In sintesi, il grafico fornisce una rappresentazione visiva del cambiamento climatico, mostrando come le temperature medie globali del mese di settembre siano cambiate nel corso del tempo rispetto a un periodo di riferimento storico. La fonte dei dati è Berkeley Earth, un’organizzazione di ricerca indipendente nota per il suo lavoro sulle temperature globali.

L’immagine sotto mostra un grafico che rappresenta la temperatura media globale della Terra mese per mese, attraverso diversi periodi di tempo. Ecco un’analisi dettagliata:

  1. Asse delle Ordinate (Y): Mostra la temperatura media globale in gradi Celsius.
  2. Asse delle Ascisse (X): Rappresenta i mesi dell’anno, da gennaio a dicembre.
  3. Curve Colorate: Ogni curva rappresenta la temperatura media globale per un determinato periodo. Le curve sono colorate in base al periodo che rappresentano, come indicato dalla legenda sulla sinistra:
    • Nero: 2023
    • Rosso: 2022
    • Giallo: 2021
    • Arancione: Media del periodo 2001-2020
    • Verde chiaro: Media del periodo 1981-2000
    • Blu chiaro: Media del periodo 1951-1980
    • Blu medio: Media del periodo 1921-1950
    • Blu scuro: Media del periodo 1891-1920
    • Blu più scuro: Media del periodo 1850-1890
  4. Osservazioni Generali:
    • Il grafico mostra chiaramente un aumento della temperatura media globale nel corso degli anni. Le curve relative agli anni più recenti (come 2021, 2022 e 2023) sono notevolmente più alte rispetto a quelle degli anni o periodi precedenti.
    • La temperatura tende a salire da gennaio a luglio/agosto, e poi inizia a diminuire fino a dicembre, mostrando il ciclo stagionale naturale delle temperature.
    • La variazione di colore da blu a rosso indica un trend di riscaldamento nel corso degli anni. Le curve blu (rappresentanti gli anni più vecchi) sono generalmente più basse, mentre le curve rosse e arancioni (anni più recenti) sono più alte, indicando temperature più elevate.

In sintesi, il grafico fornisce una rappresentazione visiva del riscaldamento globale attraverso i diversi periodi di tempo. Le temperature medie globali sono chiaramente in aumento, specialmente negli ultimi decenni. La fonte dei dati è Berkeley Earth, un’organizzazione di ricerca indipendente nota per il suo lavoro sulle temperature globali.

L’immagine sotto rappresenta un grafico che mostra l’anomalia della temperatura media globale rispetto alla media del periodo 1850-1900. Ecco un’analisi dettagliata:

  1. Punti Neri con Barre Blu: Ogni punto nero rappresenta l’anomalia della temperatura media globale per un determinato mese. Le barre blu indicano l’incertezza o l’errore associato a ciascuna misurazione. Più lunga è la barra, maggiore è l’incertezza per quel dato punto.
  2. Linea Rossa: Questa è una linea di tendenza che indica l’andamento generale delle anomalie di temperatura nel corso del tempo. In pratica, mostra come la temperatura media globale si è modificata rispetto alla media del periodo 1850-1900.
  3. Asse delle Ordinate (Y): Mostra l’anomalia della temperatura in gradi Celsius. Una lettura di “0” indicherebbe una temperatura media globale in linea con la media del periodo 1850-1900. Valori positivi indicano mesi in cui la temperatura media globale era superiore alla media di quel periodo storico.
  4. Asse delle Ascisse (X): Rappresenta gli anni, dal 1980 al 2020 circa.
  5. Osservazioni Generali: Si può notare che nel corso degli anni, l’anomalia della temperatura media globale è generalmente aumentata, il che indica un riscaldamento del pianeta. Ci sono naturalmente alcune fluttuazioni da mese a mese, ma la tendenza generale (come indicato dalla linea rossa) è chiaramente in aumento.

In sintesi, il grafico fornisce una visualizzazione chiara dell’aumento delle temperature globali nel corso degli anni rispetto alla media storica del periodo 1850-1900. La fonte dei dati è Berkeley Earth, un’organizzazione di ricerca indipendente nota per il suo lavoro sulle temperature globali.

Probabilità del Record di Settembre

Di solito, i nuovi record per la temperatura media globale avanzano solo di un piccolo incremento rispetto ai record precedenti (ad es. 0,1 °C / 0,2 °F). È senza precedenti vedere un record di temperatura mensile essere battuto di 0,5 °C (0,9 °F), come appena accaduto.

Data questa situazione, abbiamo deciso di indagare l’occorrenza di record simili in un insieme di modelli climatici CMIP6. Abbiamo esaminato una collezione di 189 simulazioni modello da 48 modelli climatici destinati a simulare il riscaldamento globale storico e prossimo futuro. Abbiamo guardato il margine con cui sono stati stabiliti nuovi record di temperatura di settembre in ciascuno degli anni simulati dal 1970 al 2070. Nei modelli raccolti, i nuovi record sono stati generalmente stabiliti solo con piccoli margini, come previsto. Infatti, abbiamo potuto trovare solo un singolo esempio nei modelli in cui un nuovo record di settembre è stato stabilito di più di 0,5 °C (0,9 °F). Se i modelli climatici stanno catturando accuratamente la realtà, allora un tale record è molto altamente improbabile (circa 1 possibilità su 10.000).

Data l’apparente improbabilità di un tale evento, dovremmo anche considerare che questo brusco record potrebbe essere dovuto, in parte significativa, a fattori che gli attuali modelli climatici non stanno catturando accuratamente.

Al momento, ci sono alcuni candidati ovvi per i processi che i modelli potrebbero non rappresentare completamente. Primo, le recenti riduzioni dell’inquinamento da aerosol di solfato prodotto dall’uomo sono avvenute più rapidamente e con una distribuzione geografica diversa rispetto a molte ipotesi dei modelli quando sono stati eseguiti. Poiché gli aerosol di zolfo prodotti dall’uomo hanno un effetto di raffreddamento, la loro riduzione contribuisce al riscaldamento, e potrebbe farlo più rapidamente di quanto previsto dai modelli. In secondo luogo, la grande eruzione di Hunga Tonga–Hunga Haʻapai nel gennaio 2022 non è stata inclusa nei modelli e potrebbe avere effetti meteorologici inaspettati.

Oltre ai fattori esterni, è anche possibile che i modelli possano generalmente non riuscire a catturare alcuni aspetti importanti della variabilità anno su anno recente. Ad esempio, alcuni modelli faticano a prevedere la velocità e l’entità delle variazioni del ghiaccio marino.

I fattori che contribuiscono a quest’estremo insolito sono ulteriormente discussi di seguito.

Il testo discute l’insolita grandezza dell’anomalia termica di settembre 2023, esaminando quanto sia probabile o meno tale evento attraverso modelli climatici. Vengono inoltre considerati alcuni fattori esterni e lacune nei modelli climatici attuali che potrebbero aver contribuito a questa anomalia termica.

Il grafico sotto rappresenta le simulazioni dei modelli climatici relative ai nuovi record globali medi di temperatura per il mese di settembre. Ecco una spiegazione dettagliata:

  1. Barre Blu: Queste barre rappresentano le simulazioni dei modelli climatici (specificamente, i modelli CMIP6) per il periodo 1970-2070. L’asse delle ordinate mostra la percentuale di “settembri” simulati in cui è stato stabilito un nuovo record di temperatura. L’asse delle ascisse indica il margine con cui il record di settembre è stato superato in gradi Celsius.
  2. Frecce Rosse: Questa freccia rappresenta il margine effettivo con cui il record di temperatura media globale per settembre 2023 è stato superato rispetto ai precedenti record.
  3. Informazioni Supplementari: Il grafico è basato su 189 simulazioni di riscaldamento globale provenienti da 48 modelli CMIP6 per il periodo 1970-2070. È interessante notare che il 71% di queste simulazioni non ha stabilito nuovi record, ed è per questo che sono stati omessi dal grafico.

In sintesi, il grafico mette a confronto le previsioni dei modelli climatici con le osservazioni reali. Il dato effettivo del settembre 2023 (indicato dalla freccia rossa) mostra come la temperatura media globale di quel mese si confronta con le previsioni dei modelli. Se la freccia rossa si trova lontano dalla maggior parte delle barre blu, ciò potrebbe suggerire che il settembre 2023 è stato eccezionalmente caldo rispetto alle previsioni dei modelli.

Variazione Spaziale

Settembre 2023 prosegue il trend di calore diffuso, con quasi nessuna eccezione. Condizioni particolarmente calde si sono verificate nell’Atlantico del Nord, nel Pacifico Equatoriale Orientale, in Sud America, Centro America, Europa, alcune parti dell’Africa e del Medio Oriente, Giappone e Antartide.

Stimiamo che il 15,7% della superficie terrestre ha sperimentato il loro settembre più caldo localmente (incluso il 21,7% delle aree terrestri), e l’87% della superficie terrestre era significativamente calda rispetto alla loro media locale durante il periodo 1951-1980. Inoltre, nessuna parte della superficie terrestre ha avuto il loro settembre più freddo localmente.

Il Pacifico Equatoriale a settembre continua a mostrare un rafforzamento delle condizioni dell’El Niño. Una condizione di El Niño è stata ufficialmente dichiarata dalla NOAA all’inizio di giugno. Sulle regioni terrestri, il 2023 è stato anche il settembre più caldo mai osservato con un ampio margine, e si è riscaldato notevolmente rispetto ad agosto. La media terrestre era di 2,56 ± 0,15 °C (4,62 ± 0,27 °F) sopra la media del periodo 1850-1900. Questo supera nettamente il precedente record per settembre, che era detenuto dal 2020. In totale, stimiamo che 77 paesi (per lo più nei tropici e in Europa) abbiano avuto il loro settembre più caldo in assoluto, questi erano:

Antigua e Barbuda, Austria, Bahrain, Barbados, Bielorussia, Belgio, Bhutan, Bolivia, Brasile, Burkina Faso, Capo Verde, Canada, Colombia, Comore, Costa Rica, Cuba, Cecoslovacchia, Gibuti, Dominica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Eritrea, Estonia, Etiopia, Finlandia, Francia, Germania, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Ungheria, Irlanda, Costa d’Avorio, Giamaica, Giappone, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Madagascar, Malawi, Mauritius, Messico, Monaco, Mozambico, Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Corea del Nord, Palau, Panama, Perù, Polonia, Qatar, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Arabia Saudita, Seychelles, Slovacchia, Isole Salomone, Somalia, Somaliland, Suriname, Svezia, Svizzera, Tanzania, Bahamas, Trinidad e Tobago, Regno Unito, Venezuela, Yemen, Zambia.

Nota che questa lista di paesi è una stima basata sulla nostra analisi della temperatura su griglia e i risultati potrebbero differire leggermente da quanto riportato dalle agenzie meteorologiche nazionali locali.

Inoltre, alcuni di questi hanno superato i loro record di settembre con margini straordinari. In Messico, il record della temperatura media di settembre è stato superato di quasi 1,5 °C (2,7 °F), una deviazione dalla tendenza molto più grande di quanto mai visto precedentemente. Settembre 2023 è stato anche il settembre più caldo negli oceani, registrato come 1,21 ± 0,11 °C (2,18 ± 0,20 °F) sopra la media del periodo 1850-1900. Questo supera il precedente record per settembre, che è avvenuto nel 2015, con un margine considerevole.

L’anomalia della temperatura oceanica per settembre è modestamente inferiore rispetto ad agosto e luglio, ma rappresenta comunque la terza anomalia della temperatura oceanica mensile più calda mai misurata.

La sezione discute la diffusa anomalia termica di settembre 2023, evidenziando regioni particolarmente calde, condizioni di El Niño in crescita, e record di calore su terra e oceani. Circa il 15,7% della superficie terrestre ha sperimentato il settembre più caldo localmente, e il 87% ha mostrato temperature significativamente più alte rispetto alla media locale del periodo 1951-1980. Inoltre, 77 paesi, principalmente nei tropici e in Europa, hanno registrato il loro settembre più caldo. L’anomalia della temperatura oceanica di settembre è leggermente inferiore rispetto ad agosto e luglio, ma rappresenta comunque la terza anomalia termica oceanica mensile più calda mai misurata.

L immagine sotto rappresenta una mappa delle anomalie di temperatura per il mese di settembre 2023, basata sui dati di Berkeley Earth. Le anomalie sono calcolate confrontando le temperature di settembre 2023 con quelle registrate in tutti i mesi di settembre dal 1850 in poi.

Ecco come interpretare l’immagine:

  1. Zones rosse: Queste aree hanno registrato temperature più calde rispetto alla media storica dei mesi di settembre dal 1850. Le tonalità di rosso indicano l’intensità dell’anomalia:
    • Il rosso più scuro (“Warmest”) indica che quel settembre è stato il più caldo mai registrato per quella regione dal 1850.
    • Le tonalità di rosso più chiare rappresentano rispettivamente il 2°, 3°, 4° e 5° settembre più caldo.
  2. Zones blu: Queste aree hanno registrato temperature più fredde rispetto alla media storica dei mesi di settembre dal 1850. Le tonalità di blu indicano quanto fredde sono state queste anomalie:
    • Il blu più scuro indica che quel settembre è stato il più freddo mai registrato per quella regione dal 1850.
    • Le tonalità di blu più chiare rappresentano rispettivamente il 2°, 3°, 4° e 5° settembre più freddo.
  3. Zones bianche: Queste aree non mostrano una significativa anomalia di temperatura rispetto alla media storica, o potrebbero anche rappresentare zone per le quali non sono disponibili dati sufficienti per il settembre 2023.

Da questa mappa possiamo trarre alcune osservazioni:

  • La maggior parte del mondo ha registrato temperature superiori alla media storica per il mese di settembre, come indicato dalle vaste aree in rosso.
  • Ci sono poche aree in blu, il che indica che solo poche regioni hanno sperimentato un settembre più freddo del solito nel 2023.
  • L’intensità delle tonalità di rosso in molte regioni suggerisce che il riscaldamento globale è un fenomeno in corso e che molte aree stanno sperimentando temperature record.

In sintesi, questa mappa evidenzia che settembre 2023 è stato un mese particolarmente caldo in molte parti del mondo rispetto ai dati storici dal 1850.

L immagine sotto rappresenta una mappa delle anomalie di temperatura per il mese di settembre 2023, basata sui dati di Berkeley Earth. Le anomalie sono calcolate confrontando le temperature di settembre 2023 con quelle registrate in tutti i mesi di settembre dal 1850 in poi.

Ecco come interpretare l’immagine:

  1. Zones rosse: Queste aree hanno registrato temperature più calde rispetto alla media storica dei mesi di settembre dal 1850. Le tonalità di rosso indicano l’intensità dell’anomalia:
    • Il rosso più scuro (“Warmest”) indica che quel settembre è stato il più caldo mai registrato per quella regione dal 1850.
    • Le tonalità di rosso più chiare rappresentano rispettivamente il 2°, 3°, 4° e 5° settembre più caldo.
  2. Zones blu: Queste aree hanno registrato temperature più fredde rispetto alla media storica dei mesi di settembre dal 1850. Le tonalità di blu indicano quanto fredde sono state queste anomalie:
    • Il blu più scuro indica che quel settembre è stato il più freddo mai registrato per quella regione dal 1850.
    • Le tonalità di blu più chiare rappresentano rispettivamente il 2°, 3°, 4° e 5° settembre più freddo.
  3. Zones bianche: Queste aree non mostrano una significativa anomalia di temperatura rispetto alla media storica, o potrebbero anche rappresentare zone per le quali non sono disponibili dati sufficienti per il settembre 2023.

Da questa mappa possiamo trarre alcune osservazioni:

  • La maggior parte del mondo ha registrato temperature superiori alla media storica per il mese di settembre, come indicato dalle vaste aree in rosso.
  • Ci sono poche aree in blu, il che indica che solo poche regioni hanno sperimentato un settembre più freddo del solito nel 2023.
  • L’intensità delle tonalità di rosso in molte regioni suggerisce che il riscaldamento globale è un fenomeno in corso e che molte aree stanno sperimentando temperature record.

In sintesi, questa mappa evidenzia che settembre 2023 è stato un mese particolarmente caldo in molte parti del mondo rispetto ai dati storici dal 1850.

Il grafico rappresenta le anomalie della temperatura terrestre (cioè solo sulla terraferma e non sugli oceani) nel mese di settembre, come registrate da Berkeley Earth, per un periodo che va dal 1860 al 2020 circa.

Ecco i dettagli principali del grafico:

  1. Asse Y (verticale): Questo asse mostra l’anomalia della temperatura in gradi Celsius. L’anomalia è calcolata come la differenza rispetto alla temperatura media del periodo 1850-1900. Valori positivi indicano che la temperatura era superiore alla media di quel periodo, mentre valori negativi indicano che era inferiore.
  2. Asse X (orizzontale): Questo asse rappresenta gli anni, dal 1860 al 2020.
  3. Punti blu: Ogni punto rappresenta l’anomalia della temperatura media di settembre per un dato anno sulle terre emerse.
  4. Linea rossa: Questa è una linea di tendenza che mostra l’andamento generale delle temperature nel corso del tempo.

Dal grafico possiamo osservare:

  • Le temperature terrestri di settembre hanno mostrato fluttuazioni nel corso degli anni, ma a partire dalla fine del XX secolo, c’è stata una tendenza netta all’aumento. Questo indica che le temperature medie di settembre sulla terraferma sono diventate progressivamente più calde rispetto alla media del periodo 1850-1900.
  • La linea rossa di tendenza sottolinea questo aumento, mostrando un trend crescente particolarmente pronunciato negli ultimi decenni.
  • L’ultimo punto del grafico, che rappresenta il 2020 circa, mostra un’importante anomalia positiva, indicando che quel settembre è stato particolarmente caldo rispetto alla media storica.

In sintesi, il grafico evidenzia un trend di riscaldamento delle temperature sulla terraferma per il mese di settembre negli ultimi decenni, in accordo con le tendenze globali osservate a causa del cambiamento climatico.

Questo grafico rappresenta le anomalie della temperatura media di settembre in Messico, come registrate da Berkeley Earth, per un periodo che va dal 1880 al 2020 circa.

Ecco i dettagli principali del grafico:

  1. Asse Y (verticale): Questo asse rappresenta l’anomalia della temperatura in gradi Celsius. L’anomalia è calcolata come la differenza rispetto alla temperatura media del periodo 1881-1910. Valori positivi indicano che la temperatura era superiore alla media di quel periodo, mentre valori negativi indicano che era inferiore.
  2. Asse X (orizzontale): Questo asse rappresenta gli anni, dal 1880 al 2020.
  3. Punti blu: Ogni punto rappresenta l’anomalia della temperatura media di settembre per un dato anno in Messico.
  4. Linea rossa: Questa è una linea di tendenza che mostra l’andamento generale delle temperature nel corso del tempo.

Dal grafico possiamo osservare:

  • Ci sono state fluttuazioni significative nelle temperature di settembre nel corso degli anni. Ad esempio, ci sono stati periodi freddi negli anni ’60 e ’70, ma anche periodi caldi negli anni ’30 e nell’ultimo decennio.
  • A partire dagli anni ’80, c’è stata una tendenza al rialzo nelle temperature, con anomalie sempre più positive. Questo indica che le temperature medie di settembre in Messico sono diventate progressivamente più calde rispetto alla media del periodo 1881-1910.
  • L’ultimo punto del grafico, che rappresenta il 2020 circa, mostra un’importante anomalia positiva, suggerendo che quel settembre è stato uno dei più caldi rispetto alla media storica.

In sintesi, il grafico evidenzia un trend di riscaldamento delle temperature in Messico per il mese di settembre negli ultimi decenni, in linea con le tendenze globali di riscaldamento climatico.

Questo è un altro grafico di Berkeley Earth che rappresenta le anomalie della temperatura dell’oceano, ma questa volta si focalizza specificamente sul mese di settembre e copre un periodo di tempo più lungo, dal 1860 al 2020 circa.

Ecco alcuni punti chiave del grafico:

  1. Asse Y (verticale): Rappresenta l’anomalia della temperatura mensile in gradi Celsius. L’anomalia è calcolata come la differenza dalla temperatura media del periodo 1850-1900. Valori positivi indicano che la temperatura era superiore alla media di quel periodo, mentre valori negativi indicano che era inferiore.
  2. Asse X (orizzontale): Rappresenta gli anni, dal 1860 al 2020.
  3. Punti blu: Ogni punto rappresenta l’anomalia della temperatura dell’oceano per il mese di settembre di un dato anno.
  4. Linea rossa: Questa è una linea di tendenza che mostra l’andamento generale delle temperature nel corso del tempo.

Il grafico indica chiaramente un trend di riscaldamento nelle temperature oceaniche durante il mese di settembre nel corso degli anni. Si può notare che le anomalie diventano sempre più positive man mano che ci si avvicina al presente, con una crescita particolarmente marcata a partire dagli anni ’80.

Le variazioni annuali (fluttuazioni nei punti blu) mostrano la variabilità naturale delle temperature da un anno all’altro, ma la tendenza generale è inequivocabilmente al rialzo. Questo riscaldamento degli oceani ha implicazioni significative per la vita marina, i modelli climatici e l’innalzamento del livello del mare.

Questo è un grafico di Berkeley Earth e rappresenta le anomalie della temperatura dell’oceano nel corso del tempo. L’asse Y mostra l’Anomalia della Temperatura Mensile in gradi Celsius, che è la differenza rispetto alla temperatura media del periodo 1850-1900. L’asse X rappresenta gli anni dal 1980 al 2020 circa.

I punti blu rappresentano singole anomalie mensili, e la linea rossa mostra la tendenza nel tempo. Il grafico indica che c’è una tendenza generale all’aumento delle temperature oceaniche in questo periodo, il che implica che gli oceani si stanno riscaldando. Le brusche fluttuazioni nei punti blu rappresentano la variabilità naturale delle temperature oceaniche di mese in mese.

È essenziale notare che il riscaldamento degli oceani può avere conseguenze significative per la vita marina, l’innalzamento del livello del mare e i modelli meteorologici.

“Cambiamenti spaziali da agosto”

Sebbene ci siano state alcune riorganizzazioni più ampie dei modelli meteorologici a settembre, come il riscaldamento in Europa, l’aumento improvviso della temperatura media globale a settembre è dovuto principalmente a un riscaldamento moderato nell’Artico e un riscaldamento molto forte nell’Antartide.

Messo in media attraverso fasce di latitudine, c’è stato un cambiamento molto piccolo da agosto a settembre, tranne nelle regioni polari, con la maggior parte dell’accentuato aumento mensile della temperatura media globale proveniente direttamente dal riscaldamento intorno all’Antartide. Infatti, come già accennato, le temperature medie degli oceani sono leggermente diminuite a settembre.

Il riscaldamento polare del mese scorso contrasta nettamente con il modello di riscaldamento verificatosi all’inizio del 2023, associato principalmente alla transizione da La Niña a El Niño e ad altri cambiamenti nei tropici e nelle medie latitudini. Anche se il netto riscaldamento intorno all’Antartide è indubbiamente drammatico, è importante capire che non è particolarmente insolito. I mesi più freddi in Antartide sono caratterizzati da alcune delle condizioni meteorologiche più variabili sulla Terra, e tali picchi di calore a settembre si sono storicamente verificati circa una volta ogni 10-15 anni. Nonostante la vastità di questo cambiamento, l’ultimo balzo termico in Antartide è comunque coerente con la variabilità naturale.

Anche se l’Antartide è il continente che si riscalda più lentamente in termini di media annua, le temperature di settembre nel circolo antartico sono state in tendenza decisamente più alte nonostante la grande variabilità da un anno all’altro. L’attuale settembre, sebbene sia il più caldo mai registrato, non sembra incoerente con la variabilità naturale passata rispetto alla tendenza a lungo termine. Settembre ha anche segnato il massimo annuale del ghiaccio marino antartico. È stato di gran lunga il massimo più basso per l’estensione del ghiaccio marino nel moderno record satellitare (dal 1979), e anche una delle date più precoci in cui è stato osservato il picco. L’estensione del ghiaccio marino era già ai minimi storici da mesi.

Il basso livello di ghiaccio marino può contribuire al riscaldamento locale, ma il riscaldamento locale può anche causare bassi livelli di ghiaccio marino. Non è immediatamente chiaro fino a che punto il calore di settembre in Antartide sia stato causato direttamente dall’anomalia del ghiaccio marino o fino a che punto un riscaldamento non correlato possa aver influenzato il ghiaccio marino. Inoltre, la colonna di vapore acqueo stratosferico in eccesso dall’eruzione di Hunga Tonga–Hunga Haʻapai nel gennaio 2022 potrebbe aver contribuito sia alle anomalie del ghiaccio marino che della temperatura. Saranno necessari ulteriori studi per distinguere i molteplici possibili effetti.

Ecco una spiegazione semplificata del testo

  1. Riscaldamento in Europa e nelle Regioni Polari: A settembre, sono stati notati dei cambiamenti nei modelli meteorologici, inclusi un aumento delle temperature in Europa. Tuttavia, l’incremento principale della temperatura globale è dovuto al riscaldamento nelle regioni polari, in particolare nell’Antartide. Nel frattempo, la temperatura media degli oceani è leggermente diminuita.
  2. Confronto con il Modello di Riscaldamento Precedente: Il tipo di riscaldamento visto in settembre differisce da quello osservato all’inizio del 2023, che era stato influenzato dalla transizione da La Niña a El Niño e da cambiamenti nelle regioni tropicali e medie latitudini.
  3. Variabilità dell’Antartide: L’Antartide ha mostrato un riscaldamento notevole a settembre. Anche se sembra drammatico, tali fluttuazioni sono normali e si verificano storicamente ogni 10-15 anni. Ciò significa che, nonostante l’apparente anomalia, il riscaldamento è ancora all’interno dei limiti della variabilità naturale.
  4. Tendenze a Lungo Termine: Sebbene l’Antartide tenda a riscaldarsi più lentamente rispetto ad altre regioni, le temperature di settembre hanno mostrato un trend al rialzo nel corso degli anni, superando le variazioni annuali.
  5. Riduzione del Ghiaccio Marino: A settembre, l’estensione del ghiaccio marino nell’Antartide ha raggiunto il suo punto più basso da quando si dispone di registrazioni satellitari (dal 1979). Questa riduzione del ghiaccio marino potrebbe sia contribuire al riscaldamento che essere una conseguenza di esso.
  6. Fattori Esterni: Altre cause, come l’eruzione di Hunga Tonga–Hunga Haʻapai nel 2022, potrebbero aver influenzato le temperature e l’estensione del ghiaccio marino. Ulteriori ricerche sono necessarie per capire appieno queste interazioni.

In sintesi, il testo analizza le variazioni climatiche di settembre 2023, concentrandosi sull’Antartide. Sottolinea che, mentre alcuni di questi cambiamenti sembrano drammatici, molti rientrano nella variabilità naturale, ma alcuni potrebbero essere influenzati dall’attività umana o da eventi esterni.

l immagine sotto mostra due grafici che rappresentano le anomalie della temperatura superficiale terrestre in base alla latitudine, per due periodi specifici del 2023.

  1. Asse delle Ordinate (Y): Rappresenta l’anomalia del cambiamento della temperatura in gradi Celsius. Le anomalie possono essere positive (riscaldamento) o negative (raffreddamento).
  2. Asse delle Ascisse (X): Mostra la latitudine, che va da -90 (Polo Sud) a +90 (Polo Nord). Lo 0 rappresenta l’Equatore.
  3. Primo Grafico (Superiore) – “Surface Warming from August to September 2023”:
    • Questo grafico mostra le anomalie della temperatura superficiale da agosto a settembre 2023.
    • Le aree in rosa indicano riscaldamento (valori positivi) e le aree in blu indicano raffreddamento (valori negativi).
    • Si può osservare che ci sono stati cambiamenti significativi nelle temperature vicino ai poli, in particolare un forte riscaldamento vicino al Polo Nord.
  4. Secondo Grafico (Inferiore) – “Surface Warming from January to August 2023”:
    • Questo grafico mostra le anomalie della temperatura superficiale da gennaio ad agosto 2023.
    • Anche in questo caso, le aree in rosa rappresentano riscaldamento e le aree in blu rappresentano raffreddamento.
    • Si può notare che ci sono stati cambiamenti notevoli nelle temperature vicino ai poli, ma la dinamica è diversa rispetto al periodo da agosto a settembre.
  5. Osservazioni Generali:
    • Entrambi i grafici mostrano che i poli terrestri (sia il Polo Nord che il Polo Sud) stanno sperimentando significative anomalie di temperatura. Questo è coerente con ciò che sappiamo sul riscaldamento globale: le regioni polari tendono a riscaldarsi molto più rapidamente rispetto ad altre parti del mondo.
    • Mentre le latitudini medie mostrano meno variazioni, le regioni vicino ai poli mostrano forti anomalie, specialmente vicino al Polo Nord.

In sintesi, questi grafici offrono una rappresentazione visiva delle variazioni delle temperature superficiali terrestri lungo diverse latitudini per due periodi specifici del 2023. Si può osservare che le regioni polari stanno vivendo importanti cambiamenti di temperatura, un segno chiaro dell’attuale tendenza del riscaldamento globale.

L’immagine sotto presenta un grafico che illustra l’evoluzione delle anomalie di temperatura nel Circolo Antartico (tra le latitudini 66.5°S e 90°S) nel mese di settembre, a partire dal 1960 fino al 2020 circa.

Ecco una spiegazione dettagliata dei componenti principali del grafico:

  1. Asse delle Ordinate (Y): Rappresenta l’anomalia della temperatura in gradi Celsius. Un valore positivo indica un riscaldamento rispetto alla media, mentre un valore negativo indica un raffreddamento rispetto alla media.
  2. Asse delle Ascisse (X): Mostra gli anni, da 1960 a circa 2020.
  3. Punti Neri: Rappresentano le anomalie di temperatura reali registrate per ogni anno nel mese di settembre. Essi mostrano una variazione notevole di anno in anno, ma si può notare una tendenza generale al riscaldamento nel corso del tempo.
  4. Linea Rossa: Questa linea rappresenta la tendenza delle anomalie di temperatura nel corso del tempo. È chiaro che c’è una tendenza al riscaldamento nel Circolo Antartico nel mese di settembre negli ultimi decenni.
  5. Titolo e Legenda: Il titolo indica che il grafico si concentra sul riscaldamento di settembre nel Circolo Antartico. La legenda in basso a destra specifica che i dati provengono da “Berkeley Earth” e che le anomalie sono relative alla media del periodo 1956-1980.
  6. Osservazioni Generali:
    • Anche se ci sono state fluttuazioni annuali, la tendenza generale è chiaramente al riscaldamento nel corso del tempo.
    • Gli anni recenti, in particolare dopo il 2010, mostrano anomalie di temperatura particolarmente elevate, superando spesso i 2°C.

In sintesi, questo grafico fornisce una chiara rappresentazione visiva dell’aumento delle temperature nel Circolo Antartico nel mese di settembre dal 1960 a oggi. La tendenza al riscaldamento è evidente e si allinea con ciò che sappiamo sul riscaldamento globale e i suoi impatti sulle regioni polari.

Il grafico sotto rappresenta l’estensione del ghiaccio marino antartico lungo un intero anno, per vari anni. Ecco una descrizione dettagliata dei componenti principali del grafico:

  1. Asse delle Ordinate (Y): Rappresenta l’estensione del ghiaccio marino in milioni di chilometri quadrati. Le estensioni variano da 0 a 22,5 milioni di chilometri quadrati.
  2. Asse delle Ascisse (X): Mostra i mesi dell’anno, da gennaio a dicembre.
  3. Linee Colorate: Ogni linea rappresenta l’estensione del ghiaccio marino per un anno specifico dal 1979 al 2023. Ad esempio, la linea per il 2020 mostra come l’estensione del ghiaccio marino ha variato nel corso di quell’anno.
  4. Linea Viola: Rappresenta la mediana dell’estensione del ghiaccio marino per il periodo 1981-2010. In altre parole, mostra l’estensione media del ghiaccio marino per ogni mese in quel periodo di 30 anni.
  5. Bande Chiare e Scure: Le bande indicano la variazione tipica del ghiaccio marino per il periodo 1981-2010. La banda più chiara rappresenta l’intervallo interquartile (la gamma in cui si trova la metà centrale dei dati), mentre la banda più scura rappresenta l’intervallo interdecile (la gamma in cui si trovano il 90% dei dati).
  6. Linea Rossa tratteggiata: Indica l’anno 2022, che ha raggiunto un “record minimo” in termini di estensione del ghiaccio marino.
  7. Osservazioni Generali:
    • Si può vedere che l’estensione del ghiaccio marino varia stagionalmente: aumenta durante l’inverno antartico (da aprile a settembre) e diminuisce durante l’estate antartica (da ottobre a marzo).
    • Negli anni recenti, si può osservare una diminuzione generale dell’estensione del ghiaccio marino rispetto alla mediana del periodo 1981-2010, in particolare nel 2022, che ha stabilito un record minimo.
  8. Titolo e Legenda: Il titolo indica che il grafico rappresenta l’estensione del ghiaccio marino antartico. La legenda sul lato destro fornisce informazioni sulle diverse linee e bande presenti nel grafico.

In sintesi, questo grafico fornisce una rappresentazione visiva di come l’estensione del ghiaccio marino antartico sia cambiata nel corso degli anni, mettendo in evidenza le tendenze recenti di riduzione del ghiaccio marino.

“Cause del Recente Riscaldamento”

Come discusso sopra, l’impennata di calore a settembre è stata dovuta principalmente al riscaldamento intorno al circolo antartico. Tuttavia, il calore record di settembre non è stato dovuto solo all’ultimo aumento, ma anche all’eccezionale calore che si era già verificato nei mesi precedenti.

Sebbene le fluttuazioni di temperatura intorno all’Antartide durante l’ultimo mese potrebbero semplicemente essere dovute a variabilità naturale, i cambiamenti più ampi nel 2023 sono legati a una combinazione di fattori umani e naturali.

In primo luogo, il riscaldamento globale di origine umana ha fatto aumentare la temperatura della Terra di circa 0,19 °C/decennio (0,34 °F/decennio). Questa è una conseguenza diretta dell’accumulo di ulteriori gas serra nell’atmosfera, in particolare anidride carbonica. Questo è il fattore primario responsabile del riscaldamento a lungo termine.

Tuttavia, il riscaldamento globale è un processo graduale. Non spiega picchi e fluttuazioni a breve termine nella temperatura media della Terra. La principale ragione di tali picchi è la variabilità interna nella distribuzione del calore e nella circolazione degli oceani e dell’atmosfera. La forma più grande e più conosciuta di variabilità interna a breve termine è il ciclo El Niño / La Niña originato nel Pacifico. Durante la fase El Niño, le temperature medie globali tendono ad essere leggermente più alte. Di conseguenza, i record per la temperatura media globale tendono a essere stabiliti durante gli anni El Niño. Quest’anno, un nuovo El Niño è iniziato ufficialmente a giugno dopo un periodo di diversi anni di La Niña. La rapida transizione da una La Niña moderatamente forte all’attuale El Niño ha avuto un grande ruolo nel riscaldamento di quest’anno. La combinazione di riscaldamento globale, El Niño e variabilità antartica sono i fattori principali responsabili dell’alta temperatura media globale attuale. Tuttavia, altri fattori potrebbero anche avere un ruolo minore. Alcuni di questi sono stati discussi in dettaglio nel rapporto sulla temperatura del mese scorso.

Spiegazione: Il testo descrive le cause dietro il recente aumento delle temperature globali:

  1. Riscaldamento antartico: Un importante contributo all’aumento delle temperature nel mese di settembre proviene dal riscaldamento osservato intorno al circolo antartico.
  2. Riscaldamento globale di origine umana: Questo si riferisce all’aumento costante delle temperature globali dovuto all’accumulo di gas serra nell’atmosfera, principalmente dovuto alle attività umane come la combustione di combustibili fossili.
  3. Variabilità interna: Questo è un termine usato per descrivere variazioni naturali nel clima, come quelle causate dal ciclo El Niño / La Niña. Questi eventi possono causare fluttuazioni a breve termine nelle temperature globali.
  4. El Niño: Questo fenomeno è noto per causare un aumento delle temperature globali. Il 2023 ha visto l’inizio di un nuovo El Niño, che ha contribuito all’aumento delle temperature di quest’anno.
  5. Altri fattori: Oltre alle principali cause menzionate, ci sono altri fattori che potrebbero influenzare le temperature, anche se in misura minore.

In sintesi, il testo sottolinea che mentre il riscaldamento globale di origine umana è una forza motrice chiave dietro l’aumento a lungo termine delle temperature, ci sono anche fattori naturali come El Niño e la variabilità intorno all’Antartide che possono causare variazioni a breve termine.

L’immagine sotto mostra i fattori che hanno contribuito alle variazioni della temperatura globale negli ultimi 10 anni. Ogni fattore è rappresentato visivamente in relazione al suo impatto sulla temperatura. Ecco una descrizione dettagliata dei componenti dell’immagine:

  1. Man-made Global Warming (Riscaldamento Globale Antropogenico): La zona rosa in aumento rappresenta l’effetto crescente del riscaldamento globale causato dalle attività umane, come l’emissione di gas serra. Questo è il fattore principale e mostra un trend costantemente crescente.
  2. El Niño / La Niña: Questi sono fenomeni meteorologici che influenzano periodicamente la temperatura globale. “El Niño” tende ad aumentare la temperatura media globale, mentre “La Niña” tende a ridurla. Sono rappresentati dalle fluttuazioni in nero (El Niño) e blu (La Niña). Questi fenomeni si verificano in modo irregolare e hanno una durata variabile, ma influenzano notevolmente la temperatura in brevi periodi.
  3. Solar Cycle (Ciclo Solare): La zona blu chiaro rappresenta le variazioni della temperatura dovute al ciclo solare. Il Sole ha cicli di attività di circa 11 anni, che possono influire leggermente sul clima terrestre.
  4. Hunga Tonga Eruption (Eruzione di Hunga Tonga): Gli eventi vulcanici, come l’eruzione di Hunga Tonga, possono rilasciare grandi quantità di particelle e gas nell’atmosfera, riflettendo la luce solare e causando un breve raffreddamento del clima. È rappresentato dal piccolo calo nero.
  5. Marine Fuel Pollution Reduction (Riduzione dell’Inquinamento da Combustibili Marini): La zona rosa sul lato destro rappresenta la diminuzione della temperatura dovuta alla riduzione dell’inquinamento da combustibili marini. Questo effetto può variare regionalmente e ha un impatto maggiore nelle principali aree di spedizione.
  6. Asse delle Ordinate (Y): Mostra l’impacto sulla temperatura globale in gradi Celsius, variando da -0,2 a 0,3°C.
  7. Note sul Grafico: Vi sono delle note come “High uncertainty” (Alta incertezza) e “Varies Regionally Much larger in major shipping areas” (Varia regionalmente, molto più grande nelle principali aree di spedizione) che forniscono ulteriori dettagli o avvertenze sulle interpretazioni dei dati.

In sintesi, l’immagine illustra come diversi fattori, sia naturali che antropogenici, abbiano influenzato le variazioni della temperatura globale negli ultimi 10 anni. Essa mette in evidenza l’importanza del riscaldamento globale causato dall’uomo, ma mostra anche come eventi naturali come El Niño, La Niña e le eruzioni vulcaniche possano avere effetti temporanei ma significativi sul clima.

“Prospettive sull’El Niño”

Settembre 2023 ha visto un ulteriore rafforzamento del nuovo El Niño iniziato a giugno. L’attuale analisi CPC/IRI suggerisce che le condizioni dell’El Niño persisteranno per il futuro prevedibile, almeno fino al prossimo anno. L’incertezza si è ridotta, ma i modelli continuano a non concordare sull’intensità probabile dell’attuale El Niño, con alcuni modelli che prevedono un evento molto forte, mentre altri sono più moderati.

È probabile che l’El Niño aumenti moderatamente le temperature medie globali per il resto del 2023 e nel 2024. A causa del ritardo tra lo sviluppo dell’El Niño e il suo pieno impatto sulle temperature globali, è probabile che l’attuale El Niño avrà un impatto maggiore sulle temperature globali nel 2024 rispetto al 2023. Se altri fattori rimangono caldi, come l’Atlantico settentrionale, ciò aumenta la possibilità che la media annuale nel 2024 possa essere ancora più calda del 2023.

Spiegazione: Il testo fornisce una panoramica sull’evoluzione recente e le prospettive future del fenomeno climatico conosciuto come El Niño.

  • Nel settembre 2023, l’El Niño si è ulteriormente rafforzato.
  • Secondo le analisi CPC/IRI, è probabile che questo fenomeno continui almeno fino al prossimo anno.
  • C’è ancora incertezza sui modelli climatici su quanto forte sarà questo specifico El Niño. Alcuni modelli prevedono un evento molto intenso, mentre altri prevedono un evento di intensità moderata.
  • L’El Niño generalmente influisce sulle temperature globali, aumentandole. Ciò significa che potremmo vedere temperature più alte per il resto del 2023 e nel 2024 a causa di questo fenomeno.
  • Ciò che è interessante notare è che, a causa del tempo che intercorre tra l’inizio di un El Niño e il momento in cui le sue ripercussioni si fanno sentire pienamente sul clima globale, il 2024 potrebbe vedere un impatto maggiore sulle temperature rispetto al 2023.
  • Se altri fattori, come ad esempio l’attuale calore nell’Atlantico settentrionale, persistono, il 2024 potrebbe avere una temperatura media annuale ancora più elevata rispetto al 2023.

In breve, il testo sottolinea l’importanza dell’El Niño come fattore che influisce sulle temperature globali e suggerisce che le temperature nel 2024 potrebbero essere particolarmente elevate a causa dell’attuale El Niño combinato con altri fattori caldi.

L’immagine sotto mostra le previsioni dei modelli climatici sull’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) a partire da settembre 2023. L’ENSO è un fenomeno climatico caratterizzato da variazioni periodiche delle temperature dell’acqua nell’Oceano Pacifico equatoriale, e le sue fasi sono comunemente conosciute come El Niño e La Niña.

Ecco i principali elementi dell’immagine:

  1. Asse delle Ordinate (Y) – Nino 3.4 SST Anomaly (°C): Rappresenta l’anomalia della temperatura della superficie del mare (SST) nella regione Nino 3.4 dell’Oceano Pacifico equatoriale. Valori positivi indicano condizioni di El Niño (riscaldamento anomalo delle acque), mentre valori negativi indicano condizioni di La Niña (raffreddamento anomalo delle acque).
  2. Asse delle Ascisse (X) – Mesi: Mostra i mesi, a partire da “JJA” (giugno-luglio-agosto) 2023 fino a “MJJ” (maggio-giugno-luglio) dell’anno successivo. Le previsioni dei modelli sono mostrate a partire da “SON” (settembre-ottobre-novembre) 2023.
  3. Linee Colorate: Ogni linea colorata rappresenta la previsione di un modello climatico specifico per l’ENSO. Ad esempio, il modello “CPC CONSOL” è rappresentato dalla linea nera, mentre altri modelli come “AUS-ACCESS” o “BCC-CSM1.1m” sono rappresentati da linee di diversi colori.
  4. DYN MODELS e STAT MODELS: Ci sono due principali tipi di modelli presentati:
    • DYN MODELS (Modelli Dinamici): Questi modelli utilizzano equazioni fisiche per simulare l’atmosfera, gli oceani e altri componenti del sistema climatico. Ad esempio, “GFDL SPEAR” o “NASA GMAO” sono modelli dinamici.
    • STAT MODELS (Modelli Statistici): Questi modelli si basano su relazioni statistiche tra variabili climatiche passate e future. Ad esempio, “CPC CA” o “UCLA-TCD” sono modelli statistici.
  5. DYN AVG e STAT AVG: Queste linee rappresentano la media delle previsioni di tutti i modelli dinamici e statistici, rispettivamente.

In sintesi, l’immagine fornisce una panoramica delle previsioni dell’ENSO per l’anno a venire, basata su diversi modelli climatici. Osservando le tendenze generali delle linee, possiamo avere un’idea delle condizioni previste dell’ENSO (El Niño o La Niña) nei mesi successivi. Ad esempio, se la maggior parte delle linee mostra un trend crescente (valori positivi), ciò suggerisce che potrebbe esserci una condizione di El Niño nei prossimi mesi.

Predictions of future sea surface temperatures in the core ENSO region from IRI/CPC.

L’immagine sotto mostra le probabilità ufficiali dell’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) emesse dal NOAA CPC (National Oceanic and Atmospheric Administration Climate Prediction Center) nel settembre 2023. Ecco una spiegazione dettagliata dei vari componenti dell’immagine:

  1. Asse delle Ordinate (Y) – Percent Chance (%): Rappresenta le probabilità in percentuale che un certo fenomeno ENSO (El Niño, La Niña o Neutro) si verifichi durante un determinato periodo.
  2. Asse delle Ascisse (X) – Season (Stagione): Mostra i periodi di tre mesi a partire da “ASO” (agosto-settembre-ottobre) 2023 fino a “AMJ” (aprile-maggio-giugno) dell’anno successivo.
  3. Barre Colorate: Ci sono tre tipi di barre, ognuna rappresentante una diversa condizione ENSO:
    • La Niña (Blu): Raffreddamento anomalo delle acque dell’Oceano Pacifico equatoriale.
    • Neutro (Grigio): Condizioni medie, senza un riscaldamento o raffreddamento significativo.
    • El Niño (Rosso): Riscaldamento anomalo delle acque dell’Oceano Pacifico equatoriale.
  4. -0.5°/+0.5° thresholds in ERSSTv5 Niño-3.4 index: Questa annotazione indica che le probabilità sono basate sulle soglie di -0,5° (per La Niña) e +0,5° (per El Niño) nell’indice Niño-3.4 dell’ERSSTv5. L’ERSSTv5 (Extended Reconstructed Sea Surface Temperature version 5) è una versione dell’indice che misura le temperature della superficie del mare.

In sintesi, l’immagine mostra le probabilità stagionali per le condizioni ENSO nel prossimo anno. Per esempio, possiamo vedere che durante i mesi di “ASO” 2023 c’è una probabilità molto alta (vicina al 100%) che si verifichi un El Niño, poiché la barra rossa è molto alta. Al contrario, nei mesi successivi di “MAM” e “AMJ” 2024, le probabilità di El Niño diminuiscono, mentre aumentano le probabilità di condizioni neutre e di La Niña. Questo tipo di grafico aiuta gli scienziati, i decisori politici e il pubblico a capire e prepararsi alle potenziali condizioni climatiche nei mesi a venire.

Predictions of future El Niño/La Niña from IRI/CPC.

“Finora quest’anno”

L’anno è iniziato con un gennaio simile a quello del 2021 e 2022. Tuttavia, con la fine del fenomeno La Niña, le temperature si sono discostate notevolmente in febbraio e marzo, ed ora sono molto più elevate rispetto al 2021 o 2022. Con lo sviluppo del fenomeno El Niño, un calore record nell’Atlantico settentrionale e l’attuale impennata delle temperature intorno all’Antartide, la temperatura media globale del 2023 è ben superiore a quella di qualsiasi anno precedente.

Giugno, luglio, agosto e settembre hanno stabilito nuovi record di temperatura media mensile nel 2023, e con margini sempre più ampi. Come discusso di seguito, riteniamo quasi certo che il 2023 stabilirà un nuovo record per la media annuale più calda. Le caratteristiche spaziali più significative delle temperature finora quest’anno sono il passaggio verso El Niño, il calore in gran parte delle medie latitudini settentrionali e diversi punti caldi oceanici (in particolare l’Atlantico settentrionale). Finora quest’anno, l’11,1% della superficie terrestre ha registrato temperature medie che sono un record locale. Inoltre, nessuna parte della superficie terrestre ha registrato un freddo record finora quest’anno.

Spiegazione: Il testo parla delle temperature globali nel 2023 e di come si confrontino con gli anni precedenti.

  • L’anno 2023 ha iniziato con un gennaio simile ai due anni precedenti.
  • Tuttavia, le temperature hanno iniziato a salire significativamente a febbraio e marzo, in gran parte a causa della fine del fenomeno climatico “La Niña” e dell’emergere di “El Niño”.
  • Un altro fattore che ha contribuito all’aumento delle temperature è stato un calore record nell’Atlantico settentrionale e un aumento delle temperature intorno all’Antartide.
  • A causa di questi cambiamenti, il 2023 sta registrando temperature superiori a qualsiasi altro anno precedente.
  • I mesi estivi (giugno, luglio, agosto e settembre) hanno visto temperature record.
  • Il testo sottolinea che ci sono state alcune aree particolari, come l’Atlantico settentrionale, che hanno visto temperature particolarmente elevate.
  • Infine, un fatto notevole menzionato è che l’11,1% della superficie terrestre ha visto temperature record, mentre nessuna parte del mondo ha registrato temperature freddissime.

In sintesi, il testo sottolinea che il 2023 è un anno di temperature record e identifica alcune delle ragioni e delle aree in cui queste temperature elevate si stanno manifestando.

L’immagine sotto mostra le anomalie delle temperature medie globali per ciascun mese nel corso degli anni. Ecco una spiegazione dettagliata dei vari elementi dell’immagine:

  1. Asse delle Ordinate (Y) – Global Mean Temperature Anomaly (°C): Questo asse mostra l’anomalia della temperatura media globale in gradi Celsius. L’anomalia è calcolata come la differenza rispetto alla media della temperatura tra il 1850 e il 1900.
  2. Asse delle Ascisse (X) – Mesi: Mostra i mesi dell’anno, da gennaio a dicembre.
  3. Linee Colorate: Ogni linea rappresenta l’anomalia della temperatura media per un dato anno o intervallo di anni:
    • Blu: Intervallo 1850 – 1890
    • Azzurro: Intervallo 1891 – 1920
    • Ciano: Intervallo 1921 – 1950
    • Verde Chiaro: Intervallo 1951 – 1980
    • Verde Scuro: Intervallo 1981 – 2000
    • Giallo: Intervallo 2001 – 2020
    • Arancione: Anno 2021
    • Rosso: Anno 2022
    • Marrone: Anno 2023
  4. Linea Nera spessa: Rappresenta la tendenza generale delle anomalie delle temperature nel corso del tempo. La linea cresce, il che indica un aumento generale della temperatura media globale.
  5. Testo “Data from Berkeley Earth”: Indica che i dati sono forniti da “Berkeley Earth”, un’organizzazione scientifica che si occupa di ricerche sul clima.

In sintesi, l’immagine mostra come le anomalie della temperatura media globale sono cambiate nel corso degli anni. Da una rapida occhiata, si può notare che le temperature sono generalmente aumentate, con le linee più recenti (come il rosso e l’arancione) che mostrano anomalie più elevate rispetto alle linee più vecchie (come il blu e l’azzurro). Questo indica che il riscaldamento globale è in corso e si è intensificato negli ultimi decenni.

L’immagine sotto rappresenta una mappa delle anomalie di temperatura globale per il periodo da gennaio a settembre 2023, rispetto alla media del periodo 1951-1980. Ecco una descrizione dettagliata:

  1. Mappa del Mondo: La mappa mostra le diverse regioni del mondo. Le variazioni di colore indicano le anomalie di temperatura in queste aree.
  2. Scala delle Anomalie di Temperatura (in basso): La scala colorata in basso rappresenta l’anomalia della temperatura in gradi Celsius. I colori variano dal blu (freddo) al rosso (caldo), indicando rispettivamente anomalie di temperatura negative (sotto la media) e positive (sopra la media).
    • Blu Scuro: -8°C
    • Blu: -4°C
    • Ciano: -2°C
    • Azzurro Chiaro: -1°C
    • Bianco: 0°C (nessuna anomalia)
    • Giallo: +1°C
    • Arancione: +2°C
    • Rosso: +4°C
    • Rosso Scuro: +8°C
  3. Zone Colorate: Le aree colorate sulla mappa del mondo indicano le anomalie di temperatura in quelle specifiche regioni.
    • Aree blu e azzurre indicano temperature sotto la media (più fredde del solito).
    • Aree gialle, arancioni e rosse indicano temperature sopra la media (più calde del solito).
    • Aree bianche rappresentano temperature che sono vicine alla media del periodo 1951-1980.
  4. Testo “Relative to 1951-1980 average”: Indica che le anomalie sono calcolate rispetto alla media delle temperature tra il 1951 e il 1980.
  5. Testo “www.BerkeleyEarth.org: Indica la fonte dei dati, cioè “Berkeley Earth”, un’organizzazione scientifica che si occupa di ricerche sul clima.

In sintesi, questa mappa fornisce una rappresentazione visiva di come le temperature nel 2023 (da gennaio a settembre) si sono discostate dalla media delle temperature tra il 1951 e il 1980. Molte regioni mostrano anomalie di temperatura positive, indicando che sono più calde del solito, in linea con il trend del riscaldamento globale.

L’immagine sotto rappresenta una mappa delle anomalie di temperatura globale per il periodo da gennaio a settembre 2023. Questa mappa, però, non mostra l’anomalia rispetto a una media specifica, come quella del periodo 1951-1980 vista precedentemente, ma piuttosto mostra come questo periodo si confronta con tutti i periodi simili dal 1850.

Ecco una descrizione dettagliata:

  1. Mappa del Mondo: La mappa mostra le diverse regioni del mondo. Le variazioni di colore indicano come il 2023 si classifica tra i periodi più caldi o più freddi dal 1850.
  2. Scala delle Classifiche di Temperatura (in basso): La scala colorata in basso rappresenta le classifiche di temperatura.
    • Rosso Scuro al Rosa: Questi colori rappresentano i 5 periodi più caldi dal 1850, con il rosso scuro che indica il periodo più caldo (1° classificato) e il rosa che indica il 5° periodo più caldo.
    • Blu Scuro al Blu Chiaro: Questi colori rappresentano i 5 periodi più freddi dal 1850, con il blu scuro che indica il periodo più freddo (1° classificato) e il blu chiaro che indica il 5° periodo più freddo.
  3. Zone Colorate: Le aree colorate sulla mappa del mondo indicano come il 2023 si classifica rispetto ai periodi precedenti dal 1850.
    • Aree in varie tonalità di rosso indicano che il 2023 è tra i periodi più caldi dal 1850.
    • Aree in varie tonalità di blu indicano che il 2023 è tra i periodi più freddi dal 1850.
    • Nota: L’immagine non mostra molte aree blu, il che suggerisce che il 2023 è in generale tra i periodi più caldi registrati.
  4. Testo “Compared to available similar periods since 1850”: Questo testo indica che la classificazione è fatta rispetto a tutti i periodi simili registrati dal 1850.
  5. Testo “www.BerkeleyEarth.org: Indica la fonte dei dati, cioè “Berkeley Earth”, un’organizzazione scientifica che si occupa di ricerche sul clima.

In sintesi, questa mappa mostra come il periodo da gennaio a settembre del 2023 si confronta con periodi simili registrati dal 1850 in termini di temperature. Evidenzia che molte regioni nel 2023 hanno sperimentato alcuni dei periodi più caldi registrati nella storia.

Resto del 2023

Il 2023 sarà quasi certamente l’anno più caldo da quando sono iniziate le misurazioni strumentali. Il riscaldamento sorprendentemente forte da giugno a settembre 2023, combinato con la probabilità di un forte evento El Niño, ha aumentato la previsione per il resto del 2023. L’approccio statistico che utilizziamo, osservando le condizioni nei mesi recenti, ora ritiene che il 2023 sia praticamente certo di diventare l’anno più caldo mai registrato (> 99% di possibilità).


Il passaggio suggerisce che, data la forte ondata di calore registrata da giugno a settembre 2023 e la probabile occorrenza di un forte evento El Niño, il 2023 è destinato a diventare l’anno più caldo registrato dall’inizio delle misurazioni strumentali, con una probabilità superiore al 99%.

Il grafico sotto mostra l’anomalia della temperatura media globale dall’anno 1850 fino al 2023. Ecco una descrizione dettagliata:

  1. Asse Orizzontale (Asse X): Rappresenta gli anni, che vanno dal 1850 al 2023.
  2. Asse Verticale (Asse Y): Mostra l’anomalia della temperatura in gradi Celsius. L’anomalia è calcolata rispetto alla media delle temperature tra il 1850 e il 1900.
  3. Linea Blu con Punti Neri: Rappresenta la media annuale dell’anomalia della temperatura globale per ogni anno. Ogni punto nero indica la media dell’anomalia di temperatura di un particolare anno.
  4. Barre Grigie Verticali: Indicano l’intervallo di confidenza al 95% per l’anomalia della temperatura di ogni anno. Ciò significa che c’è il 95% di probabilità che l’anomalia effettiva della temperatura si trovi all’interno di queste barre per un determinato anno.
  5. Punto Rosso: Indica l’anomalia media della temperatura per il periodo da gennaio a settembre 2023.
  6. Linea Verde Verticale: Mostra l’intervallo probabile (o “likely range”) per l’anomalia della temperatura media dell’intero anno 2023. Ciò significa che, basandosi sui dati disponibili fino a settembre, c’è una buona probabilità che l’anomalia della temperatura per l’intero 2023 si trovi all’interno di questo intervallo.
  7. Trend Crescente: Dal grafico, si può chiaramente vedere che l’anomalia della temperatura globale sta aumentando nel tempo, il che indica un riscaldamento globale.
  8. Testo “Relative to 1850-1900 average”: Ciò significa che l’anomalia della temperatura è calcolata rispetto alla media delle temperature tra il 1850 e il 1900.
  9. Testo “Ocean adjusted from HadSST4”: Indica che i dati relativi alla temperatura degli oceani sono stati corretti o adattati utilizzando il set di dati HadSST4, che è un database di temperature superficiali degli oceani.
  10. Testo “www.BerkeleyEarth.org: È la fonte dei dati, cioè “Berkeley Earth”, un’organizzazione che svolge ricerche scientifiche sul clima.

In sintesi, questo grafico evidenzia l’aumento delle anomalie delle temperature globali nel corso degli anni, sottolineando l’andamento crescente delle temperature rispetto alla media del periodo 1850-1900.

Inoltre, dovremmo notare che esistono piccole differenze tra i gruppi nella loro valutazione dei cambiamenti climatici a lungo termine. Con un piccolo margine, la stima di Berkeley Earth del periodo di riferimento 1850-1900 è più fredda rispetto alla maggior parte degli altri gruppi. Di conseguenza, la nostra stima del cambiamento rispetto al periodo preindustriale è modestamente maggiore. Se il 2023 supera 1,5 °C quest’anno, è probabile che lo faccia solo di una piccola quantità. Di conseguenza, queste differenze tra i gruppi di analisi sono suscettibili di diventare importanti. È del tutto possibile che alcuni gruppi riportino il 2023 leggermente sopra 1,5 °C mentre altri lo riportino leggermente sotto. Ulteriori discussioni sui probabili risultati sono state fornite da Zeke Hausfather.

Spiegazione:

Il testo mette in evidenza alcune differenze sottili tra vari gruppi di ricerca riguardo alla loro valutazione dei cambiamenti climatici nel lungo periodo. In particolare, la stima di Berkeley Earth relativa al periodo di riferimento 1850-1900 tende ad essere più “fredda” rispetto a quella di altri gruppi. Ciò significa che, secondo Berkeley Earth, la temperatura media di quel periodo era più fredda di quanto stimato da altri gruppi di ricerca.

A causa di questa stima più “fredda”, la misurazione dell’aumento delle temperature da parte di Berkeley Earth rispetto al periodo preindustriale appare leggermente maggiore.

Questo potrebbe avere implicazioni nel 2023, poiché se l’anomalia termica annuale supera l’1,5 °C, potrebbe farlo solo di un piccolo margine. Ciò significa che le differenze tra le stime dei diversi gruppi di ricerca potrebbero diventare particolarmente rilevanti. Alcuni gruppi potrebbero concludere che il 2023 ha avuto una temperatura media leggermente superiore a 1,5 °C, mentre altri potrebbero giungere alla conclusione opposta.

Il testo menziona anche Zeke Hausfather, che ha probabilmente fornito ulteriori approfondimenti o discussioni su queste stime e sulle loro possibili conseguenze.

L’immagine sotto mostra un grafico che rappresenta l’andamento del riscaldamento globale dal 1850 al 2022. Ecco una descrizione dettagliata:

  • Assi: L’asse verticale (asse delle ordinate) mostra l’anomalia della temperatura globale in gradi Celsius rispetto alla media del periodo 1981-2010. L’asse orizzontale (asse delle ascisse) rappresenta gli anni, dal 1850 al 2022.
  • Linee colorate: Ci sono diverse linee colorate che rappresentano le stime dell’anomalia della temperatura globale fornite da diversi gruppi di ricerca o organizzazioni:
    • HadCRUT5 (in blu): Un dataset di temperature globali.
    • GISTEMP (in rosso): Un dataset gestito dalla NASA.
    • NOAA (in verde): Rappresenta i dati della National Oceanic and Atmospheric Administration.
    • ECMWF (in ciano): Rappresenta i dati dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts.
    • Berkeley Earth (in grigio): Un altro dataset indipendente di temperature globali. La banda grigia attorno alla linea rappresenta l’intervallo di confidenza al 95%, che indica la gamma nella quale i ricercatori sono ragionevolmente sicuri che la vera anomalia della temperatura si trovi.
  • Tendenze: Tutte le linee mostrano una tendenza generale all’aumento delle temperature nel corso degli anni, con variazioni e fluttuazioni periodiche. La tendenza al riscaldamento è particolarmente evidente dalla metà del 20° secolo in poi.
  • Riscaldamento recente: Verso la fine del grafico, vicino al 2022, si può notare un aumento pronunciato delle temperature, con tutte le linee che mostrano valori anomali positivi, indicando che il periodo è stato più caldo rispetto alla media del periodo 1981-2010.

In sintesi, questo grafico visualizza l’evoluzione dell’anomalia della temperatura globale negli ultimi 170+ anni secondo diverse fonti di dati. Mostra chiaramente una tendenza al riscaldamento, in particolare negli ultimi decenni, evidenziando il problema del cambiamento climatico e del riscaldamento globale.

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