L imponente sviluppo scientifico e tecnico avvenuto nell’ultimo secolo ha fatto sì che venissero sviluppate delle tecnologie che fino a pochi decenni fa erano inimmaginabili. Certamente la ricerca spaziale rappresenta una delle più importanti avanguardie della tecnica e dell’Ingegneria e più in generale della Scienza. In suddetto contesto si collocano le tecnologie e la Scienza del Telerilevamento satellitare o Remote Sensing. Con il termine telerilevamento si indica “una scienza che permette di ottenere informazioni qualitative e quantitative da un oggetto, un’area o un fenomeno tramite l’analisi di dati acquisiti da un dispositivo a distanza che non è in contatto con l’oggetto, l’area o il fenomeno investigato” (Papale e Barbati, 2005). Il telerilevamento satellitare permette così l’acquisizione di dati, sottoforma di
immagini, su vaste aree di superficie terrestre in tempi relativamente brevi. Con il tempo le tecniche di acquisizione dei dati e le tecnologie costruttive dei sensori sono state perfezionate ed ora è possibile accedere a dati con diverse risoluzioni geometriche, spettrali, temporali e radiometriche. Ad oggi sono disponibili immagini satellitari multispettrali con risoluzione geometrica dell’ordine del decimetro. Tutte queste peculiarità del telerilevamento lo rendono un valido supporto sia per attività scientifiche sia commerciali od amministrative. A livello scientifico le tecniche di Remote Sensing si applicano a numerosi campi tra cui la geologia, la climatologia, la meteorologia, l’oceanografia e l’idrologia. Il dato satellitare risulta molto utile per la cartografia di aree remote o paesi in via di sviluppo;in queste zone le tecniche tradizionali con misurazioni sul campo o rilievi fotogrammetrici sono di difficile applicazione. Dal punto di vista commerciale la possibilità di accedere a dati su vastissime aree può essere importante per applicazioni in campo agro-forestale e per la pesca, oltre che per le attività di ricerca delle materie prime. Le immagini telerilevate forniscono un importante strumento di pianificazione e monitoraggio nell’ambito dell’amministrazione del territorio. Sono presenti in letteratura numerosi studi a riguardo, sia sull’ambiente urbano che naturale. Una delle più interessanti applicazioni del telerilevamento satellitare è quella relativa al risk management e la gestione dei disastri naturali; in questo filone si inseriscono diversi progetti e organizzazioni come ITHACA (Information for Humanitarian Assistance, Cooperation and Action) oppure GDACS (Global Disaster Alert and Coordination System), organizzazioni rivolte al miglioramento dei sistemi di allerta (Early Warning), valutazione dei danni nelle prime fasi delle emergenze (Early Impact), di condivisione di informazioni georeferenziate e coordinamento nelle prime fasi delle emergenze. L’Agenzia Spaziale Europea ha lanciato il programma Copernicus, il quale tramite dati satellitari fornisce una serie di prodotti e servizi a supporto di studi scientifici e gestione delle emergenze. All’interno di tale programma si trovano progetti come EMS (Emergency Management Service) che è costituito da tre moduli: mapping, EFAS (European Flood Awareness System) e EFFIS (European Forest Fire Information System). Un altro programma europeo è G-MOSAIC (GMES services for Management of Operations, Situation Awareness and Intelligence for regional Crises) che produce informazioni di supporto con attenzione particolare alle crisi esterne all’UE. Accanto a questi progetti sono inoltre presenti numerose realtà di crowdmapping a cui è possibile partecipare on-line. Recentemente l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha dato inizio alla missione Sentinel, all’interno del programma Copernicus,con il lancio di una nuova serie di satelliti per l’osservazione terreste. Alcuni di questi sono già operativi e sono disponibili, open source, immagini radar e multispettrali.
Copernicus è attualmente il più ambizioso programma di osservazione terrestre al mondo ed è costituito da differenti sistemi (satelliti, stazioni terrestri, sensori aerei e marini) che acquisiscono dati sulla Terra, come riportato sul sito internet di ESA (http://www.esa.int/Our_Activities/Observing_the_Earth/Copernicus/Overview3). Sul medesimo sito web si riporta che Copernicus è un programma che darà forma al futuro del nostro pianeta per il beneficio di tutti, ESA mette a disposizione la sua esperienza trentennale in programmi spaziali per contribuire al programma. Questo programma fornisce informazioni accurate, tempestive e facilmente accessibili per migliorare la gestione ambientale, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici ed assicurare la sicurezza civile. Il programma è coordinato e gestito dalla Commissione Europea, mentre lo sviluppo delle infrastrutture avviene sotto il controllo di ESA per quanto riguarda le componenti spaziali. Le aree tematiche in cui si inseriscono i servizi legati al programma Copernicus sono sei:
- territorio,
- mare,
- atmosfera,
- cambiamento climatico,
- gestione emergenze,
- sicurezza.
Questi servizi sono a supporto di una infinità di applicazioni che includono la protezione ambientale, la gestione delle aree urbane, la pianificazione territoriale, l’agricoltura, la gestione delle foreste, la pesca, i trasporti, lo sviluppo sostenibile, la protezione civile e il turismo. La varietà di applicazioni fa sì che i maggiori utilizzatori dei servizi Copernicus siano le pubbliche autorità, specialmente per la definizione di politiche ambientali e la gestione delle emergenze. - l’utilizzo dei dati Sentinel è rivolto allo studio del territorio, per cui particolare attenzione va concessa al tema dei servizi terrestri, i quali sono a loro volta suddivisi in quattro aree (http://land.copernicus.eu/):
- Globali, questi servizi forniscono una serie di prodotti per lo studio della superficie terrestre a livello globale (con risoluzioni spaziali medie e basse), i prodotti sono usati per il monitoraggio della vegetazione, il ciclo dell’acqua e altre applicazioni.
- Pan-Europei, servizi rivolti allo studio della copertura e dell’uso del suolo europeo e del loro cambiamento negli anni (corpi idrici, suolo nudo, foreste, aree impermeabilizzate…).
- Locali, servizi relativi a specifiche aree nelle quali vengono riscontrate peculiarità (coste, grandi città, reti idriche).
- In-sito, tutti i servizi hanno bisogno di dati presi nelle zone di studio per supportare i prodotti satellitari.
- Un importante prodotto Pan-Europeo è CORINE Land Cover (CLC), che consiste in uno studio delle coperture del suolo (land cover) nel territorio europeo. I prodotti pan-europei sono coordinati dalla European Environment Agency (EEA). Per le specifiche esigenze del programma è stato sviluppato il progetto Sentinel, che prevede il lancio in orbita di 12 satelliti che formeranno la componente spaziale del programma Copernicus.
La temperatura media globale del mese di marzo 2022 è stata di circa 0,4ºC più alta della media 1991-2020 per il mese di marzo, il che la rende la quinta più calda registrata. L’Europa complessivamente ha registrato una temperatura di circa 0,4ºC più fredda rispetto alla media , la terza più fredda degli ultimi 10 anni. In Europa le anomalie di temperatura sono risultate contrastanti, con condizioni più calde della media nei paesi del nord e più fredde della media nei paesi del sud; queste condizioni di freddo si sono estese al nord Africa e alla Russia.
Di seguito la mappa dell’anomalia della temperatura dell’aria in superficie per marzo 2022 rispetto alla media di marzo per il periodo 1991-2020. Fonte dei dati: ERA5. Credito: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.
Nel mese di marzo 2022, le anomalie di temperatura sono state molto diversificate in tutta Europa. Condizioni più calde della media sono state riscontrate nell’Europa settentrionale, dove le temperature più calde si sono verificate nella Norvegia settentrionale https://www.met.no/publikasjoner/met-info/_/attachment/download/0784f007-7509-4d65-86c7-6d5cc77640c4:a6dc0cd38766f0dd53ff046e55d2199352277760/MET-info-03-2022.pdf . Al contrario, condizioni più fredde della media sono state riscontrate nell’Europa meridionale. In particolare, Grecia https://www.euronews.com/green/2022/03/16/turkey-greece-and-cyprus-are-in-the-middle-of-an-unseasonal-coldsnape Turchia hanno avuto le anomalie più fredde https://www.dailysabah.com/turkey/istanbul/another-cold-wave-set-to-grip-istanbul-marmara-region.
Temperature inferiori alla media sono state riscontrate nell’Europa sud-orientale e si sono estese al nord Africa, attraverso il Medio Oriente e il Caucaso, e in Russia. Condizioni più fredde della media sono state trovate anche nell’Africa nord-occidentale e meridionale, in una vasta area del Sud America, nelle Montagne Rocciose degli Stati Uniti e nel Canada centrale. Un’interessante linea curva di anomalie leggermente più fredde della media si è verificata nell’Australia occidentale in relazione al passaggio del ciclone tropicale Anika https://climate.copernicus.eu/precipitation-relative-humidity-and-soil-moisture-march-2022.
Temperature più alte del normale sono state registrate in una regione compresa tra l’Iran, l’India e la Cina. In particolare, l’India ha avuto il suo marzo più caldo degli ultimi 122 anni. Condizioni più calde della media sono state registrate anche nella Russia nord-orientale, nell’Antartide orientale https://www.washingtonpost.com/weather/2022/03/18/antarctica-heat-wave-climate-change/, nell’Artico https://www.theguardian.com/environment/2022/mar/21/extremes-of-40c-above-normal-whats-causing-extraordinary-heating-in-polar-regions, nell’Australia settentrionale, nell’Africa centrale, lungo la costa pacifica del Nord America e negli Stati Uniti orientali.
Le temperature dell’aria nella zona dell’ Oceano Atlantico hanno subito oscillazioni, a parte una regione più calda della media al largo degli Stati Uniti orientali e un’area più fredda della media nel Mar del Labrador e a sud della Groenlandia. Le condizioni sono state più variabili nell’Oceano Pacifico, con temperature al di sopra della media soprattutto sulle medie latitudini del Pacifico settentrionale e meridionale. Le temperature superficiali del mare più calde della media presenti a est dell’Australia hanno anche causato un evento di sbiancamento nella Grande Barriera Corallina https://www.bbc.co.uk/news/world-australia-60870239. Temperature inferiori alla media si sono verificate lungo la costa del Nord America occidentale e a ovest del Sud America. Anche le regioni tropicali e sub-tropicali del Pacifico orientale sono state più fredde della media, in relazione alle continue condizioni di La Niña https://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/analysis_monitoring/enso_advisory/ensodisc.shtml. Anomalie miste calde e fredde sono state registrate nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Meridionale.
Di seguito le mappe delle anomalie mensili della temperatura superficiale dell’aria, media globale e media europea, in riferimento al periodo 1991-2020, da marzo 1979 a marzo 2022. Le barre colorate più scure indicano i valori di marzo. Fonte dei dati: ERA5. Credito: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.
A livello globale, marzo 2022 è stato:
0.39°C più caldo della media 1991-2020 per marzo risultando così il quinto marzo più caldo registrato
quasi 0,2°C più freddo del marzo più caldo avvenuto nel 2016
Le anomalie della temperatura media europea sono generalmente più grandi e più variabili delle anomalie globali. Nel mese di marzo 2022 la temperatura media europea è stata di 0,43°C più bassa della media 1991-2020. Il mese è stato il terzo marzo più freddo degli ultimi 10 anni, ma è stato molto meno estremo – circa 2,4°C più caldo – dell’anomalia di -2,71°C del marzo 2013.
Anomalie della temperatura nella regione polare
Di seguito la mappa che illustra le anomalie mensili della temperatura superficiale dell’aria della zona artica nel periodo compreso tra il 1979 e il 2022, rispetto al periodo 1991-2020. Fonte dei dati: ERA5. Credito: Copernicus Climate Change Service/ECMWF.
Nel mese di marzo , nella regione artica, la temperatura è stata di 2,09°C al di sopra della media 1991-2020, il che l’ha reso il quarto più caldo di tutti i tempi e circa 0,5°C più fresco del marzo più caldo del 2017. Anche l’Antartico ha visto un intenso periodo caldo, con temperature dell’aria ben al di sopra della media, e a Vostok, per esempio, la temperatura ha raggiunto i -17,7° C che è la temperatura di marzo più calda misurata in questo luogo nei suoi 65 anni di storia documentata.
https://climate.copernicus.eu/surface-air-temperature-march-2022