Il volume del ghiaccio marino viene calcolato utilizzando il Pan-Arctic Ice Ocean Modeling and Assimilation System (PIOMAS, Zhang e Rothrock, 2003) sviluppato presso APL/PSC. Le anomalie che si verificano in ogni giorno sono calcolate in relazione alle anomalie medie registrate nel periodo 1979-2016 per quel giorno dell’anno in modo da eliminare il ciclo annuale. Il ciclo annuale medio del volume del ghiaccio marino in questo periodo varia da 28.000 km3 in aprile a 11.500 km3 in settembre. La linea blu rappresenta il trend calcolato dal 1° gennaio 1979 alla data più recente indicata sulla figura. Le aree ombreggiate rappresentano una e due deviazioni standard dei residui dell’anomalia dal trend in Fig 1 e le deviazioni standard sulla media giornaliera 1979-2017 in Fig 2.
Fig.1 la figura 1mostra l’anomalia del volume del ghiaccio marino artico . Il grafico è aggiornato una volta al mese. Le anomalie giornaliere del volume del ghiaccio marino di ciascun giorno sono calcolate rispetto alla media del periodo 1979 – 2020 per quel giorno dell’anno. I segni presenti sull’asse del tempo si riferiscono al primo giorno dell’anno. La tendenza per il periodo 1979-2021 è mostrata in blu. Le aree ombreggiate mostrano una e due deviazioni standard dalla tendenza. Le barre di errore indicano l’incertezza dell’anomalia mensile che viene tracciata una volta all’anno.
![](http://psc.apl.uw.edu/wordpress/wp-content/uploads/schweiger/ice_volume/BPIOMASIceVolumeAnomalyCurrentV2.1.png)
La figura 2 rappresenta il volume totale del ghiaccio marino artico e mostra anche il ciclo medio annuale del volume negli anni compresi tra il 2011 e il 2020. Le aree ombreggiate indicano una e due deviazioni standard dalla media.
![](http://psc.apl.uw.edu/wordpress/wp-content/uploads/schweiger/ice_volume/BPIOMASIceVolumeAnomalyCurrentV2.1_CY.png)
Il 2020 si è concluso con un volume medio annuo di ghiaccio marino che è stato il 3° più basso tra quelli finora registrati, con 13.500 km 3. Valori simili a quelli registrati negli anni precedenti (2011, 2012, 2016, 2019). Il 2017 detiene ancora il record storico in termini di volume annuo con 12.800 km 3.
Aggiornamento mensile del volume del ghiaccio marino artico per il mese di ottobre 2021
Il volume medio del ghiaccio marino artico registrato nell’ottobre 2021 è stato di 6.140 km^3. Questo valore è l’ottavo più basso tra quelli registrati nel mese di ottobre, circa 1200 km^3 al di sopra del valore stabilito proprio l’anno scorso (il record di ottobre per il volume è del 2020 mentre per settembre è del 2012). Il volume mensile è stato del 72% sotto il massimo del 1979 e del 57% sotto il valore medio per il 1979-2020. Il volume medio del ghiaccio di ottobre 2021 si è attestato a circa un sigma sopra la linea di tendenza 1979-2020.Nel mese di ottobre la crescita del ghiaccio è stata relativamente rapida rispetto a quella degli ultimi anni (Fig 4), portando lo spessore medio del ghiaccio (sopra i 15 cm di spessore) al di sopra dei valori quasi record che sono stati analizzati per il mese di settembre. La mappa delle anomalie dello spessore del ghiaccio per ottobre 2021 in rapporto al periodo 2011-2020 (Fig 6) continua a mostrare anomalie in parte positive e in parte negative. Le anomalie negative si sono estese dal nord della Groenlandia e lungo l’arcipelago canadese attraverso l’Artico orientale fino al Mare di Barents. Le aree a nord della Groenlandia hanno di nuovo mostrato uno spessore del ghiaccio molto basso un pò come avvenuto negli anni precedenti .Notevoli le anomalie positive nei mari di Beaufort e Chukchi, dovute al trasporto di ghiaccio più spesso e più vecchio in queste zone avvenuto durante l’inverno precedente . L’estate dell’Alaska è stata relativamente fredda e ha contribuito a creare un ghiaccio insolitamente spesso in quest’area. Lo spessore del ghiaccio dal CryoSat 2 di nuovo online dopo la regolare pausa estiva, mostra un quadro simile delle anomalie dello spessore del ghiaccio marino, ma con i massimi leggermente spostati, forse a causa del campionamento temporale del composito.Le serie storiche di ottobre (Fig 8) relative ad entrambe le serie di dati non presentano alcuna tendenza esplicita negli ultimi 11 anni. Il confronto con la serie temporale di 43 anni 1979-2021 evidenzia l’importanza che la variabilità naturale riveste nei periodi relativamente brevi come quelli attualmente disponibili da CS2. Entrambe le registrazioni mostrano una stretta corrispondenza in termini di grandezza e una simile variabilità temporale, compreso l’aumento a partire dal 2020. Tuttavia, mentre PIOMAS mostra un volume massimo di ghiaccio che si è verificato nel 2014, CS2 lo registra nel 2013.
La figura 4 confronta le anomalie giornaliere del volume del ghiaccio marino rispetto a quelle registrate tra il 1979 e il 2019.
![](http://psc.apl.uw.edu/wordpress/wp-content/uploads/schweiger/ice_volume/BPIOMAS_CY_IceVolumeAnomaly.V2.1.png)
La figura 5 lo spessore lo spessore medio del ghiaccio calcolato nell area PIOMAS. Nel grafico sono incluse solo le località in cui il ghiaccio è più spesso di 0,15 m.
![](http://psc.apl.uw.edu/wordpress/wp-content/uploads/schweiger/ice_volume/Bpiomas_plot_daily_heff.2sst.png)
La figura 6 mostra L’anomalia dello spessore del ghiaccio per settembre 2021 rispetto all anomalia media di settembre per il periodo 2011-2020.
![](http://psc.apl.uw.edu/wordpress/wp-content/uploads/schweiger/ice_volume/BPIOMAS_ThicknessAnomalyCurrent.png)
La figura 7 mostra l’anomalia dello spessore del ghiaccio marino per il mese di ottobre del 2021 in base ai dati CryoSat-2 (AWI) multi-sensore Sea Ice Thickness rispetto alle anomalie medie del periodo 2011-2020 per il mese di ottobre 2021 (versione 2.4 preliminare)
![](http://psc.apl.uw.edu/wordpress/wp-content/uploads/schweiger/ice_volume/cryosat_anomaly_current.png)
Dati e grafici http://psc.apl.uw.edu/research/projects/arctic-sea-ice-volume-anomaly/