Ghiaccio marino artico news ed aggiornamenti(nsidc)

La crescita del ghiaccio è risultata essere piuttosto rapida rispetto alla crescita media per il mese di dicembre, tuttavia la sua ampiezza alla fine del mese è risultata essere tra le più basse tra quelle registrate nel periodo in cui sono iniziate le registrazioni satellitari. Le temperature dell’aria durante il mese di dicembre, sono risultate superiori alla media nella maggior parte dei settori, ma inferiori a quelle di molti mesi precedenti. Nel complesso, il 2020 è stato un anno caratterizzato da un clima estremamente caldo, soprattutto in Siberia.

Panoramica sulle condizioni

L’estensione media dei ghiacci marini artici registrata nel mese di dicembre 2020 è stata la terza più bassa registrata nel periodo di monitoraggio satellitare. L’estensione media mensile di 11,77 milioni di chilometri quadrati (4,54 milioni di miglia quadrate) è stata di 1,07 milioni di chilometri quadrati (413.000 miglia quadrate) al di sotto della media di dicembre dal 1981 al 2010. La copertura di ghiaccio marino è risultata inferiore alla media nel Mare di Bering sul versante Pacifico e nel Mare di Barents sul versante Atlantico. Rispetto al 2016, in cui si è registrata la più bassa estensione di ghiaccio marino  per il mese di dicembre, nel 2020 il bordo del ghiaccio si estendeva più a sud nel Mare di Barents e nel Mare della Groenlandia orientale, ma più a nord nello Stretto di Davis e nel Mare del Labrador.

L’estensione della banchisa artica registrata nel mese di dicembre 2020 è stata di 11,77 milioni di chilometri quadrati (4,54 milioni di miglia quadrate). La linea magenta mostra l’estensione media di dicembre dal 1981 al 2010 .

https://nsidc.org/data/seaice_index

Le condizioni nel contesto

L’estensione del ghiaccio marino è aumentata di 2,71 milioni di chilometri quadrati (1,05 milioni di miglia quadrate) durante il mese di dicembre. Questo dato è stato superiore al guadagno medio di 1,99 chilometri quadrati (780.000 miglia quadrate) registrato nel mese di dicembre tra il 1981 e il 2010. Tuttavia, dopo un rapido guadagno all’inizio e a metà del mese, il tasso di aumento è rallentato notevolmente. Le temperature dell’aria nella quota di 925 mb sono risultate relativamente alte per questo periodo dell’anno, su gran parte dell’Oceano Artico, in particolare a nord del Mar Glaciale Artico e del Mar Siberiano Orientale, che ha visto temperature di 5 gradi Celsius al di sopra della media del periodo 1981-2010 . Temperature prossime alla media o inferiori alla media hanno prevalso nel Mare di Beaufort e nel Mare di Chukchi orientale.

L’Oscillazione Artica (AO), dopo essere stata in modalità fortemente positiva per la maggior parte di novembre, è passata in modalità negativa per la maggior parte di dicembre. Questa negativizzazione ha determinato la formazione di un modello meteorologico caratterizzato da un’alta pressione sull’Oceano Artico, sul mare di Beaufort e una bassa pressione sull’Atlantico e sul Pacifico subartico. Ricerche precedenti (Rigor et al., 2002) hanno sostenuto che durante l’inverno, una modalità negativa tende a trattenere il ghiaccio più vecchio e più spesso all’interno dell’Oceano Artico, il che potenzialmente fa presagire una perdita di ghiaccio più moderata durante la successiva estate. Al contrario, quando l’AO è positivo, lo schema dei venti contribuisce a trasportare il ghiaccio dalla costa siberiana, attraverso il polo e fuori dall’Oceano Artico attraverso lo Stretto di Fram, lasciando più ghiaccio sottile lungo la costa siberiana che si scioglie facilmente durante l’estate. Le condizioni meteorologiche registrate durante l’inverno 2019-2020, in cui l AO e risultata fortemente positiva, potrebbero aver giocato un ruolo importante nella bassa estensione dei ghiacci marini della scorsa estate. Tuttavia, questa relazione tra l’AO e l’estensione dei ghiacci estivi non è stata forte negli ultimi anni.

Dicembre 2020 rispetto ai precedenti dicembre

Fino al 2020, il tasso lineare di declino dell’ estensione dei ghiacci marini di dicembre è stato del 3,6% per decennio, che corrisponde a 46.500 chilometri quadrati (18.000 miglia quadrate) all’anno, circa il doppio delle dimensioni del New Hampshire. La perdita cumulativa di ghiaccio registrata a dicembre nel corso degli ultimi 43 anni ossia il periodo in cui sono iniziate le osservazioni tramite satelliti , è di 1,97 milioni di chilometri quadrati (761.000 miglia quadrate), sulla base della differenza dei valori di tendenza lineare nel 2020 e nel 1978. Ciò equivale a circa tre volte la dimensione del Texas.

http://nsidc.org/arcticseaicenews/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »