Le mappe qui sotto rappresentano, rispettivamente, le variazioni delle precipitazioni terrestri (a sinistra, basate su un periodo di riferimento che va dal 1961 al 1990) e la percentuale delle precipitazioni terrestri rispetto alla norma (a destra, basate sull’intero periodo di registrazione), utilizzando i dati del GHCN raccolti dalle stazioni di monitoraggio della superficie terrestre.

GHCN e il suo ruolo nel monitoraggio delle precipitazioni.

Global Historical Climatology Network (GHCN): Il GHCN è una vasta base di dati climatici, che raccoglie e archivia informazioni meteorologiche e climatiche da tutto il mondo. È gestito congiuntamente dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti e da altre organizzazioni internazionali.

Funzione del GHCN: La principale funzione del GHCN è quella di fornire una comprensione storica e attuale del clima della Terra attraverso la raccolta di dati. Questi dati includono, ma non si limitano a, temperature, precipitazioni, pressione atmosferica e altri elementi rilevanti.

Stazioni di monitoraggio della superficie terrestre: Il GHCN raccoglie i dati da una vasta rete di stazioni meteorologiche situate in diverse parti del mondo. Queste stazioni monitorano vari parametri climatici, inclusa la quantità di precipitazioni. I dati raccolti sono poi utilizzati per analizzare le tendenze climatiche, studiare i cambiamenti climatici, e supportare la ricerca in ambito meteorologico e climatologico.

Importanza dei dati di precipitazione: Le informazioni sulle precipitazioni sono cruciali per comprendere i modelli climatici, gestire le risorse idriche, prevedere eventi meteorologici estremi come inondazioni o siccità, e per la pianificazione agricola. Misurando le variazioni e le anomalie delle precipitazioni, gli scienziati possono identificare tendenze e variazioni climatiche a livello regionale e globale.

In sintesi, il GHCN gioca un ruolo fondamentale nel fornire dati affidabili e dettagliati sul clima, inclusi i dati sulle precipitazioni, che sono essenziali per vari scopi di ricerca e pianificazione.

La mappa visualizza le variazioni delle precipitazioni avvenute a terra nel novembre 2023 in confronto alla media storica calcolata per gli anni 1961-1990. Queste variazioni sono denominate “anomalie” e indicano quanto le precipitazioni di un determinato mese si discostino dalla media di un lungo periodo di riferimento.

Ecco alcuni punti chiave per comprendere meglio la mappa:

  1. Anomalie Positive e Negative:
    • Anomalie Positive (in blu): Aree che hanno ricevuto più precipitazioni del normale. Questo può essere interpretato come un segnale di condizioni più umide o episodi di pioggia intensa.
    • Anomalie Negative (in marrone): Aree che hanno ricevuto meno precipitazioni del normale. Questo suggerisce condizioni più secche, che potrebbero portare a siccità o stress idrico.
  2. Scala delle Anomalie:
    • La barra di scala in basso mostra l’intensità delle anomalie in millimetri. Un punto sulla mappa che corrisponde a un’estremità della scala indica una grande anomalia (molto più asciutta o molto più umida del normale), mentre i punti vicino allo zero indicano anomalie minori.
  3. Dati Mancanti:
    • Le aree grigie rappresentano regioni per le quali non si dispone di dati. Questo può essere dovuto a stazioni meteorologiche non funzionanti, mancanza di stazioni in aree remote, o dati non ancora raccolti o elaborati.
  4. Importanza Climatica:
    • Monitorare queste anomalie è vitale per comprendere i cambiamenti climatici, gestire le risorse idriche, e prepararsi a potenziali disastri naturali come inondazioni o siccità.
  5. Interpretazione Regionale:
    • Un’analisi regionale può rivelare tendenze climatiche locali, che possono avere impatti significativi sull’agricoltura, sull’approvvigionamento idrico, e sulla biodiversità della regione.
  6. Implicazioni a Lungo Termine:
    • Analizzando queste mappe nel corso del tempo, gli scienziati possono identificare tendenze di lungo periodo, che sono cruciali per capire come il clima globale sta cambiando.

Questa mappa è uno strumento importante per i climatologi e i meteorologi, che permette di visualizzare in modo efficace le variazioni delle precipitazioni in diverse parti del mondo in un dato momento, contribuendo così alla nostra comprensione generale delle dinamiche climatiche in corso.

La mappa mostra la percentuale di precipitazioni rilevate nel novembre 2023 rispetto alla media storica del periodo 1961-1990 per le stesse località. Questo è un modo per confrontare le precipitazioni recenti con un intervallo di tempo storico per valutare se le condizioni attuali sono inusuali o meno.

Ecco come leggere e interpretare la mappa:

  • Percentuali sopra il 100%: Zone colorate in diverse sfumature di azzurro e verde rappresentano aree dove le precipitazioni sono state superiori alla media. Queste percentuali superiori possono indicare una tendenza verso condizioni più umide di quanto sia tipico per quel periodo dell’anno. Percentuali molto alte possono suggerire eventi di pioggia insolitamente intensi, che potrebbero portare a inondazioni o un aumento del rischio di frane.
  • Percentuali sotto il 100%: Zone colorate in diverse sfumature di marrone rappresentano aree dove le precipitazioni sono state inferiori alla media. Questi valori indicano condizioni più secche del normale. Percentuali significativamente basse possono essere associate a periodi di siccità, che possono avere conseguenze negative per l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche e gli ecosistemi naturali.
  • Percentuali intorno al 100%: Le aree che corrispondono a colori neutri o assenza di colore (non grigio) indicano che le precipitazioni sono state pressoché in linea con la media a lungo termine, suggerendo condizioni normali per il mese di novembre.
  • Dati Mancanti: Aree in grigio indicano la mancanza di dati, che potrebbe essere dovuta all’assenza di stazioni meteorologiche in quella regione, o a problemi nella raccolta o nel processamento dei dati.
  • Scala dei Colori: La legenda sotto la mappa fornisce una guida visiva per interpretare i valori percentuali associati ai colori sulla mappa.
  • Proiezione di Robinson: Questa proiezione cartografica è utilizzata per una rappresentazione più equilibrata delle aree terrestri, riducendo la distorsione che si verifica spesso nelle rappresentazioni più tradizionali come la proiezione di Mercatore.

In sintesi, la mappa è un importante strumento analitico che fornisce una visione immediata delle variazioni delle precipitazioni rispetto alla norma in differenti parti del mondo. Queste informazioni sono vitali per capire gli impatti a breve e lungo termine delle precipitazioni sulle società, gli ecosistemi e la pianificazione in risposta al cambiamento climatico.

A novembre 2023, si sono registrate precipitazioni sopra la media in alcune aree dell’Europa, del Canada occidentale, del Sud America sudorientale, dell’Africa orientale, del sud dell’India e nelle regioni settentrionali ed orientali dell’Asia. Contemporaneamente, condizioni più aride della norma hanno interessato vasti settori degli Stati Uniti, nonché regioni dell’Africa, del Giappone e dell’Australia occidentale.

Progetto Climatologia Globale delle Precipitazioni (GPCP): L’analisi che segue è basata sui dati preliminari del Progetto Climatologia Globale delle Precipitazioni (GPCP). Questi dati sono forniti grazie alla cortesia del team di ricercatori principali del GPCP presso l’Università del Maryland.

Il Progetto Climatologia Globale delle Precipitazioni (GPCP) è un progetto scientifico internazionale che raccoglie e analizza dati sulle precipitazioni a livello globale. Il suo obiettivo principale è quello di fornire una comprensione accurata delle precipitazioni che cadono su tutto il pianeta, sia sulla terraferma che sugli oceani.

Ecco alcune caratteristiche chiave del GPCP:

  1. Dati Integrati: Il GPCP combina misurazioni delle precipitazioni provenienti da diverse fonti, inclusi satelliti, stazioni meteorologiche, e boe oceaniche.
  2. Copertura Globale: Il progetto offre una stima delle precipitazioni su una scala globale, che è essenziale per lo studio del clima e del ciclo idrologico terrestre.
  3. Lungo Termine: Il GPCP non si limita a raccogliere dati di breve termine; mira anche a creare un record storico delle precipitazioni che può essere utilizzato per studiare le tendenze a lungo termine e i modelli climatici.
  4. Supporto alla Ricerca: I dati del GPCP sono utilizzati da scienziati e ricercatori per svariati scopi, dall’analisi dei cambiamenti climatici alla previsione meteorologica e alla gestione delle risorse idriche.
  5. Record Climatici: I dati climatici sono essenziali per comprendere e modellare il sistema climatico della Terra, e il GPCP fornisce un importante dataset per questi scopi.
  6. Accessibilità: I dati del GPCP sono generalmente resi disponibili alla comunità scientifica internazionale, promuovendo ulteriori ricerche e applicazioni in diversi campi.

In sostanza, il GPCP gioca un ruolo fondamentale nella scienza climatica moderna, fornendo dati essenziali per la comprensione delle precipitazioni globali e il loro impatto sul clima della Terra.

Punti Salienti di Novembre: A circa sei mesi dall’inizio dell’attuale evento El Niño, i modelli di precipitazioni tropicali hanno prevalentemente rispecchiato le aspettative, con alluvioni e frane nell’Africa orientale e in alcune zone del Sud America, insieme a una continuativa siccità nella regione amazzonica del Sud America. Per la seconda volta, il novembre più caldo si è accompagnato alla stima di precipitazioni globali più intense, con una notevole fascia di piogge intense attraverso la regione della Zona di Convergenza Intertropicale del pianeta. L’Europa ha registrato un secondo mese consecutivo di precipitazioni oltre la media, contribuendo ad alleviare le precedenti condizioni di siccità. Il sud degli Stati Uniti è rimasto prevalentemente secco, sebbene solitamente le condizioni di El Niño siano associate a un incremento delle precipitazioni. Mentre l’autunno dell’emisfero settentrionale volgeva al termine, il campo di pioggia monsonico asiatico si è spostato verso sud, coprendo l’Oceano Indiano e il Continente Marittimo (vedi Figura 1, pannello superiore), insieme ad altre caratteristiche delle piogge tropicali come la Zona di Convergenza Intertropicale (ITCZ) e le precipitazioni sull’Africa. Anche le medie latitudini hanno mostrato le consuete configurazioni di precipitazioni orientate da sud-ovest a nord-est attraverso l’Europa e le porzioni settentrionali degli oceani Pacifico e Atlantico. Nei mari delle medie latitudini meridionali, le caratteristiche delle precipitazioni sono orientate da nord-ovest a sud-est, con un anello di precipitazioni più intense che si estende attorno al globo a 60° sud.

Le tre mappe presenti nella figura rappresentano diversi aspetti delle precipitazioni per novembre 2023.

Di seguito esaminerò con attenzione le tre mappe nella figura e fornirò una spiegazione dettagliata per ciascuna:

  1. Mappa delle Precipitazioni Medie (Prima Mappa – Parte Superiore):
    • Cosa Mostra: Questa mappa rappresenta la quantità media giornaliera di precipitazioni cadute a novembre 2023 su scala globale.
    • Come Leggerla: Le aree più scure (tonalità più intense di blu) indicano regioni con precipitazioni abbondanti, mentre le aree più chiare indicano precipitazioni scarse o assenti.
    • Utilità: Offre una visione immediata di quali aree del mondo hanno ricevuto più o meno pioggia durante il mese.
  2. Mappa delle Anomalie delle Precipitazioni (Seconda Mappa – Centro):
    • Cosa Mostra: Raffigura le deviazioni delle precipitazioni di novembre 2023 rispetto alla media storica.
    • Come Leggerla: Le aree colorate di blu hanno ricevuto più pioggia del solito, mentre quelle in marrone hanno ricevuto meno pioggia del solito. Le aree colorate di bianco sono vicine alla norma storica.
    • Utilità: Fornisce informazioni su come i modelli attuali di precipitazione si discostano da quelli attesi basati su medie a lungo termine.
  3. Mappa della Variazione Percentuale (Terza Mappa – Parte Inferiore):
    • Cosa Mostra: Presenta le variazioni percentuali rispetto alla media, offrendo una misura relativa dell’anomalia.
    • Come Leggerla: Le aree in blu scuro indicano un notevole aumento delle precipitazioni (fino al 100% o più), le aree in blu chiaro mostrano un aumento moderato. Le aree in marrone rappresentano una diminuzione, con tonalità più scure che indicano riduzioni più severe.
    • Utilità: Questa mappa è particolarmente utile per valutare l’impatto delle precipitazioni in termini di surplus o deficit relativo alla norma.

L’insieme di queste mappe fornisce un quadro completo delle condizioni di precipitazione per novembre 2023. Le precipitazioni medie danno un’idea della distribuzione della pioggia, le anomalie indicano come questa distribuzione si discosta dalla norma, e la variazione percentuale quantifica tale deviazione. Queste informazioni sono essenziali per comprendere le dinamiche del clima attuale, identificare zone a rischio di siccità o alluvioni e supportare la pianificazione in ambito agricolo e ambientale.

Le mappe delle deviazioni dal normale clima di novembre (Figura 1, pannelli centrale e inferiore) evidenziano anomalie positive e negative di rilievo nei tropici, insieme a estese zone più umide o più secche del solito nelle medie latitudini di entrambi gli emisferi. Questi fenomeni nei tropici sono fortemente collegati all’El Niño in atto e in intensificazione (l’indice Niño 3.4 è ora salito a circa +2,0). La Figura 2 illustra la situazione tipica di El Niño per i mesi di novembre passati (quando El Niño era presente) e ripresenta il campo delle anomalie di questo novembre per un confronto diretto. Molti sono i territori che mostrano deviazioni dello stesso segno in entrambi i pannelli. Infatti, la correlazione dei pattern di anomalie di questo mese nella regione compresa tra 40°N e 40°S è di +0,47, la più alta finora registrata per questa fase di El Niño iniziata agli inizi del 2023, segnale di un crescente impatto di El Niño sulle precipitazioni, almeno nei tropici.

Nel Pacifico tropicale, lungo l’equatore, la Zona di Convergenza Intertropicale (ITCZ) evidenzia per questo novembre anomalie di precipitazioni particolarmente elevate, con una fascia negativa stretta e orientata est-ovest poco a nord, in modo simile al quadro composito di El Niño. Verso ovest, una zona di siccità si estende dalla Nuova Guinea e Java e prosegue attraverso buona parte dell’Oceano Indiano equatoriale, in linea con il quadro composito, ad eccezione della zona a ovest degli 80°E. Il quadro composito di El Niño prevede un’ampia zona di anomalia positiva sull’emisfero occidentale dell’Oceano Indiano, sia a nord che a sud dell’equatore, estendendosi verso il Corno d’Africa e l’Africa orientale. Nella realtà, il mese scorso ha visto un’importante anomalia positiva di pioggia nell’estremo ovest dell’Oceano Indiano e attraverso l’Africa centrale. L’abbondante pioggia associata a questo fenomeno ha causato inondazioni e frane in varie fasi del mese in Somalia, Kenya, Etiopia e zone limitrofe, con notevoli perdite di vite umane. Sull’Australia, invece, il quadro composito suggeriva una probabile siccità, ma le osservazioni dell’ultimo mese rivelano una situazione più variegata, con oltre la metà del territorio che presenta anomalie di precipitazioni in positivo.

Le due mappe in Figura 2 presentano le anomalie delle precipitazioni legate al fenomeno El Niño per il mese di novembre, con un confronto tra un composito storico e le osservazioni specifiche di novembre 2023.

Mappa Superiore – Composito di El Niño per Novembre: Questa mappa sintetizza i modelli di precipitazione tipici dei mesi di novembre influenzati da El Niño in anni precedenti. Un mosaico di blu e marrone tessuto attraverso i continenti segnala dove, storicamente, El Niño ha portato a piogge abbondanti (in blu) o a una siccità accentuata (in marrone). Questa cartografia delle precipitazioni funge da termine di paragone, offrendoci una tela di aspettative climatiche basate su eventi passati.

Mappa Inferiore – Anomalie delle Precipitazioni per Novembre 2023: Come uno specchio che riflette il presente, questa mappa traccia le deviazioni della pioggia per novembre 2023. Le gocce di blu disegnano una narrazione di umidità imprevista, mentre le macchie di marrone raccontano di aspettativa infranta, con piogge che si trattennero. Il confronto con il composito storico ci permette di apprezzare le risonanze e le dissonanze del clima attuale con le sinfonie del passato.

Confronto e Analisi: Le armonie di colore tra le due mappe rivelano una consonanza climatica: dove il blu si sovrappone, El Niño ha mantenuto il suo ritmo, portando più pioggia del solito. Dove il marrone prevale, segnala che la sua mano secca si è estesa come in passato. In contrasto, le disarmonie di colore — dove il blu e il marrone non corrispondono — parlano di una nuova dinamica o di influenze climatiche aggiuntive che stanno modellando la tessitura delle precipitazioni oltre la consueta impronta di El Niño.

Queste mappature sono di inestimabile valore, poiché tessono la comprensione di come i fenomeni climatici come El Niño possano danzare diversamente ogni anno, influenzando il nostro pianeta in modi sia familiari che sorprendenti.

Il quadro delle anomalie di precipitazione in Sud America per questo mese si allinea abbastanza bene con le previsioni composite per El Niño, con un dominante regime di siccità nel nord del continente, che include gran parte del bacino amazzonico, attualmente in preda a una siccità importante. Proprio a sud dell’evidente carenza di piogge sull’Amazzonia, che si estende fino all’Atlantico, si manifesta una condizione più umida del solito lungo la costa meridionale del Brasile, estendendosi anche verso est. Questa situazione è stata associata a inondazioni nel corso di una sequenza di eventi atmosferici che hanno interessato le regioni di confine tra Paraguay, Uruguay, Argentina e Brasile.

Mentre il Sud America mostra un modello di anomalie che possiamo collegare a El Niño, la situazione delle precipitazioni nel Nord America del mese scorso non rispecchia quello che ci si aspetterebbe durante un episodio di El Niño. Sebbene il modello composito di El Niño mostri un’accentuata anomalia positiva di precipitazioni che attraversa il sud degli USA e il Messico, emergendo dalla Zona di Convergenza Intertropicale dell’Est Pacifico, le anomalie di questo novembre si notano nelle aree meridionali, ma non attraverso la maggior parte degli Stati Uniti, dove persistono condizioni di siccità. Tuttavia, piogge intense nel sud del Texas, in Louisiana e nel sud della Florida suggeriscono che l’effetto di El Niño potrebbe essersi spinto più a nord. Un modello prevalentemente secco nel resto del Nord America è stato collegato a condizioni di quasi siccità, soprattutto nell’est, dove si sono verificati anche incendi boschivi a causa della secchezza nelle montagne della Virginia, anche se alcune piogge nella seconda metà del mese hanno mitigato la siccità lungo la costa orientale. Nonostante una stagione degli uragani atlantici generalmente tranquilla, un piccolo disturbo tropicale ha colpito la Repubblica Dominicana (oltre a Haiti e Giamaica) provocando gravi inondazioni.

Nell’Atlantico del Nord e in Europa, un anomalo aumento delle precipitazioni si estende dalla costa sud-est degli USA, attraversando l’Atlantico verso nord-est, coprendo tutta l’Europa e proseguendo fino al nord dell’Asia. Questo fenomeno mensile è dovuto al passaggio di forti tempeste cicloniche e fronti che colpiscono il Regno Unito e l’Europa dall’Atlantico, oltre che a tempeste che interessano l’area del Mar Nero (Russia, Ucraina, Turchia, Grecia) più a sud. Queste diffuse precipitazioni hanno contribuito significativamente a mitigare le condizioni di siccità in gran parte dell’Europa.

A livello globale, novembre del 2023 è stato il novembre più caldo registrato, in termini di temperatura superficiale media globale. Come già osservato in altri mesi simili, ma non in tutti, ciò è correlato anche al record delle precipitazioni globali per il mese di novembre 2023. Gu e Adler (2022) hanno studiato questa lieve correlazione positiva su base annuale. Un’altra tendenza evidente su scala quasi globale per i mesi di novembre è mostrata dalla Figura 3, che rappresenta la media delle precipitazioni in due fasce latitudinali (terra + oceano) negli ultimi oltre 40 anni. Questi dati mostrano un aumento delle precipitazioni nella regione dell’ITCZ (0–10°N) e una diminuzione nella regione delle medie latitudini settentrionali (30–40°N), con la fascia dell’ITCZ che ha raggiunto un valore record quest’anno, segnalando l’intensità delle piogge tropicali in queste condizioni estremamente calde. Per quanto riguarda la stagione di tre mesi da settembre a novembre, la Figura 4 illustra la mappa media delle precipitazioni e il relativo campo anomalo. Dato che l’El Niño è stato attivo in questi tre mesi, i suoi effetti sono ancora evidenti, sebbene leggermente attenuati, con un’Africa prevalentemente umida, un’Australia per lo più secca, e l’America del Sud e del Nord generalmente asciutte, mentre l’Eurasia è per lo più umida. Sopra gli oceani, le caratteristiche umide e secche dell’El Niño predominano nei tropici, completando il quadro generale.

La Figura 3 contiene due grafici relativi alle anomalie delle precipitazioni nel mese di novembre nel periodo 1979-2023, analizzati per due specifiche fasce di latitudine sia sulla terraferma che sugli oceani.

esaminiamo i due grafici presentati nella Figura 3:

(a) Il primo grafico mostra come sono cambiate le precipitazioni medie nel mese di novembre in due distinti corridoi latitudinali del nostro pianeta, dalla terraferma agli oceani, nel periodo che va dal 1979 al 2023. La linea nera traccia le variazioni per la zona più vicina all’equatore, tra 0 e 10 gradi nord, mentre la linea rossa si concentra sulla fascia temperata, tra 30 e 40 gradi nord. Queste linee s’incurvano sopra e sotto una linea di base tratteggiata che rappresenta la media storica delle precipitazioni. Quando le linee si sollevano al di sopra di questa linea di base, significa che quel novembre è stato più piovoso del solito; quando scendono sotto, indica un novembre più secco della norma. Le oscillazioni ci raccontano di anni particolarmente umidi o secchi, mostrando non solo le fluttuazioni annuali ma anche eventuali tendenze a lungo termine.

(b) Il secondo grafico si concentra sulla differenza tra le precipitazioni medie di queste due fasce latitudinali. Efficacemente, ci mostra chi ha “vinto” la gara delle piogge in ogni novembre degli ultimi 44 anni. Un valore positivo su questo grafico significa che la fascia equatoriale ha ricevuto più pioggia rispetto alla fascia temperata; un valore negativo indica il contrario. Questa differenza può essere influenzata da molti fattori, inclusi fenomeni climatici come El Niño o La Niña, e altri modelli atmosferici a grande scala.

Insieme, questi grafici ci danno una finestra sul comportamento dinamico del nostro clima e su come, in certi luoghi del mondo, le precipitazioni di novembre possono variare ampiamente da un anno all’altro, fornendoci indizi su cambiamenti più ampi nei modelli climatici.

La “Figura 4” mostra due grafici che tracciano la precipitazione media e le anomalie di precipitazione per i mesi di settembre-novembre del 2023.

(a) Il primo grafico, nella parte superiore, ci presenta un confronto tra le precipitazioni medie misurate nei mesi di settembre-novembre del 2023 per due fasce di latitudine. La linea nera rappresenta le misurazioni vicino all’equatore, tra 0 e 10 gradi Nord, mentre la linea rossa mostra i dati relativi alle medie latitudini, tra 30 e 40 gradi Nord. Le fluttuazioni che vediamo sul grafico ci rivelano come la pioggia si sia discostata dalla media di lungo periodo (indicata dalla linea tratteggiata) per queste zone. I picchi sopra la linea tratteggiata indicano mesi più piovosi del normale, mentre i tratti sotto la linea indicano mesi più asciutti.

(b) Il secondo grafico, posizionato sotto il primo, è una sorta di lente d’ingrandimento che ci mostra la differenza diretta tra le precipitazioni delle due fasce latitudinali. È un confronto diretto di “chi ha ricevuto più pioggia”, con valori positivi che segnalano una prevalenza di pioggia nell’equatoriale rispetto alle medie latitudini e valori negativi che indicano il contrario. Questo grafico è particolarmente utile per osservare come le distribuzioni di pioggia cambiano tra le regioni tropicali e temperate.

Insieme, questi grafici offrono un’istantanea dettagliata delle tendenze di precipitazione in diverse parti del mondo durante un periodo chiave dell’anno, quando le stagioni cambiano e gli eventi meteorologici come le tempeste autunnali sono comuni. Questa informazione può essere vitale per comprendere meglio i modelli climatici a lungo termine e per prevedere come eventi come El Niño o La Niña possano influenzare il clima globale.

https://www.ncei.noaa.gov/access/monitoring/monthly-report/global/202311

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