Le Svalbard sono un arcipelago norvegese del mare Glaciale Artico che si trova collocato a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord geografico. La sua posizione è compresa tra i 74° e 81° di latitudine Nord e i 10° e i 35°
di longitudine Est. Le isole principali dell’arcipelago sono Spitsbergen, Nordaustlandet, BarentsØya, EdgeØya, Kong Karls Land, Prins Karls Forland, e Bear Island. L’area totale dell’arcipelago raggiunge i 62.160 km2.
.Ad eccezione di alcune fasce di aree pianeggianti costiere, le terre emerse di tutto l’arcipelago sono a carattere montagnoso e caratterizzati da piccoli e grandi ghiacciai. Il picco montagnoso più alto raggiunge i 1717 m s.l.m.
L’arcipelago delle Svalbard è localizzato in prossimità della confluenza delle correnti oceaniche e delle masse d’aria dalle differenti caratteristiche termiche ed è tra le regioni climaticamente più sensibili del pianeta.
La principale corrente oceanica responsabile del trasporto di calore verso le alte latitudini è la Corrente del Nord Atlantico, prolungamento verso nord della Corrente del Golfo. A livello atmosferico è l’ Oscillazione del nord Atlantico (NAO) la principale responsabile delle caratteristiche climatiche e dei pattern di distribuzione delle precipitazioni in artico, con particolare riferimento alle Svalbard.
La NAO presenta una fase positiva ed una negativa , anche se spesso l’oscillazione assume caratteristiche che non sono specificatamente riconducibili ad una fase precisa. La fase positiva è caratterizzata da valori di pressione e geopotenziale al di sotto della media (anomalia negativa) nell’Atlantico settentrionale e da valori al di sopra delle medie (anomalie positive) nell’Atlantico centro-meridionale.La fase negativa dell’oscillazione è caratterizzata dalla situazione opposta,con anomalie positive nell’Atlantico settentrionale ed anomalie negative nell’Atlantico centro-meridionale (Wallace e Gutzler, 1981; Hurrel et al., 2003).
L’ampiezza dell’oscillazione nord atlantica si esprime quantitativamente tramiteun indice che, nella sua formulazione più generale, è la differenza standardizzata dell’anomalia di pressione al livello del mare tra due stazioni di riferimento scelte vicino al centro delle aree di bassa ed alta pressione descritte sopra (Rogers, 1984; Hurrel ,1995). La fase di NAO positivo corrisponde a valori alti della differenza, quella di NAO negativo a valori bassi della stessa. Questi sistemi di pressione determinano la posizione e l’ampiezza dei venti Occidentali che dominano i regimi climatici e sinottici alle medie latitudini dell’Atlantico. Il baricentro di tali venti a getto, responsabili dello scambio termico tra Nord America, Oceano Atlantico settentrionale ed Europa, si sposta a Nord o a Sud della sua latitudine climatologica che può essere posta tra 400 e 500N (Lamb e Peppler, 1987). Durante la fase positiva della NAO, poiché nell’emisfero nord l’aria ruota in senso antiorario intorno alle zone di alta pressione, il baricentro dei Venti Occidentali è posizionato a latitudini più alte investendo la Groenlandia e l’Artico canadese. Le temperature crescono sulle coste orientali degli Stati Uniti e sopra il nord Europa diminuendo invece sulla Groenlandia, l’Europa del sud ed il Medio Oriente. La piovosità aumenta sulle regioni settentrionali del continente europeo e diminuisce su quelle centrali e meridionali.
Situazioni opposte si riscontrano durante i periodi caratterizzati da una fase negativa: i venti occidentali provenienti dall’America si spingono a latitudini più basse, investono l’Europa meridionale portando aria umida sul Mediterraneo, mentre il Nord Europa e l’America orientale sono interessate da inverni freddi ed asciutti.
Tempi particolarmente prolungati, dominati dalla medesima fase della NAO, portano ad un’estensione spaziale degli effetti: le anomalie nelle variabili atmosferiche possono estendersi fino alla Russia ed alla Siberia centrosettentrionale.
La NAO è molto più attiva durante i mesi invernali, quando l’atmosfera è più dinamica e le perturbazioni atmosferiche si intensificano.
La NAO è legata ad una ridistribuzione delle masse atmosferiche tra l’Artico e l’Atlantico subtropicale ed è in grado di produrre grandi cambiamenti:
- nella velocità media del vento e nella sua direzione al di sopra dell’Atlantico;
- nel calore e nell’umidità trasportati tra l’Atlantico e i continenti vicini;
- nell’intensità e nel numero di tempeste, variando le loro traiettorie e i loro effetti meteorologici
CARATTERISTICHE METEREOLOGICHE DELLE SVALBARD MERIDIONALI
Nella trattazione che segue le informazioni sono relative ai dati meteorologici raccolti all’aeroporto di Longyearbyen (Fig. 8) dal 1985 al 2012. Essi sono gli unici dati che è stato possibile ottenere per caratterizzare, almeno a carattere generale, la zona di indagine. Quest’area è coperta per il 60% da tundra e per il 40% da oceano, che quindi ne influenza le caratteristiche climatiche.
TEMPERATURA: nel corso dell’anno la temperatura può variare tra i -17°C e 9°C e solo raramente può abbassarsi al di sotto dei -28°C o oltrepassare i 12°C. La stagione calda (5 °C di media) inizia in media dalla seconda settimana di giugno e termina con gli inizi di settembre, con luglio come mese più caldo dell’anno. La stagione fredda (- 7°C di media) inizia i primi giorni di dicembre e termina i primi giorni di aprile, ed è verso la fine di febbraio che si registrano generalmente i giorni più freddi di tutto l’anno.
NUVOLOSITA’ : il cielo può essere coperto per un minimo del 66% fino ad un massimo del 90%: agosto è il mese più nuvoloso mentre gennaio è il mese con minore copertura nuvolosa. Il periodo con maggiore copertura
nuvolosa dell’anno inizia con la prima settimana di maggio mentre con novembre inizia il periodo con minore copertura nuvolosa.
PRECIPITAZIONI :
la probabilità con la quale si registrano precipitazioni varia nel corso dell’anno. Durante l’anno si possono verificare deboli eventi nevosi o precipitazioni. Durante il periodo freddo è più probabile assistere a deboli – moderate precipitazioni nevose, mentre durante il periodo estivo sono più probabili precipitazioni di pioggia, da deboli a leggere
Fig. 10: Probabilità di precipitazioni durante l’anno. a. tipologia di precipitazioni durante il periodo freddo. b. tipologia di precipitazione
durante il periodo caldo
UMIDITA’ RELATIVA: generalmente varia tra il 61% fino al 90%, solo raramente si possono avere periodi con umidità relativa inferiore al 47% o cl 100%. Attorno ai primi giorni di luglio l’aria raggiunge valori più secchi
mentre nella prima settimana di agosto si possono raggiungere anche valori oltre l’85%.
VENTO: nel corso dell’anno i venti possono avere intensità che va da un minimo di 0 ad un massimo di 6 m/s:
gennaio è il mese con maggiore intensità del vento che può raggiungere anche valori intorno al 10%. I primi giorni di giugno sono quelli che registrano il vento con minore intensità.
Average Weather in Longyearbyen, Svalbard & Jan Mayen, Year Round – Weather Spark