Il ghiaccio marino artico ha probabilmente raggiunto la sua massima estensione per quest’anno, coprendo 14,62 milioni di chilometri quadrati (5,64 milioni di miglia quadrate) il 6 marzo. Il massimo del 2023 è il quinto più basso nel record satellitare di 45 anni. Gli scienziati del NSIDC (National Snow and Ice Data Center) presenteranno un’analisi dettagliata delle condizioni del ghiaccio marino invernale del 2022-2023 nel loro aggiornamento mensile all’inizio di aprile.
riassunto delle attuali condizioni del ghiaccio marino nell’Artico
Il 6 marzo 2023, il ghiaccio marino artico ha probabilmente raggiunto la sua massima estensione per quest’anno, coprendo 14,62 milioni di chilometri quadrati (5,64 milioni di miglia quadrate). Questa estensione è la quinta più bassa nel record satellitare. L’estensione massima di quest’anno è inferiore di 1,03 milioni di chilometri quadrati (398.000 miglia quadrate) rispetto alla media del periodo 1981-2010, che è di 15,65 milioni di chilometri quadrati (6,04 milioni di miglia quadrate). Tuttavia, l’estensione di quest’anno è superiore di 210.000 chilometri quadrati (81.000 miglia quadrate) rispetto al minimo storico di 14,41 milioni di chilometri quadrati (5,56 milioni di miglia quadrate) registrato il 7 marzo 2017. La data del massimo di quest’anno, il 6 marzo, è avvenuta sei giorni prima rispetto alla data media del periodo 1981-2010, che è il 12 marzo.
La Figura 1 mostra l’estensione del ghiaccio marino artico il 7 marzo 2023, che era di 14,62 milioni di chilometri quadrati (5,64 milioni di miglia quadrate), simile all’estensione del 6 marzo 2023. L’immagine del 7 marzo viene utilizzata a causa di dati mancanti nella mappa del giorno precedente. La linea arancione rappresenta l’estensione media del ghiaccio marino per quel giorno nel periodo 1981-2010. I dati provengono dall’Indice del Ghiaccio marino (Sea Ice Index Sea Ice Index ). Credit: National Snow and Ice Data Center (NSIDC) About the data
analisi delle attuali condizioni del ghiaccio marino artico, tenendo conto delle tendenze storiche e del contesto climatico più ampio.
Per contestualizzare le condizioni del ghiaccio marino del 2023, si possono prendere in considerazione i seguenti punti:
- Tendenze a lungo termine: L’estensione massima del ghiaccio marino artico nel 2023 è la quinta più bassa nel record satellitare, il che indica una tendenza generale al declino dell’estensione del ghiaccio marino negli ultimi decenni.
- Variazioni annuali: La massima estensione del 2023 è inferiore alla media del periodo 1981-2010, ma superiore al minimo storico registrato nel 2017. Questo suggerisce che, sebbene ci sia una tendenza generale al declino, ci possono essere ancora variazioni significative tra un anno e l’altro.
- Cambiamenti climatici: Il declino del ghiaccio marino artico è in gran parte attribuito ai cambiamenti climatici causati dalle attività umane. Il riscaldamento globale porta a temperature più elevate nell’Artico, che a loro volta causano il restringimento e l’assottigliamento del ghiaccio marino.
- Impatto sull’ecosistema artico: La riduzione del ghiaccio marino può influenzare l’ecosistema artico, comprese le specie che dipendono dal ghiaccio per la loro sopravvivenza, come gli orsi polari e le foche. Inoltre, il declino del ghiaccio marino può influenzare le correnti oceaniche e le dinamiche climatiche globali.
- Futuro del ghiaccio marino artico: Le proiezioni future indicano che il declino del ghiaccio marino artico potrebbe continuare se le emissioni di gas serra e il riscaldamento globale non vengono adeguatamente affrontati. Questo sottolinea l’importanza di ridurre le emissioni e di adottare strategie di adattamento per far fronte ai cambiamenti nel ghiaccio marino artico e ai loro impatti sull’ecosistema e sulle popolazioni umane.
Il passaggio sotto descrive le condizioni del ghiaccio marino in diverse aree dell’Artico e dintorni alla fine della stagione di crescita del ghiaccio:
- Estensione inferiore alla media: La stagione di crescita del ghiaccio marino si è conclusa con un’estensione inferiore alla media nel Mare di Bering, nel Mare di Okhotsk, nel Mare di Barents e nel Mare del Labrador.
- Estensione superiore alla media: Nel Mare di Groenlandia, l’estensione del ghiaccio marino è risultata superiore alla media.
- Estensione molto inferiore alla media: Nel Golfo di San Lorenzo, l’estensione del ghiaccio marino è stata molto inferiore alla media per il secondo anno consecutivo.
Inoltre, dall’estensione massima registrata il 6 marzo, l’estensione complessiva del ghiaccio marino è diminuita di circa 200.000 chilometri quadrati (77.000 miglia quadrate). Le maggiori riduzioni sono state osservate nel Mare del Labrador, nel Golfo di San Lorenzo e nel Mare di Barents.
In sintesi, questo significa che alla fine della stagione di crescita del ghiaccio marino, l’estensione del ghiaccio in alcune aree dell’Artico e nelle regioni circostanti è inferiore alla media, mentre in altre aree è superiore. Dall’estensione massima del 6 marzo, si è verificata una riduzione del ghiaccio marino, principalmente nelle aree menzionate.
La Figura 2 mostra un grafico dell’estensione del ghiaccio marino artico al 6 marzo 2023, insieme ai dati dell’estensione giornaliera del ghiaccio per quattro anni precedenti e l’anno del record minimo. Le diverse linee colorate rappresentano i seguenti periodi:
- 2022-2023 (blu)
- 2021-2022 (verde)
- 2020-2021 (arancione)
- 2019-2020 (marrone)
- 2018-2019 (magenta)
- 2011-2012 (marrone tratteggiato) – anno del record minimo
La linea grigia scura rappresenta la mediana del periodo 1981-2010. Le aree grigie attorno alla linea mediana mostrano gli intervalli interquartile e interdecile dei dati. I dati provengono dall’Indice del Ghiaccio marino (Sea Ice Index).
Credit: National Snow and Ice Data Center (NSIDC)
In sintesi, il grafico fornisce un confronto visivo dell’estensione del ghiaccio marino artico al 6 marzo 2023 rispetto agli anni precedenti e all’anno del record minimo. Ciò consente di valutare l’estensione del ghiaccio marino nel contesto delle variazioni annuali e delle tendenze a lungo termine. Le aree grigie attorno alla linea mediana forniscono informazioni sulla variabilità dei dati nel corso degli anni.
mediana del periodo 1981-2010 aree grigie attorno alla linea mediana mostrano gli intervalli interquartile e interdecile dei dati cosa significa?
La mediana del periodo 1981-2010 rappresenta il valore mediano dell’estensione del ghiaccio marino per un determinato giorno nel periodo di 30 anni tra il 1981 e il 2010. La mediana è un indicatore statistico che divide i dati ordinati in due parti uguali, con metà dei valori sopra la mediana e metà sotto. Essa fornisce un punto di riferimento per confrontare le condizioni del ghiaccio marino negli anni più recenti con la situazione storica.
Le aree grigie attorno alla linea mediana nel grafico mostrano gli intervalli interquartile e interdecile dei dati:
- Intervallo interquartile: L’intervallo interquartile rappresenta la gamma dei valori che copre il 50% centrale dei dati. In altre parole, include i valori tra il primo quartile (25° percentile) e il terzo quartile (75° percentile). L’intervallo interquartile fornisce una misura della dispersione dei dati attorno alla mediana e mostra dove si concentrano la maggior parte dei valori.
- Intervallo interdecile: L’intervallo interdecile copre il 90% centrale dei dati, escludendo il 5% inferiore e il 5% superiore dei valori. Esso fornisce una misura più ampia della variabilità dei dati rispetto all’intervallo interquartile.
In sintesi, la mediana del periodo 1981-2010 e le aree grigie nel grafico aiutano a comprendere come l’estensione del ghiaccio marino in un determinato anno si confronti con le condizioni storiche e la variabilità dei dati. Gli intervalli interquartile e interdecile forniscono informazioni sulla dispersione e la variabilità dei dati nel corso del tempo.
La Tabella 1 mostra le dieci estensioni massime più basse del ghiaccio marino artico registrate dal 1979 ad oggi, secondo i dati satellitari.
Il passaggio spiega che per il massimo del ghiaccio marino artico, che di solito si verifica a marzo, l’intervallo di incertezza è di circa 34.000 chilometri quadrati (13.000 miglia quadrate). Ciò significa che le estensioni all’interno di questo intervallo di incertezza devono essere considerate sostanzialmente equivalenti.
In altre parole, se due estensioni massime del ghiaccio marino artico differiscono per meno di 34.000 chilometri quadrati (13.000 miglia quadrate), le differenze tra le due estensioni potrebbero essere il risultato di incertezze nei dati o di variazioni naturali a breve termine piuttosto che di una differenza significativa nelle condizioni del ghiaccio marino. Pertanto, queste estensioni simili dovrebbero essere considerate praticamente uguali dal punto di vista statistico e non dovrebbero essere utilizzate per trarre conclusioni definitive sulle tendenze del ghiaccio marino artico.
http://nsidc.org/arcticseaicenews/