Aggiornamento di fine anno riguardo l evoluzione stratosferica
La stratosfera è quella parte di atmosfera che sovrasta lo strato inferiore in cui prendono luogo le vicende meteorologiche, la troposfera, differenziandosi da essa per composizione chimica e caratteristiche fisiche. La superficie di suddivisione tra i due strati, la tropopausa, è quella superficie di altezza variabile tra i circa 8 Km sopra i poli, e i 20 Km sopra l’equatore, in cui si inverte il gradiente termico verticale della troposfera (mediamente pari a – 6.5°/1000m) stabilizzandosi intorno ai -60°. Pertanto in stratosfera la temperatura aumenta leggermente con la quota e la modalità di trasmissione del calore per convezione non può avvenire, eccetto che in casi particolari. Questo aumento è legato a fenomeni chimici come quelli di dissociazione delle molecole di ozono e di ossigeno esposti alla radiazione solare. L’interesse per le analisi delle carte sinottiche stratosferiche risiede nel loro impatto sulle vicende meteorologiche durante l’inverno boreale. In questa stagione infatti l’interazione tra stratosfera e troposfera avviene in entrambe le direzioni e questi eventi influenzano la circolazione emisferica boreale alle più alte latitudini in accordo al Northern Annular Mode (NAM). La sua modalità positiva è associata ad una circolazione prevalentemente zonale alle medio-alte latitudini mentre, all’opposto, una modalità negativa è associata prevalentemente ad una circolazione antitetica alle latitudini artiche (antizonale) con frequenti break della corrente ondulata occidentale ed insorgenza di blocchi alla circolazione zonale. Le superfici isobariche della stratosfera variano dai circa 100 hPa, dello strato sopra la tropopausa, a 1 hPa (circa 50 Km di altezza). Per bassa stratosfera si intende lo strato più vicino a quello in cui avvengono i fenomeni meteorologici, fino alla superficie isobarica di 50hPa. Questa area di maggiore densità opera come un filtro tra i fenomeni che avvengono in alta (1 /5 hPa) o media stratosfera (10/30 hPa) e l’atmosfera a noi più vicina, condizionando spesso l’inverno meteorologico. La struttura per strati facilita l’analisi sinottica, in quanto le variabili da prendere in considerazione durante lo studio sono molteplici.
Per quanto riguarda l aggiornamento riguardante la media stratosfera (10/30 hPa) ,continua ad esserci un buon accordo da ECMWF, GEFS e CFS per quanto riguarda il vortice stratosferico a 10 hPa che dovrebbe rimanere più forte del normale almeno fino a gennaio, con pochissimi suggerimenti di un importante SSW.



Un vortice stratosferico più forte è in media associato con un Northern Annular Mode positivo in superficie, jet streams spostati verso i poli e un minor numero di focolai di aria fredda alle medie latitudini nel N emisfero.
Spostandosi in bassa stratosfera ossia lo strato più vicino a quello in cui avvengono i fenomeni meteorologici, fino alla superficie isobarica di 50hPa ,Il Polar Vortex a 50 mb si consoliderà sul polo e si rafforzerà con il tempo, indicando che eventuali segnali di freddo dalla stratosfera potrebbero essere di breve durata.
Tornando fin verso la superficie, gli ultimi giorni del 2021 e l’inizio del 2022 potrebbero essere estremamente caldi in alcune parti d’Europa… L’indice ECMWF delle previsioni estreme per la temperatura massima di due metri è ampiamente superiore a 0,9 e, di conseguenza, il meteorogramma di esempio per Reading mostra temperature superiori al 99% del clima del modello.


Extreme Forecast Index.
L’EFI (Extreme Forecast Index), indice elaborato da ECMWF, è una misura integrale della differenza tra probabilità di temperature massime estreme data dalla previsione dell’ENSemble (ENS) di 50 previsioni per un dato giorno e luogo e la probabilità statistico-climatica delle temperature massime estreme raggiunte nel passato in questo periodo dell’anno osservata del passato circa il valore della temperatura massima.
L’EFI assume valori da -1 a +1. Se tutti i 50 membri dell’ensemble prevedono valori superiori al massimo valore storico climatico, allora EFI = +1.
L’esperienza suggerisce che le magnitudini EFI tra + 0,5 + 0,8 possono essere generalmente considerate come probabile che le temperature massime raggiungano valori insoliti per il giorno considerato mentre le magnitudini superiori a 0,8 di solito indicano che è probabile un tempo “molto insolito”.