Nel mese di maggio 2023, la temperatura della superficie del mare (TSM) per la regione NINO.3 è stata superiore alla norma con una deviazione di +1,1°C (Tabella e Figura 3).
La TSM è la temperatura media mensile della superficie del mare, calcolata sulla regione NINO.3 (5°N-5°S, 150°W-90°W). La deviazione della TSM per NINO.3 è definita come la differenza tra la TSM media mensile e la media climatologica basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni. La JMA definisce che si verifica un fenomeno El Niño (La Niña) quando la deviazione della media mobile a cinque mesi della TSM per NINO.3 rimane rispettivamente superiore a +0,5°C (inferiore a -0,5°C) per sei mesi consecutivi o più. I valori medi su cinque mesi sottolineati indicano una deviazione superiore a +0,5°C, mentre quelli in corsivo indicano una deviazione inferiore a -0,5°C.
Le ultime TSM e SOI sono valori preliminari.
La Figura 3 mostra una serie storica di deviazioni della temperatura della superficie del mare (TSM) dalla media climatologica, basata sull’ultimo periodo scorrevole di 30 anni, in diversi pannelli per diverse regioni e indici.
- Il pannello superiore (top panel) mostra una mappa o un diagramma che indica le regioni geografiche alle quali si riferiscono i pannelli sottostanti.
- Il secondo pannello (the 2nd panel) mostra le deviazioni della TSM per la regione NINO.3. Le linee sottili indicano il valore medio mensile della TSM, mentre le curve spesse e levigate rappresentano una media mobile a cinque mesi. Le aree ombreggiate in rosso indicano i periodi in cui si sono verificate condizioni di El Niño.
- Il terzo pannello (the 3rd panel) mostra l’Indice di Oscillazione Meridionale (Southern Oscillation Index o SOI). Questo indice è un indicatore dell’intensità e della fase dell’Oscillazione Meridionale, che è una variazione periodica della pressione atmosferica tra l’est e l’ovest dell’Oceano Pacifico e è strettamente associata ai fenomeni El Niño e La Niña.
- Il quarto pannello (the 4th panel) mostra le deviazioni della TSM per la regione NINO.WEST. Analogamente al secondo pannello, le linee sottili indicano i valori medi mensili e le curve spesse indicano la media mobile a cinque mesi.
- Il pannello inferiore (the bottom panel) mostra le deviazioni della TSM per la regione IOBW (Oceano Indiano). Come nei pannelli precedenti, le linee sottili rappresentano i valori medi mensili e le curve spesse la media mobile a cinque mesi.
In tutti i pannelli, le aree ombreggiate in rosso rappresentano i periodi di El Niño, mentre le aree ombreggiate in blu rappresentano i periodi di La Niña.
In sintesi, la Figura 3 fornisce un’analisi temporale delle deviazioni della temperatura della superficie del mare e dell’Indice di Oscillazione Meridionale, permettendo di osservare come queste misure si siano modificate nel tempo e in relazione ai fenomeni di El Niño e La Niña.
La media mobile a cinque mesi del valore di deviazione della TSM NINO.3 per marzo era di +0,3°C (Tabella e Figura 1).
La Figura 1 mostra la media mobile a cinque mesi della deviazione della temperatura della superficie del mare (TSM) per la regione NINO.3, come previsto dal sistema di previsione stagionale ad ensemble del JMA (JMA/MRI-CPS3).
- I “punti rossi” rappresentano i valori osservati in passato. Questi sono i dati reali che sono stati registrati e rappresentano la deviazione effettiva della TSM per specifici periodi nel passato.
- I “riquadri” rappresentano le previsioni future. Ogni riquadro indica un intervallo entro il quale si prevede che il valore della deviazione della TSM sarà incluso con una probabilità del 70%. In altre parole, c’è una probabilità del 70% che il valore effettivo si trovi all’interno dell’intervallo rappresentato dal riquadro.
Questo tipo di grafico è utile per visualizzare sia i dati storici che le previsioni future, e per avere un’idea dell’incertezza associata alle previsioni. In particolare, in un contesto climatico, è utile per vedere se la regione NINO.3 si sta avvicinando alle condizioni di El Niño (deviazioni positive della TSM) o di La Niña (deviazioni negative della TSM) e quali siano le previsioni per i prossimi mesi.
Le TSM e le temperature sottosuperficiali erano superiori alla norma in quasi tutte le aree dell’Oceano Pacifico equatoriale (Figura 4, Figura 5, Figura 6, Figura 7).
La Figura 4 mostra la temperatura media mensile della superficie del mare (SST) e le anomalie nelle regioni degli oceani Pacifico e Indiano. Le anomalie si riferiscono alla differenza tra la SST di un determinato mese e la media climatologica per quel mese durante un periodo di base, che in questo caso è 1991-2020.
La Figura 5 mostra delle sezioni trasversali profondità-longitudine delle temperature e delle anomalie lungo l’equatore negli oceani Indiano e Pacifico, ottenute mediante un sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di base per determinare la normale è 1991-2020.Questo tipo di figura è particolarmente utile per gli oceanografi e i climatologi, in quanto permette di visualizzare la struttura termica dell’oceano in termini di profondità e longitudine. Ciò è importante per comprendere fenomeni come El Niño e La Niña, che sono strettamente legati alle variazioni di temperatura sottostanti la superficie del mare nell’Oceano Pacifico equatoriale.
La Figura 6 mostra delle sezioni trasversali tempo-longitudine delle anomalie della temperatura della superficie del mare (SST) lungo l’equatore negli oceani Indiano e Pacifico. Il periodo di base per determinare la normale è 1991-2020.Questo tipo di figura è estremamente utile per visualizzare l’evoluzione temporale delle anomalie della temperatura della superficie del mare in diverse regioni lungo l’equatore. È particolarmente utile per monitorare e comprendere fenomeni come El Niño e La Niña, che sono caratterizzati da variazioni significative nelle temperature della superficie del mare nell’Oceano Pacifico equatoriale e che possono avere un impatto significativo sul clima globale
La Figura 7 mostra delle sezioni trasversali tempo-longitudine del contenuto di calore oceanico (OHC; temperatura mediata verticalmente nei primi 300 metri) e delle relative anomalie lungo l’equatore negli oceani Indiano e Pacifico, utilizzando un sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di base per determinare la normale è 1991-2020.Questa figura è importante perché il contenuto di calore oceanico è un indicatore chiave dell’energia immagazzinata negli oceani, che gioca un ruolo cruciale nella regolazione del clima globale. Le variazioni nel contenuto di calore oceanico, in particolare lungo l’equatore, sono strettamente collegate a fenomeni climatici come El Niño e La Niña.
Nell’atmosfera, l’attività convettiva vicino alla linea dell’equatore, che era stata inattiva fino ad aprile, è cambiata per essere vicina alla norma e i venti alisei nella troposfera inferiore sull’Oceano Pacifico equatoriale centrale si sono indeboliti fino a tornare vicini alla norma (Figura 8, Figura 9, Figura 10).
Con l espressione “attività convettiva vicino alla linea dell’equatore” si fa riferimento ai movimenti verticali dell’aria che si verificano nella zona equatoriale della Terra. Questo fenomeno è particolarmente comune nelle regioni tropicali a causa dell’abbondanza di calore e umidità presenti in queste aree.
La convettività avviene quando l’aria calda e umida vicino alla superficie della Terra si riscalda e diventa più leggera. Poiché l’aria calda è meno densa dell’aria fredda, inizia a salire nell’atmosfera. Mentre l’aria calda sale, si espande e si raffredda. L’umidità in questa aria che si raffredda può quindi condensarsi formando nuvole e, spesso, precipitazioni. Questo è il motivo per cui le zone equatoriali sono spesso associate a un clima umido e a intense precipitazioni.
In termini meteorologici, l’attività convettiva è un importante motore dei sistemi meteorologici tropicali. Ad esempio, le tempeste tropicali e gli uragani si sviluppano a partire da intensa attività convettiva. Inoltre, l’attività convettiva vicino all’equatore gioca un ruolo importante nella circolazione atmosferica globale e può influenzare i modelli climatici su scala mondiale, come El Niño e La Niña.
La Figura 8, come descritto nel documento fornito da JM , rappresenta una serie temporale di diversi indici meteorologici vicino alla Linea Internazionale del Cambio di Data. Il periodo di riferimento per determinare i valori normali è dal 1991 al 2020. La figura include le seguenti informazioni:
- OLR index around the International Date Line (OLR-DL): OLR sta per Outgoing Longwave Radiation, che misura la quantità di radiazione infrarossa emessa dalla Terra verso lo spazio. Valori bassi di OLR indicano spesso una maggiore attività convettiva e formazione di nuvole, mentre valori alti indicano meno copertura nuvolosa. Questo indice è tracciato in relazione alla Linea Internazionale del Cambio di Data.
- Equatorial zonal wind index at 200 hPa in the central Pacific (U200-CP): Questo indice misura la velocità del vento orizzontale (da est a ovest o da ovest a est) alla quota di 200 hPa (circa 11.8 km di altitudine) nell’Oceano Pacifico centrale. È un indicatore della forza e della direzione dei venti in alta quota.
- Equatorial zonal wind index at 850 hPa in the central Pacific (U850-CP): Simile al precedente, ma misura la velocità del vento alla quota di 850 hPa (circa 1.5 km di altitudine), che è molto più vicina alla superficie. Questo indice è un indicatore dei venti nella troposfera inferiore.
- Equatorial zonal wind index at 200 hPa in the Indian Ocean (U200-IN): Questo indice misura la velocità del vento orizzontale alla quota di 200 hPa nell’Oceano Indiano, simile a U200-CP ma in un’area geografica diversa.
Inoltre, il grafico utilizza aree ombreggiate in rosso per indicare i periodi di El Niño e aree ombreggiate in blu per indicare i periodi di La Niña.
In sintesi, la Figura 8 combina informazioni sulla radiazione in uscita (un indicatore di attività convettiva) e sugli indici dei venti equatoriali in diverse altitudini e regioni, per fornire un quadro delle condizioni atmosferiche nelle regioni equatoriali vicino alla Linea Internazionale del Cambio di Data. Queste informazioni possono essere utili per comprendere e prevedere fenomeni climatici come El Niño e La Niña.
La Figura 9 mostra la radiazione infrarossa in uscita (Outgoing Longwave Radiation, OLR) media mensile e le sue anomalie. Il periodo di base per determinare i valori normali è dal 1991 al 2020, e i dati originali sono stati forniti dalla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration).
Nella figura possiamo identificare :
- Mappa di OLR: ossia una mappa o una serie di mappe che mostra la radiazione infrarossa in uscita su scala globale o su una regione specifica. Questa radiazione è un indicatore dell’energia che viene emessa dalla superficie terrestre verso lo spazio sotto forma di radiazione infrarossa. Valori elevati di OLR sono tipicamente associati a cieli sereni, mentre valori bassi sono associati a nuvolosità e attività convettiva, poiché le nuvole bloccano una porzione della radiazione infrarossa emessa dalla superficie.
- Anomalie di OLR: In aggiunta ai valori assoluti di OLR, la figura mostra le anomalie di OLR, che sono le differenze tra il valore medio mensile di OLR e il valore medio durante il periodo di base (1991-2020). Le anomalie sono spesso visualizzate utilizzando una scala di colori, dove, ad esempio, i colori freddi come il blu potrebbero indicare anomalie negative (OLR inferiore alla media, associato a più nuvolosità) e i colori caldi come il rosso potrebbero indicare anomalie positive (OLR superiore alla media, associato a meno nuvolosità).
Monitorare la radiazione infrarossa in uscita è importante per comprendere i modelli di nuvolosità e attività convettiva, che sono cruciali per la previsione del tempo e la comprensione dei cambiamenti climatici.
La Figura 10 presenta sezioni trasversali tempo-longitudine di anomalie del potenziale di velocità a 200 hPa (a sinistra) e anomalie del vento zonale a 850 hPa (a destra) lungo l’equatore. Il periodo di base per determinare i valori normali è dal 1991 al 2020.
Di seguito vado a spiegare cosa rappresenta ciascuna parte della figura:
- Anomalie del potenziale di velocità a 200 hPa (a sinistra): Il potenziale di velocità in meteorologia è un modo per rappresentare i movimenti orizzontali dell’aria in alta atmosfera. A 200 hPa, che corrisponde a un’altitudine di circa 11,8 km, siamo nella parte alta della troposfera. Un potenziale di velocità positivo indica aree di divergenza dell’aria, dove l’aria si sta allontanando, spesso associato a condizioni atmosferiche stabili. Un potenziale di velocità negativo indica aree di convergenza, dove l’aria si sta avvicinando, associata a condizioni atmosferiche instabili e spesso a formazione di nuvole e precipitazioni. Le anomalie mostrano la deviazione di questi valori dal normale per un dato mese e località geografica lungo l’equatore.
- Anomalie del vento zonale a 850 hPa (a destra): Questo grafico mostra le anomalie nel vento zonale, che è il componente del vento che soffia in direzione est-ovest, a 850 hPa (circa 1,5 km di altitudine) lungo l’equatore. Questo può aiutare a identificare variazioni nei venti alisios (che soffiano da est a ovest) e nei venti controalisios (che soffiano da ovest a est). Le anomalie indicano quanto i venti siano più forti o più deboli rispetto alla media per un dato periodo.
- Asse del tempo e asse della longitudine: L’asse orizzontale in entrambi i grafici rappresenta la longitudine lungo l’equatore, mentre l’asse verticale rappresenta il tempo, che potrebbe essere mostrato in mesi o un altro intervallo di tempo.
[Il volume di acqua calda sottosuperficiale nella parte centrale e orientale dell’Oceano Pacifico equatoriale (Figura 5) ha mantenuto la TSM calda nella regione NINO.3.
La Figura 5 rappresenta sezioni trasversali di profondità-longitudine della temperatura e delle anomalie lungo l’equatore negli oceani Indiano e Pacifico, come raccolto dal sistema di assimilazione dei dati oceanici. Il periodo di base per definire la normalità è dal 1991 al 2020.
Nella seguente figura possiamo rispettivamente identificare:
- Longitudine sull’asse orizzontale: L’asse orizzontale del grafico rappresenta tipicamente la longitudine, che si estende dall’Oceano Indiano attraverso l’Oceano Pacifico lungo l’equatore. È in gradi Est o Ovest.
- Profondità sull’asse verticale: L’asse verticale rappresenta la profondità sotto la superficie dell’oceano, solitamente in metri. Potrebbe variare dalla superficie a diverse centinaia di metri sotto.
- Contorni di temperatura: La figura probabilmente contiene contorni che rappresentano la temperatura dell’acqua oceanica a varie profondità e longitudini. Questo potrebbe essere rappresentato con linee solide, e la temperatura potrebbe essere in gradi Celsius.
- Anomalie di temperatura: Oltre ai contorni di temperatura assoluta, c’è tipicamente informazione su come la temperatura differisce da una media a lungo termine (in questo caso, la media dal 1991 al 2020). Questo viene definito un’anomalia. Le anomalie potrebbero essere rappresentate da colori, dove, ad esempio, le tonalità blu rappresentano temperature più fresche della media, e le tonalità rosse indicano temperature più calde della media.
- Scala dei colori o legenda: Di solito c’è una scala di colori o una legenda che indica cosa rappresenta ogni colore nella figura in termini di anomalie di temperatura (ad es., in gradi Celsius).
Questo tipo di figura è particolarmente importante per gli scienziati che studiano fenomeni oceanografici e climatici come El Niño e La Niña. Durante El Niño, ad esempio, il Pacifico centrale e orientale tende ad avere temperature del mare più calde del normale, mentre durante La Niña, questa regione è più fresca della media.
Il sistema di previsione stagionale ad ensemble del JMA prevede che il volume di acqua sottosuperficiale sarà più caldo e aumenterà le TSM nella parte orientale, e che la TSM NINO.3 sarà superiore alla norma durante il periodo di previsione (Figura 11).
La Figura 11 mostra le previsioni della deviazione della temperatura della superficie del mare (SST) per la regione NINO.3, effettuate attraverso un sistema di previsione stagionale basato su un insieme di modelli.
Di seguito una breve descrizione di quanto la figura ci fornisce:
- Asse del tempo: L’asse orizzontale di solito rappresenta il tempo, che viene mostrato in mesi o un altro intervallo di tempo. La figura mostra le previsioni per diversi mesi nel futuro.
- Asse della deviazione della temperatura della superficie del mare (SST): L’asse verticale rappresenta le anomalie o deviazioni della temperatura della superficie del mare, solitamente in gradi Celsius.
- Punti o linee che rappresentano previsioni: Possiamo notare la presenza di punti rossi che rappresentano le previsioni delle anomalie di temperatura per la regione NINO.3. Questi punti o linee sono basati su un insieme di modelli, che prendono in considerazione diverse variabili e scenari.
- Intervalli di confidenza o scatole: Insieme ai punti di previsione, ci sono degli intervalli di confidenza che mostrano la gamma di valori in cui la deviazione della temperatura della superficie del mare è prevista con una certa probabilità. Questi possono essere rappresentati con scatole, barre di errore o aree ombreggiate.
In sintesi, la Figura 11 fornisce informazioni sulle previsioni della deviazione della temperatura della superficie del mare nella regione NINO.3, che è un indicatore chiave per monitorare e prevedere le condizioni di El Niño e La Niña.
In conclusione, è probabile che le condizioni di El Niño continueranno fino all’autunno boreale (90%) (Figura 1 e Figura 2).]
La Figura 1 mostra la media mobile di cinque mesi della deviazione della temperatura della superficie del mare (SST) per la regione NINO.3, prevista dal sistema di previsione stagionale basato su un insieme di modelli del JMA (Japan Meteorological Agency), noto come JMA/MRI-CPS3.
Ecco come interpretare gli elementi di questa figura:
- Asse del tempo: L’asse orizzontale rappresenta il tempo, solitamente in mesi o un altro intervallo di tempo. La figura mostra le previsioni per diversi mesi nel futuro, nonché i valori osservati nel passato.
- Asse della deviazione della temperatura della superficie del mare (SST): L’asse verticale rappresenta le anomalie o deviazioni della temperatura della superficie del mare, in gradi Celsius.
- Punti rossi: I punti rossi indicano i valori osservati della deviazione della SST. Questi rappresentano come la temperatura della superficie del mare si sia effettivamente discostata dalla media in passato.
- Scatole: Le scatole rappresentano le previsioni della deviazione della SST. La dimensione della scatola indica l’intervallo in cui ci si aspetta che il valore rientri con una probabilità del 70%. Più grande è la scatola, maggiore è l’incertezza nella previsione.
- Media mobile di cinque mesi: I valori mostrati sono una media dei valori di deviazione della SST per cinque mesi consecutivi. Questo è fatto per smussare le fluttuazioni a breve termine e mostrare le tendenze a più lungo termine.
In sintesi, la Figura 1 fornisce informazioni sulle tendenze passate e sulle previsioni future delle anomalie di temperatura della superficie del mare nella regione NINO.3. Questo è un indicatore importante per il monitoraggio e la previsione delle condizioni di El Niño.
La Figura 2 mostra le previsioni delle probabilità relative alle condizioni ENSO (El Niño-Southern Oscillation) basate sul sistema di previsione stagionale JMA/MRI-CPS3.
Ecco come interpretare gli elementi di questa figura:
- Barre rosse: Le barre rosse indicano le probabilità che la media mobile di cinque mesi della deviazione della SST (temperatura della superficie del mare) per la regione NINO.3 rispetto alla media mobile di 30 anni sia +0.5°C o superiore. Questo è considerato indicativo delle condizioni di El Niño.
- Barre gialle: Le barre gialle indicano le probabilità che la media mobile di cinque mesi della deviazione della SST per la regione NINO.3 sia compresa tra +0.4°C e -0.4°C. Questo intervallo è considerato indicativo delle condizioni ENSO neutrali, che significa che non c’è né El Niño né La Niña.
- Barre blu: Le barre blu indicano le probabilità che la media mobile di cinque mesi della deviazione della SST per la regione NINO.3 sia -0.5°C o inferiore. Questo è considerato indicativo delle condizioni di La Niña.
- Etichette: Le etichette in carattere normale indicano i mesi passati, mentre quelle in grassetto indicano il mese corrente e i mesi futuri.
In sintesi, la Figura 2 fornisce una rappresentazione visiva delle probabilità previste per le diverse condizioni ENSO (El Niño, ENSO neutrale, e La Niña) nel corso del tempo, basate sulle deviazioni della temperatura della superficie del mare nella regione NINO.3. Questo tipo di informazione è utile per gli scienziati e i responsabili delle politiche che monitorano e rispondono alle variazioni del clima legate all’ENSO.
[Pacifico Occidentale e Oceano Indiano]
- Nel Pacifico Occidentale tropicale, nella regione NINO.WEST, la temperatura della superficie del mare (SST) media per area era al di sopra della norma a maggio (come mostrato nella Figura 3). Si prevede che l’indice sarà vicino o al di sotto della norma fino all’autunno boreale (come mostrato nella Figura 12).
- Nell’Oceano Indiano tropicale, nella regione IOBW, la temperatura della superficie del mare (SST) media per area era vicina alla norma a maggio (come mostrato nella Figura 3). Si prevede che l’indice sarà vicino o al di sotto della norma fino all’autunno boreale (come mostrato nella Figura 13).
[Impatti]
- Le seguenti condizioni meteorologiche osservate a maggio erano coerenti con quelle dei mesi di maggio durante gli eventi passati di El Niño:
- Temperature al di sopra della norma dall’America Centrale alla parte settentrionale dell’America del Sud.
- La previsione climatica stagionale per il Giappone è disponibile seguendo il seguente link https://ds.data.jma.go.jp/tcc/tcc/products/japan/index.html non specificato nel testo.
- Le analisi composite degli impatti dell’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) sono disponibili seguendo il seguente link https://ds.data.jma.go.jp/tcc/tcc/products/climate/ENSO/index.htm
In sintesi, il testo descrive le condizioni attuali delle temperature della superficie del mare nelle regioni del Pacifico Occidentale e dell’Oceano Indiano, e come queste condizioni siano in linea con gli effetti tipici degli eventi El Niño. Inoltre, si fa riferimento a risorse aggiuntive per ulteriori informazioni sulle previsioni climatiche e gli impatti dell’ENSO.