L’estensione del ghiaccio marino è aumentata rapidamente, ed entro la fine di ottobre il ghiaccio copriva la maggior parte dell’Oceano Artico. Nonostante ciò, l’estensione del ghiaccio è rimasta al di sotto della media per questo periodo dell’anno nel Mare di Barents e nel Mare di Kara, così come nel nord della Baia di Baffin e nel Mare della Groenlandia orientale.

In base ai dati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC),l’estensione del ghiaccio artico nel mese di ottobre 2021 è stata mediamente pari a 6,77 milioni di chilometri quadrati (2,61 milioni di miglia quadrate), risultando insieme a quella del 2007 l 8° estensione più bassa registrata  nei 43 anni di registrazioni satellitari. L’estensione è stata di 1,44 milioni di chilometri quadrati (556.000 miglia quadrate) superiore a quella minima registrata nel 2020 di 5,33 milioni di chilometri quadrati (2,06 milioni di miglia quadrate), e 1,58 milioni di chilometri quadrati (610.000 miglia quadrate) inferiore alla media di lungo periodo (1981-2010).La crescita del ghiaccio è stata consistente in tutto il lato eurasiatico dell’Artico, compreso il Mare della Groenlandia settori orientali, mentre c’è stata una scarsa espansione del ghiaccio verso sud nei settori orientali del Mare di Beaufort .

La figura 1 mostra l’estensione del ghiaccio marino artico per il mese di ottobre 2021 che stata di 6.77 milioni di chilometri quadrati (2.61 milioni di miglia quadrate). La linea magenta mostra l’estensione media registrata nel periodo 1981-2010 durante il mese di ottobre.

Sea Ice Index data. About the data Credit: National Snow and Ice Data Center

Come descritto precedentemente, l estensione della banchisa artica viene monitorata tramite osservazioni satellitari .Satelliti che utilizzano particolari sensori. Di seguito una breve descrizione.

Con il termine sensore si intende un dispositivo elettronico in grado di rilevare l’energia elettromagnetica proveniente da una scena e di convertirla in informazione, registrandola e memorizzandola sotto forma di segnale elettrico. Una prima e fondamentale classificazione nell’ambito delle differenti modalità di Telerilevamento può essere fatta in base alle funzionalità del sensore utilizzato per la misura della radiazione elettromagnetica. Si distinguono, pertanto, le due seguenti tipologie di Telerilevamento:

  1. Telerilevamento passivo: il sensore è deputato al solo ricevimento della radiazione elettromagnetica emessa o riflessa dall’oggetto che si sta analizzando
  2. Telerilevamento attivo: il sensore emette la radiazione elettromagnetica e ne rileva, quindi, anche la frazione che viene riflessa dagli oggetti posti sulla superficie terrestre.

Sulla base di questa distinzione è analogamente possibile classificare i sensori per il Telerilevamento in attivi e passivi.
I sensori passivi, sono strumenti che rilevano la radiazione elettromagnetica riflessa, od emessa naturalmente, dagli oggetti in esame situati sulla superficie terrestre utilizzando fonti naturali, come, ad esempio, il Sole. I sistemi per il Telerilevamento passivo sono di due categorie
:
i sensori che operano nel visibile e nell’infrarosso vicino e medio, i quali raccolgono la radiazione elettromagnetica emessa dal Sole e riflessa dalla superficie terrestre.
i sensori che operano principalmente nell’infrarosso termico, i quali raccolgono le radiazioni emesse direttamente dalla superficie terrestre.
La misura dell’energia riflessa può avvenire solo quando il Sole illumina l’oggetto in osservazione e pertanto non di notte; la rilevazione dell’energia emessa, come nel caso dei sensori operanti nell’infrarosso termico, può essere invece effettuata sia di giorno che di notte. I sensori attivi, invece, rilevano la radiazione elettromagnetica riflessa da un oggetto irradiato da una fonte di energia generata artificialmente da loro stessi. La radiazione emessa raggiunge l’oggetto in osservazione e la sua frazione riflessa viene rilevata e misurata dal sensore, a seguito dell’interazione
con la superficie. I sistemi per il telerilevamento attivo si dividono in sistemi a scattering, quali il lidar, che operano nel visibile e nell’infrarosso, ed in sistemi radar che operano nel range delle microonde. Tra i principali vantaggi offerti dai sensori attivi vi è la possibilità di effettuare misure ad ogni ora del giorno e della notte e, nel caso dei radar, anche in ogni condizione meteorologica
.

Al 31 ottobre, l’estensione del ghiaccio marino e’ risultata superiore a qualsiasi anno successivo al 2015, cosi’ come superiore a quella osservata nel 2007, 2011 e 2012 (Figura 2a).Le temperature medie mensili dell’aria sono state ben al di sotto dello zero in gran parte dell’Oceano Artico durante il mese di ottobre, ad eccezione delle regioni costiere adiacenti il Mare di Barents e di quelle situate nell’Atlantico settentrionale. Tuttavia, le temperature dell’aria al livello 925 hPa sono state superiori alla media del 1981-2010, raggiungendo valori di 8 gradi Celsius (14 gradi Fahrenheit) superiori alla media a nord della Groenlandia e dell’arcipelago canadese (Figura 2b).Le temperature superiori alla media sono state legate in parte a una pressione sul livello del mare insolitamente bassa che si è estesa dalla Siberia all’Alaska, insieme a una pressione sul livello del mare superiore alla media a nord-est della Groenlandia che si è estesa fino alla Baia di Baffin. In particolare, il forte gradiente di pressione sul livello del mare tra la bassa e l’alta pressione sul livello del mare vicino all’arcipelago artico canadese ha contribuito a incanalare i venti provenienti da sud sopra la Baia di Baffin, la quale risultava ancora priva di ghiaccio, e verso nord in direzione dell’ Oceano Artico centrale (Figura 2c).Nel complesso, durante il mese di ottobre, l’estensione del ghiaccio è aumentata di 99.700 chilometri quadrati (38.500 miglia quadrate) al giorno. Questo tasso di aumento è stato più grande di quello medio registrato nel periodo 1981-2010 pari a 89.200 chilometri quadrati (34.400 miglia quadrate) al giorno.

La figura 2a mostra l’estensione del ghiaccio marino artico al 1° novembre 2021, insieme ai dati giornalieri sull’estensione del ghiaccio relativi ai quattro anni precedenti e a quelli del 2012 anno del minimo storico. Il 2021 è mostrato in blu, il 2020 in verde, il 2019 in arancione, il 2018 in marrone, il 2017 in magenta e il 2012 in marrone tratteggiato. La mediana 1981-2010 è in grigio scuro. Le aree grigie intorno alla linea mediana mostrano le gamme interquartile e interdecile dei dati.

Sea Ice Index data. Credit: National Snow and Ice Data Center

Figura 2b. Questo grafico mostra lo scostamento dalla temperatura media dell’aria nell’Artico al livello 925 hPa, espresso in gradi Celsius, per il periodo compreso tra il 1° e il 31 ottobre 2021. I colori giallo e rosso indicano temperature superiori alla media; il blu e il viola indicano temperature inferiori alla media. Credito: NSIDC per gentile concessione del NOAA Earth System Research Laboratory Physical Sciences Laboratory

Figura 2c. Questo grafico mostra la pressione media a livello del mare nell’Artico espressa in millibar nel periodo 1-30 ottobre 2021. I colori giallo e rosso indicano una pressione atmosferica elevata; il blu e il viola indicano una pressione bassa. Credito: NSIDC per gentile concessione del NOAA Earth System Research Laboratory Physical Sciences Laboratory

Il trend lineare di riduzione dell’estensione del ghiaccio marino nel mese di ottobre nei 43 anni di registrazioni satellitari è stato di 82.100 chilometri quadrati (31.700 miglia quadrate) all’anno, o del 9,8% per decennio rispetto alla media del periodo 1981-2010 (Figura 3). Mentre in percentuale, la tendenza generale a lungo termine risulta maggiore nel mese di settembre, la quantità effettiva (basata sulla tendenza lineare) di ghiaccio perso all’anno è maggiore nel mese di ottobre: 82.100 chilometri quadrati (31.700 miglia quadrate) contro 81.200 chilometri quadrati (31.400 miglia quadrate) in settembre.

Complessivamente, dal 1979, nel mese di ottobre si sono persi 3,45 milioni di chilometri quadrati (1,33 milioni di miglia quadrate) di ghiaccio, in base alla tendenza lineare. Questo equivale a due volte la dimensione dello stato dell’Alaska.

Fonte dati e grafici: NSIDC National Snow and Ice Data Center https://nsidc.org/arcticseaicenews/2021/11/winter-is-settling-in/

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