Entrambe le regioni polari della Terra hanno registrato una bassa estensione del ghiaccio marino nel mese di giugno, con il ghiaccio marino antartico che ha segnato un minimo storico. L’estensione del ghiaccio marino artico è la de cima più bassa mai registrata per il mese di giugno nella storia delle osservazioni satellitari. Un’estensione del ghiaccio quasi da record ha interessato le aree della Baia di Barents e della Baia di Hudson e ci sono diverse regioni caratterizzate da una bassa concentrazione nel Mare di Beaufort, un’area che di solito presenta una concentrazione piuttosto consistente di ghiaccio in questo periodo dell’anno.
L’estensione media del ghiaccio marino artico relativa al mese di giugno 2022 è stata di 10,86 milioni di chilometri quadrati (4,19 milioni di miglia quadrate), collocandosi al decimo posto tra le più basse registrate nella storia delle rilevazioni satellitari (Figura 1). L’estensione del giugno 2022 è stata di 900.000 chilometri quadrati (347.000 miglia quadrate) inferiore alla media del periodo 1981-2010. La perdita totale di ghiaccio avvenuta a giugno è stata di 2,50 milioni di chilometri quadrati (965.000 miglia quadrate). Il Mare di Barents è pressoché libero dai ghiacci, con il limite dei ghiacci molto più a nord rispetto alla sua posizione abituale per questo periodo dell’anno. Anche la Baia di Hudson presenta una perdita di ghiaccio insolitamente precoce. L’estensione dei mari Chukchi, Siberia orientale e Kara è leggermente inferiore alla media. La caratteristica più rilevante lungo la costa russa è l’apertura di un’ampia polynya nel Mare di Laptev vicino alle Nuove Isole Siberiane. La Baia di Baffin ha un’estensione dei ghiacci vicina alla media e all’inizio di giugno si è aperta una polynya . Nell’ Oceano Artico centrale si stanno formando alcune estese regioni caratterizzate da una bassa concentrazione di ghiaccio, che forse fanno presagire l’apertura di grandi polinee nella parte finale dell’estate.
Figura 1. La mappa mostra l’estensione del ghiaccio marino artico per il mese di giugno 2022: 10,86 milioni di chilometri quadrati (4,19 milioni di miglia quadrate). La linea magenta mostra l’estensione media di giugno nel periodo 1981-2010.
Sea Ice Index data. About the data Credito: National Snow and Ice Data Center
Nel mese di giugno le temperature dell’aria nell’Artico, rilevate al livello di 925 hPa , sono state vicine alla media di lungo periodo. La maggior parte dell’Oceano Artico a latitudini elevate si è mantenuta entro un grado dalla temperatura media del periodo 1981-2010. Le temperature in Scandinavia, Svalbard e Russia settentrionale europea sono state generalmente di 2 o 3 gradi Celsius sopra la media (Figura 2b). Anche la regione della Baia di Hudson ha registrato temperature da 4 a 5 gradi Celsius superiori alla media. Al contrario, le temperature della Groenlandia centrale, dello Yukon settentrionale e del North Slope e della Siberia orientale sono state da 2 a 4 gradi Celsius al di sotto della media.Il modello di pressione a livello del mare di giugno è stato caratterizzato da una forte alta pressione sul Mare di Beaufort e da un’ampia area di bassa pressione vicino all’Islanda (Figura 2b). Questo schema è coerente con le condizioni climatiche calde sulla Scandinavia e relativamente fresche sulla Baia di Baffin. Un’ampia area di bassa pressione è stata invece presente nel nord-ovest dell’Eurasia. La forte alta pressione sul Mare di Beaufort e la presenza di un’alta pressione sulla maggior parte del Mar Glaciale Artico determinano una prevalenza di cielo sereno. Poiché giugno è il mese del solstizio, quando il sole è alla sua massima altitudine, i cieli limpidi permettono all’energia solare di raggiungere la superficie del ghiaccio, provocando un forte scioglimento superficiale. Tra il 20 e il 26 giugno, un’ampia area del Mare di Beaufort ha iniziato a sviluppare bacini di fusione (Figura 2c).
Figura 2a. La mappa mostra l’estensione del ghiaccio marino artico al 4 luglio 2022, insieme ai dati giornalieri dell’estensione del ghiaccio relativi a quattro anni precedenti e all’anno in cui è stato registrato il minimo storico. Il 2022 è rappresentato in blu, il 2021 in verde, il 2020 in arancione, il 2019 in marrone, il 2018 in magenta e il 2012 in marrone tratteggiato. La mediana 1981-2010 è in grigio scuro. Le aree grigie intorno alla linea mediana mostrano gli intervalli interquartile e interdecile dei dati. Dati Sea Ice Index
Credito: National Snow and Ice Data Center
Figura 2b. Il grafico di sinistra mostra lo scostamento dalla temperatura media dell’aria nell’Artico al livello di 925 hPa, in gradi Celsius, per il mese di giugno 2022. I colori giallo e rosso indicano temperature superiori alla media; i colori blu e viola indicano temperature inferiori alla media. Il grafico a destra mostra la pressione media a livello del mare nell’Artico in millibar per il mese di giugno 2022. I colori giallo e rosso indicano un’alta pressione atmosferica; i colori blu e viola indicano una bassa pressione. Crediti: NSIDC per gentile concessione del NOAA Earth System Research Laboratory Physical Sciences
Figura 2c. Queste immagini del Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) del satellite Terra della NASA mostrano il Mare di Beaufort e le aree circostanti rispettivamente nei giorni 20 giugno (in alto) e 26 giugno (in basso). La sfumatura blu sulle aree di ghiaccio marino non coperte da nuvole indica che sul ghiaccio si stanno sviluppando pozze di fusione.La foto è un primo piano dell’area nel piccolo riquadro rosso dell’immagine del 26 giugno, che raffigura le pozze di fusione sui banchi di ghiaccio marino.
La tendenza alla diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino di giugno, basata su 44 anni di registrazioni satellitari, è di 45.700 chilometri quadrati all’anno, ovvero il 3,9% per decennio rispetto alla media 1981-2010. Secondo il trend lineare, dal 1979 a giugno sono andati persi 1,97 milioni di chilometri quadrati (761.000 miglia quadrate) di ghiaccio marino. Si tratta di un territorio grande circa tre volte il Texas.