Il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) è un centro di ricerca negli Stati Uniti che fornisce dati scientifici e informazioni sulle coperture di neve, ghiaccio e permafrost nel mondo. È parte del Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences (CIRES) presso l’Università del Colorado a Boulder.

L’NSIDC ha vari modi per raccogliere dati sul ghiaccio marino:

  1. Satelliti: I satelliti equipaggiati con speciali sensori, come i radiometri a microonde passivi, possono rilevare l’estensione e la concentrazione del ghiaccio marino. Questi sensori sono capaci di raccogliere dati indipendentemente dalle nuvole e dalla luce del giorno, il che è particolarmente utile nelle regioni polari dove l’oscurità può durare mesi.
  2. Boe: Questi dispositivi galleggianti vengono piazzati sul ghiaccio marino e trasmettono dati attraverso segnali satellitari. Possono fornire informazioni sulla temperatura, sulla salinità e sugli spostamenti del ghiaccio.
  3. Ricognizione aerea: Alcuni programmi utilizzano voli di ricognizione per osservare e misurare direttamente lo spessore del ghiaccio marino e altre proprietà.
  4. Ricognizione da navi: Le navi dotate di strumenti specifici, come i rompighiaccio, possono raccogliere dati mentre navigano attraverso le aree ghiacciate.
  5. Campionamenti diretti: Gli scienziati possono anche prelevare campioni diretti del ghiaccio marino per studiarne le proprietà in laboratorio.

L’importanza di monitorare il ghiaccio marino risiede nel fatto che rappresenta un indicatore chiave del cambiamento climatico. Una diminuzione dell’estensione o dello spessore del ghiaccio marino può avere profonde ripercussioni sull’ecosistema marino, sulla circolazione oceanica, sul clima regionale e globale e sulle comunità che vivono nelle regioni polari.

Il Passaggio a Nord Ovest è una rotta marittima che collega l’Atlantico e il Pacifico attraverso l’arcipelago artico canadese. Si estende dal Mare di Baffin a ovest della Groenlandia fino al Mare di Beaufort al di sopra dell’Alaska. Per molti secoli, questa rotta è stata ricercata come una possibile scorciatoia per il commercio tra l’Europa e l’Asia, che avrebbe evitato la lunga e pericolosa circumnavigazione dell’America del Sud attraverso lo Stretto di Magellano o, più tardi, il canale di Panama.

Alcune considerazioni sul Passaggio a Nord Ovest:

  1. Storia: La ricerca del Passaggio a Nord Ovest ha iniziato nel XV secolo, quando esploratori europei speravano di trovare una rotta più breve per l’Asia. Molti esploratori, come Martin Frobisher e John Franklin, hanno tentato di trovare e navigare lungo questa rotta, spesso con esiti tragici.
  2. Cambiamenti recenti: Con il riscaldamento globale e la riduzione del ghiaccio marino nell’Artico, il Passaggio a Nord Ovest sta diventando più accessibile per la navigazione. Ciò ha sollevato questioni relative alla sovranità, alla sicurezza, all’ambiente e ai diritti delle popolazioni indigene della regione.
  3. Importanza economica: Se diventasse completamente navigabile durante tutto l’anno, il Passaggio a Nord Ovest potrebbe ridurre significativamente la distanza tra l’Europa e l’Asia, rispetto alle rotte tradizionali, rendendola un’opzione attraente per il commercio marittimo.
  4. Sfide ambientali: L’aumento del traffico navale in questa regione potrebbe avere impatti ambientali significativi, tra cui la potenziale introduzione di specie aliene, inquinamento da petrolio e altre sostanze, e disturbi agli ecosistemi marini locali.
  5. Diritti delle popolazioni indigene: Il cambiamento delle condizioni del ghiaccio e l’incremento del traffico navale possono influenzare la vita delle popolazioni indigene che abitano la regione artica, poiché molte di queste comunità dipendono dal mare e dal ghiaccio per la loro sussistenza.

In sintesi, il Passaggio a Nord Ovest è una rotta storica e potenzialmente strategica che, con i cambiamenti climatici, sta diventando sempre più al centro dell’attenzione per questioni economiche, politiche e ambientali.

Il nostro collega Steve Howell di Environment and Climate Change Canada (ECCC) ha fornito un riassunto aggiornato sulle condizioni del ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest basato sulle mappe di ghiaccio create dal Canadian Ice Service. Sebbene le condizioni di ghiaccio alla fine della stagione di fusione del 2023 fossero certamente notevoli, la rotta settentrionale del Passaggio a Nord Ovest non ha infranto il record di condizioni minime del 2011, ma si classifica comunque come la seconda più bassa dal 1968 ed è ben al di sotto della media del periodo 1991-2020 (Figura 6a). Un’analisi preliminare indica che la circolazione atmosferica sull’Arcipelago Artico Canadese durante agosto e settembre del 2023 non era favorevole all’advezione del ghiaccio dell’Oceano Artico, che solitamente impedisce alla rotta settentrionale di liberarsi. È interessante notare che l’estensione del ghiaccio marino il 25 settembre è inferiore rispetto al 2011 nello stesso periodo (Figura 6b). Sebbene la rotta settentrionale fosse praticamente priva di ghiaccio marino, un transito completo senza la scorta di un rompighiaccio sarebbe stato difficile a causa del ghiaccio marino che bloccava l’apertura dello Stretto di M’Clure. Al contrario, la rotta meridionale è priva di ghiaccio marino da un capo all’altro (Figura 6c).

Spiegazione:

Il testo discute le condizioni del ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest alla fine della stagione di fusione del 2023. Ci sono due principali rotte attraverso il Passaggio: una settentrionale e una meridionale.

  • La rotta settentrionale non ha raggiunto i minimi storici del 2011 in termini di estensione del ghiaccio marino, ma è la seconda più bassa registrata dal 1968. Nonostante fosse praticamente priva di ghiaccio marino, un ostacolo significativo rimaneva nello Stretto di M’Clure, rendendo il transito difficile senza l’aiuto di un rompighiaccio.
  • La rotta meridionale, invece, era completamente libera da ghiaccio marino.

Il testo suggerisce anche che le condizioni atmosferiche nel 2023 non hanno favorito il movimento del ghiaccio marino verso l’Arcipelago Artico Canadese, un fenomeno che in genere impedisce alla rotta settentrionale di liberarsi completamente dal ghiaccio.

In generale, queste informazioni evidenziano l’andamento continuo della riduzione del ghiaccio marino nell’Artico, che è una preoccupazione legata ai cambiamenti climatici globali.

DI SEGUITO LA SPIEGAZIONE DI ALCUNI TERMINI

Environment and Climate Change Canada (ECCC), che in italiano si potrebbe tradurre come “Ambiente e Cambiamenti Climatici Canada”, è un dipartimento del governo federale canadese. ECCC ha la responsabilità primaria di coordinare le politiche e le iniziative ambientali del Canada, nonché di affrontare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze.

Ecco alcune delle funzioni chiave dell’ECCC:

  1. Monitoraggio Ambientale: ECCC monitora la qualità dell’aria e dell’acqua in Canada, e conduce ricerche su vari aspetti dell’ambiente naturale.
  2. Meteo e Meteorologia: Attraverso il suo servizio meteorologico, ECCC fornisce previsioni del tempo, avvisi e informazioni meteorologiche al pubblico.
  3. Cambiamenti Climatici: Il dipartimento svolge un ruolo chiave nella risposta del Canada ai cambiamenti climatici, contribuendo alla ricerca, alla politica e alle iniziative di mitigazione.
  4. Conservazione: ECCC è coinvolto nella conservazione della fauna selvatica e degli habitat, lavorando per proteggere le specie in pericolo e mantenere la biodiversità.
  5. Regolamentazione e Pianificazione Ambientale: ECCC stabilisce e fa rispettare normative ambientali in varie aree, compresi inquinanti atmosferici e acquatici.
  6. Cooperazione Internazionale: Dato che molte questioni ambientali e climatiche sono di natura transfrontaliera, ECCC lavora anche a livello internazionale, collaborando con altri paesi e organizzazioni internazionali su questioni ambientali e climatiche.

In sintesi, Environment and Climate Change Canada svolge un ruolo cruciale nel garantire che il Canada mantenga un ambiente sano e sostenibile, mentre affronta le sfide poste dai cambiamenti climatici.

 Environment and Climate Change Canada (ECCC)

Il Canadian Ice Service (CIS), o “Servizio del Ghiaccio Canadese”, è una divisione di Environment and Climate Change Canada (ECCC). Il suo compito principale è monitorare e analizzare le condizioni del ghiaccio in Canada, in particolare nelle acque navigabili e nelle regioni costiere.

Ecco alcune delle funzioni principali e responsabilità del Canadian Ice Service:

  1. Monitoraggio: Il CIS utilizza satelliti, aerei di ricognizione, stazioni al suolo e altre risorse per monitorare le condizioni del ghiaccio nelle acque canadesi, inclusi mari, laghi e fiumi.
  2. Previsioni e Avvisi: Basandosi sui dati raccolti, il CIS fornisce previsioni sulle condizioni del ghiaccio per aiutare la navigazione, le operazioni offshore e altre attività che possono essere influenzate dal ghiaccio.
  3. Ricerca e Analisi: Il CIS svolge ricerche sul ghiaccio e sulle sue tendenze per comprendere meglio i cambiamenti nel tempo, in particolare in relazione ai cambiamenti climatici.
  4. Supporto alla Navigazione: Le informazioni fornite dal CIS sono fondamentali per la sicurezza della navigazione nelle acque canadesi, in particolare nelle rotte artiche come il Passaggio a Nord Ovest, dove la presenza di ghiaccio può rappresentare un rischio significativo.
  5. Collaborazione Internazionale: Il CIS collabora con organizzazioni internazionali e servizi di ghiaccio di altri paesi per condividere informazioni e dati sul ghiaccio. Questa cooperazione è essenziale, dato che le condizioni del ghiaccio hanno implicazioni transfrontaliere e globali.
  6. Educazione e Outreach: Il CIS svolge anche un ruolo educativo, fornendo informazioni al pubblico e agli stakeholder su questioni legate al ghiaccio, ai cambiamenti climatici e alle tendenze osservate nelle acque canadesi.

In sintesi, il Canadian Ice Service è un’entità fondamentale per garantire la sicurezza delle operazioni in acque ghiacciate, comprendere meglio i cambiamenti climatici e le loro implicazioni sul ghiaccio, e fornire informazioni preziose a chi naviga, lavora o vive nelle regioni ghiacciate del Canada.

Canadian Ice Service.

Figura 6a. Questa serie temporale mostra l’area totale del ghiaccio marino per gli anni 2023, 2022, 2021, 2029, 2011 e la media del periodo 1991-2020 all’interno della rotta settentrionale del Passaggio a Nord Ovest. I dati provengono dal Canadian Ice Service.

Crediti: S. Howell, Environment and Climate Change Canada

Spiegazione:

La Figura 6a è una rappresentazione grafica che illustra l’evoluzione dell’area coperta dal ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest, in particolare nella sua rotta settentrionale, in vari anni specifici (2023, 2022, 2021, 2029 e 2011) rispetto alla media calcolata nel periodo tra il 1991 e il 2020. Questo tipo di grafico aiuta a comprendere meglio le tendenze e le variazioni annuali dell’estensione del ghiaccio marino in quella regione.

Le informazioni provengono dal Canadian Ice Service, che, come abbiamo discusso in precedenza, monitora e analizza le condizioni del ghiaccio in Canada.

Il credito della figura è attribuito a S. Howell, che lavora per Environment and Climate Change Canada, indicando che è stato lui (o il suo team) a fornire o elaborare i dati per questo grafico.

In termini generali, un tale grafico può fornire importanti informazioni sul ritmo e sull’entità del riscaldamento nell’Artico e sul ritiro del ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest.

Figura 6b. Queste mappe mostrano la concentrazione di ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest durante la settimana del 25 settembre 2023. La mappa a sinistra mostra la distribuzione spaziale della concentrazione totale di ghiaccio marino; la mappa centrale mostra la concentrazione media del ghiaccio marino dal 1991 al 2020 per la stessa settimana; e la mappa a destra mostra la differenza nelle concentrazioni di ghiaccio marino tra la media del 1991-2020 e la settimana del 25 settembre 2023. Il rosso indica un forte calo rispetto alla media. I dati provengono dal Canadian Ice Service.

Crediti: S. Howell, Environment and Climate Change Canada

Spiegazione:

La Figura 6b presenta tre mappe riguardanti la concentrazione di ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest:

  1. Mappa a Sinistra: Questa mappa mostra la situazione attuale del ghiaccio marino durante la settimana del 25 settembre 2023, indicando dove il ghiaccio marino è presente e la sua densità.
  2. Mappa Centrale: Questa mappa rappresenta la media della concentrazione del ghiaccio marino durante la stessa settimana (25 settembre) per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Offre una visione “storica” di come solitamente appare il ghiaccio marino in quella settimana basata su dati raccolti in 30 anni.
  3. Mappa a Destra: Questa mappa evidenzia le differenze tra la mappa centrale e quella a sinistra. Mostra in che misura il ghiaccio marino nel 2023 si discosta dalla media trentennale. Le aree in rosso rappresentano regioni in cui il ghiaccio marino è nettamente inferiore alla media storica.

Le mappe forniscono un confronto visivo immediato tra le condizioni attuali del ghiaccio marino e la situazione media degli ultimi trent’anni, evidenziando le variazioni, che sono probabilmente associate ai cambiamenti climatici e ad altre influenze ambientali. La presenza di aree in rosso nella mappa a destra indica un calo significativo del ghiaccio marino rispetto alla norma storica, segnalando un potenziale riscaldamento e ritiro del ghiaccio nell’area del Passaggio a Nord Ovest.

Figura 6c. Questa serie temporale mostra l’area totale del ghiaccio marino per gli anni 2023, 2022, 2021, 2029, 2011 e la media del periodo 1991-2020 all’interno della rotta meridionale del Passaggio a Nord Ovest. I dati provengono dal Canadian Ice Service.

Crediti: S. Howell, Environment and Climate Change Canada

Spiegazione:

La Figura 6c è una rappresentazione grafica che mostra l’evoluzione dell’area coperta dal ghiaccio marino nel Passaggio a Nord Ovest, ma in particolare nella sua rotta meridionale, per diversi anni specifici (2023, 2022, 2021, 2029 e 2011) rispetto alla media calcolata nel periodo tra il 1991 e il 2020.

Ecco cosa rappresenta ciascuna componente:

  1. Anni specifici (2023, 2022, 2021, 2029 e 2011): Per ciascuno di questi anni, il grafico mostrerà l’estensione o l’area del ghiaccio marino nella rotta meridionale del Passaggio a Nord Ovest.
  2. Media del periodo 1991-2020: Questa linea o punto sul grafico rappresenterà l’area media del ghiaccio marino per il periodo di 30 anni, fornendo un punto di riferimento per confrontare gli anni specifici.
  3. Rotta Meridionale del Passaggio a Nord Ovest: Questa rotta rappresenta una delle possibili vie navigabili attraverso il Passaggio a Nord Ovest. Esiste anche una rotta settentrionale, come menzionato nella Figura 6a.

In sostanza, la Figura 6c fornisce un quadro di come l’area del ghiaccio marino nella rotta meridionale del Passaggio a Nord Ovest sia cambiata nel corso degli anni, permettendo ai lettori di comprendere meglio le tendenze e le variazioni annuali dell’estensione del ghiaccio marino in quella regione particolare.

Further reading

Fogt, R. L., A. M. Sleinkofer, M. N. Raphael, H. S. and Handcock. 2022. A regime shift in seasonal total Antarctic sea ice extent in the twentieth centuryNature Climate Change 12, 54– 62, doi:10.1038/s41558-021-01254-9.

Fogt, R., M. N. Raphael, and M. S. Handcock. 2023. Seasonal Antarctic Sea Ice Extent Reconstructions, 1905-2020, Version 1 [Data Set]. Boulder, Colorado USA. National Snow and Ice Data Center, doi:10.7265/55×7-we68. Date Accessed 09-28-2023.

Gallaher, D., G. G. Campbell, W. N. Meier. 2014. Anomalous variability in Antarctic sea ice extents during the 1960s with the use of Nimbus data. IEEE Journal of Selected Topics in Applied Earth Observations and Remote Sensing, 3(7), 881-887, doi:10.1109/JSTARS.2013.2264391.

Tschudi, M., W. N. Meier, J. S. Stewart, C. Fowler, and J. Maslanik. 2019a. EASE-Grid Sea Ice Age, Version 4 [Data Set]. Boulder, Colorado USA. NASA National Snow and Ice Data Center Distributed Active Archive Center, doi:10.5067/UTAV7490FEPB. Date Accessed 10-02-2023.

Tschudi, M., W. N. Meier, and J. S. Stewart. 2019b. Quicklook Arctic Weekly EASE-Grid Sea Ice Age, Version 1 [Data Set]. Boulder, Colorado USA. NASA National Snow and Ice Data Center Distributed Active Archive Center, doi:10.5067/2XXGZY3DUGNQ. Date Accessed 10-02-2023.

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